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LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO. L'UNICO LIBRO IN ITALIA CHE VI DICE CHIARAMENTE COSA SIANO VERAMENTE LA PSICHIATRIA E GLI PSICOFARMACI. COME LIBERARSI DA QUESTE DROGHE LEGALIZZATE E RICOMINCIARE A VIVERE, ANCHE ATTRAVERSO UN RINNOVATO REGIME ALIMENTARE. PSICOFARMACI ALLA GUIDA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, PSICOFARMACI AGLI ANZIANI...C'E' TANTO, TANTO DA LEGGERE. UNA VERA BIBBIA DEL SETTORE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. IL LIBRO CHE STA AIUTANDO MIGLIAIA DI PERSONE AD USCIRE DALLA DIPENDENZA DEGLI PSICOFARMACI. PER ORDINARE: COSTO EBOOK 16 EURO, COSTO CARTACEO 30 EURO (COMPRESA SPEDIZIONE). Dati beneficiari a mezzo BONIFICO BANCARIO Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Conto di accredito: IT95X0760105138200717600721 Banca e filiale: ENTE POSTE ITALIANE, VIALE EUROPA, 175 - 00144 - ROMA. Dati beneficiari a mezzo RICARICA POSTEPAY Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Codice fiscale: BSNPRP75S24F205O Numero carta postepay: 5333-1710-0229-5513. NELLA CAUSALE INSERIRE LA PROPRIA EMAIL NEL CASO DI ORDINE DI EBOOK O L'INDIRIZZO COMPLETO NEL CASO DI ORDINAZIONE DI LIBRO CARTACEO. NEL SOLO CASO DI PAGAMENTO A MEZZO POSTEPAY, SCRIVERE LE SUDDETTE INFORMAZIONI A: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. PER QUALUNQUE, ULTERIORE INFORMAZIONE SCRIVICI SEMPRE A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. SOSTIENICI INOLTRE, SE PUOI, CON UNA DONAZIONE!

NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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lunedì 30 marzo 2015

MAVERAL, LITIO, RISPERDAL E LAMICTAL: MI HANNO TOLTO L'ENERGIA VITALE

LETTERA

Buongiorno Signor Bisanti,

sono ***** da ******-
In seguito a crisi psicotica e depressione (nessun medico ha tenuto conto che in quel periodo avevo una situazione famigliare particolarmente difficile: mamma da seguire 24 ore su 24, in ossigenoterapia, uso di ventilatore e trapianto di rene; due bimbi piccoli; una casa grande; un lavoro part time e un marito che non mi capiva per niente) mi hanno diagnosticato una depressione bipolare.
All'inizio sono stata curata con Litio e Maveral (antidepressivo). Il Maveral l'ho dismesso molto presto (sotto prescrizione medica) e ho mantenuto il litio.

Non essendomi informata bene ho dismesso il litio da sola e bruscamente. Questo mi ha provocato una brutta ricaduta, sono stata in ospedale e da lì mi hanno prescritto una terapia con Risperdal uso depot e Lamictal da 25 mg. Dopo parecchia insistenza verso lo psichiatra sono riuscita a passare dalla formula depot (che mi procurava problemi fisici come assenza di mestruazioni, pressione bassa, edema alle caviglie, aumento di peso) alle pastiglie di Risperdal da 2 mg. 

Ho contemporaneamente iniziato delle sedute di psicoterapia. Inoltre sotto osservazione dello psichiatra sono scesa a 1mg di Risperidone e ho aumentato a 50 mg il Lamictal (che funziona secondo lui da antidepressivo). Ora avendo difficoltà' di concentrazione, confusione mentale, problemi di memoria, appiattimento affettivo, priva di energia vitale,  in compagnia non c'è più la capacita' di rispondere alle battute dando l'impressione di essere un po' intontita e, avendo letto che il Risperdal può creare seri danni al cervello sono molto preoccupata.
Al più presto voglio togliere il Risperdal e in seguito il Lamictal (che ho già' diminuito a 25 mg) perché ho l'impressione di avvelenarmi e di perdere le mie capacità cognitive. Inoltre lo psicoterapeuta che mi segue mi trova bene. Secondo lei i sintomi che ho attualmente potranno migliorare dopo la dismissione degli psicofarmaci oppure oramai il danno e' fatto e non si può più fare nulla? Cosa mi consiglia? Io vorrei ritornare a essere me stessa e non più una drogata o una tonta in seguito all'assunzione di psicofarmaci. Anche perché svolgo un lavoro dove è necessaria la concentrazione e la lucidità mentale (impiegata addetta al controllo della fatturazione in una società). Inoltre vorrei acquistare il suo libro. È possibile pagarlo in contrassegno?
In attesa di un suo riscontro, La ringrazio e Le porgo distinti saluti.

RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Voglio portarla a fare un ragionamento: ma come diavolo è possibile avere voglia di vivere, energia vitale, affettività e focus mentale quando all'interno del suo cervello gli psichiatri stanno giocando al piccolo chimico?

Il nostro corpo è un sistema infinitamente complesso, che si autoregola allorquando viene lasciato in pace.

Invece, nel suo caso, lei mi sembra un "maialino da cavia": così non la guariranno, la uccideranno invece.

Lei stessa se ne sta accorgendo ed è quindi arrivata su questo blog.

Ora, questo è il piano di battaglia.

Non sono legalmente autorizzato a fornire consigli medici, in quanto solo questi "professionisti" possono mandare le persone al camposanto con la benedizione della Legge.

Le dico quindi quello che farei io.

Scalerei prima il Risperdal, il 10% al mese, per poi procedere con il Lamictal.

Questo secondo protocolli diffusi, poiché il Lamictal, in funzione di stabilizzatore dell'umore, le darebbe una "copertura" mentre scala l'antipsicotico, che, mi creda, non è per nulla una passeggiata.

Deve prepararsi alle immancabili crisi eliminative, senza spaventarsi, poiché altro non sono che il tremendo sforzo del corpo di tornare a una situazione di equilibrio.

Scalaggio lento e passaggio a un'alimentazione vegana, crudista quanto basta.

Via subito i due nemici principali della salute mentale: glutine e latticini.

Diminuzione delle proteine animali fino alla loro totale eliminazione.

Via tutto quello che non assomiglia a un cibo, inclusi zuccheri artificiali e tutto quello che è confezionato e riempito di conservanti, aromatizzanti, esaltatori di sapidità etc...

La propria alimentazione dovrà essere basata, al momento, su:

1) agrumi al risveglio
2) frutta durante la mattinata e lontano dai pasti
3) pranzo e cena che cominciano con un piattone di verdura cruda, seguito da verdura cotta, amidacei, legumi o cereali senza glutine

Non ci sono scorciatoie, non ci sono strade alternative: la guarigione arriva, ma bisogna dare fiducia al miglior medico del mondo, il proprio sistema immunitario.

Grazie per il pagamento del libro, che parte domani mattina.

Non abbia paura di danni permanenti, il corpo ha una enorme capacità di reazione.

Ma basta, dico basta, pensare che i problemi fisici e non possano essere superati imbottendosi di questa chimica demoniaca.

Io ci sono.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

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DISMISSIONE CITALOPRAM DOPO DIECI ANNI: ECCO L'INFERNO CHE VI ASPETTA

LETTERA

Gentilissimo non Dott Bisanti, le scrivo perché la mia vita sta andando in pezzi. Ho 48 anni compiuti, 2 figli, e fino a ieri anche un marito. Il fatto è questo: iniziato citalopram circa 10 anni fa; stavo di un male indescrivibile, ma stranamente credo, anche dolori lancinanti alla spina dorsale, attacchi di panico, ansia emotiva a livelli assurdi, panico totale anche solo guidando la macchina. 

