ACQUISTA IL LIBRO. SCRIVI A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM O COMPILA MODULO DI CONTATTO. SOSTIENICI!

ACQUISTA IL LIBRO. SCRIVI A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM O COMPILA MODULO DI CONTATTO. SOSTIENICI!
LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO. L'UNICO LIBRO IN ITALIA CHE VI DICE CHIARAMENTE COSA SIANO VERAMENTE LA PSICHIATRIA E GLI PSICOFARMACI. COME LIBERARSI DA QUESTE DROGHE LEGALIZZATE E RICOMINCIARE A VIVERE, ANCHE ATTRAVERSO UN RINNOVATO REGIME ALIMENTARE. PSICOFARMACI ALLA GUIDA, PSICOFARMACI AI BAMBINI, PSICOFARMACI AGLI ANZIANI...C'E' TANTO, TANTO DA LEGGERE. UNA VERA BIBBIA DEL SETTORE. ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE. IL LIBRO CHE STA AIUTANDO MIGLIAIA DI PERSONE AD USCIRE DALLA DIPENDENZA DEGLI PSICOFARMACI. PER ORDINARE: COSTO EBOOK 16 EURO, COSTO CARTACEO 30 EURO (COMPRESA SPEDIZIONE). Dati beneficiari a mezzo BONIFICO BANCARIO Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Conto di accredito: IT95X0760105138200717600721 Banca e filiale: ENTE POSTE ITALIANE, VIALE EUROPA, 175 - 00144 - ROMA. Dati beneficiari a mezzo RICARICA POSTEPAY Beneficiario: Pietro Eupremio Maria Bisanti Codice fiscale: BSNPRP75S24F205O Numero carta postepay: 5333-1710-0229-5513. NELLA CAUSALE INSERIRE LA PROPRIA EMAIL NEL CASO DI ORDINE DI EBOOK O L'INDIRIZZO COMPLETO NEL CASO DI ORDINAZIONE DI LIBRO CARTACEO. NEL SOLO CASO DI PAGAMENTO A MEZZO POSTEPAY, SCRIVERE LE SUDDETTE INFORMAZIONI A: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. PER QUALUNQUE, ULTERIORE INFORMAZIONE SCRIVICI SEMPRE A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM. SOSTIENICI INOLTRE, SE PUOI, CON UNA DONAZIONE!

NO ALLA PSICHIATRIA

Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
Invia la tua storia a pbisant@hotmail.com.
La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte

Informazioni personali

La mia foto
Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

TUTTI I VIDEO DI PIETRO BISANTI

TUTTI I VIDEO DI PIETRO BISANTI
CLICCA PER COLLEGARTI AL CANALE YOUTUBE DI PIETRO BISANTI, OVE TROVERAI TUTTE LE SUE LEZIONI E LE SUE INTERVISTE

PROFILO FACEBOOK

PROFILO FACEBOOK
RIMANI IN CONTATTO SU FACEBOOK CON PIETRO BISANTI

UNIVERSITA' DELLA SALUTE DI VALDO VACCARO

UNIVERSITA' DELLA SALUTE DI VALDO VACCARO
UNIVERSITA' DELLA SALUTE DI VALDO VACCARO. PIETRO BISANTI DOCENTE UFFICIALE. CLICCATE PER MAGGIORI INFORMAZIONI

SALVADANAIO DI PRONTO SOCCORSO

SALVADANAIO DI PRONTO SOCCORSO
HAI UNA URGENZA ECONOMICA E NON SAI COME FARE? SCOPRI IL MERAVIGLIOSO SERVIZIO DI MUTUO AIUTO "SALVADANAIO DI PRONTO SOCCORSO" E VERIFICA COSA L'AMORE E LA RECIPROCA ASSISTENZA POSSONO FARE

giovedì 28 marzo 2013

I CARABINIERI E LA PSICHIATRIA

COMMENTO

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE":

C'è un POST su di una bacheca di una pagina facebook che non sò se hai visto.

PIETRO CI SEGNALA che verso la metà del 2013 dovrebbe esser pronto e disponibile il mio libro "La psichiatria moderna vista con gli occhi di un Carabiniere", un saggio completo sulle esperienze di un operatore di polizia, pieno di esempi di vita "su strada" di cosa sia diventata la psichiatria nella nostra società, dei danni degli psicofarmaci, e tanto altro ancora, con un capitolo a parte che è una sorta di vademecum anche per gli stessi operatori di polizia. Sono aperte le prenotazioni a pbisant@hotmail.com

Risposta a Pietro : Caro Pietro non puoi immaginare quanto ho rotto le balle ad alcuni esponenti per effettuare indagine seria e mirata su alcuni medici. In un ESPOSTO, ho richiesto espressamente che invece dei N.A.S. (Nucleo anti sofisticazioni) ci sarebbe da costituire il N.A.C. (NUCLEO ANTI COMPARAGGIO).

Puoi aggiungere che qui in Trentino nel 2009 il Consigliere regionale Mauro Delladio ha presentato un'interrogazione Regionale proprio per abusi relegati alla psichiatria. Mi pare che è sempre quel tipo e quel ramo della medicina che ha una marea di denunce e casini e che crea casini. Mi spiego meglio? Non ho mai visto manifestazioni per abusi odontoiatrici ma semmai manifestazioni e conferenze per gli abusi PSICHIATRICI.
Non mi pare che si facciano manifestazioni contro POLODOLOGI oppure DERMATOLOGI e nemmeno CARDIOLOGI. Sempre sul ramo PSICHIATRICO.
Non ho mai assistito ad una manifestazione contro i dentisti. Il massimo che fa un dentista è cercare di far tutto in nero scalandoti il 20% o un pochino di più.
Mi pare che se è quel ramo che è così sotto inchiesta il problema resta psichiatria, inoltre da carabiniere, sai bene loro non risolvono potenziali problemi delle persone,ma li SEDANO/ADDORMENTANO/METTONO IN LETARGIA i problemi del/la paziente con veri e propri cocktails di farmaci e il problema, se non affrontato con una buona indagine di psicanalisi analitica, si ripresenta perchè il/i problemi li hanno solo sedati cioè criogenizzati ed è ovvio che possono ripresentarsi. Non si può operare con "Basta un pò di zucchero e la pillola va giù ... e la pillola e la bacchetta magica che risolve tutto alla svelta".
Pietro non è così e penso che poi anche in strada con il radiomobile ne avrete visti di casini che di nuovo si ripercuotono per colpa di lassismo ad opera di psichiatrici che oramai sembrano invece dei PROMOTER messi lì per piazzare i nuovi prodotti farmaceutici delle Multinazionali.

