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NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
Invia la tua storia a pbisant@hotmail.com.
La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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martedì 31 maggio 2011

SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA DEL LATTANTE. CHE DIO VI MALEDICA!

Che l'Universo vi maledica.
Che maledica la FDA, il CDC, il nostro Ministero della Salute e tutte le persone che dolosamente sono coinvolte in una barbarie che ha come l'unico scopo il profitto.
Ogni anno centinaia di neonati vengono messi a dormire nella propria culla, dopo l'abbraccio di mamma e papà, per poi essere ritrovati la mattina dopo senza vita, rigidi, freddi.
Possiamo lontanamente immaginare cosa significhi per un genitore un'esperienza del genere? Possiamo lontanamente immaginare il dolore, lo strazio, l'angoscia? No, non possiamo...
Ma possiamo fare qualcosa per svegliarci, per capire, per investigare, per non dare niente per scontato.
Via la lobotomizzazione e vediamo le cose per quello che sono.
I neonati non nascono per morire! I neonati nascono e sono nel pieno della loro esplosiva forza energetica.
Ci guardano con i lori occhi e hanno fiducia in noi, e noi che facciamo?
Li diamo in mano a una classe medica abbietta, cieca, ignorante, che li sottopone fin dalla nascita ad attentati contro la loro salute: vitamine sintetiche, latte artificiale...
E poi la bomba atomica: le famigerate vaccinazioni.
Si è scritto di tutto e di più, ma molti genitori continuano ad affidare i propri bambini ai medici senza rendersi conto di quello che le vaccinazioni possono causare.
Sono sostanze tossiche, estranee, che entrano nell'organismo forzosamente attraverso un'iniezione, bypassando tutte le difese che il sistema immunitario metterebbe a disposizione, sconquassando, devastando proprio quel sistema immunitario che nel neonato è in fase di sviluppo.
I nostri neonati rispondono con la febbre e con molte altre reazioni, che noi da ignoranti patentati che siamo, soffochiamo con ulteriori veleni come la tachipirina e gli antibiotici!
Svegliamoci, la sindrome della morte improvvisa del lattante è causata in maniera preponderante dall'utilizzo degli inutili, dannosissimi vaccini.
Autismo, danni neurologici, paralisi, malattie autoimmuni: ecco l'eredità che lasciamo ai nostri figli per non aver perso un minuto per informarci, per capire, per comprendere.
Portiamo un meraviglioso bambino sano e lo riportiamo a casa morto, e se va bene malato per tutta la vita.
Ci sono i mezzi, ci si può difendere: ora moltissime Regioni hanno persino abolito le sanzioni amministrative per chi decideva di non far vaccinare proprio figlio e gli istituti scolastici non possono rifiutarne l'accettazione.
Nessuna sostanza estranea, piena di conservanti, di metalli pesanti, di colture animali potrà mai donare qualcosa a vostro figlio.
Il gorilla vaccina i propri piccoli? No.
Il leone vaccina i propri piccoli? No.
La mucca vaccina i propri piccoli? No.
Lasciamo stare la Natura, lasciamola lavorare, lasciamo che i nostri figli crescano naturalmente: come può l'essere umano osare interagire con un corpo formato da 75 trilioni di cellule, di ghiandole, di organi, di sistemi linfatici, respiratori che si parlano fra loro a velocità inimmaginabili?
Non siate complici, seppur inconsapevoli, di questo massacro, perché, ricordatelo, le tragedie non succedono solo agli altri.

CHI HA PAURA DEL DIABETE?

Io certamente no...come tutti non dovrebbero tra l'altro.
La medicina convenzionale ci ha insegnato che una diagnosi di diabete è per sempre, che non si guarisce, che si dovrà dipendere da una pastiglia o dalle iniezioni di insulina per sempre.
Tutte balle, e stratosferiche anche.
I medici ci hanno portato a pensare che il pancreas si "esaurisca" e non produca più, o in maniera minore, l'ormone insulina, che serve a trasferire il glucosio dal torrente sanguigno alle cellule.
E di conseguenza cosa fanno questi folli? Mettono il malcapitato a seguire una dieta che più disastrosa non si può, fatta di carne, latticini, niente frutta e pochissima verdura, in nome del loro idiota indice glicemico di ogni alimento.
Sicuramente non ci si ammala di diabete a suon di terrine di frutta e verdura crude, ma ci si ammala a furia di farmaci, vaccinazioni, carne, latticini, cibo spazzatura e tutto lo schifo che ci mettono dentro in fatto di conservanti e aromatizzanti.
Infatti, quando a causa di tutte queste malsane abitudini, il sangue si fa denso, lipo-tossico, viscoso, il pancreas produce esso stesso meno insulina, sapendo proprio che a causa delle condizioni del sangue, l'ormone non arriverà dove dovrà per espletare le proprie funzioni.
Ecco che intervengono quindi i reni, e buttano fuori lo zucchero in eccesso in un tentativo disperato di mantenere la glicemia sotto controllo: la Natura è ingegniosa e fantastica!
I dottoroni, invece, osservando il sangue nelle urine, cominciano subito con il loro bombardamento di insulina e farmaci, che non faranno altro che ridurre la funzionalità del pancreas, che si vedrà "sostituito" da un ormone di sintesi e che quindi piano piano smetterà di fare il suo lavoro.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per come stanno.
Ancora alla ricerca di questo stramaledetto sintomo! Lo zucchero nel sangue non è il sintomo da combattere! Il problema è a monte, nel sangue tossico, nelle digestioni difficoltose, lì è il problema.
Uno stile di vita vegano tendenzialmente crudista aiuterà a riportare il sangue, attraverso digestioni virtuose, alla sua naturale composizione, permettendo all'insulina prodotta di arrivare e quindi di poter trasferire il glucosio alle cellule.
Questa è la risoluzione dei problemi, non una dieta ammazza-uomo fatta di bistecche e latticini.
Vedo ogni giorno persone diabetiche che dicono "E no, la frutta non la posso proprio mangiare, mi alza troppo la glicemia".
E allora via di aspartame, di edulcoranti vari, e dentro ancora spazzatura, sostanze tossiche che non faranno altro che aggravare una situzione già catastrofica.
Finché c'è vita, c'è speranza: prendente in mano il vostro problema, ma, per carità, non date la colpa alla povera mela!


lunedì 30 maggio 2011

UNA SOLA E UNICA MALATTIA

"Sia fatta la volontà del Signore." Questa è la tipica frase che viene detta di chi si trova in punto di morte, magari a causa di una patologia degenerativa come il cancro.
Forse a molti di noi non è chiaro che la "malattia" non è una sciagura mandataci da chissà quale entità per farci male per forza, essa è invece la logica conseguenza di uno stile di vita scorretto, il segnale che deve essere ascoltato in tempo in modo tale da comprenderlo e fare la giusta inversione di rotta.
Al giorno d'oggi la medicina allopatica, ma anche quelle alternative, catalogano centinaia e centinaia di malattie, dando ad ognuna un nome e una sintomatologia specifici.
Quello che dovremmo invece tutti comprendere è che tutte le sintomatologie che avvertiamo derivano da una sola e unica "malattia": l'intossicazione cronica, fisica e psicologica, dell'organismo.
E la malattia non viene per farci male! Viene per avvertirci che qualcosa non va e che bisogna invertire la rotta!
E noi cosa facciamo? Uccidiamo i sintomi e pensiamo di essere guariti, quando invece non stiamo facendo altro che tagliare la spia che la nostra centralina ha acceso per noi.
Abbiamo il diabete? Via con l'insulina a vita, al posto di capire perché è venuto e come farlo andare via.
Soffriamo d'insonnia? Via con i sonniferi a vita, al posto di capire perché è venuta e come farla andare via.
Abbiamo una dermatite? Via con il cortisone, al posto di capire perché è venuta e come farla andare via.
Abbiamo l'asma? Via con il ventolin e il cortisone. al posto di capire perché è venuta e come farla andare via.
Abbiamo le emorroidi? Via con il bisturi, al posto di capire perché sono venute e come farle andare via.
Abbiamo mal di testa? Via con la pastiglia, al posto di capire perché è venuto e come farlo andare via.
Abbiamo il tunnel carpale? Via con l'operazione, non capendo che non si tratta di un problema meccanico ma di infiammazione a causa di un sangue lipotossico.
Potrei andare avanti all'infinito.
Via la lobotomizzazione e cerchiamo di comprendere che le centinaia di sintomi che il nostro corpo produce sono tutti ricollegabili ad un unico stato di cronica intossicazione del sangue, di un intestino putrefatto,  dell'acidificazione del nostro corpo causata dalla totale incompatibilità con le proteine animali che ogni giorno introduciamo.
Quando capiremo che la sola e unica maniera per guarire in maniera definitiva e non in maniera apparente è quella di risolvere il problema a monte e non a valle?
Quando soffochiamo un herpes con la crema antivirale, il corpo smetterà la sua opera di disintossicazione facendoci credere di essere guariti, mentre i veleni che sarebbero dovuti sapientemente uscire tornano dentro e ci porteranno, in seguito, un conto ancora più pesante da pagare.
Quando capiremo che siamo tutti nati per stare bene, che i batteri, quando siamo in salute e seguiamo le regole della Natura sono nostri preziosi alleati, che i virus non sono creature pronte a mangiarci vivi ma semplici detriti cellulari endogeni e privi di vita propria?
Quando capiremo che un tumore benigno non ancora trasformatosi in cancro è l'estrema barriera difensiva che il corpo erige per difendersi dai veleni che giornalmente introduciamo?
Quando capiremo che un farmaco, che rimane una sostanza chimica, tossica per l'organismo, quindi un veleno, non può farci guarire ma solo far sparire i sintomi dandoci una parvenza di guarigione?
Quando capiremo che la tale complessità del nostro organismo non può essere comandata a bacchetta da una pastiglia?
Quando capiremo che le vere vitamine e i veri minerali vengono dal cibo vero e non dalla marea di integratori di sintesi che oramai hanno sostituito la meravigliosa spremuta d'arancia che tutti noi dovremmo farci al mattino?
Lo stile di vita, questo è la causa di tutto: non è colpa di Dio, di Allah, di Maometto o dell'Universo, ma solo, maledettamente di noi stessi.

sabato 28 maggio 2011

BENDAGGIO GASTRICO E PALLONCINO INTRAGASTRICO: SIAMO NEL MEDIOEVO.

Medioevo? No, secondo me erano più intelligenti di noi.
Noi ci siamo evoluti? Sì, abbiamo l'iPhone (che io stesso ho e che apprezzo ogni giorno per la sua versatilità), le macchine potenti, l'aereo, andiamo sullo spazio, ma il decadimento morale della medicina convenzionale non ha precedenti.
Quale essere umano sano di mente si farebbe mettere un palloncino nello stomaco o si farebbe fare un bendaggio gastrico per ridurne l'ampiezza e quindi introdurre meno cibo con la falsa illusione di perdere peso? Solo un folle...
Eppure queste operazioni sono all'ordine del giorno, veri e propri attentati alla salute umana avallati da medici scriteriati che dovrebbero essere mandati a estrarre carbone in miniera.
Avete mai visto un solo animale, in natura, sovrappeso? No, non esiste...
Gli unici animali in sovrappeso sono quelli domestici, alimentati a granaglie al posto di carne fresca (vds. il mio articolo IL LUPO CHE FA IL BARBECUE), ma per il resto, in natura il sovrappeso, e figuriamoci quindi l'obesità, sono due fattori sconosciuti.
E non perché non abbiano, gli animali selvatici, a disposizione grandi quantità di cibo (ad esempio il gorilla, smaccatamente fruttariano e che condivide con noi il 98% del patrimonio genetico, passa la gran parte della giornata a mangiare, o la mucca che, lasciata pascolare, mangia tutto il giorno, così come l'elefante, la giraffa e praticamente tutti gli erbivori) ma perché mangiano cibo adatto e ideato per la loro specifica specie!
Questa è la differenza basilare! Non si può ingrassare a furia di terrine di frutta e verdura, specialmente quando crude, in quanto ingrassare con frutta e verdura crude è praticamente impossibile.
L'essere umano ingrassa infatti a furia di cibo spazzatura cotto e stracotto, di cereali super raffinati, di zuccheri super raffinati che nulla hanno a che vedere con il meraviglioso fruttosio biologicamente generatosi nella frutta, di latticini intasanti, di activia che ti sgonfia, di danaos perché alle donne piace il calcio, di carrambà che danacol, di simmenthal in terrazzenthal, di woody perché senza woody non c'è festa, di philadelphia perché non provi a zuccherarla.
E un medico intelligente che cosa fa? Al posto di rimettere sulla retta via chi sta errando con il proprio stile di vita, in dispregio del proprio giuramento di Ippocrate, gli inserisce un corpo estraneo nello stomaco, così potrà continuare a mangiare la sua bistecca di carne, naturalmente frullata dato che per mesi non si potrà toccare cibo solido!
Siamo arrivati a questo, alla follia generalizzata, sempre e in continuazione alla ricerca del sintomo.
Si chiude lo stomaco pensando che il problema sia lo stomaco, e non le valangate di spazzatura che giornalmente vengono introdotte al suo interno, e che anche dopo l'operazione continueranno a essere immesse ma in forma liquida!
Quando capiremo che il dimagrimento che avviene a seguito dell'inserimento di un palloncino intragastrico è innaturale, dannoso, controproducente e che provoca ulteriore avvelenamento del corpo che adesso si ritrova inoltre menomato in uno dei suoi fondamentali organi digestivi?
Quando capiremo che i chili persi con l'inserimento di un pallonciono intragatrisco si riprendono subito una volta che lo stesso viene rimosso?
Quando capiremo che esiste solo un metodo naturale ed efficace di perdere peso definitivamente e in maniera salutare: il modo di alimentarsi vegano tendenzialmente crudista, che consiste nell'assumere l'unico vero cibo nato per l'essere umano.
Ma molti di noi, pur di non rinunciare alla nostra costata, il nostro prosciuttino, il nostro putrefatto gorgonzola, il nostro cannolo siciliano, si fanno inserire un corpo estraneo nello stomaco.
Sicuramente nel Medioevo bruciavano lo streghe, ma la nostra medicina non è tanta lontana.