Allora avevo figli piccoli e mi sentivo talmente inadeguata anche solo per accompagnarli ad un parchetto, che ho dovuto darmi x mamma fuori uso x qualche tempo...ignorante su tutte le tematiche inerenti la depressione ho deciso di consultare uno psicologo che ci ha messo 0,5 secondi a passarmi allo psichiatra. Da qui la via crucis x trovare un antidepressivo che potesse alleviare le mie sofferenze. Mesi e mesi sperimentando un farmaco dopo l'altro sempre nella mia ingenua convinzione che se non lo sanno i dottori.....

Vabbè ripeto mesi di una sofferenza indescrivibile, fino al citalopram che dopo quasi un mese mi ha dato un po' di sollevo....che dire? gridavo al miracolo;  finalmente stavo quasi bene. ci ho messo comunque anni ad uscire nel senso letterale del termine, uscire da casa, uscire dal guscio ecc.


Mi è stato proposto qualche mese fa di riprendere una sorta di attività lavorativa molto leggera ed ho accettato volentieri nella speranza di non aver perso definitivamente pure la mia "intelligenza". Mi sono trovata talmente bene in questa nuova versione della mia vita da pensare di stare bene ed ho accompagnato il tutto con la dismissione del citalopram. Dopo 10 e passa anni di terapia sentivo che doveva essere quello il momento di sospendere seppur gradualmente.

Due mesi di quasi benessere senonché m'insorgono sintomi stranissimi, acufeni scosse elettriche che io colloco fra il cervelletto e l'ipotalamo, sensazione d'avere la testa sott'acqua, ma sempre! non 2 o 3 minuti! difficoltà di parola, di elucubrazione, di connessioni mentali, problemi mnemonici ecc. sintomi x me talmente strani che ho pensato in primis ad una malattia degenerativa. 

Fatto analisi di ogni tipo, risultato solo una diminuzione abbastanza significativa dell'udito peraltro mai riscontrata ne tantomeno avvertita: e siamo punto e a capo. Io sapevo perfettamente che i miei problemi non avevano nulla a che fare con l'udito, ma sa meglio di me che tuttora che entri nel circolo del totodiagnosi i dottori ti trattano come se fossi pseudodeficiente. 

Eseguite visite varie ed esami clinici. I referti mi sembrano una schedina del totocalcio, + asterischi che altro. Da un paio di giorni pero' quelli che prima consideravo sintomi sensoriali sono cambiarti radicalmente. Adesso mi è insorta una depressione tangibilissima, attacchi violenti pensieri che definire negativi è blando, aggressività (mai avutaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!) tant'è che mio marito mi ha lasciata, ha paura, non sa come potermi aiutare e l'unico modo che ha trovato x proteggere se stesso è stato quello di mollarmi. S'immagini dopo 20 anni di matrimonio e vicissitudini, mi trovo da sola nel momento nel quale fatico pure a connettere. Non ho la minima intenzione grazie anche a lei (il dubbio m'era già sorto)
di riprendere gli antidepressivi, ma mi sembra di essere davvero un satellite impazzito. Non mollo, morirò chè mi scoppierà il cuore nel petto dall'ansia ma almeno sarò lucida. Grazie x aver scoperchiato il vaso di pandora. So che ha un'infinita' di mail alle quali rispondere, gradirei una sua opinione egoisticamente al + presto. 

Con infinita stima


RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Il suo "caso" è veramente da "manuale".

Lei sta provando sulla sua pelle che cosa siano veramente gli psicofarmaci: sono le sirene di Ulisse, che prima ti ammaliano, e poi ti distruggono.

Vuole sapere cosa le è successo?

Lei ha semplicemente tolto al suo organismo una sostanza stupefacente, che lo costringeva ad andare avanti in una condizione di disequilibrio.

Ecco che tolto il Citalopram, il corpo si trova spiazzato, e mostra ora tutti i segni di una chiarissima astinenza.

Gli psichiatri le diranno invece che la "sua malattia sta tornando", e che quindi avrà bisogno del farmaco a vita.

Tutte balle. Le daranno invece il colpo di grazia.

Ora, ai sensi dell'art. 32 della nostra Costituzione, prenda in  mano la sua salute.

Prima cosa: stia alla larga dagli psicofarmaci (e dai farmaci in genere).

