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LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO. L'UNICO LIBRO IN ITALIA CHE VI DICE CHIARAMENTE COSA SIANO VERAMENTE LA PSICHIATRIA E GLI PSICOFARMACI. COME LIBERARSI DA QUESTE DROGHE LEGALIZZATE E RICOMINCIARE A VIVERE, ANCHE ATTRAVERSO UN RINNOVATO REGIME ALIMENTARE. PSICOFARMACI ALLA GUIDA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, PSICOFARMACI AGLI ANZIANI...C'E' TANTO, TANTO DA LEGGERE. UNA VERA BIBBIA DEL SETTORE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. IL LIBRO CHE STA AIUTANDO MIGLIAIA DI PERSONE AD USCIRE DALLA DIPENDENZA DEGLI PSICOFARMACI. PER ORDINARE: COSTO EBOOK 16 EURO, COSTO CARTACEO 30 EURO (COMPRESA SPEDIZIONE). Dati beneficiari a mezzo BONIFICO BANCARIO Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Conto di accredito: IT95X0760105138200717600721 Banca e filiale: ENTE POSTE ITALIANE, VIALE EUROPA, 175 - 00144 - ROMA. Dati beneficiari a mezzo RICARICA POSTEPAY Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Codice fiscale: BSNPRP75S24F205O Numero carta postepay: 5333-1710-0229-5513. NELLA CAUSALE INSERIRE LA PROPRIA EMAIL NEL CASO DI ORDINE DI EBOOK O L'INDIRIZZO COMPLETO NEL CASO DI ORDINAZIONE DI LIBRO CARTACEO. NEL SOLO CASO DI PAGAMENTO A MEZZO POSTEPAY, SCRIVERE LE SUDDETTE INFORMAZIONI A: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. PER QUALUNQUE, ULTERIORE INFORMAZIONE SCRIVICI SEMPRE A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. SOSTIENICI INOLTRE, SE PUOI, CON UNA DONAZIONE!

NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
Invia la tua storia a pbisant@hotmail.com.
La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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mercoledì 22 agosto 2012

CARENZA DI LITIO? NO, CARENZA DI BUONSENSO.

LETTERA


 
Salve, mi sono imbattuto su un forum dove ho denunciato i metodi della Psichiatria.
Siccome è solamente da pochi mesi che sono diventato vegano e che seguo l'Igienismo naturale, purtroppo sono poco preparato sull'Igienismo, per cui le chiedo gentilmente un consiglio su come rispondere e confutare la tesi di un utente del forum suddetto, il quale afferma:
"Quando le cause sono neurologiche, scompensi chimici di vario tipo, che ci vuoi fare con le parole?
Hai mai avuto modo di vedere cosa può causare una carenza di litio nel cervello di una persona?
Di fronte a patologie di natura fisica la psicologia è del tutto inutile. Sarebbe come voler curare l'alzaimer con la psicologia.
In questi casi, anche se ancora siamo molto lontani dalla perfezione, è di gran lunga preferibile una cura farmacologica che per quanto non porti la persona ad uno stato di "normalità", quantomeno gli permette di vivere in un modo accettabile.
Il non usare i farmaci, in questo caso, può arrivare a portare la persona a stati vegetativi, se non peggio.
Come la fermi una crisi psicotica, dove la persona è pericolosa per se e per gli altri?
Un malato in "crisi psichiatrica" oggi come oggi non è trattabile con null'altro che un approccio farmacologico, almeno in una prima fase.
Per quanto siano ancora ben lontani dal "guarire" il paziente, sono l'unico mezzo esistente (e funzionante).
Di fronte ad una disfunzione celebrale (tale è la carenza di litio o di alcuni neurotrasmettitori) c'è poco da fare purtroppo, diventa necessario agire cercando di riequilibrare tali carenze.
Questo ovviamente per quanto riguarda un approccio corretto da parte della psichiatria.
Gli abomini delle cliniche psichiatriche statali venuti recentemente alla luce sono tutt'altra cosa, così come l'eventualità che alcune case farmaceutiche possano non immettere sul mercato farmaci migliori per motivazioni economiche."
Mi rivolgo a lei perchè è una persona preparata in materia.
Complimenti per il suo blog.
Grazie, cordiali saluti.
F.to Giuseppe M.
 RISPOSTA
Buonasera Giuseppe,
dopo un'intera giornata di duro lavoro non potevo non rispondere a questa mail.
Troppo importanti gli argomenti da confutare.
Anzitutto complimenti per il percorso vegano e igienista, l'unica strada possibile al giorno d'oggi per riacquistare e mantenere la propria salute psicofisica.
Ora veniamo ai lobotomizzati super-sfegatati-fan del litio.
Ribatto punto per punto:

1) Concordo sul fatto che la psicoterapia non sia assolutamente risolutiva nella maggior parte dei disturbi di tipo psichiatrico.
Se ad esempio non riesco a smettere di controllare se ho o meno chiuso il rubinetto del gas, un adeguato supporto psicoterapeutico attraverso la TCC può aiutarmi a frenare determinate compulsioni, ma non risolve il problema alla radice, e cioè la motivazione VERA per cui non riesco a smettere di pensare se ho o meno chiuso il gas.
Questo significa che un cervello "normale" NON deve cadere in questo o altri similari vortici di pensieri.
L'errore madornale che viene fatto è però dare la colpa a "non precisati squilibri chimici", come se il cervello fosse una entità staccata dal resto del corpo, mentre invece ne è parte integrante.
Quindi, il litio, che è oltretutto un minerale epatossico, e qualunque psicofarmaco esistente sul mercato non fanno altro che mascherare una situazione, come mettere un coperchio su una pentola a pressione che sta per esplodere.
È da folli prescrivere il litio o qualunque tipo di psicofarmaco senza aver investigato e compreso la RAGIONE per cui il cervello sta malfunzionando.
E quindi la psicoterapia deve essere utilizzata esclusivamente quando si ha la certezza che qualunque altra causa fisica alla base dei disturbi che si manifestano sia stata esclusa.
Nessuno di noi è nato per rimanere aggrappato a un altro essere chiamato "psicologo"; ma è anche vero che alcuni eventi stressanti della vita possono essere meglio superati parlando, sfogandosi, anche con l'aiuto di chi ha esperienza in materia.
Concordo quindi che l'Alzheimer non si cura con la psicoterapia, ma neanche la maggior parte delle depressioni, degli attacchi di panico, dei disturbi d'ansia, dei disturbi ossessivo-compulsivi, per non parlare poi delle psicosi e delle schizofrenie.
E di certo NESSUNA patologia che manifesti sintomatologia psichiatrica deve essere curato con il litio o qualunque altra sostanza tossica denominata "psicofarmaco".
Sono pagliativi, per usare un eufemismo. Pillole che nella migliore delle ipotesi creano un falso stato di benessere destinato a durare poco e con pesantissimi effetti collaterali che possono arrivare alle urgenza omicidiarie/suicidiarie; che invece, nella peggiore delle ipotesi, ti distruggono senza neanche averti dato un breve periodo di finto benessere. Meglio drogarsi illegalmente allora.

2) Se ho mai visto una persona come sta senza litio?

.....Il problema non è il litio, il problema è capire la motivazione per cui una persona manifesta un disturbo psichiatrico. Il problema non è la farsa della carenza di litio, ma la motivazione per cui l'organismo sta funzionando male.
Il litio maschera il vero problema, dando una parvenza di normalità, destinata a durare poco, e anche pochissimo quando il suddetto minerale viene sospeso...un po' come facevano nel Medioevo, dove per curare l'anemia ti portavano nei macelli, tagliavano la gola alla mucca e ti facevano fare il pieno di ferro. Sì, di un ferro incompatibile con l'organismo umano-vegano, ma che a causa dei suoi effetti dopanti dava una parvenza di guarigione, effimera, e destinata a durare pochissimo.

3) Il non usare farmaci porta la persona a uno stato vegetativo?