giovedì 26 maggio 2011

CHE BELLO L'ANSIA È ANDATA VIA: MA ORA PESO QUANTO UNA BALENA

Voglio dedicare interamente un articolo a uno degli psicofarmaci più prescritti, più distruttivi, più deleteri in assoluto mai ideati dalle menti malate delle case farmaceutiche: lo Zyprexa.
Cosa si nasconde dietro questo nome? Si nasconde un farmaco della classe degli antipsicotici che servirebbe a "curare" persone affette appunto da psicosi, che sono veri e propri attacchi in cui ci si disconnette dalla realtà.
Bomba atomica lo definirei io, sostanza micidiale che ha rovinato e continua a rovinare milioni di persone nel mondo.
È un farmaco che agisce sui recettori celebrali creando uno sconquasso senza precedenti, che è causa di diabete, di malattie cardiovascolari, di tutta una serie di problemi che si manifestano soprattutto con un aumento di peso.
Ma non un aumento modesto, qui parliamo di aumenti di peso dell'ordine di 20, 30 e anche 40 kg.
Peso che anche una volta dismesso il farmaco difficilmente si riesce a eliminare, essendo stato acquisito in maniera del tutto innaturale.
Quanta gente perfettamente sana dovrà ancora finire miseramente a causa di sostanze come queste? Quando si capirà che sedare una persona con lo Zyprexa (che arriva a far dormire anche 20 ore al giorno) noni significa guarirla? Quando si capirà che guarire significa tornare un essere autonomo, pensante, efficiente, e senziente nella società, e non gli inebetiti che vediamo camminare nelle nostre strade? Quando si capirà che un corpo ingolfato da cadeveri, latticini, zuccheri e farine raffinate, aspartame, coloranti, nitrati e nitriti e tutto l'armamentario di sostanze chimiche che è diventata la nostra cucina non potrà mai e poi mai generare pensieri positivi, umani, di tollerenza, di calma e di pazienza.
Quando si capirà che il cibo è intimamente collegato ai nostri pensieri, e che il cervello è un organo affamato di buon cibo?
Quando si capirà che l'ansia, la depressione, gli attacchi di panico sono facilmente annientabili con una dieta vegano tendenzialmente crudista che provvederà e riequilibrare, sfiammare, disintossicare il nostro malandato intestino e di conseguenza la nostra area celebrale?
Lo Zyprexa ha rovinato la vita di milioni di persone, ne ha disintegrato le speranze, le aspettative, la gioia di vivere, trasformandoli in mongolfiere trascinanti completamente inebetite.
E non sono bastate le centinaia di class action intentate e vinte negli Stati Uniti d'America per far sparire dal mercato cotanta porcheria.
Centinaia di anni or sono già Ippocrate aveva capito tutto riguardo al cibo, mentre molti di noi, in un'era di informatizzazione totale con la possibilità di documentarsi, continuano a cadere nell'ovvietà, facendosi rovinare e prendere in giro da un sistema medico volto solo ed esclusivamente al profitto.
Nessun vi aiuterà, dovete prendere in mano la vostra vita da soli, dovete imparare a cancellare la lobotomizzazione imparando a vedere il mondo per quello che è, e non per come ci viene dipinto.
Uno psichiatra in camice bianco che vi allunga una ricetta dello Zyprexa equivale a un pusher legalizzato, a un dispensatore di sostanze stupefacenti e di morte, che vi terrà incollato a lui vita natural durante, continuando a imbottirvi di sostanze che obnubileranno per sempre la vostra coscienza.
Siamo nati per essere magri, vivi, ottimisti, altruisti, empatici, compassionevoli. Questa è la nostra vera natura, ma il cibo che ingeriamo e i pensieri di cui ci nutriamo esacerbano il lato peggiore di noi, e lo squallore generalizzato è davanti agli occhi di tutti.
Può sembrare così banale che il modo di alimentarsi vegano tendenzialmente crudista sia la pancea di tutti i mali, ma in realtà è così.
La purtrefazione della carne porta la purtrefazione dei pensieri; la collosità dei latticini porta la deformazione dei pensieri: il cibo è la cosa più intimamente collegata a ognuno di noi e solo alimenti vivi, vivificati, compatibili con il nostro essere fruttariani potranno fornirci quel connubio di salute tra anima e corpo che tutti noi disperatamente cerchiamo ma che nel mondo animale è la regola.
Quando troverete un gorilla depresso allo stato brado, fatemi un fischio.

mercoledì 25 maggio 2011

PRONTO CARABINIERI? HO APPENA STERMINATO LA MIA FAMIGLIA

No, non è un film dell'orrore, ma la pura semplice realtà avvenuta in una tranquilla cittadina degli Stati Uniti d'America.
E dall'altra parte della cornetta non c'erano ovviamente i nostri Carabinieri, bensì il locale ufficio dello Sceriffo.
Ma poco cambia, la sostanza è che un normalissimo uomo si è alzato al mattino e ha sterminato la propria famiglia, animali domestici compresi, per poi telefonare alla polizia.
Ormai siamo assuefatti ad avvenimenti di questo tipo, ma non ci accorgiamo che alla base, 9 volte su dieci, ci sono loro, gli psicofarmaci.
Nel corso degli ultimi anni le stragi in famiglia sono aumentate esponenzialmente, e si imputano allo stress, ai debiti, ai dissidi, prendendo in giro la gente.
Avere debiti e sterminare la propria famiglia sono due cose totalmente diverse!
I principali imputati sono invece gli psicofarmaci, soprattutto della classe antidepressiva denominata SSRI (il cui capostipite è il famoso Prozac, seguito dal Paxil, lo Zoloft etc...)
La FDA americana è stata infatti obbligata a inserire nel bugiardino la possibilità che il farmaco "produca ideazioni omicidiarie e suicidiarie".
Ci rendiamo conto? Un farmaco nato per alleviare i sintomi depressivi può tramutare un qualunque sig. Nessuno in un assassino spietato.
Questa è la medicina moderna?
Psicofarmaci che causano omicidi e suicidi.
Farmaci contro il cancro che causano il cancro.
Tranquillanti che causano la depressione.
Quando impareremo una buona volta che nessuna compressa può agire sui delicatissimi meccanismi celebrali senza andare ad alterarli?
Quando impareremo una buona volta che le malattie psichiatriche, di per sé, non esistono, ma sono un sintomo di uno squilibrio fisico e/o psicologico?
Quando impareremo che un depresso con il sorriso da ebete venutogli grazie agli antidepressivi non è guarito?
Quando impareremo che per rafforzare lo spirito bisogna prima rafforzare il corpo, decongestionando l'area cerebrale con digestioni virtuose, con zero cadaveri e con tanta tanta frutta e verdura crude?
Quando impareremo che la guarigione non arriva da un giorno all'altro, così come la malattia?
Quando impareremo che la tristezza, la felicità, la calma, la pazienza, la paura non possono essere aggiustate e comandate a bacchetta da una compressa?
Via la lobotomizzazione, e chiunque prenda psicofarmaci cominci a guardare il bugiardino e a informarsi: dalle stragi delle università statunitensi, alle class-action fatte dalle famiglie i cui figli, anche di soli 10-12 anni, si sono impiccati dopo pochi giorni di terapia antidepressiva.
Informatevi, chiedete, consultatevi, non bevete ogni fesseria che vi propinano sui farmaci "che riequilibrano i neurotrasmettitori".
La felicità la si coltiva ogni giorno, psicologicamente mediante uno stile di vita corretto, altruista, empatico, e fisicamente attraverso l'assunzione del giusto cibo, vivo, vitale, nato per la natura umana e non frutto di schiavitù o sofferenza.
E ricordate il vero dogma: mai e poi mai si avranno pensieri positivi in un corpo intasato da cadaveri, aromi chimici, glutammato, latticini, conservanti.
Prima di spendere capitali dallo psicologo, fatevi una bella pulizia interna.

martedì 24 maggio 2011

IL GHEPARDO CON IL VENTOLIN

È un animale eccezionale, capace di raggiungere i 120 km/h, che vive in condizioni proibitive nella savana, con un tasso di umidità quasi pari al 100%.
Eppure, mangiando solo ed esclusivamente quello che la Natura ha creato per lui, e cioè la carne, è capace di tali prestazioni straordinarie.
Noi, con tutta la varietà di cibi che ci siamo creati, riusciamo a malapena a raggiungere il telecomando dal divano.
E pensate che il ghepardo, mai nella sua vita, possa permettersi di soffrire anche per un solo secondo di un attacco d'asma?
Mai: l'asma, come molte altre patologie, è tipicamente umana.
Avete mai visto un leone asmatico? Un canarino che non riesce a respirare? Un pesce a cui si bloccano le branchie e ha bisogno del "ventolin acquatico"?
Direi proprio di no...
Via la lobotomizzazione e vediamo le cose per quello che sono.
L'asma è una esperienza terrificante per chi l'ha mai provata, e io stesso, prima di passare ad una alimentazione vegana tendenzialmente crudista, ogni tanto ne avevo a che fare.
Solo che come al solito i farmaci in circolazione, a cominciare dal famosissimo ventolin, sono sintomatici, aggrediscono il sintomo, liberano forzosamente le vie respiratorie dilatando i bronchi e i bronchioli, ma non risolvono il motivo per cui l'attacco si è verificato.
Se senza dubbio si tratta di farmaci salvavita nel momento in cui uno sta per morire soffocato, gli stessi sono deleteri nel lungo periodo, poiché, oltre a non aggredire la causa, indeboliscono la naturale e fisiologica reazione del corpo, costringendo a dosi sempre maggiori o a farmaci più potenti.
E, come sempre, la causa non è da trovare nei polmoni, ma è da trovare altrove...molto più in basso...nel nostro solito intestino, nella zona dove ci giochiamo tutto, nel nostro locale immondizia, che può essere tenuto pulitissimo o in condizioni disastrose.
E quando il nostro locale immondizia va in putrefazione, ecco che il nostro sangue acidifica, diventa pesante, vischioso, innaturale; ed esso è lo stesso sangue che irrorerà TUTTO il nostro corpo, compresi i minuscoli alveoli polmonari ove si gioca lo scambio gassoso tra i polmoni e il flusso sanguigno.
Anche qui la dieta vegano tendenzialmente crudista è un salvavita, regolarizzando le digestioni e permettendo un ripristino anche della funzionalità polmonare.
O avete mai visto un ghepardo spararsi una pipetta di ventolin dopo aver catturato un'antilope?