Seconda cosa: tratti il suo corpo non come un cesto dell'immondizia, ma come un involucro che le serve e che deve essere rispettato, mantenuto quindi nella più perfetta funzionalità.

Via subito i due nemici principali della salute mentale: glutine e latticini.

Diminuzione delle proteine animali fino alla loro totale eliminazione.

Via tutto quello che non assomiglia a un cibo, inclusi zuccheri artificiali e tutto quello che è confezionato e riempito di conservanti, aromatizzanti, esaltatori di sapidità etc...

La propria alimentazione dovrà essere basata, al momento, su:

1) agrumi al risveglio
2) frutta durante la mattinata e lontano dai pasti
3) pranzo e cena che cominciano con un piattone di verdura cruda, seguito da verdura cotta, amidacei, legumi o cereali senza glutine

Capire che tutto quello che ci sta succedendo (e le crisi che arriveranno) passeranno, e che sono solo ed esclusivamente lo sforzo del corpo umano di tornare a uno stato di salute ed equilibrio, e che quindi sono una cosa POSITIVA.

Non ci sono formule magiche, non ci sono scorciatoie.

Lei rispetti il suo corpo, e il suo corpo rispetterà lei.

Io ci sono

Pietro Bisanti


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COSI' GLI PSICOFARMACI VI FOTTONO. PRIMA EUTIMIL, E ADESSO ZOLOFT


LETTERA

Purtroppo li ho presi (eutimil) per anni in seguito a una depressione, il fatto è che adesso pareva di essermene liberato finalmente, è bastato prendere ansiolitici in un momento di stress per bloccare tutto il lavoro di rinascita spontanea, anche perché andava sempre meglio ormai da nove mesi, infatti me ne hanno dati di più dicendo che è meglio, poi li ho tolti perché le cose giravano bene, ma loro stessi mi hanno reso nervoso fino a causare un crollo, adesso mi dicono che devo andare avanti con lo zoloft, assurdo. Cmq so che non può dirmi cosa fare, grazie lo stesso. La mia vuole essere una testimonianza che gli psicofarmaci vanno sempre evitati anche gli ansiolitici a meno di casi molto gravi. Cmq mi saprebbe indicare un medico esperto nel campo della dismissione dei farmaci? 


RISPOSTA

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Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Quando un'azienda alimentare deve preparare una nuova salsa da mettere in commercio, se non lavora eticamente, non farà altro che testare in laboratorio gli ingredienti chimici "migliori" per ingannare i sensi del futuro consumatore.

Ti vendono merda... ma merda che sa di buono.

Lo stesso vale per gli psicofarmaci.

Sono sostanze chimiche create in laboratorio secondo un procedimento ben preciso, mica a casaccio.

E molto spesso il loro "lavoro" lo fanno "bene".

Che significa che in realtà una spinta vigorosa all'umore, nel caso degli antidepressivi, arriva eccome.

Senza considerare quindi la marea di effetti mostruosi di questi farmaci, soffermiamoci sul fatto che, quando funzionano, fanno gridare al miracolo.

Ma il loro vero volto, molto spesso, lo fanno vedere proprio quando tenti di toglierli...

Come nel suo caso...

Un periodo di benessere, per poi ricevere una mazzata allucinante, che fa capire che non si è guariti per niente...anzi...

Non si è fatto altro che reprimere i sintomi, aggiungendo un problema ad un altro...

E la risposta degli psichiatri è sempre la stessa: farmaci, farmaci e solo farmaci.

Le dico cosa farei io se fossi in lei, ma le ricordo che non sono legalmente autorizzato a darle consigli medici.

Solo i dottori possono mandare la gente al camposanto con la benedizione della Legge.

Prima cosa da fare: assumersi la responsabilità della propria salute, ai sensi dell'art. 32 della nostra Costituzione.

Capire che il suo corpo è intossicato fino al midollo dai farmaci che ha assunto per anni.

Smettere di prendere farmaci, e abbracciare senza riserve un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, da raggiungere con assoluta calma e moderazione.

Via subito i due nemici principali della salute mentale: glutine e latticini.