Cordiali saluti by 3°//96

La page facebook è
Psichiatria e psicofarmaci : uso e abuso molto diffuso !!!


RISPOSTA

Ciao,
e grazie per il tuo commento, che mi permette di affrontare da nuovi punti di vista la tematica dell'abuso psichiatrico.
Confermo a tutti i lettori che il mio libro "LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE" è in fase di lavorazione, e chiunque volesse prenotarlo può scrivere a pbisant@hotmail.com.
Veniamo a noi.
Come mai tante proteste contro la categoria degli psichiatri?
Fino a circa 50-60 anni fa, gli psichiatri erano relegati ai margini della medicina, per lo più nei manicomi, dove si limitavano a "curare" gli "schizofrenici".
È infatti solo recente la "rivalsa" della psichiatria, con l'introduzione ogni anno di "malattie" sempre più nuove.
La psichiatria è a mio giudizio venuta alla ribalta sia in conseguenza di una astutissima campagna di marketing, sia perché, in effetti, i disturbi mentali sono esponenzialmente aumentati.
Nessuno nega che depressioni, attacchi di panico, disturbi d'ansia, psicosi siano aumentati a dismisura.
Vogliamo trovare i responsabili?
Presto detto, presto fatto.
Non nego che lo stress a cui siamo sottoposti giornalmente abbia il suo pesante effetto, ma non possiamo dimenticare che siamo fatti anche di carne, vene, arterie, ormoni, e che quindi l'alimentazione moderna non può non avere un impatto devastante tanto sul nostro corpo, quanto sulla nostra psiche.
Siamo vegani per costituzione e disegno.
E continuare a mangiare in contrasto a come siamo fatti non può che portare un decadimento totale dell'organismo.
L'errore che fanno gli psichiatri è infatti di considerare il cervello come un organo a parte, invece che inserito nel corpo umano, che, lo ricordiamo, funziona in maniera sinergica e non a compartimenti (vds. il mio articolo "NON SIAMO I MATTONCINI DELLA LEGO").
Chiunque manifesti disturbi di natura psichiatrica, deve quindi essere rivoltato prima come un calzino, al fine di trovare una possibile causa organica, e deve essere poi indirizzato verso un'alimentazione corretta.
Questo non significa non investigare anche le possibili cause psicologiche, ma, invece, lavorare a 360 gradi, dando, come testé menzionato, una grandissima priorità all'alimentazione.
Le mucche devono mangiare erba, e invece mangiano mais, soia e farine animali e si ammalano.
I cani devono mangiare carne, e invece mangiano crocchette fatte al 90% di cereali, esi ammalano.
L'uomo deve mangiare frutta e verdura come i primati, e invece mangia carne, pesce, latticini e si ammala.
E quindi gli psicofarmaci diventano un tappo demoniaco per coprire i sintomi le cui cause non si vogliono investigare. Tappo, si precisa, che porta più danni che benefici.
Veniamo al titolo di questo articolo.
Ma cosa avranno mai a che fare i Carabinieri con la psichiatria?
La mia risposta è: tutto.
Non c'è quasi intervento che non abbia a che fare con persone in qualche modo "influenzate" da una sostanza, sia essa legale o illegale.
Ho accompagnato tanti di quei "malati psichiatrici" in ospedale che non li conto più.
Sembra che l'umanità sia ormai fatta di individui fragili, deboli, impasticcati e depressi.
In un circolo vizioso, come hai detto tu, infinito, in quanto spesse volte le facce si ripresentano ciclicamente.
Sto male, faccio casino, arrivano i Carabinieri, vado in ospedale, mi fanno un TSO, mi riempiono di farmaci, divento uno zombie, mi dimettono, torno a casa, sto tranquillo per un po', poi sto di nuovo male, faccio casino...e il cerchio si richiude.
E la colpa è semplicemente quella di voler continuare a nascondere un sintomo con delle droghe legalizzate senza volerne smontare la causa all'origine.
La soluzione è così semplice, ma nessuno sembra volerla afferrare.

martedì 26 marzo 2013

ZOMBIE, GRASSI MA NON ROMPONO I COGLIONI: TESTIMONIANZA DI UN OPERATORE SPDC

COMMENTO AL MIO ARTICOLO 



chi prende psicofarmaci rimane con gli stessi sintomi di quando non ne prendeva..I depressi rimangono depressi gli ansiosi rimangono ansiosi i bipolari rimangono bipolari e cosi' via..a volte stanno meglio ( per un periodo ) i medici dicono e' per merito dei farmaci ma sarebbero stati meglio per alcuni periodi senza..

se stai bene lo psichiatra dice " stai bene perche' prendi il farmaco quindi non lo devi smettere.."non lo smetti mai !!!

..se invece stai male ti aumenta o cambia il farmaco..insomma il FARMACO e' sempre a vita..specie se sei un tipo semplice che non si pone quesiti..

lavoro come operatore in un spdc e i malati sono sempre i soliti che escono e ritornano..quindi a cosa servono i farmaci a nulla.....

quando un paziente rompe le scatole e' "richiestivo" per la scienza psichiatrica e allora giu' valium largactil rivotril..oramai potrei fare il medico anche io i farmaci sono quelli..non si fanno esami particolari o radiografie per fare diagnosi come in reparti medici..si prova..e basta !! la diagnosi si fa solo sui sintomi..(quelli che danno noia alla societa'..)

..se non ne va uno ne danno un altro..siam buoni tutti a fare psichiatri che danno farmaci...

se poi non accetti le cure non esci dal reparto o ti faccio il TSO..o ti faccio punture tipo HALDOL RISPERDAL MODITEN a rilascio prolungato..a vita anche quelle !!

gli psichiatri in genere aumentano le dosi sempre di piu' farmaci tipo CLOZAPINA..SERENASE RISPERDAL..ora fanno i.muscolare di XEPLION spacciandola per novita' ma e' la forma iniettabile dell'INVEGA..!!!