Balle, tutte palle, grosse come una casa.
Il non usare farmaci non maschera una situazione, che quindi continua a perseverare.
Se ad esempio mangio proteine animali dalla mattina alla sera e quindi mi ammalo di diabete, la mancata regolazione della glicemia porta a evidenti sintomi psichiatrici, come la voglia di isolamento.
Quindi, fino a quando non scardino il circolo vizioso della glicemia ballerina causata dalla mala alimentazione, il problema sussisterà.
Posso mascherarlo con un bel mix di antidepressivi, ma rimarrà sempre latente, con in più il problema di dover assumere sostanze tossiche che creano potente assuefazione e tolleranza.

4) Come la fermi una crisi psicotica?

Non certo con lo Zyprexa, con l'Haldol, con il Serenase.
La fermo con la zucca, con l'intelligenza, con l'amore, con la dedizione, con la voglia di capire cosa stia succedendo.
Ecco che il progetto di un C.E.P. (Centro di Emergenza Psichiatrica), che porterei avanti domani stesso se avessi i fondi necessari, sarebbe perfetto.
Luoghi in cui si viene accolti, contenuti anche con la forza se necessario, ma senza nessuna interferenza di tipo farmacologico. Con la successiva osservazione per scandagliare le possibili cause fisiche, portando il paziente a riappriopriarsi della propria vita anche attraverso un'alimentazione e uno stile di vita compatibili con la nostra conformazione vegana.
Chiunque dica che l'alimentazione gioca un ruolo marginale nello sviluppo di disturbi psichiatrici è un bugiardo o un ignorante.

5) Per quanto siano ancora ben lontani dal "guarire" il paziente, sono l'unico mezzo esistente (e funzionante).

Gli psicofarmaci NON funzionano. È davanti agli occhi di tutti.
Farti venire il sorrisino da ebete facendoti ammosciare il pisello non significa funzionare. E questo quando le cose vanno bene...
Almeno qui ammettono che la psichiatria non guarisce proprio nessuno. La psichiatria, come scritto nel mio libro in fase di ultimazione, fa "contenimento sociale".

6) Di fronte ad una disfunzione celebrale (tale è la carenza di litio o di alcuni neurotrasmettitori) c'è poco da fare purtroppo, diventa necessario agire cercando di riequilibrare tali carenze.
Questo ovviamente per quanto riguarda un approccio corretto da parte della psichiatria.

Ancora con sta boiata dei neurotrasmettitori....
Il cervello è un organo irrorato dal sangue...e la maggior parte delle sostanze utili al suo buon funzionamento si creano nell'intestino....
Quindi un intestino marcio porta un cervello marcio, non ci sono santi.
Quindi piantiamola con ste boiate dei neurotrasmettitori nella testa che non funzionano per chissà quale carenza: è la tossemia interna la causa di tutto.

7) Gli abomini delle cliniche psichiatriche statali venuti recentemente alla luce sono tutt'altra cosa, così come l'eventualità che alcune case farmaceutiche possano non immettere sul mercato farmaci migliori per motivazioni economiche.

E qui mi faccio quattro sonore risate: le case farmaceutiche sanno molto bene quanto deleteri siano gli psicofarmaci (ma li hanno sviluppati con furbizia e intelligenza criminale, poiché, come le droghe di strada, riescono a darti una parvenza di guarigione), e il business che gli gira intorno supera ampiamente i risarcimenti danni che le class action americane costringono loro a sborsare per i danni irreparabili causati dal loro utilizzo.
Anche senza parlare delle allucinanti condizioni in cui sono trattati i pazienti degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), basta andare in un lindo e pulito studio di un qualunque psichiatra privato.
Il risultato è lo stesso: la devastazione e il rincoglionimento sono garantiti, ma nella pulizia e nella perfetta educazione di chi vi riceve.