Diminuire fino all'eliminazione le proteine animali.

Via tutto quello che a prima vista non sembra un cibo, zuccheri artificiali compresi.

Basare per il momento la propria alimentazione su frutta, verdura, cereali senza glutine, amidacei e legumi.

Aspettarsi quelle che vengono definite "crisi eliminative", e cioè lo sforzo disintossicativo che il corpo fa quando messo in condizioni di farlo.

Si procuri immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere", dove troverà le risposte a tutte le sue domande.

Questa è a mio umile parere l'unica strada per ottenere una guarigione che sia duratura, ma soprattutto VERA.

Per quanto riguarda la sua domanda, non conosco uno psichiatra che possa assisterla nella dismissione.

La tendenza è infatti sempre quella di abbondare e mai di togliere.

Nel suo caso, con lo Zoloft preso da pochissimi giorni, potrebbe anche prendersi la responsabilità di eliminarlo senza scalaggio, così come anche indicato in molti protocolli internazionali di dismissione.

Il problema sono gli anni pregressi, che hanno sicuramente segnato il suo corpo.

Ci vuole pazienza e determinazione, capendo che quello che ci succederà fa parte del processo di guarigione, circondandosi di persone che ci vogliono bene e che possono sostenerci nel momento del bisogno.

Se non vuole eliminare lo Zoloft di colpo, di solito lo scalaggio è del 10% al mese.

Io sono qui.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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NICOTINA E GLUTINE FORTISSIME DROGHE... E UNA VOGLIA MATTA DI DIVENTARE CRUDISTA

Ciao Pietro,
Sono Valentina, ti ho scritto qualche mese fa in un periodo molto brutto...e tu come un angelo e con la forza delle tue parole sei riuscito a risvegliarmi. Ho ancora tanto su cui lavorare e tante abitudini ancora da cambiare (mi sono resa conto di come la nicotina e il glutine siano mere dipendenze e sono uno scoglio da superare che mi sembra gigantesco). Il mio obiettivo è di riuscire presto a diventare totalmente crudista e grazie a te, sono fiduciosa! Mi sembra la più semplice e giusta delle verità. Grazie ancora.. Ti scrivo perché vorrei comprare la versione cartacea del tuo libro sia perché spero così di superare ciò che ancora mi limita sia per farlo leggere poi ad altri, sperando nel mio piccolo di far aprire gli occhi anche a chi mi è vicino. Aspetto istruzioni per l'acquisto. 
Immensamente grazie....

Valentina


RISPOSTA

Ciao Valentina,
grazie del tuo stupendo messaggio, che mi permette di ribadire ancora una volta il concetto basilare su cui si fonda praticamente tutto questo enorme lavoro informativo.

Il cibo può farci guarire o ammalare, e ha un'influenza mostruosa tanto sul piano fisico che su quello mentale.

Il crudismo è l'apice di un percorso in positivo, purché non si faccia l'errore di trasformarlo in un abbuffarsi di oli, noci, semi ed avocado: crudismo significa frutta a volontà e un po' di verdura cruda, praticamente il modo perfetto di alimentarsi per l'essere umano.

Ci sono poi tanti stadi intermedi, che coinvolgono o meno anche il piano etico, che ritengo però anch'esso fondamentale.

Non si possono avere, come dico io, "pensieri puliti" se si introduce all'interno del proprio corpo un pezzo di cadavere in putrefazione, almeno non nella razza umana.

Ma non si possono avere "pensieri puliti" anche introducendo una proteina altamente infiammabile e incompatibile come il glutine.

Ogni specie animale vive vibrando di salute solo ed esclusivamente consumando il cibo che Madre Natura ha scelto per essa, senza sgarri mensili, settimanali o giornalieri.

Lì bisognerebbe arrivare tutti, ma la rigidità non porta mai da nessuna parte.

Quindi, via i cadaveri dalla dieta, via i latticini. Chi non può farne a meno, specialmente all'inizio, consumi delle uova ruspanti che non siano figlie della violenza e dello sfruttamento. 