ESSERE VECCHIO NON VUOL DIRE ESSERE UN RUDERE

Ieri parlavo con una persona incontrata per caso a un parco pubblico.
Entrambi eravamo con i nostri cani, e tra una cosa e l'altra mi ha detto: "Il mio altro cane è vissuto tanto, fino a 15 anni, solo che lo abbiamo soppresso perché era cieco, sordo e non camminava più".
Demoliamo un altro dogma della medicina allopatica e veterinaria: la vecchiaia non è sinonimo di totale decadimento fisico e psichico, di paralitici portati a spasso dalla badante di turno, di vecchietti che camminano mezzi sciancati e intontiti per le nostre città specialmente al mattino.
Questo è quello che ci è stato insegnato, e questo è purtroppo quello che accade.
Viviamo di più, ma viviamo male, ci trasciniamo, sopravviviamo, pensando oltretutto che sia normale! Che sia normale arrivare a 70 anni e aver bisogno di qualcuno che si porti a fare i nostri bisogni.
Via la lobotimizzazione e vediamo le cose per quello che sono.
In natura le creature, dopo il loro ciclo vitale, muoiono: il leone non diventa cieco, sordo, zoppo, semplicemente muore.
Noi siamo nati per spegnerci naturalmente, per morire nel sonno, non fra atroci dolori a causa delle moderne malattie degenerative o mezzi sciancati.
Dobbiamo attuare uno stile di vita che sia consono alla nostra natura.
Quando vediamo un anziano di 90 anni che fa la maratona ci meravigliamo, non capendo che quella dovrebbe essere la regola e non l'eccezione!
Dobbiamo ogni giorno alimentarci con cibi e pensieri che siano consoni alla nostra natura umana, altruista, compassionevole, corretta.
Ogni bistecca ingerita acidifica il nostro sangue, si decompone nell'intestino facendo tramutare i batteri aerobi in anaerobi, provoca stitichezza, ruba risorse importanti al corpo per essere digerita fornendo solo spazzatura in cambio.
Ogni latticino ingerito si attacca come una colla ai nostri villi intestinali, non fornisce, come tutti pensano, quel famoso calcio, di cui il corpo ha bisogno e che ottiene attraverso la frutta, la verdura, cibi compatibili con il nostro sistema digerente.
Siamo ormai tutti degli zombie, assuefatti a quello che vogliono farci credere, incapaci di ragionare con la nostra testa, lobotomizzati in fila al supermercato con il carrello pieno di wusterl, pancetta, latte e salumi e con il nostro immancabile danaos per avere il calcio, il nostro activia perché sono gonfio.
Con i nostri chewingum per mascherare l'odore cadaverico delle nostre digestioni, i fiumi di vino per innaffiare i cadaveri che mangiamo e spegnere l'arsura di un intestino infiammato e malato.
Compriamo le caramelle senza sapere che molte di esse sono fatte con gelatina alimentare, e quindi con il grasso degli animali macellati.
Compriamo tutti gli yogur definiti salutari, senza sapere che il "bifidus acti-regularis" non esiste, ed è una panzanta di cui anche un pollo si renderebbe conto.
Compriamo la carne in scatola, così noi "lobotomizzatintal" possiamo mangiarla in "terrazzental", senza sapere che contiene carne morta e tonnellate di esaltatori di sapidità e di conservanti, altrimenti, senza, rivelerebbe la sua propria natura con un odore e un aspetto nauseabondi.
Compriamo i formaggi senza sapere che la mucca "è quella della Lola" è perennemente chiusa in un angusto spazio senza socializzazione, senza pascolare, senza potersi creare una gerarchia con gli altri individui, senza poter esprimere se stessa.
Compriamo i formaggi senza sapere che non li consegnano più con il carrettino della "robiola osella".
Compriamo le merendine della felicissima famiglia del Mulino Bianco senza sapere che sono fondamentalmente fatte da spazzatura: farine raffinate, zucchero bianco, latte e uova.
Compriamo lo zucchero bianco perché "fa bene al cervello" senza sapere che è una delle sostanze più dopanti, tossiche, deleterie per l'organismo mai create dall'essere umano.
E dal supermercato passiamo direttamente nello studio del medico, per poi finire, quando va bene, al camposanto.
Questo è il destino standardizzato di tutti noi, a meno di non svegliarci.
Spinaci, carote, bietole, crescone, patate, cereali integrali, mango, cocco, ciliege, fragole, tarassacco, germogli, banane, datteri: la Natura ci ha fornito di un'infinità di cibi e noi ci perdiamo dietro alla spazzatura.
Che l'Universo abbia pietà di noi.

lunedì 23 maggio 2011

SONO ALLERGICO A TUTTO

Siamo l'unica specie vivente su 760.000 (quelle scoperte) presenti sulla faccia della Terra che soffre di allergia.
Allergia alle fragole, agli acari, all'ortica, al pioppo, alle graminacee...e chi più ne ha più ne metta.
Via nuovamente la lobotomizzazione e impariamo a vedere le cose per quello che sono.
Se una persona si ingozza a tavola di ogni porcheria, e a fine pasto mangia una fragola e gli spunterà un eritema, lo sprovveduto lobotomizzato di turno non darà la colpa a tutta la spazzatura ingerita, ma alla innocua, salutare, dolce e succosa fragola!
Lo stesso vale per tutte le allergie alle sostanze normalmente presenti in natura e compatibili con l'essere umano.
Siamo ormai abituati a pensare che sia normale starnutire furiosamente a primavera, ma non è così.
La medicina ufficiale fa un buco nell'acqua ancora una volta: utilizza infatti i test allergologici, attaccando il sintomo e non la causa!
Le allergie, dalle più leggere alle più pesanti, come quella definita Multiple Chemical Sensitive Syndrome (ove si diventa allergici praticamente a tutto) hanno una base comune: la cronica intossicazione generale dell'organismo, che, al limite della propria sopportazione, scatta anche al minimo innocuo attacco che può essere dato da un innocente polline.
Non bisogna attaccare la causa! Non bisogna evitare di stare in contatto con il polline! Non ci si può chiudere in una campana di vetro!
Le soluzioni con gli antistaminici sono ancora una volta rivolte verso il sintomo: non serve a nulla spegnere la reazione immunitaria con un ulteriore veleno!
Bisogna disintossicare l'intero organismo: frutta, verdura, centrifugati, frullati, tanta acqua biologica, digestioni continue e virtuose, stitichezza zero.
Questa è la ricetta che porterà piano piano alla desinsibilizzazione di un corpo che è ormai stremato e che trova nelle manifestazioni allergiche una sua saggia valvola di sfogo per tenere fuori veleni che non devono rimanere dentro.
Ricordate, il corpo non va mai contro se stesso e nulla avviene per caso.
Smettetela una buona volta di spegnere l'interruttore del sistema immunitario!

DIAMOCI UNA MALEDETTA SVEGLIATA!

Troppe sofferenze, troppa gente che cade preda di un sistema sanitario corrotto, falso, basato sul profitto e, quando in buona fede in pochi, isolati casi, totalmente fuorviato da anni di dottrine sbagliate che vogliono il corpo come i mattoncini della Lego, dove si combattono i sintomi e non la causa, dove si estirpa un tumore senza sapere il perché si è formato, dove si somministrano psicofarmaci senza capire perché uno è depresso, dove si trapiantano organi senza nemmeno aver tentato di salvare quelli originali con un totale cambiamento dello stile di vita.
Come immaginate la vostra vecchiaia? Stanchi, acciaccati, malati, sempre pieni di farmaci? Così si finisce con una dieta onnivora, se non si va al Creatore direttamente.
Come si fa a barattare una vita lunga, felice, fatta di sapori succosi e genuini, che solo la frutta e la verdura possono dare, con una schifosa bistecca, i succhi cadaverici del tanto rinomato brodino di pollo, con un pezzo di putrefatto gorgonzola, con un pacchetto di fonzies pieni di  glutammato monosodico?
Perché leghiamo la nostra felicità solamente al fatto di poterci abbuffare di cadaveri, di schifezze, di cibo assassinato, devitalizzato, morto?
Perché dobbiamo fare la fine di tanti lobotomizzati che, irretiti dalle sentenze di morte date dai medici allopatici, cadono nelle loro braccia peregrinando da un ospedale all'altro senza mai trovare una soluzione definitiva?
Perché non capiamo il basilare concetto che non siamo nati per mangiare carne, non siamo nati per mangiare latte di altre specie, non siano nati per ammazzare, non siamo nati per squartare?
Ci sono persone in punto di morte che chiedono una sigaretta, moribondi su di un letto d'ospedale, pensando che senza di essa la loro vita non valga la pena di essere vissuta.
E non ci rendiamo conto che con il nostro stile alimentare causiamo sofferenza a catena: agli animali che vengono schiavizzati e uccisi, a noi stessi, a chi ci sta a fianco, costretto a sopportare le nostre malattie e a prendersi cura di noi.
Una schifosa bistecca vale veramente la salute? Vale veramente l'autonomia di poter andare al bagno per conto proprio anche nella vecchiaia? Vale perdersi i progressi e il sorriso dei propri figli e nipoti perché troppo rincretiniti o già al Creatore?
Diamoci una maledetta svegliata!

PICCOLI CHIMICI IN ERBA

Ieri mi è capitato di leggere in un forum che si occupa di disturbi psichiatrici un utente, con un post al limite del  delirante, non tanto sicuramente per la "patologia" di cui soffre il malcapitato, ma per le nozioni di cui è stato imbottito e alle quali sembra anche crederci.
"Ho deciso di prendere l'antidepressivo la mattina, altrimenti, essendo troppo attivante, devo poi compensare con 30 gocce di EN per dormire", dice l'utente.
Ci rendiamo conto di dove siamo arrivati? Ci rendiamo conto dell'assurdità di questa frase?
Come può un benedetto organismo trovare un suo equilibrio se continuamente sottoposto a stress di questo genere con stati di euforia e successiva tranquillità chimicamente indotti?
Come fa un essere umano dotato anche di una scarsissima obiettività e buon senso a non capire che i delicatissimi equilibri celebrali che regolano tutte le nostre funzioni (appetito, umore, tranquillità, voglia di socializzazione, empatia, gioia, tristezza) sono talmente misteriosi che nessuna goccia, compressa, capsula, principio attivo potrà mai "aggiustare".
Anche perché non c'è niente da aggiustare, bisogna semplicemente riportare il corpo umano verso quell'equilibrio che, vuoi per cause psicologiche, vuoi per cause organiche, vuoi per entrambe, si è perso.
E qui corre in aiuto lo stile di vita vegano tendenzialmente crudista: basta purtrefazioni date dalla carne che rendono il sangue lipo tossico, basta con i latticini, che come una colla si attaccano ai villi intestinali non permettendo l'assorbimento delle sostanze nutritive e quindi della formazione dei neurotrasmettitori.
Il problema non è nel cervello!  È più in basso, nell'intestino, lì ci giochiamo tutto.
Smettiamola di tamponare i sintomi, smettiamola di confondere il nostro corpo con sostanze ad esso estranee, che lui tenta in ogni modo di eliminare.
Smettiamola di crede alle panzanate che gli antidepressivi ci mettano almeno due settimane per agire e far sparire i "fastidiosi" sintomi iniziali: quei sintomi sono proprio la risposta vigorosa di un sistema immunitario all'intrusione, violenta, di un veleno!
Via la lobotomizzazione e vediamo le cose per quello che sono: uno psichiatra deve ascoltare, capire, indagare, puntare sullo stile di vita non su "Prenda questo e starà meglio"!
Nessuna guarigione arriva da un giorno all'altro, come nessuna malattia si sviluppa da un giorno all'altro!
Bisogna rimettersi in gioco, pensare che la vita non è inutile se non posso fare una grigliata a o mangiare un pezzo di gorgonzola.
Stiamo andando contro natura, con cibo nato per i carnivori (che non siamo) o per i vitelli (che non siamo).
E la Natura, quando bistrattata, si ribella.
La depressione non è molto differente da un herpes, da un alluce arrossato, dalla forfora sui capelli: bisogna capirla, ascoltarla, e attaccarla nell'unico modo giusto e coerente: con lo stile di vita.
E smettiamola di fare i piccoli chimici in erba, oppure fra un po' ci toccherà davvero giocare all'allegro chirurgo.