Sanno che danno problemi al cuore ( QTC ) fanno un bell'elettrocardiogramma e poi GIU' FARMACI cosi' si sentono coperti dal punto di vista legale...l'ECG e' stato fatto..ma a prescindere dall'esito i farmaci li danno ugualmente !!...

zombie li vogliono zombi cosi' non rompono le scatole e non fanno nulla belli.. grassi e rincoglioniti...

vedo ragazzi con dosi tipo : DEPAKIN 1000 DUE VOLTE AL GIORNO.. RIVOTRIL GOCCE 100 GOCCE AL GIORNO.. SERENASE GOCCE 40 GOCCE TRE VOLTE AL GIORNO... ETCETC...ma sono dosaggi che oramai abituati e drogati non hanno effetti positivi e verranno aumentati ancora ancora ancora..

miscugli di due o tre antidepressivi , poi litio e depakin insieme..gocce gocce gocce..e vedi che a parte dormire la patologia di base non cambia mai..

si cerca di annichilire e basta almeno non chiedono piu' nulla e stanno zitti..non disturbano famiglie e citta'...

sono farmacie viventi i pazienti che entrano nel giro della psichiatria..se vanno al pronto soccorso nemmeno li guardano li spediscono in psichiatria diretti perche' ormai possono essere malati solo di patologie psichiatriche !!


franco 5


RISPOSTA

Buongiorno Franco,
e grazie per questa ennesima, preziosa testimonianza.
Vediamo anzitutto cosa è un SPDC.
È l'acronimo di "Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura".
Esso provvede alla cura dei pazienti che necessitano di trattamenti medici con ricovero in ambiente ospedaliero.
Accoglie trattamenti volontari od obbligatori, provvede all'assistenza di pazienti in condizioni di emergenza ed è collegato al Pronto Soccorso.
L'accesso al reparto (o all'inferno come direi io) avviene per invio da parte dei Centri di Salute Mentale, dei medici di Medicina Generale, dei Medici di Guardia Medica o per accesso diretto dal Pronto Soccorso.
La realtà che lei ha coraggiosamente descritto non è poi così lontana da tutti noi, poiché il confine tra "sanità mentale" e "malattia mentale" è ogni giorno più labile.
Prescrizioni multiple, nessuna diagnosi approfondita per verificare eventuali cause organiche, nulla di niente.
Annientiamo, distruggiamo le anime e i corpi di esseri umani come noi che mai e poi mai verranno restituiti "funzionanti" alla società.
Si entra e si esce da questi centri con terapie a vita.
E questa la si può chiamare guarigione?
Nessuna attenzione alla basilare causa delle malattie mentali, e cioè l'alimentazione moderna.
Invito i lettori nuovi giunti a leggere anche gli articoli precedenti per avere un quadro completo delle tematiche di questo blog.
Grazie ancora Franco, e colgo l'occasione per rinnovare l'invito a chiunque (operatore, medico, paziente) avesse una storia da raccontare sulla "salute mentale" a contattarmi.


venerdì 22 marzo 2013

ZYPREXA, ENTACT E MOGLIE ZOMBIE-STYLE

LETTERA

Salve, sono Gianluca, ho letto su disinformazione.it un articolo sul farmaco ziprexa e confermo che quello che ho letto è vero perché purtroppo lo sta sperimentando mia moglie che soffre di depressione da circa un anno
I medici del CSM che la seguono gli hanno ordinato lo ziprexa e l’entact , durante il trattamento con questa roba era diventata uno zombie e aveva  anche disturbi del linguaggio tanto che non riusciva neppure a comunicare in modo comprensibile così ho provato a eliminarli riducendoli gradatamente.
Ora gli sto dando della melatonina da circa 10 giorni , i disturbi del linguaggio e l’intontimento sono spariti parla e ragiona come  una persona assolutamente normale però continua a essere apatica e a non provare interesse per nulla.
Lei  ha la massima fiducia nei medici e in quello che gli prescrivono e non sa che gli sto dando solo melatonina, durante l’ultima visita di controllo gli hanno programmato un altro ricovero  così riprenderà a prendere quei farmaci.
A questo punto non so cosa fare e le chiedo un consiglio, mia moglie ha 56 anni.

Grazie e cordiali saluti
Gianluca

RISPOSTA

Buongiorno Gianluca,
e grazie per la sua mail e per aver voluto condividere la sua esperienza.
Scusatemi anzitutto nel ritardo nelle risposte, ma sto ricevendo moltissime email e faccio fatica a starci dietro.
Premetto come sempre che non sono un medico, non faccio diagnosi né prescrizioni, né tantomeno curo nessuno.
Ritengo che ognuno di noi abbia però il diritto di essere informato e di poter poi fare le proprie scelte di campo.
Veniamo a noi.
Non mi dilungo sui nefasti effetti dello Zyprexa, di cui ho ampiamente trattato nei miei precedenti articoli e ai quali rimando i lettori nuovi giunti.
E ormai non mi meraviglio più che un dottore, vedendo una persona trasformata in uno zombie, che biascica le parole senza nemmeno riuscire a esprimersi, possa pensare che la "cura" in atto stia producendo qualche risultato benefico.
E per giocare ancora di più con le a loro sconosciute sinapsi cerebrali, ecco che ci accoppiano un bell'antidepressivo appartenente alla famigerata categoria SSRI (selettore della ricaptazione della serotonina), di cui ho già ben parlato nei miei precedenti articoli.
In pratica giocano al piccolo chimico, e farebbe anche ridere se si trattasse di una partita in cui se si sbaglia si muore per finta.
Qui invece parliamo dell'integrità di un essere umano, che viene in pratica chimicamente lobotomizzato e trasformato in uno zombie.
Purtroppo questi farmaci hanno anche l'effetto di "addolcire", "addomesticare", rendere in pratica le persone molto meno o per nulla battagliere, rimanendo quindi in balia delle decisioni degli altri.
L'apatia è un degli effetti più marcati dati dallo Zyprexa, che agendo sui recettori della dopamina fa sparire le psicosi ma al tempo stesso distrugge la voglia di vivere, di incuriosirsi, la creatività etc...
Io seguo i principi dell'igienismo e quindi della "cura della non cura".
Cosa significa?
Significa che non bisogna cercare la soluzione al problema in un rimedio, sia esso allopatico, omeopatico, fitoterapico, stregonico o altro.
Bisogna mettersi nella testa che il corpo umano è nato per stare bene, e che quindi la salute non è frutto di questo piuttosto che di quel rimendio, sia esso chimico, naturale o venuto dal cielo.
Quindi niente veleno del cobra reale per curare il cancro, e nemmeno lo Zyprexa per curare la psicosi.
Niente lettini degli psicologi, niente ipnosi, niente di niente.
Avete mai visto una tribù indigena utilizzare psicofarmaci o passare del temp
o su di un lettino (di paglia) davanti a uno psicologo?
I farmaci oltretutto sono un'invenzione relativamente recente e sembra ormai che l'uomo non possa più farne a meno.
La salute, dicevo, e così anche quella mentale, è frutto della singeria di cosa mangiamo, e qui viene fuori il fattore alimentare, dove l'unico modo corretto di nutrirsi è quello conforme al nostro disegno, e cioè quello vegano il più crudista possibile.
Psicologico, e quindi più amore, meno stress e zero lettino dello psicologo.
Ambientali e tossiche, quindi via da tutto quello che può interferire con la delicata biochimica celebrale, come amalgame, denti devitalizzati e metalli pesanti.
Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti. 
Aggiungo alla lista tutti i farmaci, anche quelli più innocui, tutti gli ormoni e gli additivi alimentari,
Insomma, per non girarci intorno, come si "cura" un malato mentale?
Non a botte di siringoni, ma facendo due cose.
In un ambiente protetto, per riuscire a contenere le crisi di sospensione, che a volte possono essere infernali, bisogna scalare lentamente i farmaci, un farmaco alla volta, cominciando con il "meno potente", quindi se si prende un antidepressivo e un antipsicotico, si comincerà con l'antidepressivo, mentre se si prende un antidepressivo e un ansiolitico, si cominicerà con l'ansiolitico.
Si chiude piano piano il rubinetto dei veleni, e si apre quello delle sostanze benefiche, quindi frutta e verdura allo stato naturale (come dice il grande Valdo Vaccaro), sempre lentamente e senza fretta.
Solo il corpo può riequilibrare se stesso se gli viene data la possibilità.
Inoltre via tutte le otturazioni in mercurio, con relativo controllo dello stato di salute dei denti devitalizzati che, lo ricordo, sono appendici morte sede di proliferazione batterica incontrollata.
Non l'Entact, non lo Zyprexa.
Ci sarà un giorno in cui gli psicofarmaci rientreranno tutti nella tabella del DPR 309/90 e saranno considerati sostanze stupefacenti a tutti gli effetti.
Fossi quindi in Lei, mi opporrei al ricovero, non metterei mia moglie in mano a persone che conoscono come unica terapia trasformare un essere umano in uno zombie.
Informatevi sui vostri diritti a rifiutare le cure e a non essere sottoposti a trattamenti disumani, velenosi e che gridano vendetta.