Chi non vorrà, per libera scelta, raggiungere alti picchi di crudismo, continui a tenere nel suo menù tutte le verdure anche cotte, i legumi, le patate e i cereali senza glutine.

Il mio consiglio è semplice: ascoltatevi ogni giorno, sarà il corpo stesso a dirvi cosa fare se non lo addormenterete ogni giorno con tonnellate di spazzatura alimentare e spirituale.

Grazie infine per l'acquisto del libro e per il tuo contributo a questo incredibile e senza precedenti lavoro informativo

Pietro Bisanti

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venerdì 27 marzo 2015

SCHIANTO AEREO GERMANWINGS: LA MODERNA PSICHIATRIA FA FUORI 150 PERSONE IN UN COLPO SOLO

Non mi perderò in molte parole.

Fioccano come i funghi i talk-show, ove ognuno dice la sua su questo incidente.

Per me il rispetto viene dimostrato anzitutto dalla riservatezza; virtù, questa, ormai abbandonata.

Ci si alza al mattino e si parla di 150 cadaveri polverizzati come se si stesse parlando di calcio.

150 cadaveri che sono, a mio umile parere, causa e conseguenza dell'ormai incontrollabile diffusione di quelle che io chiamo "pillole assassine": gli psicofarmaci.

Il pilota era depresso. Depressione=cura. Cura=antidepressivo SSRI-SNRI.

Questa particolare classe di psicofarmaci, ormai chi lo nega è semplicemente in malafede, è responsabile di gran parte dell'insensata e incontrollabile epidemia di violenza dei nostri giorni.

Barricarsi dentro una cabina di pilotaggio, rimanendo insensibili alle urla di chi sa che sta per morire, significa essere stati catapultati in una dimensione che nulla a che vedere con la realtà.

La dimensione creata dagli antidepressivi. Al copilota causa di questa tragedia sarà semplicemente sembrato normale fare ciò che ha fatto.

Come è normale impiccarsi o prendere a coltellate il proprio partner nel sonno, senza avvisaglia alcuna, quando sotto l'influenza di queste sostanze.

Questo blog, dopo 14 anni di studio e osservazione, è praticamente l'unico faro nella notte per quanto riguarda il vero volto della Psichiatria e degli psicofarmaci.

Preparatevi. Queste pillole assassine stanno permeando tutti gli strati della società.

E sarà sempre peggio.

Pietro Bisanti

Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.

Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pbisant@hotmail.com

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Per tutti: con la funzione "ricerca google" in alto a destra, potete inserire delle parole da ricercare (ad esempio "psicofarmaci e suicidio", "prozac" etc...) in modo tale che vengano ricercati gli articoli relativi all'argomento desiderato.


Per tutti: mi trovate su "FACEBOOK" con il mio nome Pietro Bisanti


ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU' EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E' PREGATO DI SEGNALARLO


ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG "ALIMENTAZIONE E SALUTE". LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.


Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

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lunedì 23 marzo 2015

UN MESSAGGIO DI LUCE

LETTERA

Signor Bisanti, ho avuto piacere di visitare il suo blog; la ringrazio immensamente per l'aiuto che offre a persone considerate "casi disperati"....il suo messaggio è veramente una luce, per chi ancora ha la capacità di credere in se stesso, ed è conscio che la sua vita è troppo importante per gettarla in un baratro, in una strada senza ritorno! Cordiali saluti, Serena Loche


Inviato da iPhone

RISPOSTA

Buongiorno sig.ra Loche,
e grazie del suo bellissimo messaggio di incoraggiamento.

Stiamo aiutando tantissime persone, ma, non smetterò mai di ripeterlo, si può essere aiutati SOLO ED ESCLUSIVAMENTE se si vuole farsi aiutare.

Chiunque pensi che nella vita sia impossibile fare delle "rinunce" alimentari al fine di poter stare meglio, allora che stia alla larga dal blog, sarebbe infatti solo tempo perso.

Questo mastodontico lavoro di informazione è inutile se non si è determinati nella voglia di cambiare.

Noi non ci fermeremo mai.

Avanti così.


Pietro Bisanti

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