domenica 22 maggio 2011

FINCHE' C'E' VELENO C'E' BRUFOLO

Al nostro sistema immunitario non gliene frega un bel niente se la nostra pelle si arrossa, si screpola, si riempie di brufoli, herpes e acne: lui deve fare un lavoro, e lo farà fino in fondo.
La pelle infatti, oltre a rappresentare il nostro biglietto da visita, è anche uno degli organi emuntori che vengono utilizzati dal corpo per eliminare tossine.
Quando la tossemia interna infatti è pesante, il corpo porta tutte le materie di scarto che sono state rifiutate da reni e fegato verso l'esterno attraverso la pelle.
Ecco che compaiono quindi l'herpes (che è tutto fuorché un virus, vedasi il miei articoli I VIRUS NON ESISTONO e MA QUANTA DIAVOLO DI CREMA CI METTI SU QUELL'HERPES? E' GIA' MORTO!) l'acne, le dermatiti, i brufoli, gli eczemi, gli orzaioli.
Naturalmente, come sempre, i dottori allopatici, ma anche i naturopati, i medici omeopatici etc... si precipitano a combattere il sintomo, senza capire che il brufolo è solo la punta dell'iceberg! (vds. articoli PSORIASI: NON GUARDIAMO L'ICEBERG DALLA PUNTA e LA FORSENNATA CURA DEL SINTOMO).
Il problema non è a valle, ma a monte!
Ogni brufolo deve essere benedetto, lo dico sempre, perché si tratta di tossine che trovano una via di fuga, al posto di rimanere dentro e causare, nel tempo, patologie sempre più gravi.
Quanta gente muore con la pelle bianchissima! (vds. MAI AVUTO UN RAFFREDDORE IN VITA MIA! MORTO IL GIORNO DOPO e BELLI FUORI MARCI DENTRO).
Ogni volta che un brufolo appare significa che c'è lotta, reazione, vita, che il corpo non si arrende.
Tutti dobbiamo auspicare ad avere una pelle bianchissima e senza imperfezioni, ma dobbiamo chiudere ermeticamente il rubinetto dei veleni, attuare un'alimentazione vegana tendenzialmente crudista e reimparare a vivere, a prendere il sole, a respirare, a provare empatia per tutti gli esseri viventi.
Buttiamo nella spazzatura creme, cremine, saponi, disinfettanti, creme antibatteriche! Inutile bombardare il povero brufolo, tanto, morto quello, altri ne arriveranno se il problema non è risolto alla base.
Risolvere temporaneamente l'acne cistica con la piccola anticoncezionale significa essere guariti? NO!
Risolvere temporaneamente la psoriasi con il cortisone o la ciclosporina significa essere guariti? NO!
Risolvere termporaneamente l'herpes con una crema antivirale significa essere guariti? NO!
Pelle grassa, pelle secca, imperfezioni: tutto ha una base interna, questo è il dogma da non dimenticare.

sabato 21 maggio 2011

PSORIASI: NON GUARDIAMO L'ICEBERG DALLA PUNTA

Psoriasi: un flagello, chi ne è colpito in maniera anche pesante ne subisce gravi conseguenze che intaccano la propria sfera sociale, fisica ed emotiva.
La medicina ufficiale dice un sacco di fesserie a riguardo, e cioè che la psoriasi è eridataria, che bisogna rassegnarsi ad alti e bassi, che non si guarisce definitivamente.
L'igienismo, invece, porta un soffio di speranza, affermando che ogni qualvolta ci sia una scintilla di vita in un corpo umano, la guarigione totale è sempre auspicabile.
L'importante è, come sempre, andare a trovare la causa del problema, non riempirsi di cortisone, ciclosporina e tutte le altre bombe a mano dei medici che altro non fanno che fornire (quando va bene) guarigioni temporanee e apparenti.
Sempre alla demolizione del maledetto sintomo, sempre a interferire con il lavoro del proprio corpo.
Quando mai impareremo che mettere del cortisone e non avere più squame per un mese NON significa essere guariti dalla psoriasi?
Via la lobotomizzazione, e impariamo che la pelle è, come i polmoni, il fegato, i reni etc... un organo emuntore, cioè deputato anche alla eliminazione della tossemia interna.
Questo significa che se il vostro corpo è pieno di veleni, al vostro sistema immunitario poco importa se sarà esteticamente sgradevole: esso cercherà di buttare fuori tutto quello che NON deve rimanere dentro.
E allora la psoriasi va prima benedetta, come ogni manifestazione cutanea, poichè senza essa i veleni che rimanessero dentro vi causerebbero nel tempo patologie più pesanti e pericolose, e poi combattuta, attaccandola non con creme, cremine, raggi, immunsoppressori, cortisone...ma con intelligenza.
Nessuno nega che possa esserci una predisposizione in tal senso, non un'eriditarietà ma semplicemente una debolezza che possa concorrere al suo esplodere: ma ricordiamoci che l'ereditarietà NULLA può fare da sola, ci vogliono i relativi fattori ambientali, e tra primi figurano l'alimentazione e lo stile di vita.
Combattiamo quindi la psoriasi nel luogo dove è più probabile che si formi: l'intestino.
Le solite diete mediterranee and company, con il loro pezzettino di grana, i loro carboidrati super raffinati, i loro cadaveri bianchi e rossi: questi sono i nemici da combattere, prima fra tutti i cibi più intasanti, muco-producenti e inadatti all'uomo, e cioè i latticini e la carne.
Bisogna smettere di introdurre veleni, bisogna riattivare tutti gli organi emuntori, evitando di sovraccaricarli con ulteriori tossine, bisogna aumentare la disponibilità di acqua pura organica, quindi più spremute, più centrifugati, più frullati di frutta e verdure rigorosamente crude.
Bisogna abbracciare senza indugio una dieta vegana tendenzialmente crudista e perseverare, perseverare e perseverare: qualunque guarigione che avvenga dal giorno alla notte è un una finta, una presa in giro, un fatto innaturale: se ci avete messo anni per "ammalarvi" di psoriasi, ci metterete sicuramente più di un annetto per ottenere una guarigione definitiva, ma si può.
Le manifestazione cutanee della psoriasi sono, per concludere, l'espressione evidente che qualcosa non va a monte: impariamo a non guardare l'iceberg dalla punta.

venerdì 20 maggio 2011

UN INTEGRATORE DI ANTILOPE PER IL MIO LEONE, GRAZIE!

Abbattiamo l'ennesimo dogma della medicina allopatica, che ha portato e porta avanti, per il proprio portafoglio, una politica di idealizzazione degli integratori alimentari.
Premettiamo che gli integratori, siano essi di vitamine o di minerali, sono pillole o compresse che contengono una quantità elevata di una determinata sostanza.
Il punto è, fondamentale, che le sostanze in trattazione sono di sintesi chimica, e che mai e poi mai le stesse potranno essere equiparate a quelle naturali.
Via la lobotomizzazione ancora una volta, e vediamo le cose per quello che sono: come è possibile che una sostanza di sintesi chimica, morta, defunta, inorganica, possa sostituire quello che Madre Natura ha predisposto per noi attraverso i meravigliosi processi come la fotosintesi clorofilliana?
E infatti non può: tutti gli integratori, prima e dopo i 50 anni, quelli che ti danno la carica, quelli che ti aiutano la vista, quelli che ti aiutano qualcos'altro...sono tutte bufale, sono tutte sostanze morte e sepolte, che oltre a non fare quello che promettono di fare, non potendosi sostituire alle sostanze naturali, sovraccaricano l'organismo, forniscono un'accelerazione che può essere equiparata a quella del doping nello sport, fornendo un falso, momentaneo, illusorio, bugiardo senso di benessere tipico di tutte le sostanze artificiali che aumentano con l'inganno il metabolismo basale del nostro organismo.
Perché il leone non prende un integratore di antilope? Perché assume tutte le sostanze che gli servono cacciando l'antilope.
Perché il gorilla non prende un integratore di banane? Perché assume tutte le sostanze che gli servono mangiando le banane.
Perché il koala non prende un integratore di eucalipto? Perché assume tutte le sostanze che gli servono mangiando l'eucalipto.
Ancora una volta siamo l'unica specie al mondo che deve assumere sostanze chimiche inorganicate, innaturali e mistificatorie solo perché non ha più il tempo ne la voglia di farsi una spremuta d'arancia, di addentare una succosa mela, di mandare giù una manciata di mandorle.
Con la doppia idiozia che ogni sostanza immessa deve trovarne altrettanta di un'altra per essere assimilata, altrimenti si potrà prenderne anche una tonnellata ma finirà tutta nel vostro gabinetto: per esempio per ogni molecola di calcio ORGANICO, devono essercene due di magnesio ORGANICO per l'assimilazione del primo. Come ho già scritto in un altro mio articolo: NON SIAMO I MATTONCINI DELLA LEGO, e la proteina della carne che sbagliatamente mangiamo non va a finire direttamente sul muscolo, ma viene sottoposta a trasformazione come qualunque altra sostanza immessa nel corpo umano!
La mucca mangia l'erba per produrre latte.
La leonessa mangia la carne per produrre latte per i suoi cuccioli.
Il gorilla mangia la banana per produrre latte per i suoi piccoli.
La prossima volta perdete due minuti, e al posto di trangugiare inorganiche compresse di vitamina C inutile e dannosa fatevi una spremuta d'arancia: non siete su una navetta spaziale, e del buon cibo qui sul pianeta Terra si può ancora reperire!

mercoledì 18 maggio 2011

ATTACCHI DI PANICO: NON E' TUTTO NELLA TESTA

Ancor più della depressione, sono gli attacchi di panico a devastare e rovinare la vita di milioni, se non miliardi, di persone al mondo.
Chi li ha provati li racconta come esperienze terrificanti: mancanza di respiro, vertigini, paura di impazzire, senso di derealizzazione/depersonalizzazione, paura di stare in pubblico.
A volte sorgono a seguito di periodi di forte stress o a causa di particolari esperienze, spesso sono concausa dell'utilizzo di sostanze stupefacenti, a volte sono effetti collaterali degli stessi psicofarmaci.
La medicina moderna è impotente, e come al solito corre alla caccia del sintomo e non della causa: le benziodiazepine infatti, assieme agli antidepressivi, sono i farmaci di elite scelti per soffocare la sintomatologia, senza arrivare alla guarigione totale, che la psichiatria moderna dipinge come impossibile.
E invece nulla è impossibile, basta andare a cercare la soluzione nel posto giusto.
Si ribadisce che non si escludono i fattori psicologici che possono essere causa o concausa degli attacchi di panico, ma al posto di infinite, costose, troppo spesso inutili sedute di psicoterapia alla ricerca del nodo gordiano, bisogna tentare un riequilibrio totale a livello fisico del proprio corpo; anima e corpo mai separabili: se soffre una, soffre l'altro.
Ed ecco che nessuno riesce a comprendere i tantissimi motivi fisici che possono essere alla base degli attacchi di panico, tutti comunque con un solo elemento in comune: la cronica intossicazione del corpo umano grazie alle mirabilanti diete fast-foodiane, mediterranee, paleolitiche, di zona, di centrocampo, di area di rigore....
Con il colon trasformato in cimitero a cielo aperto, il cui surriscaldamento influenza anche l'area celebrale; con il pancreas costretto a una giravolta innaturale: ogni volta che si ingeriscono infatti zuccheri raffinati in abbondanza (non il glucosio della meravigliosa frutta, che nulla ha a che vedere con il mefitico zucchero bianco in commercio) lo sventurato organo è costretto a secernere moltissima insulina per evitare che la glicemia nel sangue salga troppo, con il risultato che troppa insulina la fa successivamente scendere troppo, con la conseguente produzione di adrenalina e cortisolo (gli ormoni dello stress e della difesa, che rendono impossibile per un essere umano rilassarsi) da parte delle ghiandole surrenali per riportarla a livelli accettabili.
E tutte queste montagne russe fanno passare il malcapitato di turno attraverso prima uno stato di euforia (tipico di chi assume molti zuccheri raffinati) a uno stato di depressione, che a lungo andare provoca i nefasti attacchi di panico.
Per non parlare delle conseguenze sulla tiroide: quando essa è ballerina, l'umore diventa instabile, spalacando la porta agli attacchi di panico.
La soluzione: buttare nel water tutti gli psicofarmaci  (gradualmente per chi li assume da molto tempo per evitare pesantissime effetti di astinenza), le tisane, i calmanti, i rimedi omeopatici. L'uomo è l'unica creatura al mondo a provare sensazioni di paura immotivate come gli attacchi di panico.
E via nella spazzatura anche la carne, i latticini, massimizzando il crudo: frutta e verdura crude in abbondanza, ogni qualvolta si sente la fame, la perfetta dieta vegano crudista che è insita nel DNA di ogni essere umano.
Bisogna implementare la respirazione, rendendola profonda, bisogna prendere il sole tutte le volte che si può, bisogna stare all'aria aperta, bisogna ristabilire quel contatto con la Natura che è possibile solo quando nessun cadavere o latticino entra mai nel nostro interno.
Questa è la vera strada per la guarigione, la cura della non cura come noi igienisti amiamo chiamarla, il non interferire con la straordinaria forza di autoguarigione che è insita in ognuno di noi, a patto di chiudere per sempre il rubinetto dei veleni che ognuno di noi tiene aperto giornalmente.
I pazzi non esistono, come ho già scritto; esistono invece persone fisicamente intossicate, e non c'è pillola al mondo che potrà mai guarire nessuno dagli attacchi di panico.
Al posto di cercare rimedi facili, intraprendete una strada più tortuosa e lunga, che sarà l'unica garanzia di una guarigione totale e definitiva.
E alla fine, una volta guariti, tornate nello studio del vostro psichiatra e fategli una bella pernacchia!