TSO E VOGLIA DI RACCONTARE

LETTERA


Ciao Pietro,

mi permetto di darti del tu anche se non ci conosciamo. Stamattina, dopo una 
breve ricerca, sono incappata nel tuo blog passando dal sito www.
disinformazione.it. Ero particolarmente interessata agli articoli perchè anche 
io ho potuto vedere da vicino la psichiatria moderna. Nell'estate del 2011 in 
seguito ad un tentativo di suicidio ho subito un TSO (Trattamento sanitario 
obbligatorio), ed è stata l'esperienza più orribile che avessi mai vissuto. Di 
tale esperienza, più per motivi terapeutici, ne ho fatto un racconto di circa 
20 pagine. Vorrei pubblicarle da qualche parte, finora l'ho inviato a diversi 
siti e ad una casa editrice ma non ho avuto riscontri. Il mio bisogno è di 
raccontarmi, di far sapere agli altri, di continuare a parlare e di liberarmi 
di quanto è accaduto. Perciò ti chiedo se sai a chi potrei inviarle o se magari 
mi conviene aprire un blog.


Grazie in anticipo e scusa il disturbo.


Sara


RISPOSTA

Ciao Sara,
grazie a te per la tua mail e per aver deciso di condividere la tua esperienza.
Il Trattamento Sanitario Obbligatorio, per come è attuato, significa solo una cosa: farmaci.
Nessuna ricerca della causa organica, psicologica, ambientale, tossica alla base della sintomatologia psichiatrica in atto.
Una pratica medievale peggiore della galera.
Da operatore di polizia sono stato chiamato a coadiuvare decine di TSO e alcuni di questi sono descritti nel mio libro "LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE", di prossima uscita.
Sto lavorando anche a un ulteriore libro che conterrà storie vere di "malati psichiatrici" e il loro rapporto con la psichiatria.
Sarò lieto, se vorrai, di includere la tua storia.
E colgo l'occasione per invitare i lettori vecchi e nuovi a voler condividere le loro esperienze e partecipare, se vorranno, alla raccolta di storie che sto portando avanti.


mercoledì 20 marzo 2013

ZYPREXA E VOGLIA DI BERE

LETTERA

Non scrivo il mio nome per ovvi motivi, lo Ziprexa, oltre ai problemi da Lei citati sul sito "Disinformazione", induce anche a bere alcolici.
Cordiali saluti.



RISPOSTA

Grazie per la sua segnalazione.
La aggiungo volentieri alla sfilza di devastanti effetti di questo farmaco demoniaco.
Invito tutti i lettori a inviarmi le loro segnalazioni al fine di raccogliere più materiale possibile a riguardo

LA PSICHIATRIA: L'UOMO E' NORMALE SOLO DA MORTO

LETTERA

Gentile Pietro, ecco un altro contributo alla nostra nobile battaglia,
qui di seguito e in allegato.
Tanti cordiali saluti
Gabriella Montis



L’industria della psichiatria moderna è ufficialmente impazzita.
Praticamente ogni emozione vissuta da un essere umano – tristezza,
dolore, ansia, frustrazione, impazienza, eccitazione – saranno
classificate come “disturbi mentali” che necessitano di un trattamento
chimico (ovviamente, tramite prescrizione farmacologica).
La nuova
“bibbia della psichiatria”, DSM-V, che dovrebbe essere rilasciata nel
giro di pochi mesi, si è trasformata da un manuale di riferimento
medico ad una testimonianza della follia della industria farmaceutica.

I “disturbi mentali” citati nel DSM-V comprendono il “Disturbo d’Ansia
Generale” o GAD in breve. Il GAD può essere diagnosticato in una
persona che prova dell’ansia, ad esempio, nel parlare con uno
psichiatra. Pertanto, il semplice atto di uno psichiatra, nel formulare
un diagnosi, farà magicamente apparire i “sintomi” diagnosticati.