La conclusione è solo una, e va la faccio attraverso un bell'elenco:
-Zyprexa, antipsicotico: vi calma la crisi, vi ottunde completamente le emozioni, vi fa ingrassare di venti-trenta chili impossibili quasi da smaltire, vi fa venire il diabete, ma per la psichitria siete GUARITI
-Prozac et similar: vi fa venire un sorriso da ebete, vi fa vedere (per poco) il mondo bello, e in cambio chiede la vostra vita sessuale, azzerandola completamente. Provate a toglierlo senza scalare: vi butterete dalla finestra. E se decidete di scalarlo, preparati a scosse elettriche, incubi, attacchi di panico allucinanti. E sperate che non vi faccia sterminare la vostra famiglia.
-Paxil et similar: come sopra, ma con l'aggiunta che la paroxetina è la molecola più ostica da eliminare tra tutti gli psicofarmaci esistenti.
-Deniban: vi alza dal letto in un minuto, come una striscia di coca, ma poi vi fa aumentare la prolettina e fa crescere le tette agli uomini. Provate a toglierlo, e tornerete nella depressione più nera
Serenase et neurolettici vari: zombie-style. La terra dei morti viventi esiste sul serio.

Ricordate, la malattia mentale, intesa come la intendono gli psichiatri, non esiste.
Ripulite il fisico, e la mente vi verrà dietro. Provare per credere
 



NOTA BENE:

Tre anni ininterrotti di impegno e sacrifici hanno portato questo blog a diventare un piccolo faro nella notte per quanto riguarda l'igienismo naturale e l'alimentazione vegana in relazione a tutto quello che concerne il mondo della salute mentale.

Siamo partiti da zero e in tutto questo tempo tante persone hanno finalmente capito come esista un'alternativa ad imbottirsi di sostanze chimiche non meglio identificate, che uccidono il corpo e addormentano l'anima.

Gli psicofarmaci sono e rimangono pillole assassine.

Il libro è finalmente pronto. "ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Cosa leggerete? Leggerete tutto quello che nessuno psichiatra vi dirà mai.

Cosa sono veramente gli psicofarmaci, la facilità con cui vengono prescritti, il fallimento totale della psichiatria moderna.

E ancora...il lato oscuro degli psicofarmaci, che trasformano persone comuni in stupratori, assassini di se stesse e degli altri.

E ancora...le alternative "non violente", legate allo stile di vita e alimentare, per arrivare a risolvere un problema e non a mascherarlo.

E ancora...lo stretto legame tra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, anche a livello mentale.

Tutto questo visto da un operatore di polizia, che da 20 anni osserva con i propri occhi lo sfacelo che la psichiatria moderna ha portato e tuttora porta nella vita delle persone.

Senza dimenticare la dismissione dai farmaci, per molte persone l'inferno sceso in terra, e la psichiatria negli anziani. C'è tanto, tanto da leggere.

Questo blog continuerà la sua opera pienamente gratuita di supporto a tutti quelli che ne avranno bisogno.

Acquistare il libro deve quindi essere una scelta personale e consapevole, sapendo però che ogni copia venduta significherà aiutare questo piccolo uomo in quest'opera informativa senza precedenti.

E chiunque assuma psicofarmaci, attraverso la sua lettura potrà finalmente capire che esiste una via alternativa alla lobotomizzazione perenne.

Il libro uscirà in due versioni: Ebook (al prezzo di 8 Euro) e cartacea (al prezzo di 16 Euro).

Nessuna casa editrice. Tutto in self-publishing.

Chiunque sia interessato, può scrivere a pbisant@hotmail.com e vi verranno fornite le coordinate bancarie per il pagamento.

La data finale di uscita è il 30 giugno 2014: chi ha scelto la versione cartacea, la riceverà all'indirizzo evidenziato; chi ha scelto quella su ebook, riceverà link e autorizzazione al download.

Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a starmi vicino.

Questo è solo l'inizio e vi prego di divulgare il più possibile.

Con l'aiuto di tutti so che arriveremo molto, molto lontano.

Grazie di cuore

Pietro Bisanti


martedì 21 agosto 2012

RITORNIAMO SUI DENTI DEVITALIZZATI

LETTERA

Ciao sono pino, ma la soluzione???' asportarli???? dopo bisogna anche rimpiazzarli con dei cloni?? cosa fare mi dica lei ,la ringrazio la seguo sempre un suo fan,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,