martedì 17 maggio 2011

PRENDI QUESTO, POI QUESTO E PURE QUELLO

Allucinante...questo è il termine corretto per indicare un altro delirio della medicina allopatica: i cocktail di farmaci.
Mi imbatto spesso in persone che sono sotto terapie multiple di farmaci, naturalmente non curativi, ma solo per sopprimere i sintomi.
E il malcapitato di turno è costretto a prendere più farmaci non per "curare" diversi "disturbi", bensì per contrastare gli effetti collaterali dati dal farmaco stesso!
Questo delirio è presente soprattutto nella moderna psichiatria: uno è depresso e va dallo psichiatra; lo psichiatra, senza nessun esame se non una costosa chiacchierata di 20 minuti prescrive un antidepressivo che servirà solo per mascherare i sintomi.
L'antidepressivo, però, a sua volta, oltre a dare gli illusori effetti per cui viene prescritto (quando va bene), causa anche notevoli effetti collaterali.
E vai allora con l'ansiolitico per contrastare l'aumento dell'ansia data dagli antidepressivi durante le prime settimane di somministrazione.
E vai allora con gli antiparkinsoniani per contrastare l'aumento del tremore.
E vai con il viagra od il cialis per contrastare l'impotenza causata dagli antidepressivi 99,9 volte su cento.
E vai con le pillole dimagranti per l'aumento del peso causato dagli antidepressivi e soprattutto dagli antipsicotici stile Zyprexa.
E vai con la pastiglia per il diabete causato dall'uso degli antipsicotici stile Zyprexa (con class action milionarie portate avanti negli Stati Uniti).
E vai con i sonniferi per contrastare la troppa attività degli antidepressivi, che non permettono di addormentarsi.
Ma gli esempi potrebbero andare avanti all'infinito....
E vai con i gastroprotettori quando si prendere il cortisone.
E vai con il caffè per contrastare la sonnolenza degli antistaminici.
Ma che equilibrio può avere un corpo ridotto così?
L'equilibrio fisico, psichico, dell'anima si trova solo vivendo armoniosamente e seguendo le leggi della Natura, rinnegando la nostra innaturale voglia di carne, smettendola di accarezzare il gatto assassinando al contempo la mucca, amando tutte le creature che vivono assieme a noi.
Rinnegando la nostra innaturale voglia di schiavizzare il più debole, obbligando la mucca a fornirci contro la sua volontà il latte che la Natura ha predisposto per il suo vitellino e non per noi o i nostri neonati.
Smettendola di trasformare il nostro colon in un cimitero a cielo aperto.
Alimentandoci di cibi vivi, frutto della meravigliosa opera della Natura, che tutto dà, e che indietro chiede solo un po' di rispetto.
Alimentandoci di pensieri compassionevoli, di non ipocrisia, di amore indistinto per tutto e tutti.
Eliminando farmaci, vaccini e tutte quelle sostanze tossiche propinateci come indispensabili.
Un cocktail d'amore e di veganismo, non uno di farmaci e cadaveri.

POLVERIZZIAMO LA DEPRESSIONE CON L'ACQUA BIOLOGICA

Quanta gente non riesce a godere appieno del meraviglioso dono della vita che l'Universo ci ha dato? È incalcolabile.
Milioni di americani sotto antidepressivi, milioni di europei sotto antidepressivi, inclusi adolescenti e bambini.
E la causa non è sempre psicologica, come molti vogliono farci credere.
Gli psichiatri moderni somministrano pesantissimi farmaci con altrettanto pesanti effetti collaterali senza nemmeno sapere come e perché si sviluppa la depressione!
Non esiste esame medico, sia esso del sangue o di qualsivoglia natura, che possa stabile con esattezza che un paziente soffra di depressione. E quindi come si fa a curare qualcosa di cui non si conosce la causa?
Semplice, si utilizzano gli antidepressivi, che al pari degli stupefacenti contribuiscono, quando va bene, a creare uno stato di finto benessere, finta euforia, distruggendo chi li assume dall'interno e spianando la strada per un'assuefazione che condurrà, chi li vorrà sospendere, in un cammino infernale.
Nessuno nega che la nostra società moderna sia veloce, competitiva, stressante, ma questi elementi non possono giustificare, da soli, la moltitudine di depressi oggi nel mondo.
La causa, o la concausa, non la si trova perché non la si va a cercare nel posto giusto, e cioè molto più in basso, in quella parte di intestino chiamata colon, dove ci giochiamo i tre quarti della salute.
Se i medici smettessero di considerarci mattoncini della Lego (vds. il mio articolo a riguardo) capirebbero che il buon umore, la calma e la tranquillità si sviluppano a livello intestinale, con i relativi neurotrasmettitori, e non a livello celebrale!
E se l'intestino è un impiastro di colla a causa dei latticini e del latte e un cimitero a causa dei 21.000 cadaveri che un americano medio ingurgita nel corso della propria vita, ecco che il risultato è catastrofico.
L'umore non è solo una condizione di tipo psicologico, bensì un aspetto psicologico che ha le sue basi biologiche, fisiche e quindi, per guarire, bisogna attaccare la causa, che sta nel sangue tossico, nel colon marcio, nella mancanza di acqua organica che solo la frutta e la verdura cruda possono dare, nelle continue digestioni difficoltose.
Tutti possono aspirare a un umore stabile, ad alzarsi dal letto al mattino con la gioia di vivere, basta cercare la soluzione un po più in basso.

lunedì 16 maggio 2011

L'INUTILE TORMENTO MENSILE

E Dio disse a Eva: "Partorirai con dolore, e ogni mese soffrirai per espellere i residui del tuo non concepimento".
No, non è proprio andata così, ma oggi demoliamo un altro dogma instillatoci dalla nostra società corrotta: il ciclo mestruale NON deve essere doloroso, proprio per nulla.
Quante donne ogni mese maledicono il fatto di essere nate tali, per i dolori che accompagnano il loro ciclo.
Ma un ciclo sofferente è sempre sinonimo di qualcosa che non funziona: mettiamoci bene in testa che la Natura ci ha creato per vivere bene, in armonia con tutte le creature che ci circondano, senza dolori.
Bisogna anzitutto comprendere che le mestruazioni hanno anche una funzione depurativa, oltre che di espulsione dall'utero di un ovulo non fecondato, e quindi vale sempre la solita regola dello stato di intossicazione interna.
Ogni processo depurativo è più pesante e doloroso più intossicato è l'organismo ove viene messo in atto.
Lo stesso vale per il ciclo mensile.
Un'eliminazione totale di caffè, thè, proteine animali, latte e derivati e un'alimentazione vegana tendenzialmente crudista faranno il miracolo, riportando questo processo a quello che è: una cosa naturale.

domenica 15 maggio 2011

IL DOCTOR HOUSE NON GUARISCE PROPRIO NESSUNO

Belli i telefilm del dott. House, dove il nostro eroe in camice bianco riesce a guarire tutti a suon di bombe a mano.
Sì, a suon di bombe a mano, questo sono i farmaci.
E tutti noi lì davanti alla televisione a berci le panzanate che ci propinano, con l'idea che una sostanza chimica possa guarire un corpo dove 70 trilioni di cellule si parlano fra di loro orchestrate dal sistema immunitario.
Nessuna persona che entra in un ospedale ne esce guarita, questa è la verità.
Al di là infatti della medicina d'urgenza, che entra in gioco in fratture, ferite etc..., tutto il resto è da cestinare senza tanti complimenti.
L'igienismo crede in un dogma, e cioè quello della cura della non cura, nel non fare nulla per ostacolare il nostro sistema immunitario, l'unico in grado di guarirci veramente e non apparentemente.
Un depresso che ritorna felice grazie agli antidepressivi NON è guarito.
Un insonne che si addormenta grazie a un tranquillante NON è guarito.
Un diabetico che regola la glicemia grazie a continue iniezioni di insulina NON è guarito.
Un iperteso che tiene a bada la pressione con una pillola NON è guarito.
Un allergico che smette di starnutire grazie agli antistaminici NON è guarito.
Un febbre abbassata con una tachipirina NON significa guarigione.
Un tumore rimosso NON significa guarigione.
Un asmatico che respira grazie al cortisone NON è guarito.
Una persona a cui una psoriasi viene fatta sparire a suon di cortisone e immunosoppressori NON è guarita.
Questo è il concetto, indiscutibile: la medicina ufficiale combatte il sintomo, mai la causa.
Solo il nostro sistema immunitario, messo nelle condizioni di operare, può guarirci alla fonte, ristabilendo la funzione pancreatica e facendo sparire il diabete, ristabilendo le cause che hanno fatto salire o scendere eccessivamente la pressione, ristabilendo il ritmo del sonno perduto, rendendoci naturalmente immuni a tutti i normali allergeni presenti in natura (solo l'uomo starnutisce come un disperato quando arriva la primavera).
Solo ed esclusivamente lui, grazie alla cura della non cura, che significa nessun interferenza, interruzione totale di qualunque veleno arrivi nel nostro corpo, sia esso alimentare, ambientale, psicologico.

QUANTA DIAVOLO DI CREMA CI METTI SU QUELL'HERPES? È GIA' MORTO!

Mai parole furono più vere...L'Herpes è già morto, come fate ad assassinare qualcosa che è già morto?
Guardate il mio articolo precedente "I VIRUS NON ESISTONO" e avrete una spiegazione che si adatta sartorialmente al tanto famoso "virus dell'herpes zoester" che tanto tormenta tutti noi.
Eh sì, come dicono i dottoroni, "è il virus della varicella che si annida nei gangli nervosi e viene fuori quando siamo stressati"...
Tutte panzanate! Il virus dell'herpes è morto e stramorto, non essendo dotato né di vita, né tantomeno della capacità di riprodursi.
La manifestazione herpetica, con le classiche crosticine che perdono un siero di colore chiaro, non è nient'altro che lo sforzo del corpo umano di espellere, attraverso la pelle, le sostanze di scarto presenti all'interno e che non riescono a essere adeguatamente distrutte a causa di un corpo intasato e debilitato.
Questa è la spiegazione vera! Non le fesserie sul virus della varicella che si fa una pennichella, o sul contagio, tanto che se hai un herpes puoi baciare chi, come e quando vuoi senza contagiare nessuno!
Ed è sintomatico che avvenga in situazioni di stress, essendo quest'ultima una causa ulteriore di intasamento a livello cellulare, a volta la "classica goccia che fa straripare il vaso".
Scordatevi dei virus con le zampette e le code che strisciano per farci ammalare, e guai se il corpo non utilizzasse, assieme ad altri sistemi, anche l'herpes per buttare fuori quelle tossine che non devono assolutamente rimanere dentro!
E noi, da lobotomizzati, cosa facciamo? Ingoiamo pastiglie di antivirali e ci cospargiamo di creme, ottenendo l'ennesima guarigione apparente, in quanto il corpo, bloccato nella sua pulizia interna, smette di porla in essere, tenendosi tutto dentro e ponendo le basi per recidive ancora peggiori o malattie ancora più devastanti.
Bisogna benedire l'herpes che arriva, ringraziare il corpo per la pulizia che sta facendo e accompagnarlo, magari con tre giorni di digiuno ad acqua distillata o a succhi freschi per permettergli di espellere quanto in surplus senza dover metabolizzare continuamente altro materiale.
E qui faccio una scommessa: la prossima volta che avete un herpes labiale, provate a fare come ho scritto, e cioè tre giorni di digiuno ad acqua distillata. Mi ci gioco la faccia che sparirà come d'incanto.
D'altronde, si può uccidere qualcosa di già morto?