Questa si chiama scienza ciarlatana, ma è tuttavia indicativa dell’
attuale settore psichiatrico, diventato ormai una barzelletta nei
circoli scientifici, tanto da disgustare anche i più scettici. La
psichiatria non è più “scientifica” dell’astrologia o della lettura
della mano, ma i suoi praticanti si autodefiniscono “dottori” della
psichiatria, al fine di rendere tali baggianate, credibili.
Come
funziona realmente la psichiatria moderna
Ecco come funziona veramente
la psichiatria moderna: un gruppo di intellettuali auto-referenziati e
strapagati che vogliono fare più soldi, inventano una malattia che
chiamerò “Hoogala Boogala Disorder” o HBD.
Per alzata di mano, poi,
votano quali “sintomi” sono associati all’Hoogala Boogala Disorder. In
questo caso, i sintomi potrebbero essere: il canto spontaneo o il
mettersi le dita nel naso.
Convincono poi insegnanti, giornalisti e le
autorità governative per la regolamentazione che l’Hoogala Boogala
Disorder è reale – e soprattutto che ne soffrono milioni di bambini!

Come potremmo guardarci ancora allo specchio se non offrissimo a tutti
questi bambini un trattamento adeguato?
Comincia così la richiesta di
una “cura” per una malattia del tutto inventata. Da qui, è un gioco da
ragazzi far si che la Big Pharma fabbrichi qualsiasi dato “scientifico”
di cui si ha bisogno, al fine di “dimostrare” che lo speed, le
anfetamine, il crack o qualsiasi veleno che vogliono vendere “riduca il
rischio del Hoogala Boogala Disorder.”
Dei “seri” psichiatri – che se
la ridono nascosti nei loro laboratori – “diagnosticano” poi l’Hoogala
Boogala Disorder ai bambini, prescrivendo farmaci che dovrebbero
curarli. Grazie a questo trucchetto, gli psichiatri, guadagnano
tangenti direttamente dalla Big Pharma.
Al fine di massimizzare
tangenti e omaggi da Big Pharma, gruppi di questi psichiatri si
riuniscono ogni pochi anni e inventano i disturbi più strani,
espandendo il loro tomo immaginario chiamato DSM.
Il DSM è ora più
grande che mai e include disturbi come l’”Obedience Defiance Disorder”
(ODD), definito come il rifiuto di leccare il culo e seguire le false
autorità. Agli stupratori che provano eccitazione sessuale nel corso
delle loro attività, viene concessa l’attenuante del “Paraphilic
coercive disorder”, pertanto, non sono responsabili delle loro azioni.
(Ma avranno bisogno di farmaci, ovviamente!)
Potrebbero diagnosticarvi
anche l’”Hoarding Disorder” se doveste fare scorta di cibo, acqua e
munizioni, tra le altre cose. Sì, prepararsi per eventuali calamità
naturali vi rende malati mentali agli occhi della psichiatria moderna
(e del governo).
L’ex presidente del DSM si scusa per aver creato
“false epidemie”
Allen Frances presiedette al DSM-IV, rilasciato nel
1994. Ammette ora che si trattò di un errore enorme il quale portò a
diagnosticare malattie mentali in persone del tutto sane.
Il DSM-IV
“…involontariamente contribuì a tre false epidemie: il disturbo da
deficit dell’attenzione, l’autismo e il disturbo bipolare infantile”,
scrive Allen in un articolo del Los Angeles Times.
Egli continua
dicendo:
La prima bozza della prossima edizione del DSM … è piena di
suggerimenti che moltiplicheranno i nostri errori ed estenderanno
drammaticamente la portata della psichiatria nel dominio sempre più
piccolo della normalità. Questa monopolizzazione della normalità
potrebbe potenzialmente creare decine di milioni di innocenti scambiati
per dei malati mentali.
Tutti questi disturbi fabbricati, naturalmente,
si traducono in un certo numero di falsi positivi. Come Allen scrive:

La “sindrome da rischio di psicosi” avrebbe utilizzato la presenza di
pensieri strani per prevedere un futuro episodio psicotico. La
previsione, però, risulterebbe sbagliata almeno tre volte su quattro –
in questo modo molti ragazzi riceverebbero, erroneamente, farmaci che
causerebbero loro un enorme aumento di peso, il diabete e un’
aspettativa di vita ridotta.
Ma questo è il punto di psichiatria:
prescrivere farmaci a persone che non ne hanno bisogno.
Immaginate: un
intera industria che poggia sul nulla! E sì, c’è bisogno di immaginarlo
perché nulla all’interno dell’industria farmaceutica è reale.
Cosa
significa normalità in psichiatria? Essere uno zombie senza sentimenti

L’unico modo per essere “normali” quando si è sottoposti alla
“diagnosi” di uno psichiatra – un processo che è del tutto soggettivo e
del tutto privo di qualcosa di simile alla vera scienza – è quello di
mostrarsi assolutamente privi di emozioni.
Una persona in coma è una
persona “normale”, secondo il DSM, in quanto non presenta alcun sintomo
che potrebbe indicare la presenza di quelle terribili cose, chiamate
sentimenti.
Anche una persona morta è “normale”, secondo la
psichiatria, soprattutto perché i morti non si qualificano per il
rimborso Medicare e quindi non vale la pena diagnosticarli o curarli.

E’ tutta una crudele beffa. La psichiatria dovrebbe essere del tutto
abolita in questo momento, togliendo i psicofarmaci ai bambini e
sostituendoli con alimenti sani.
Il concetto perduto di normalità
Ecco
alcune semplici verità che devono essere riaffermate quando aboliremo
la scienza ciarlatana che è la psichiatria:
La normalità non si
raggiunge attraverso i farmaci.
La normalità non è l’assenza di
emozioni.
La vita implica necessariamente emozioni, esperienze e
comportamenti che, di volta in volta, “superano” il confine della
patetica sobrietà.
Questo non significa che la gente sia “mentalmente
disturbata”. Significa soltanto che non sono dei robot biologici.
La
nutrizione è la risposta, non i farmaci
Le carenze nutrizionali, tra l’
altro, sono la causa principale di quasi tutte le “malattie mentali”.

Gli squilibri di zucchero nel sangue causano malfunzionamenti del
cervello in quanto la sua fonte energetica primaria sono proprio gli
zuccheri. Carenze di zinco, selenio, cromo, magnesio e altri elementi
causano squilibri di zucchero nel sangue che provocano emozioni o
comportamenti apparentemente “selvaggi”.
Quasi tutti coloro i quali
sono stati diagnosticati con un disturbo mentale nel nostro mondo
moderno soffrono in realtà di squilibri nutrizionali. Troppi cibi
spazzatura, non fanno bene al nostro organismo. A volte, queste persone
sono avvelenate dai troppi metalli (alluminio e mercurio) o per aver
mangiato troppi cibi tossici (mercurio nel pesce, cadmio, arsenico,
ecc), la carenza di vitamina D è ridicolmente diffusa, soprattutto nel
Regno Unito e in Canada, dove la luce solare è nettamente meno intensa.