RISPOSTA

Ciao Pino,
grazie di seguirmi con affetto e dedizione, spero di essere sempre all'altezza delle vostre aspettative.
Senza se e senza ma, come sempre.
Una parte morta in cancrena va asportata, presto o tardi.
Sicuramente un dente appena devitalizzato farà sicuramente meno male di uno devitalizzato da anni, ma è un po' come fumare: alla fine tutti i nodi vengono al pettine.
Quindi, il mio consiglio rimane, che se se ne hanno pochi, procedere con gradualità alla loro sostituzione con l'impianto (e non il ponte che costa meno ma va ad intaccare anche i due denti sani vicini).
Mentre se ce ne sono molti, si può cominciare a eliminare quelli più vecchi con gradualità.
Il mio messaggio è che è meglio avere dieci denti finti piuttosto che dieci denti devitalizzati.

lunedì 20 agosto 2012

DENTI DEVITALIZZATI: VIA I CADAVERI DALLA BOCCA

Per molte persone non serve spostarsi per andare al cimitero: è proprio lì, dentro la nostra bocca, e ce lo portiamo ovunque andiamo.
La questione dei denti devitalizzati è un altro controsenso allucinante della medicina allopatica.
In pratica, pur di salvare il moribondo dente, lo si tramuta in un dente-zombie, ancorandolo persino con un perno per togliergli dalla testa anche la benché minima idea di lasciare autonomamente la vostra bocca.
Le foglie morte cadono, un frutto maturo cade, una falange in cancrena finirà per staccarsi dal resto del corpo...ma per i denti no...quelli, anche morti, vanno tenuti in bocca, costi quel che costi.
Nessuno nega che entrino in gioco altri fattori, quali l'estetica, la funzionalità masticatoria, e quindi il benessere globale dell'organismo; ma non si può nemmeno trascurare il fatto che, volenti o nolenti, costringiamo un pezzo di noi ormai morto e in decomposizione a non staccarsi dal resto del corpo come naturalmente accadrebbe, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Pensate infatti che la mancanza di dolore proveniente da un dente devitalizzato sia garanzia che è tutto a posto?
Ma manco per sogno...
Un dente devitalizzato, che è praticamente un dente al quale viene asporatata la polpa, che è la parte che contiene vasi sanguigni, terminazioni nervose etc...sigillando poi il tutto, rimane senza ombra di dubbio una parte morta, soggetta quindi nel tempo a un processo di necrosi.
E sigillare il dente devitalizzato non permette un suo completo isolamento dal resto del corpo, con la conseguente formazione di batteri che lì si insinuano, e che si tramutano spesso in batteri capaci di vivere in assenza di ossigeno, e quindi estranei e dannosi al nostro organismo.
Cosa succede quindi realmente all'intero organismo in presenza di uno o più denti devitalizzati?
Nulla, se il corpo e il sistema immunitario hanno energie sufficienti per arginare la continua ondata di tossine continuamente prodotte da questi batteri.
Il disastro, se il corpo è già lì per lì per cedere, e non ha la forza di reagire.
Ecco che appaiono quindi tutti quei sintomi che possono dire tutto o niente, ma che devono essere interpretati.
Stanchezza cronica, eccessiva magrezza, e moltissimi altri sintomi anche di natura psichiatrica possono e devono essere ricollegati alla propria bocca.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
L'organismo deve essere osservato in maniera olistica, e non a compartimenti stagni.
Se un sistema immunitario che giornalmente riceve pasta alla carbonara, caffè, merendine varie, porchetta, salamella e chi più ne ha più ne metta è anche costretto a utilizzare giornalmente energie per eliminare potenti tossine prodotte dai batteri presenti nei denti devitalizzati, il crack è alle porte.
E la depressione può essere un sintomo la cui causa va ricercata in bocca, e non nella testa.
I denti sono una parte delicata, molto vicini al cervello, irrorati di sangue e di nervi, e il sistema nervoso può risentire di uno o più pezzi di cadavere che vanno in putrefazione.
Chi ha denti devitalizzati provi a passarci sopra il filo interdentale, e si accorgerà che quasi tutti (a meno che non sia recentissimo) fanno cattivo odore, segno che la presenza di batteri anaerobi è in atto.
La soluzione?
Senza correre dal dentista a farvi togliere tutti i denti, monitorate attentamente la vostra bocca.
Come per il discorso delle amalgame al mercurio, già qui trattatato, i denti devitalizzati vanno tenuti sotto controllo, anche se, senza girarci intorno, l'estrazione e la successiva asportazione di una piccolissima parte di osso sono la migliore soluzione.
Prima di farvi dire che siete pazzi, abbandonate la vostra alimentazione da onnivori lobotomizzati, bonificate la vostra bocca da denti devitalizzati ed amalgame, e poi ne riparliamo.