I VIRUS NON ESISTONO

Sì, i virus non esistono, o almeno non come la sciagurata medicina ufficiale vuole farci credere.
Per capire la portata di quest'affermazione, bisogna essere scevri da ogni condizionamento esterno, e focalizzarsi su quale sia la verità.
Virus dell'influenza che si tramanda dai polli alle anatre in Thailandia per poi arrivare da noi e farci spendere per l'annuale vaccino anti-influenzale; virus dell'herpes che viene preso una volta e poi si annida, in letargo, nei gangli nervosi, per venirci a trovare nuovamente in caso di stress; migliaia di virus del raffreddore che causano i classici sintomi influenzali tipici della stagione fredda.
Tutte baggianate! E baggianate mostruose!
Durante il normale ricambio cellulare, il nostro corpo produce anch'esso una vera e propria serie di spazzatura, tra cui i detriti cellulari, i cosiddetti virus, sostanze morte, incapaci di aggredire alcunché e/o di riprodursi, che vengono espulsi in maniera costante attraverso i nostri organi preposti.
Quando però il livello di intossicazione interna, sia esso derivato da pensieri sbagliati, da alimentazione errata, da proibitive condizioni ambientali, aumenta e il corpo non riesce più a smaltire questi detriti, ecco che gli stessi accumulano.
Il "virus" quindi che si rileverà nel fegato verrà quindi chiamato "epatite", ma esso stesso sarà la diretta conseguenza di uno stato intossicativo di quell'organo e non la causa!
Capire questo basilare principio può aprirvi un a un mondo totalmente nuovo, dove virus (e batteri, ma di questi parleremo in seguito essendo essi organismi dotati di vita e capacità riproduttiva) sono essi stessi conseguenza della "malattia" (dell'intossicazione interna) e non la causa!
Smettiamola di pensare da lobotomizzati che i virus siano con elmetto e mitra pronti a farci fuori: sono morti, detriti senza vita, incapaci di riprodursi!
La loro presenza significa l'incapacità del corpo ad espellere la normale spazzatura interna, ma noi li abbiamo tramutati in soldati mercenari senza scrupoli.
Questa articolo polverizza immediatamente l'utilità di antivirali e vaccinazioni: la salute si ristabilirà solo e unicamente liberando il corpo dalla tossemia interna anche con un'alimentazione vegana tendenzialmente crudista e rendendolo in grado di disfarsi della propria spazzatura, non sovraccaricandolo con ulteriori sostanze tossiche che daranno una parvenza di guarigione inibendo le reazioni di pulizia del corpo!
Non vi chiedo di credermi in parola, ma informatevi per non cadere nel tranello del contagio della peste manzoniana!
E, rimanete seduti altrimenti cadete, prossimamente discuterò sulla farsa dell'AIDS il cui virus non esiste. Restate sintonizzati

sabato 14 maggio 2011

PER STARE MEGLIO BISOGNA PRIMA STARE PEGGIO

Perché qualunque cambiamento in positivo dello stile di vita, soprattutto in campo alimentare, viene sempre abbandonato nel giro di poco tempo?
Perché non riusciamo a comprendere che per stare meglio bisogna sempre prima stare peggio.
Bisogna comprendere i meccanismi del corpo, che non sono poi così difficili da assimilare.
Se per 30 anni si imposta la propria alimentazione su carne, pesce, pasta e formaggi il corpo, comunque, tenderà ad "abituarsi" ad un determinato stile di vita malsano, un po' come il tossicodipendente che può sniffare un grammo di cocaina senza morire, cosa che se venisse fatta da chi mai ha provato tale stupefacente, finirebbe direttamente al campo santo.
Si sviluppa, in pratica, una sorta di mancata reazione ai veleni, come il russo che si beve senza ubriacarsi un litro di vodka.
Ma questo non è potenza o vigore fisico, bensì un corpo annullato nelle sue reazioni e nelle sue difese e pronto a collassare definitivamente da un giorno all'altro.
E quindi che accade se si migliora lo stile di vita?
Il corpo, giorno dopo giorno, non crede ai suoi "occhi" e, dopo un tempo diverso da ognuno di noi, scatena una crisi eliminativa, che non è altro che il buttar fuori tossine per raggiungere uno stato di salute superiore.
Crisi eliminativa che si sviluppa solo e unicamente se il sistema immunitario, grazie alla nuova alimentazione, ha raggiunto abbastanza forza per farsi finalmente sentire e cominciare le pulizie di primavera.
E qui cade la maggior parte di chi tenta di cambiare! "Ma come, quando mangiavo schifezze la mia pelle era liscia e stavo bene, e ora che mangio bene sto male??". Questa è la domanda lobotomizzata che tutti quelli che cambiano si pongono, e non trovando risposta tornano alle vecchie abitudini, magari asintomatiche, ma che sono premonitrici di disastri imminenti.
E invece bisogna imparare che per stare bene bisogna prima stare peggio, poiché le tossine, per essere eliminate, devo essere staccate da dove sono, messe nel torrente sanguigno per l'eliminazione da parte di tutti gli organi preposti.
Come per disintossicarsi dagli stupefacenti, bisogna tenere duro: si tratta di una sofferenza benefica che vi salverà la vita.

IL MIRACOLO DELL'AUTOLISI

Autolisi, termine sconosciuto a molti, ma che racchiude in sé tutta la potenza del corpo umano.
In ogni istante, il sistema immunitario monitora ogni millimetro quadrato del proprio corpo, cercando di fare il meglio per esso con le risorse che gli vengono messe a disposizione.
Questo significa che se pranzerete da McDonald's il vostro corpo utilizzerà quel determinato cibo, con immensa fatica, per fabbricare tanto l'alluce del vostro piede sinistro che per sgonfiare le vostre croniche emorroidi, con i risultati che potete ben immaginare.
Quando per anni e anni si mangia male, si pensa male e si bene male, il corpo si assuefa e utilizza questi "mattoni" sbagliati per creare tutti i tessuti interni.
La catastrofe è però dietro l'angolo, a meno di non decidere di cambiare rotta.
E quando si inizia a mangiare sano, con un'alimentazione vegana tendenzialmente crudista, giorno dopo giorno si mette in moto un meccanismo che sa di miracoloso.
In pratica il sistema immunitario pensa "Ma guarda te quanto cibo sano! Demoliamo tutto il marcio che abbiamo dentro!" e quindi, per un procedimento straordinario chiamato "autolisi" comincia a disgregare, per ordine di qualità, i tessuti interni, dissolvendoli e sostituendoli con materiale di qualità.
Ecco quindi che spariscono le cisti (che molti di noi lobotomizzati vanno a farsi togliere senza nemmeno sapere il perché si siano formate), i tumori (benigni, che ancora non si sono trasformati in cancro e imputresciti, andati cioè in cachessia) e tutti quei tessuti di scarsa qualità che abbiamo costruito nel corso della nostra vita.
Ecco che cominciano le digestioni regolari, e migliora tutto: la miopia (che molti di noi lobotomizzati decidono di affrontare con le operazioni al laser, senza saper perché si è arrivati a vedere così male e inconsapevoli del danno che queste operazioni fanno nel lungo periodo), la pelle, l'odore, l'umore, il mal di schiena.
Tutto ha una sola origine: l'intossicazione interna, ma non si può pensare di eliminare anni e anni di comportamenti sbagliati in pochi giorni, anzi.
Il processo di autolisi, e quindi l'eliminazione del vecchio per il nuovo, mette in moto una "crisi eliminativa" grazie alla quale il corpo, avendo raggiunto sufficienti energie grazie a un migliorato stile di vita, disgrega le tossine interne e le immette nel circolo sanguigno per l'eliminazione tramite gli organi preposti (polmoni, reni, fegato etc..).
Questa eliminazione causerà tutta una serie di sintomatologie fastidiose, e anche importanti (febbre, mal di testa, espulsione di muco etc...) ed è proprio qui che bisogna perserverare e non tornare alle vecchie abitudini che, soffocando l'istinto guaritivo del corpo, ci fanno vivere, quando va bene, in uno stato di salute apparente (vds. articolo "Mai avuto un raffreddore in vita mia! Morto il giorno dopo).
Non dimenticatelo mai: bisogna stare peggio per stare meglio, ma il livello di salute che si raggiungerà sarà impagabile!

venerdì 13 maggio 2011

ALTRO CHE LOURDES! MANGIATEVI UNA BELLA MELA


Smettiamola di riporre le nostre speranze in una divinità, che seppur sono convinto esista, si chiami essa Dio, Budda, Maometto, Allah, o semplicemente l’Universo, come a me piace chiamarla, non sta certo
ingenerosa in quanto a segnali.
Ci ha infatti fornito dell’intelligenza per capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, e quali comportamenti attuare per vivere bene, armoniosamente e felicemente per tutto il corso della nostra vita.
Mente sana in corpo sano: significa cibi puliti e pensieri puliti, altruisti, di compassione.
Pensieri che fanno fatica a sorgere in un corpo pieno di cadaveri, di latte di una mucca incatenata, di danaos, di activia, di danacol, pozioni miracolose che sorgono come funghi grazie agli allocchi che ci cascano.
Non serve andare a Lourdes per riacquistare la salute perduta, basta ascoltare se stessi e i segnali che il corpo ci manda, imparando a mandare giù cibo vivo, vitale, energetico, frutto dell’incredibile processo naturale che sta alla base della nascita e della maturazione di un frutto.
Frutta che molti di noi usano solo per decorare i cocktail che pagano fior di decine di euro in discoteca; frutta che serve solo a decorare, per poi essere buttata via, sorseggiando il cocktail al sapore di fragola, quando di fragola c’è solo l’aroma costruito in laboratorio e nemmeno l’ombra del succoso frutto.
Smettiamola di essere lobotomizzati, di implorare miracoli, di recitare nenie per guarire.
Prendiamo in mano la nostra vita, qui, a Roma, a Londra, a Pechino, ovunque.
Nessuno mai ci obbligherà a portare alla bocca un cibo che non vogliamo.
Benediamo il cachi che la natura ci fornisce gratis, e che noi facciamo cadere in giardino e che le formiche, più intelligenti di noi, vanno a mangiare.
La salute è qui, a portata di mano, anzi, di bocca!

ODE AI PAZZI


Depressi, ansiosi, autistici, schizofrenici, psicotici, bipolari, che l’Universo vi benedica!
Quante terminologie si è inventata la psichiatria moderna, forse la peggiore branca della medicina allopatica, per catalogare, nel famigerato DSM (la “bibbia” dei disturbi psichiatrici) tutte le sfaccettature dei comportamenti umani.
Comportamenti che, senza alcun dubbio, alcune volte sono realmente patologici, ma come sempre, al posto di scoprirne la causa, ecco che si passa alla contraerea.
Bombardamenti a tappeto fatti di Prozac, Serenase, Paxil, Strattera e Ritalin (questi ultimi fino a poco tempo fa inseriti nella tabella del D.P.R. 309/90 come vere e proprie sostanze stupefacenti e ora magicamente autorizzate per uso medico anche sui bambini), nati per mascherare il sintomo, per dare quella parvenza di normalità distruggendoti a poco a poco, quando va bene.
Omicidi e suicidi, spesso in ambito famigliare, sono ormai all’ordine del giorno, e quando non sono implicati alcol e droghe, ecco che si scopre che il malcapitato assumeva psicofarmaci.
Ho personalmente analizzato decine e decine degli ultimi fatti di cronaca nera definiti inspiegabili, scoprendo che moltissimi dei coinvolti in omicidi in ambito famigliare senza nessuna apparente causa assumevano una speciale classe di antidepressivi denominata SSRI (il cui capostipite è il famigerato Prozac, assieme ai successivi Zoloft, Wellbrutin, Paxil, Cymbalta, Effexor, Lexapro etc..).
Per non parlare poi degli attacchi di panico, con un’epidemia che ormai conta centinaia di milioni di persone nel mondo.
E queste sostanze quindi che fanno, a cosa servono? A nulla, zero totale. Manipolando i recettori celebrali creano, quando non portano a impulsi di omicidio o suicidio come purtroppo spesso accade (e infatti la FDA americana è stata obbligata a inserirlo a caratteri cubitali nei bugiardini), uno stato di benessere apparente, quel sorriso “da ebete” che compare sulla faccia di un depresso sotto cura che, nonostante il mondo stia crollando, lui dice “che va tutto bene”.
Ma poi i giornali scrivono che il malcapitato ha ucciso o si è ucciso “perché era depresso” e non “perché assumeva uno psicofarmaco che gli ha fatto fare quelle azioni”!
Negli Stati Uniti è pieno di class action contro le multimiliardarie case farmaceutiche, per bambini sotto antidepressivi che hanno sterminato le proprie famiglie nel sonno, informatevi!
Questi farmaci indeboliscono ogni giorno il corpo, che reagisce, manifestando quegli “effetti collaterali” che sono la reazione del corpo all’immissione di una vera e propria sostanza tossica, al pari degli stupefacenti.
Effetti collaterali che si manifestano in impotenza, anorgasmia, perdita o eccessiva acquisizione di peso, diabete e chi più ne ha più ne metta. In pratica ti trasformano in un flaccido ciccione impotente, ma chimicamente felice…
Quando impareremo che gli “effetti collaterali” dei farmaci, degli psicofarmaci in particolare, sono comunque effetti del farmaco stesso e della reazione che il corpo ha per contrastarli?
E come non parlare degli effetti terrificanti di chi cerca di smetterli, con crisi di astinenza mostruose.
Senza che gli psichiatri affrontino minimamente il lato organico, fisico di un essere umano, analizzandolo in maniera totalitaria, olistica, ortomolecolare, cioè capendo che anima e corpo sono un continuum, un tutt’uno.
Se il colon è marcio, e proprio lì si creano i neurotrasmettitori celebrali, il cervello funzionerà male, ed ecco che partono depressioni, psicosi e schizofrenie.
Quando il sangue è tossico e il pancreas lavora male, ecco che arrivano gli sbalzi glicemici, che portano depressioni e attacchi di panico.
Quando il nostro intestino è un cimitero fatto di cadaveri frollati, ecco che tutto lavora male, cervello compreso.
Più frutta, più verdura crude, disintossicazione totale, queste sono le soluzioni, non le bombe chimiche che milioni di disperati nel mondo sono costretti a prendere, quando la soluzione sarebbe a costo zero.
Un’alimentazione vegana rafforza tutto il corpo, spirito compreso, permettendo di vedere le cose in maniera diversa, sotto un’angolazione più ottimistica, che vi permetterà di stare lontano dagli studi degli psichiatri.
Smettiamola di bere la palla dello squilibrio biochimico del cervello che arriva così, senza motivo: se siamo marci dentro, i nostri pensieri non potranno essere positivi, e basterà anche un lutto, o una perdita di lavoro per mandarci nel baratro più profondo, perché, da intossicati, SIAMO GIA’ DEBOLI.
I malati di mente NON esistono: esistono i malati di corpo che manifestano sintomi psicologici, non dimentichiamolo mai!