La ragione per cui la nutrizione non è mai stata proposta come
soluzione ai disturbi mentali è perché l’industria farmaceutica fa
soldi solo vendendo “trattamenti” chimici per condizioni mentali
fittizie e dai nomi complessi in modo che assumano una apparente
credibilità. Se il cibo e gli integratori alimentari potessero
mantenere il vostro cervello sano – e credetemi, possono! – allora chi
avrebbe bisogno di costosi prodotti farmaceutici? Chi avrebbe bisogno
di costosi psichiatri? Chi avrebbe bisogno di pilloline magiche?
Nessuno!
Questa è la semplice ed evidente verità: la nostra società
sarebbe molto più felice, più sana e più produttiva, se l’intera
industria farmaceutica e psichiatrica sparissero.
Con il DSM-V, la
moderna psichiatria si è fatta beffa di sé stessa. La psichiatria
stessa sembra essere completamente impazzita.
Inventa anche tu delle
malattie fittizie!!! Potete diventare psichiatri anche voi! Basta che
utilizzate il Disease Mongering Engine!  Potreste divertirvi a creare
nuove malattie psichiatriche!

FONTE:
Posted
by Wilma Criscuoli on 19, mar, 2013 in Featured, Medicina e Salute,
Propaganda


RISPOSTA

Grazie Gabriella per questo contributo.
Mi trova d'accordo su tutto, e continuo a sottolineare l'importanza BASILARE della nutrizione, e cioè l'alimentarsi in maniera vegana, il più crudista possibile.

SENZA MEMORIA, NON DORMO DA TRENT'ANNI: GRAZIE TAVOR ET COMPANY

LETTERA

Gentile Dottore,
non dormo nulla dal 1984. Ho preso 58000 psicofarmaci e non dormo più da allora. 
Non ho più memoria . Un dentista pazzo mi ha rasato ad un millimetro tutti i denti dopo averli tutti devitalizzati. Ora sono in causa per il male che ho.
Sono intossicato dal Tavor.
F.to Alberto da Bergamo

RISPOSTA

Buonasera Alberto,
e grazie per la sua testimonianza.
Ogni singola testimonianza è infatti preziosa: tanto per aiutare noi stessi, quanto gli altri.
Veniamo a noi.
Cosa posso dire davanti a tale sfacelo?
Premetto che non sono un dottore, non curo nessuno, non faccio diagnosi e non prescrivo nulla, e ben me ne guardo dal farlo.
Ma come dico sempre, anche un cieco si accorgerebbe del disastro che la medicina, e soprattutto la psichiatria, ha combinato su di lei, flagellandole il corpo e la mente.
58.000 psicofarmaci e siamo ancora al punto di partenza.
58.000 psicofarmaci e non dorme da quasi trent'anni.
Il Tavor, una benzodiazepina forte come una bomba atomica, prescritto con noncuranza e facilità e consumato da miliardi di persone nel mondo.
Con che risultato? Con quello di non aver risolto un bel cavolo di niente, e di trovarsi anche con il problema dell'assuefazione e dell'impossibilità a dismetterlo.
E via anche la memoria, soprattutto quella a breve termine, che gli psicofarmaci cancellano, a volte anche in maniera irreversibile.
Ma il motto è sempre lo stesso: finché c'è vita, c'è speranza.
Ma bisogna voler veramente cambiare, dare una svolta alla propria esistenza.
Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.
Dobbiamo insomma imparare che è possibile che gran parte dei disturbi che si manifestano con sintomi psichiatrici possano avere una base organica e non per forza il solito motivo psicologico stile "mi è morto il gatto".
Cosa fare però in situazioni ormai radicate come quella di Alberto?
Bisogna fare una scelta di campo, assumendosi tutte le responsabilità del caso.
Ci sono diversi psichiatri "fuori dal coro" che hanno capito loro stessi la dannosità degli psicofarmaci e sono pronti a seguire i propri pazienti nella dismissione.
Negli Stati Uniti, patria degli psicofarmaci, ci sono vere e proprie strutture in grado di seguire i pazienti durante la fase di dismissione.
È senza ombra di dubbio un'esperienza titanica, per usare un eufemismo.
Le crisi da sospensione possono essere infatti terrificanti, con crisi di astinenza paurose, specialmente in casi come questi, dove si sono assunti cocktail di farmaci per lunghi periodi di tempo.
Per quanto riguarda i denti (quindi amalgame al mercurio e denti devitalizzati), bisogna anche qui indirizzarsi verso dentisti "olistici" che capiscano loro stessi l'importante correlazione tra denti sani e salute mentale (se vuole contattarmi per email sarò lieto di fornirle dei recapiti che ritengo validissimi).
Non è quindi possibile riassumere in quattro parole il mostruoso lavoro che uno deve intraprendere quando vuole sganciarsi dagli psicofarmaci.
Per avere successo, bisogna volerlo, bisogna farsi aiutare, bisogna desiderare ardentemente la guarigione.
E ricominciare ad alimentarsi in relazione al nostro disegno divino, e quindi con un'alimentazione vegana, il più crudista possibile.
Tutto però con calma e intelligenza.
Non si possono scalare i farmaci di fretta in quanto è un vero e proprio suicidio.
Come non si può cominciare a mangiare frutta e verdura a volontà quando per anni si è mangiato carne, pesce, latticini e cibo industriale conditi con tavor e prozac.
Dare all'alimentazione un'importanza enorme e basilare.
Siamo quello che mangiamo, e lo sono tanto i capelli quanto i nostri pensieri.
 