martedì 14 agosto 2012

150 COLTELLATE. GRAZIE PSICOFARMACI.

No, non sono i 150 anni dell'Unità di Italia. Qui si parla di coltellate, di lame che squarciano la carne.
Tutti leggono, pochi comprendono veramente.
Alcune settimane fa è stata pubblicata la notizia di quanto avvenuto a Piacenza, dove una ragazza milanese, in vacanza con la propria amica del cuore, ha accoltellato quest'ultima con 150 coltellate, provando poi, senza riuscirvi, a suicidarsi buttandosi dal balcone.
Risultato finale = amica del cuore deceduta, l'altra ricoverata in psichiatria in stato di arresto.
Quindi, due vite spezzate, senza se e senza ma.
Sui giornali appaiono le solite informazioni di contorno stile "era depressa", "le era morta la mamma" etc... etc...
Questo è un misto di ignoranza e di sottile capacità di sviare l'opinione pubblica da come realmente stiano i fatti.
E cioè che gli psicofarmaci possono trasformare (e molto più spesso di quanto crediate) la gente in assassini.
E mentre si tenta di far passare il messaggio che sia la depressione a far compiere questi atti, in realtà sono gli psicofarmaci, quando presi, e le relative crisi di astinenza, quando vengono presi e poi interrotti.
Questa è la verità, e i casi ormai, anche in Italia, si contano a centinaia, anche se passano sempre in sordina.
Gli antidepressivi della categoria SSRI (selettivi della ricaptazione della serotonina) sono i principali imputati, partendo dal capostipite Prozac, fino ad arrivare al Wellbutrin, il Paxil, l'Effexor, il Cymbalta, e tanti altri.
Come si può pensare che un momento depressivo possa portare una persona a infliggere alla propria amica del cuore 150 coltellate?
Posso comprendere che un momento di sconforto possa portare a compiere gesti eclatanti contro se stessi, ma 150 coltellate sono 150 coltellate, e possono essere inflitte solo ed esclusivamente da un individuo il cui cervello è sotto il controllo di una sostanza chimica a esso estranea.
E la dinamica è quasi sempre la stessa: o ci si suicida direttamente, molto spesso per impiccagione, a causa di questi farmaci che INDUCONO impulsi suicidiari assolutamente incontrastabili, attraverso uno stato che si chiama "akatisia", una specie di ansia ai massimi livelli che può essere placata solo uccidendosi o uccidendo qualcuno, o si uccide per poi suicidarsi.
Questi sono i fatti, per cui la FDA è stata obbligata a inserire nei bugiardini di determinati antidepressivi "che possono causare istinti omicidi/suicidi".
Prima di prendere tali porcherie, guardate il bugiardino, riempite di domande il vostro psichiatra, informatevi, prendente in mano la vostra vita prima di diventare schiavi di una pillola che potrebbe, senza esagerare, farvi sterminare la vostra famiglia senza nemmeno accorgervene.
Come operatore delle forze dell'ordine, ne conto ormai a decine, di suicidi, che sono assolutamente sicuro essere ricondotti esclusivamente all'uso di psicofarmaci.
Basta vite rovinate, basta famiglie devastate, basta impunità per chi sono i reali responsabili, e cioè le ditte farmaceutiche e chi autorizza la somministrazione di sostanze stupefacenti legalizzate.
Basta suicidi frettolosamente archiviati, poiché la maggior parte delle persone che sono sotto psicofarmaci si suicidano a causa degli stessi e non perché lo vogliano veramente.
Quando lavoro, vedo una società zombizzata, dove un intervento su due coinvolge persone sotto psicofarmaci.
Basta, è ora di finirla.
Chiunque abbia una storia da raccontare, la invii all'indirizzo email indicato nel blog.
La raccoltà di materiale genuino e reale è indispensabile per sensibilizzare quante più persone possibile.
Aiutatemi ad aiutarvi.

venerdì 10 agosto 2012

INCATENATA AL SEROXAT

LETTERA

Salve,

Sono Alessandra, ci siamo sentiti telefonicamente giorni fa e, come d'accordo, ti scrivo la mia triste esperienza con il famigerato "Seroxat".