giovedì 12 maggio 2011

ALLA RICERCA DEL SONNO PERDUTO

Milioni, dico milioni di persone nel mondo, si girano e rigirano nel letto cercando di addormentarsi, e quando ce la fanno, si svegliano spesso, arrivando al mattino stanchi, irritabili e depressi.
Questo articolo non vuole assolutamente disconoscere le tantissime cause di natura psicologica che possono portare a soffrire di insonnia, ma vuole analizzare invece le cause fisiche che possono essere alla base di questo disturbo super invalidante.
Partiamo dal concetto che l'uomo è riuscito a distruggere un aspetto naturale, quale il dormire, sviluppatosi nel corsi di milioni di anni.
Ma osserviamo l'iter delirante di chi cerca un rimedio al proprio disturbo: prima tappa medico curante, il quale, se non ha voglia di stare ad ascoltare le vostre paturnie, vi rimanderà a casa con una bella prescrizione medica per una benziodiazepina, sia essa l'EN, il famigerato XANAX, il velenoso LEXOTAN e chi più ne ha più ne metta.
Cosa fa un tranquillante? Un tranquillante, una volta ingerito, agisce velocemente sui recettori GABA del cervello, creando un sonno completamente artificiale, dannoso, non riposante, e creando le basi per futuri disastri.
Sono infatti classi di farmaci pericolosissime, prescritte come se fossero noccioline, ma che creano una dipendenza pari a quella degli stupefacenti, perché tali sono anche se legali, e indeboliscono giorno dopo giorno il meccanismo naturale che il corpo pone in essere per addormentarsi.
E da qui, via ad aumentarne la dose per ottenere lo stesso effetto, essendosi sviluppata quella "tolleranza" tipica delle sostanze stupefacenti.
E quando non funzionano più, nessuno continuerà a cercare di capire perché non dormiate (vedi il mio articolo "La forsennata cura del sintomo") ma vi somministrerà altre droghe, sempre più forti, ponendo ulteriori basi per disastri ancora più evidenti in futuro.
I tranquillanti sono ammalianti, come le sirene, ma dopo poco, dopo l'effetto piacevole iniziale, mostrano la loro vera faccia demoniaca (ma degli psicofarmaci tratterò bene con un altro articolo in seguito).
Ma invece mettiamo il caso che un dottore volesse capire perché non dormiate: anche lì, con le basi della medicina allopatica poco farà, attaccandovi elettrodi al cervello cercando di studiare i meccanismi del sonno, che, non raccontiamoci storie, rimangono ancora così misteriosi e affascinanti.
Cerchiamo, ancora una volta, di non essere lobotomizzati, e non vediamo il cervello come una parte del corpo staccata dalle altre (vedasi il mio articolo "Non siamo i mattoncini della Lego"). Esso viene irrorato dallo stesso sangue che irrora il vostro alluce, e se l'alluce magari vi duole per farvi capire che il sangue che gli arriva è tossico, carico di schifezze e malsano, il cervello ve lo dirà con i sintomi più confacenti alla sua natura, tra cui l'insonnia.
Un'alimentazione vegana, con una presenza massiccia di frutta e verdura crude, con tanta frutta secca, centrifugati, frullati inonderà il vostro corpo di sostanze benefiche che aiuteranno a ristabilire un equilibrio perduto, a patto di avere la determinazione di buttare nel cesso le benzodiazepine.
Nessun medico vi dice che toglierle è come disintossicarsi dalla cocaina: brividi, scatti d'ira, un incubo per chi cerca di disfarsene.
Abbiamo bisogno di multiple digestioni corrette, di andare di corpo spesso e bene, di disinfiammare il colon, disinfiammando così anche l'area celebrale.
Riprendiamoci il sonno perduto!

mercoledì 11 maggio 2011

GAS NERVINO E BOMBE A MANO IN SALA OPERATORIA

Il cancro: un'epidemia, ormai ognuno di noi ha almeno un conoscente morto per questo motivo.
Milioni di dollari spesi per la ricerca e, per quanto se ne dica, i risultati sono zero.
Sì, zero, perché solo un lobotomizzato crederebbe a tutte le panzanate che continuano a dirci sui progressi fatti dalla ricerca. Ogni giorno c'è una nuova sostanza che promette di curarci: proteina di un corallo che si trova a 10.000 metri di profondita, la cartilagine di squalo, il veleno di un serpente che si trova solo a Cuba...
Ma perfavore!
Come si fa anzitutto a curare qualcosa di cui non si conosce la causa?
Io provo a darvi una spiegazione, che vi piaccia o no, e che non pretendo crediate, ma che spero vi farà riflettere.
Il tumore (e non il cancro) è semplicemente una sovraproduzione di cellule SANE che viene orchestrata dal sistema immunitario per un preciso scopo, e cioè quello di inglobare e delimitare qualcosa, una parte del corpo che altrimenti danneggerebbe l'intero sistema, questo per il principio che il corpo NON VA MAI CONTRO SE STESSO.
Questo agglomerato di cellule, fino a quando è irrorato dal flusso sanguigno, è assolutamente disgregabile con il procedimento inverso mediante "autolisi" cioè la capacità che il corpo ha di eliminare, in ordine di importanza, i tessuti vecchi.
Bisogna però smettere di continuare ad immettere nel corpo i veleni che quotidianamente inseriamo, primi fra tutti i cibi errati.
Se invece si continua a perseverare nell'errore, il tumore si trasforma, va in "cachessia", significa che non è più adeguatamente ripulito dal sangue e va in putrefazione, metastatizzando nel corpo e uccidendo chi ne soffre.
Non servono le lauree per capire come l'approccio della medicina allopatica sia demenziale: o tagliano con il bisturi qualcosa che non sanno nemmeno perché si è formata, oppure irradiano con radioterapia o chemioterapia, due veri e propri veleni.
Ma come diavolo si fa a pensare che un veleno possa aiutare a stare bene un corpo che è già debilitato di suo??
Ma come si fa a non capire un concetto così ovvio.
Il corpo ha bisogno di aria, luce, cibo vivo e vitalizzato. E invece il medico combattente, armato di tutto punto, esplode le sue bombe in sala operatoria, togliendo escrescenze identificate come tumori (quando lo sono) che, puntualmente, tornano, più cattive e aggressive di prima, non essendo stata eliminata a monte la causa che le ha provocate; causa, si ripete, orchestrata comunque dal corpo, che tenta sempre, anche in condizioni disperate, di sopravvivere, e da qui, come già detto che parte la formazione di qualunque tumore.
Una donna viene uccisa già quando esce dopo una mammografia dove le hanno trovato un nodulo, che magari non è nulla, o che magari è un tumore che andrebbe approcciato secondo gli standard dell'igienismo, e cioè con il ribaltamento totale, in meglio, del proprio stile di vita.
Invece no...questi dottoroni in camice bianco, i primi loro a fumare e bere caffè, ti danno una sentenza di morte, ti spaventano, e tutti corri fra le loro braccia.
Mai nessuno di loro che intervenisse sullo stile di vita invece che tagliuzzando e riempiendo di chemio.
Chemio, si precisa, che viene maneggiata con cautela dagli stessi infermieri, per quanto pericoloso è il contatto con la pelle. Ma che diavolo di bene può fare una sostanza così?
Può fare del bene solo al portafoglio...degli altri.
Un giorno una mia conoscente, a cui avevano diagnosticato un cancro all'utero, è venuta a trovarmi.
Mi ha detto "Pietro, mi hanno tolto l'utero, ho fatto tante sedute di chemioterapia e radioterapia, vomitavo sempre, tuttora ho nausa, ho perso i capelli, mi è venuto il diabete, mi sono venute le piaghe sotto i piedi, ho sempre le vertigini e non mi reggo in piedi, però il dottore ha detto che sono guarita".
Se non è questa la follia della nostra medicina moderna...

FRONTLINE: GOCCE DI MORTE

Arriva la bella stagione, e in televisione arrivano gli spot pubblicitari della spietata industria farmaceutica riguardo agli antiparassitari per cani: il famigerato "Frontline" et company.
"Il più bel gesto d'amore per il proprio animale" recita lo spot; "omicidio legalizzato" lo ribattezzerei io.
Via ancora una volta la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Vi siete mai chiesti come una pipetta di questi antiparassitari, messa sulle scapole del vostro cane, riesca a far cadere stecchite zecche e pulci che mai si avventurassero ad addentarlo per un periodo di più di un mese?
Perché il principio attivo di tali farmaci è semplicemente un veleno, e quindi, per evitare la puntura di una zecca con una remota possibilità delllo 0,0000001 per cento di nuocere gravemente al vostro cane se lo stesso è in buona salute, lo riempiamo di veleno, dalla testa ai piedi.
Il principio attivo, infatti, viene assorbito per osmosi dalla pelle ed entra nella circolazione del sangue, spargendosi per tutto il corpo.
Ci rendiamo conto di questo? Ci rendiamo conto dell'idiozia di tale pratica? Ci vuole una laurea per capire che una puntura di zecca nuoce meno di un veleno di durata di un mese?
Ragioniamo, diamine, ragioniamo con la nostra testa! In natura gli animali convivono da sempre con i parassiti, che tengono a bada grazie alla loro scorza e a loro potente sistema immunitario direttamente collegato ad uno stile di vita corretto.
Come diamine fa un cane a vivere i suoi 20 anni (e non dieci o quindici come nel luogo comune) se mensilmente viene cosparso di veleno, alimentato con pannocchie (le famigerate crocchette) al posto della carne cruda che la Natura ha disegnato per lui, vaccinato ANNUALMENTE (mentre, svegliamoci, tutti gli altri Paesi hanno cicli vaccinali ogni 3-5 anni, anche se spiegherò in seguito che è meglio NON vaccinarlo affatto), riempito di collari contro le zanzare anch'essi pieni di veleno, riempito di altrettanto veleno e vermifugo per uccidere le ipotetiche larve di filaria che chi sa mai se ci saranno o no.
Volete fare un gesto d'amore per il vostro cane? Fatelo vivere da VERO cane.

CUCCIOLO NON VACCINATO? IN PRIGIONE!