 

PER ANDREA

Questo blog nasce come strumento informativo per aiutare chiunque ne sia in mezzo a comprendere esattamente cosa siano gli psicofarmaci e quanti danni possano fare.
Ero certo che i miei articoli sulla correlazione tra assunzione di determinati antidepressivi e il rischio di ideazioni suicidiarie collegabili all'impiccagione avrebbero fatto venire a galla tante situazioni.
Tra qui quella di Andrea, che ha lasciato un commento al mio articolo, dicendo di essere sotto terapia antidepressiva e di pensare spesso al suicidio con le modalità testé descritte.
Non ho una sua mail, e mi vedo quindi costretto a fare questa ulteriore puntualizzazione in maniera pubblica.
Punto primo: non facciamoci prendere ulteriormente dal panico.
Punto secondo: attivarsi subito, avvertendo il proprio psichiatra della concomitanza dei pensieri suicidiari con l'assuzione della terapia antidepressiva.
Affidarsi ai propri cari, a un amico, a chiunque ci ispiri fiducia e che sappiamo poter essere un punto d'appoggio.
Parlare chiaro: dire come ci si sente, senza se e senza ma, senza timori né vergogne.
Non avere paura di essere guardati a vista.
Parlare chiaramente al proprio psichiatra, chiedendogli di scandagliare TUTTE le possibile causa anche di natura organica che potrebbero essere alla base della propria sintomatologia che ha necessitato della cura in atto.
Non sono autorizzato a rilasciare consigli, prescrizioni di natura medica, e ben me ne guardo dal farlo, ma ognuno di noi, approfondendo le proprie conoscenze anche tramite questo blog, ha il diritto/dovere di prendere in mano la propria salute, specialmente quando si tratta di sostanze psicoattive potenti come gli odierni psicofarmaci.
Perché quando si va sotto tre metri di terra, magari per colpa di una pillola dipinta come innocente, non c'è più niente da fare.



PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE: ATTENZIONE, PERICOLO DI MORTE

COMMENTO AL MIO ARTICOLO "PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE"
 
Perchè gli psicofarmaci spingono a suicidarsi mediante impiccagione? Io sono costretto ad assumerli, ed è da un po' di tempo che penso al suicidio proprio tramite impiccagione.
Andrea


RISPOSTA
Bungiorno Andrea,
la prima cosa che mi viene subito da dirle è: ATTENZIONE, PERICOLO DI MORTE!
Come ho ben scritto negli articoli precedenti, ai quali rimando anche i lettori qui giunti per la prima volta, gli psicofarmaci in genere, ma soprattutto gli antidepressivi della categoria SSRI (selettori della ricaptazione della serotonina, e quindi Fluoxetina - Prozac -, Paroxetina - Paxil, Sereupin, Seroxat,  Eutimil, Daparox -, Sertralina - Zoloft -, Citalopram - Elopram, Seropram -,  Escitalopram - Cipralex, Entact -) e quelli della categoria SNRI (selettori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, e quindi Venlafaxina - Efexor -, Duloxetina - Cymbalta, Xeristar) e tutti generici di questi farmaci hanno una spiccata relazione con la violenza.
Quindi, legga attentamente i miei articoli e se vorrà, mi faccia sapere quali farmaci sta usando, da quanto tempo e per quale diagnosi, magari spiegandomi bene quali sono i suoi sintomi.
E presti massima attenzione alle ideazioni che mi dice già le passano per la testa.
Stia attento, prima che siano esse a controlare lei e non lei a controllare loro.
Ne va della sua vita.
 

martedì 19 marzo 2013

PSICOFARMACI E SUICIDIO: NON RESTIAMO A GUARDARE

LETTERA

Grazie a Lei per la lunga e-mail e per le parole di comprensione.
Intanto, ribadisco che sono stata sul blog veramente per caso, perche' sono alla ricerca disperata e senza risposta di tutti i miei PERCHE'...
La tragedia si e' consumata il 26 ottobre 2012,quando io ho deciso di riprendere in mano la mia vita in tre minuti...non ho mai pianto...non riconosco la mia mamma in quel gesto cosi calcolato, cosi da algoritmo perfetto. Nessuna lettera, nessun indizio...
Lei era caratterialmente difficile, fragile..si faceva fatica a renderla felice, perche' aveva sempre un motivo per essere triste e angosciata...pero' non da far presupporre una simile fine. D'estate spesso era depressa..ma poi, dopo un paio di settimane, tornava alla normalita'..quest'anno non ce l'ha fatta...dal 2 di luglio ha assunto neurolettici, antipsicotici, antidepressivi, ansiolitici...gocce tipo entac, pillole xanax...
Non e' migliorata, sembravano farmaci scaduti...
La psichiatra ha scritto diagnosi:PROBABILE DISTURBO BIPOLARE, DEPRESSIONE CON DELIRIO DI ROTTURA...
EBBENE....A SETTEMBRE SEMBRAVA MEGLIO
A OTTOBRE LA FA FINITA, A SOLI 58 anni..io 38 anni , le mie sorelle 34 e 23..mio papa' 65....siamo morti che camminano...
Grazie...io vorrei mettersu una ONLUS come?
Grazie
F.to Rita

RISPOSTA

Buongiorno Rita,
le rispondo ancora sul blog perché la nostra conversazione non deve assolutamente rimanere fine a se stessa. Troppo importante il suo contenuto. Troppo importante il messaggio che può divulgare.
Per i lettori che capitano sul blog per la prima volta, questa risposta è un seguito all'articolo precedente, a cui vi rimando.
Veniamo a noi.
Lei ha detto "era caratterialmente difficile", "si faceva fatica a renderla felice", "aveva sempre un motivo per essere triste e angosciata".
Inutile "piangere sul latte versato", ma le sue parole fanno scaturire in me un ulteriore spunto di riflessione.
E mi arrabbio, e anche molto, perché nessun medico ha magari ipotizzato una causa organica al perenne stato di angoscia che affliggeva sua madre.
Nel mondo ci sono milioni di persone depresse che non sanno nemmeno il perché! Persone che si alzano la mattina già stanche e tristi senza sapere che il problema non è nella loro testa, ma soprattutto da quello che mettono in bocca.
Nel caso si cominci a soffrire di disturbi che hanno una manifestazione psichiatrica, prima di imbottirsi, si possono fare delle valutazioni e delle scelte di campo.
Ecco i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell'uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall'aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all'organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l'Uomo, bensì per i granivori. L'intolleranza al glutine è ormai considerata un'epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all'introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti "psicofarmaci": dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un'appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
Quindi cara Rita, la colpa è di chi avrebbe dovuto curare vostra madre, mentre invece si è limitato a giocare all'allegro chirurgo: da rispedire ai banchi di scuola a imparare finalmente cosa siano gli psicofarmaci e l'unico posto dove dovrebbero finire: la spazzatura.
Come poi ha scritto "non riconosco mia mamma in un gesto così calcolato, un algoritmo perfetto...nessuna lettera...nessun indizio".
Queste parole descrivono esattamente cosa accade quando gli psicofarmaci prendono il controllo: ci si ammazza senza nemmeno sapere il perché.
Se vorrà mandarmi per email i tipi di farmaci che prendeva sua madre gliene sarò grato.
Non arrivi a pensare a una ONLUS: se vuole veramente fare qualcosa, cominci a informarsi e a divulgare come ha fatto e sta facendo, il resto verrà da sé.
 