All'inizio del 1999 ero in piena crisi depressiva, causata dalla fine di una relazione alla quale tenevo molto e su cui avevo investito tanto.
Mi rivolsi ad uno psichiatra perchè sentivo che non ce l'avrei fatta da sola ad uscire da quel tunnel. Mi prescrisse infatti il "Seroxat" (paroxetina). A sentire lui non mi avrebbe causato nessun effetto collaterale e mi assicurò che sarei stata meglio, dopo qualche mese.
Dovevo continuare questa cura per anni, a suo parere. Lo pagai profumatamente e cominciai questa maledetta "cura".a gennaio 99.
Ho smesso definitivamente nel giugno 2003 e ho avuto delle vere e proprie crisi di astinenza da farmaco; (nausee, vertigini, ecc.). Quello psicofarmaco mi aveva fatto ingrassare di una decina di kg, mi aveva causato perdita di capelli, acufeni alle orecchie, sbalzi di umore e addirittura attacchi di panico tremendi, (che non avevo mai avuto) !
Ovviamente, la depressione e l'ansia erano rimaste.
Ho imparato purtroppo sulla mia pelle che gli psicofarmaci sono dannosi e che sono vere e proprie droghe legalizzate !

Spero vivamente che la mia testimonianza possa essere di aiuto.


RISPOSTA

Ciao Alessandra,
grazie per aver deciso di rendere pubblica la tua vicenda personale.
Anzitutto vediamo cosa è il Seroxat.
È uno psicofarmaco della categoria degli antidepressivi SSRI di seconda generazione.
In pratica, blocca la ricaptazione a livello neuronale della serotonina, facendo sì che ne venga "distrutta" di meno e che quindi il cervello ne abbia sempre in generose quantità.
Quello che il tuo scienziato di psichiatra non  ha considerato è un meccanismo semplicissimo, che chiunque prenda psicofarmaci deve sempre tenere in mente.
Nello specifico, quando una determinata sostanza prodotta da un determinato organo viene somministrata forzosamente, quel determinato organo piano piano, per un processo di compensazione, si atrofizza.
Quindi, stesso discorso per insulina, ormoni tiroidei etc...
Ecco quindi che solo un folle può farti iniziare una "cura" (che di cura certo non si tratta andando, quando va bene, ad attaccare i sintomi, senza considerare la vera causa a monte) immediatamente avvertendoti che durerà anni.
Solo un folle non ti avverte che la paroxetina, che è il principio attivo del Seroxat e di altri antidepressivi similari, è una delle sostanze più ostiche da dismettere, con crisi di astinenza di una forza pari a quelle dell'eroina.
Solo un folle non ti avverte che la paroxetina distrugge oltre che la mente anche il corpo, azzerando la tua vita sessuale, facendoti ingrassare o dimagrire notevolmente, innescando a volte attacchi di panico che la persona non aveva mai sperimentato prima.
Tornando al discorso iniziale, le crisi di astinenza sono semplicemente il meccanismo che il corpo mette in atto per tornare ad uno stato di normalità dopo anni di somministrazioni.
Quando si dismette un antidepressivo, la biochimica celebrale che gioco forza si era "abituata" a ricevere una determinata sostanza ogni giorno, deve fare uno sforzo enorme per ristabilirsi, ed ecco quindi tutta la pesante sintomatologia da dismissione che la gente prova.
Siamo alla follia ormai: l'altro giorno, al supermercato, ho fatto due chiacchiere con una cassiera che mi ha detto che, andando dal proprio medico di base dicendo di sentirtsi giù di morale, ne è uscita con una ricetta proprio del farmaco a te prescritto.
Il delirio, siamo ormai allo spaccio di sostanze stupefacenti come se si trattasse di caramelle Zigulì.
La depressione è una brutta bestia, ma non ci sono mezze misure per contrastarla.
Quindi, rafforziamo il corpo e lo spirito.
Come scritto nei miei articoli, via tutta la spazzatura, via tutto ciò che può influire sulla delicata flora intestinale che è direttamente connessa con la produzione dei neurotrasmettitori celebrali.
Quindi scordiamoci la dieta onnivora, e partiamo con l'unico modo corretto di alimentarci: la dieta vegana tendenzialmente crudista.
La gente pensa che le sintomatologie di natura psichiatrica siano connesse solo ed esclusivamente a motivazioni di carattere psicologico: tutte palle.
Un intestino intasato porta cattivo umore; una tiroide ballerina porta stati ansiosi e depressivi anche gravi.
Siamo un tutt'uno, e quindi se per vivere meglio dobbiamo dare un calcio nel culo al marito o alla moglie, diamoglielo.
Ma non dimentichiamo mai e poi mai la nostra parte fisica.
Per chi legge questo articolo senza conoscere il mio blog, l'invito è di riguardarsi tutti i numerosi articoli a riguardo, molti dei quali inerenti proprio gli psicofarmaci.