Per cucciolo intendo un bel cucciolo di cane e per prigione non intendo una prigione vera e propria, ma la "quarantena" a cui è soggetto un povero cagnolino appena nato e non ancora vaccinato.
Smontiamo l'ennesimo dogma instillatoci dalla corrotta medicina veterinaria: "un cucciolo appena nato non può stare in contatto con altri cani fino a quando non abbia completato il ciclo vaccinale".
Al di là della dannosità delle vaccinazioni umane e veterinarie, delle quali parlerò approfonditamente in seguito, analizziamo questo comportamento che ha del demenziale, e sarebbe anche comico se non venisse da dottori veterinari che hanno studiato per anni.
Analizziamo la Natura per farci un'idea: i lupi, come i cani, amano vivere in branchi, e appena nati giocano e socializzano con i lori fratelli e gli altri componenti del branco per crearsi una gerarchia e per imparare a vivere.
Noi che facciamo? Li chiudiamo in casa come all'epoca dell'epidemia di influenza spagnola (e anche di questa ve ne dirò delle belle) per paura degli altri "cani monatti" che potrebbero attaccare chissà che cosa al nostro povero, gracile cucciolino.
Facendo così non permettiamo al nostro cucciolo di aver quel corretto imprinting con i suoi simili, che gli permetterà in futuro di vivere più armoniosamente il rapporto con gli altri cani.
La leonessa mette in quarantena i cuccioli? No...
Il gorilla? No...
L'essere umano? Nemmeno, perché se la medicina ufficiale lo imponesse (solo per favorire le dannosissime vaccinazioni), saremmo costretti ad andare a trovare nostro figlio appena nato con la ridicola mascherina sulla bocca e forse qualcuno finalmente si ribellerebbe.
È perché viene fatto invece per i cani? Perché è un'abile mossa per incentivare le vaccinazioni veterinarie, che sono tutto profitto, ma con danni enormi per i cani e per tutti gli essere viventi (ma delle vaccinazioni parleremo bene in seguito).
Andate in giro con il vostro cucciolo, fategli conoscere il mondo, fatelo rotolare nel fango, fatelo leccare da tutti gli altri cani, e smettiamola di essere lobotomizzati: le "malattie" si prendono in tutt'altra maniera.
Apritegli, quindi, le porte della sua cella!

martedì 10 maggio 2011

CARNE ROSSA, CARNE BIANCA. OPPURE CARNE BLU O CARNE GIALLA, O FUCSIA?

Demoliamo, senza ritegno, un altro mito: quello delle carni nobili o meno nobili.
La nostra consumistica società è persino riuscita, con tale aggettivazione che io darei solo alla carne di un essere vivente quando vivo e vegeto e non cadaverizzato, a fare una gerarchia delle carni, precisando quali siano quelle nobili o meno nobili.
Un cadavere è un cadavere, che cammini salti, nuoti, strisci, sempre cadavere rimane, tanto che quando muore dopo poche ore puzza, e puzza forte.
Cerchiamo quindi di fare finalmente un salto in avanti, ragionando con la nostra testa e comprendendo che non esistono proteine nobili, carni grasse o meno grasse....esiste la carne e basta, sia essa una zebra o un "delicato" salmone.
Materia morta, che non va in putrefazione solo grazie a ulteriori veleni in essa immessi (come i cangerogeni nitrati e nitriti dei nostri cari insaccati, che senza tali sostanze si trasformerebbero in nauseabondi grigi concentrati di muffe e batteri di ogni tipo) o grazie ai frigoriferi che non smettono mai di funzionare.
Se mentre siete in vacanza vi si rompe il frigo con una bistecca dentro, quando tornate dovete cambiare casa, mentre se va a male una mela, basterà toglierla e lasciare un po' aperto lo sportello del frigo.
Traslate il tutto nel vostro intestino e avrete finalmente in testa il concetto di chi può o chi non può mangiare carne, non di chi VUOLE o non VUOLE, si tratta di essere biologicamente strutturati per trarre beneficio da tale elemento, al di là delle ragioni etiche di chi sostiene che noi siamo al comando o meno del mondo intero e quindi possiamo sfruttarlo come ci pare e piace.
Il leone ha tale struttura, l'uomo no: basta guardarsi allo specchio.
Quindi, se mangiate carne bianca dato che la rossa è per voi troppo poco nobile, perché non provate quella gialla, ma che dico, quella bianca, trasparente e invisibile!

lunedì 9 maggio 2011

DUE LITRI DI ACQUA AL GIORNO...SI', PER ANNEGARE.

Che nessuno osi toccare il sacro dogma della medicina che precisa che bisogna bere due litri di acqua al giorno!
Io invece dico che boiata maggiore mai è stata sparata.
Siamo l'unica specie vivente su 760.000 presenti sul pianeta (quelle scoperte) che beve a comando, beve su ordine, beve perché qualcun'altro le dice di bere.
Il leone beve se ha sete, così fa il gorilla e tutti gli altri animali.
Poco a loro interessa quanto sia lo "standard" di acqua da bere giornalmente, loro bevono se hanno sete. Punto.
Come se l'istinto di bere, formatosi in milioni di anni, smettesse di funzionare, portandoci a morire se forzosamente non beviamo.
E prendo la palla al balzo per distinguere da tra la sete "sana" e quella "malata".
Vi siete accorti che dopo un pranzo sostanzioso, fatto di carboidrati raffinati, proteine animali, fiumi di vino, formaggi etc... ci si sveglia nel cuore della notte o dopo una pennichella e ci si attacca alla bottiglia come per spegnere un fuoco interno: ecco, quello è l'intestino in fiamme, e lo stimolo della sete che il nostro corpo invia è uno stimolo di pericolo e di emergenza e non una naturale risposta fisiologica.
Quando si mangiano frutta e verdura in quantità e si eliminano proteine animali, latte e derivati e uova immediatamente sparisce quell'arsura, e d'inverno quasi non si tocca acqua tanta è quella pura, biologica che si assume dalla frutta e dalla verdura, l'acqua che tutto dà e nulla prende, essendosi formata in un processo che più naturale non si può e contenente solo sostanze utili e positive e senza la benché minima presenza di calcare, che si trova anche nelle acque minerali più blasonate.
D'ora in avanti con l'acqua fatevi solo la doccia, c'è di meglio da bere.

domenica 8 maggio 2011

BELLI FUORI, MARCI DENTRO

"Mamma che figa la cubista che balla in discoteca"...
Chissà quante volte, giovani e non, noi ometti abbiamo detto queste parole, mentre le donne magari "meno belle" si rodevano per non essere all'altezza di cotanta tracotanza.
Eppure quella onnivora cubista è tanto bella fuori quanto marcia dentro. Se per un attimo avessi potuto "aprire l'intestino" ne sarebbe fuoriuscito un olezzo nauseabondo tale da farci pensare ad un attacco al gas nervino da parte dell'(ormai) defunto Bin Laden.
Ma la realtà è questa: una bistecca mangiata oggi, viene solitamente espulsa in 48 ore da parte del nostro intestino inadatto a digerire le proteine animali, e all'interno dello stesso, caldo e umido, proliferano i batteri veramente tosti, quelli che vivono in assenza di ossigeno, e che sono pronti a causare un sacco di guai.
"Io sono regolare, vado di corpo una volta ogni due-tre giorni" è un'altra frase che si sente dire spesso, come se andare di corpo con tale frequenza fosse sano!
Non lo è per nulla, fatto sta con tale frequenza la bistecca fa a tempo a decomporsi e a causare danni enormi, e non potrebbe che essere così essendo un cibo inadatto all'alimentazione umana.
Ognuno di noi porta dentro di sé anche molti etti di feci incrostate, attaccate al colon, e quando tira una "puzzetta" di quelle pesanti ride...ride come un idiota, dato che l'odore nauseabondo è sinonimo di putrefazione, e la putrefazione nell'intestino fa tutt'altro che ridere, anche se ormai siamo abituati al fatto che le "puzzette" debbano puzzare...altro stereotipo inculcato da questa società inetta.
Un essere umano alimentato correttamente va di corpo anche 2-3 volte al giorno: tutto quello che entra deve essere utilizzato e uscire nel più breve tempo possibile, questa è la regola.
E un colon pulito significa sangue limpido, pensieri limpidi, corpo che funziona, dato che l'intestino è considerato il nostro secondo cervello, e all'interno di esso si creano i neurotrasmettitori come la serotonina, capaci di fornirci calma, pazienza e buon umore.
E questa cubista dallo smalto targato Loreal e dalla spesa fatta in macelleria? Bella fuori, marcia dentro

NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO: NON ROVINARMI LA CENA.

Totò Riina e Bernando Provenzano sono dei pivellini in confronto all'uomo in sé.
La maggior parte di noi vive in un mondo di omertà e ipocrisia, rendendosi complice di reati orribili contro creature senzienti, che soffrono, comunicano, giocano, e che, come noi, cercano solo riparo e tranquillità: gli animali.
E non serve ucciderle materialmente, basta acquistare una confezione di wurstel woody perché "se non c'è woody non c'è festa" per diventare partecipi di un massacro silenzioso, che ogni giorno avviene ovunque nel mondo.
Non è il solito articolo strappalacrime in favore degli animali; no, è semplicemente la verità di quello che accade.
Mucche, polli, pesci, delfini, cani, elefanti, leoni: gli animali vengono ogni giorno torturati e uccisi per diventare cibo (inutile e dannoso) per noi, per farci divertire in palii, corride, circhi, zoo, per vestirci, per testare il rossetto che le donne si metteranno per andare in discoteca.
Però la maggior parte di noi si scandalizza se un cane viene picchiato, e piange lacrime da coccodrillo quando vede la mattanza dei delfini o della balene nel civilissimo Giappone.
Eh sì, perché l'uomo, nel suo deliro, ha creato una sorta di "gerarchia degli essere viventi" e ha deciso cosa debba diventare prosciutto e cosa no, con tanto di reato di "maltrattamento di animali", solo animali d'affezione però!
E dopo il pianto a dirotto davanti alla televisione quando mandano in onda i filmati delle mattanze dei delfini, via di corsa alla steak house a papparci una bella costata, che tanto, cosa vuoi che sia, la mucca è stata creata per diventare bistecca!
Dopo la vigliaccheria, l'ipocrisia è la peggiore attitudine che si possa avere. Silenzio però, non rovinarmi la cena!

NEANCHE UN RAFFREDDORE IN VITA MIA! MORTO IL GIORNO DOPO...

Morto, se va bene...un vegetale nella peggiore delle ipotesi.
Quante volte abbiamo sentito lo "sborone" di turno vantarsi di avere una salute di ferro, di non avere mai un sintomo, mai un raffreddore, di potersi ingozzare di tutto "tanto io ho uno stomaco che digerisce anche le pietre", di poter fumare, bere a dismisura, per poi cadere come una pera cotta, solitamente intorno ai 50 anni?
Tantissime volte, e a tutto c'è una spiegazione.
Moltissime persone vivono in uno stato cosiddetto di "salute apparente", talmente intossicate da non permettere al proprio sistema immunitario di fare le "pulizie di primavera", ma solo quelle giornaliere indispensabili a garantire, fin quando è possibile, la mera sopravvivenza.
Immaginate di voler pulire approfonditamente la vostra casa, magari gli stipiti delle finestre, mentre qualcuno continua, senza sosta, a scaricarvi spazzatura in salotto: mai pulirete quegli stipiti.
Lo stesso vale per il nostro corpo: esso non potrà mai fare quelle pulizie straordinarie di cui ha tanto bisogno poiché impegnato a ripulire, quando ce la fa, la giornaliera cloaca in cui viene immerso.
E il malcapitato, che pensa di essere un superuomo più furbo degli altri, vive in uno stato di continua accelerazione grazie a tutti gli "aiuti" esterni che lo tengono in piedi: caffè, sigarette, cibo super raffinato, cadaveri, fino a quando il corpo porta il conto da pagare tutto insieme, implacabile: ictus, infarto, neoplasie...
E magari ha sempre avuto una pelle bianca e liscia, mentre la vostra, che mangiate sano, non lo è...
L'assenza di sintomi equivale quindi o a uno stato di salute apparente, o a un perfetto stato di vera salute, non ci sono vie di mezzo.
In una società purtroppo inquinata come la nostra, i raffreddori (che non sono causati da un virus, ma sono vere e proprie crisi di disintossicazione, ma di questo parlerò un'altra volta), le febbri, gli herpes (anch'essi non causati da un misterioso virus che si prende una volta, e poi schiaccia un pisolino dentro di noi uscendo di tanto in tanto) devo essere benedetti, poiché sintomo di un corpo che si purifica, reagisce, combatte.
Questo non significa non poter aspirare alla perfezione di una pelle liscia, di una lucidità mentale, di un vigore fisico: ci si arriva eccome, anzi si può raggiungere uno stato di benessere mai provato prima, ma con fatica (considerato l'insalubre stile di vita condotto fin dalla nascita da ognuno di noi: latte di mucca, vaccini, antibiotici a raffica, cibo scadente), con continue intossicazione e detossificazioni poste in essere solo grazie alla alimentazione adatta al genere umano: quella vegana (ma anche di questo parleremo in seguito).
Oppure, come già detto, si vive a 10.000 giri fino a quando il motore si rompe definitivamente, e si avrà bisogno della badante anche per andare al bagno.
Di esempi ce ne sono a bizzeffe, soprattutto tra gli sportivi professionisti, che intorno ai 40 anni, dopo vari tagliandi, sono da rottamare.
La prossima volta quindi che prendete un raffreddore, soffiatevi il naso, guardate quello che ne è uscito, e ringraziate il vostro sistema immunitario per non averlo tenuto dentro...