lunedì 6 agosto 2012

ZYPREXA: IL MEDIOEVO CON L'IPHONE

LETTERA

Mi chiamo angela e sono ricoverata presso l'ospedale psichiatrico e se non prendo le medicine prescritte dai medici mi prendono con la forza emi fanno dei punturoni da cavallo e milegano al letto cosa posso fare aiutatemi tra le medicine che mi danno c'è lo ziprexa


RISPOSTA

Ciao Angela,
il mio cuore anzitutto è con te.
Non posso lontanamente immaginare cosa tu stia passando in questo momento, e di quanta cattiveria sia permeata ormai la nostra società e soprattutto la fallimentare branca medica della psichiatria.
Sicuramente sarai in ospedale in regime di T.S.O. e quindi la somministrazione forzosa di farmaci diventa persino legale.
Non ho idea delle motivazioni che ti hanno portato a un ricovero, e non sono qui certo a giudicare nessuno, ma da una mail del genere traspare tutto il fallimento di una società ormai inadeguata, incapace di rapportarsi a un altro essere vivente in difficoltà parlandogli e cercando di capire le vere ragioni psicologiche/organiche di un disturbo di natura psichiatrica.
Gli psicofarmaci, Zyprexa in primis, non fanno altro che spingere sempre più in basso un essere umano, deturpandolo fisicamente, lobotomizzandolo, rendendolo un automa senza emozioni.
Gli psicofarmaci, tutti, devono finire in un bidone dell'immondizia.
Bisogna che gli psichiatri moderni riescano a instaurare un rapporto medico-paziente basato sull'amore, la comprensione, l'approfondimento delle cause scatenanti, e non un mero siringare a destra e a manca con tutte le conseguenze del caso.
In un contesto tale, aiutare è difficilissimo.
Da un lato ti stanno assuefando a farmaci talmente potenti che toglierli sarà una grande impresa; dall'altro hanno spesso la Legge dalla loro parte; una Legge, quella sui T.S.O., ancora più limitativa della privazione della libertà personale in carcere.
Ora come ora non vedo alternative a prendere volontariamente i farmaci che ti prescrivono, e una volta fuori dall'ospedale affidati a uno psichiatra che abbia delle visioni di tipo igienistico, in modo tale da poter scalare i farmaci, investigando sulle cause che ti hanno portato a stare male.
Sfoglia nel blog i miei articoli sugli psicofarmaci, ce ne sono tantissimi, e informati il più possibile.
In questo mondo così crudele, la consapevolezza è l'unica arma vincente.

Invito chiunque abbia avuto esperienze con la psichiatria moderna a inviarmi, se lo vorrà, la propria storia, con l'autorizzazione a pubblicarla.
Stare immobili non serve a niente. L'intera disciplina psichiatrica e le relative leggi vanno riformate.  Bisogna agire. Ora.
Altrimenti torniamo al Medioevo, ma con l'iPhone.