lunedì 18 marzo 2013

PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE: ARRIVANO LE PRIME CONFERME

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE":

Salve,
casualmente sono finita su questo blog e lo trovo "illuminante" per io tema del suicidio per impiccagione sotto l'effetto degli psicofarmaci.
Se solo avessi potuto leggerlo qualche mese fa...forse oggi non sarei nell'incubo di un parente che ha perso un familiare suicida nella maniera piu' crudele qui descritta..
Unica obiezione: "se i medici sono quelli a cui hai affidato la vita del tuo familiare depresso, come fai a contraddire le loro indicazioni terapeutiche farmacologiche? Se vai al Centro di Salute Mentale, con la speranza di restituire il sorriso al tuo parente...come puoi ritenere che quel farmaco sia un veleno?......con il senno di poi...e' facile dire che i farmaci inducono al suicidio.....
Noi somministravamo farmaci al nostro parente, aspettando il miracolo...ma la mamma si e' suicidata x impiccagione....nel momento di ripresa.. grazie
rita

RISPOSTA

Grazie Rita,
grazie, grazie e ancora grazie di cuore per una testimonianza coraggiosa.
L'ipocrisia l'ho sempre tenuta lontano dalla mia vita, e voglio farlo anche oggi.
Vuole sapere come mi sento?
Ho un misto di soddisfazione (per vedere conferme del mio lunghissimo lavoro di analisi e studio) e di vergogna (non esiste soddisfazione in un accadimento così tragico).
Rimango però dell'idea, sempre eliminando l'ipocrisia, che il dolore sia una cosa così intima e personale che le parole stile "condoglianze", "dai che ce la fai", "ti sono vicino" siano una perdita di tempo.
Ognuno, quando colpito da eventi di questo tipo, deve metabolizzare, capire, interrogarsi e guardare avanti.
Ognuno di noi, presto o tardi, sarà vittima del dolore.
Questo non significa che siamo nati per crocifiggerci.
Dobbiamo affrontare le cose belle e le cose brutte della vita, sempre con l'idea che questa vita non è altro che un soffio...e che questa vita terrena è solo un passaggio.
E non ne faccio una questione religiosa, ma di semplice ovvietà.
Non siamo nati per caso, e il nostro organismo è talmente complesso da non poter essere la semplice conseguenza di un processo evolutivo.
Questo però significa anche prenderci cura del nostro involucro fino a quando ci serve.
Non possiamo dare la colpa al destino quando ci ammaliamo di cancro, depressione, e di tutte le altre patologie che hanno nomi diversi ma una base tossica comune, se abbiamo mangiato cadaveri da quando siamo nati e continuiamo a farlo nonostante ormai abbiamo tutti gli elementi per capire e cambiare rotta.
Cosa possiamo fare ora Rita?
Possiamo utilizzare "gli errori" fatti in passato per cambiare, per aiutare la gente a cambiare, per far sì che le tragedie non rimangano "inutili" ma che possano essere da stimolo per aiutare qualcuno che è in quella stessa situazione.
Per questo ho deciso di pubblicare questa testimonianza, preziosa come l'oro, che avalla e conferma i miei anni di studio e di osservazione.
Veniamo a noi.
Voi avete portato e affidato vostra mamma alla moderna psichiatria, e loro ve l'hanno restituita in una cassa da morto.
Consapevoli o inconsapevoli, vostra mamma non è più con voi.
E immagino le loro risposte: "Non ce l'aspettavamo"; "Mannaggia, proprio quando il farmaco stava cominciando ad agire"; "La depressione è una brutta bestia, e a volte anche i farmaci non bastano".
Nessuno di loro, consapevolmente o inconsapevolmente, darà la colpa al farmaco.
No, nessuno di loro metterà in discussione anni di studi e specializzazioni buoni solo a formare e arruolare dispensatori di pillole, delle quali non sanno neanche gli effetti.
Io, umile operatore delle forze di polizia, che tocco con mano ogni giorno i disastri della "malattia mentale", ma soprattutto delle "cure" poste in essere per fronteggiarla, avevo già capito tutto questo da un sacco di anni.
Voi non avete alcuna colpa Rita; voi avete affidato la vostra amata madre alla scienza e loro hanno dimostrato quanto poco valgono, quanto poco sappiano degli stessi farmaci che utilizzano, e quanta poca voglia abbiano di mettersi in discussione.
Qui ci sono tutti gli estremi, a mio parere, di un'azione di tipo civile risarcitorio o anche di natura  penale.
Pensi che azioni di questo tipo sono ben diffuse nella patria degli psicofarmaci, e cioè gli Stati Uniti, mentre in Italia migliaia di persone fanno la fine di sua madre senza che nessuno paghi nulla per questo.
Se Lei vorrà Rita raccontarmi bene tutto quello che è successo, così come qualunque altro lettore con storie similari, ne sarò lieto.
Sto preparando un ulteriore libro che racchiuderà tutti questi disastri.
Raccontare infatti è l'unico modo per non rendere vane le tragedie.
Grazie ancora per avermi dato l'onore di poter interloquire con Lei.

venerdì 15 marzo 2013

PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE

Nella mia ormai lunga carriera di operatore della forze di polizia, ho potuto personalmente verificare e toccare con mano come il gesto di suicidarsi abbia molte sfaccettature diverse.
Il gesto di togliersi la vita può essere conseguenza della decisione presa in un lampo, oppure la ponderata riflessione che magari dura da mesi o anni.
Nessuno nega che nel mondo si suicidino moltissime persone ogni giorno senza aver mai toccato uno psicofarmaco in vita loro.
Ma non possiamo nemmeno ignorare il numero spropositato di persone che si suicidano solo ed esclusivamente a causa degli psicofarmaci.
E il suicidio sotto psicofarmaci è particolare, diverso dagli altri.
Facciamo un piccolo passo indietro.
Suicidarsi, come ho testé detto, è una cosa seria, e nessuno lo può negare.
Ma il come ci si suicida è una cosa altrettanto seria.
Perché gli operatori di polizia sono più propensi al cosidetto suicidio d'impeto? 
Perché la disponibilità di un'arma da fuoco rende tale gesto più semplice, meno cruento.
Immaginate di dovervi difendere da un aggressore usando un coltello.
Non tutti riuscirebbero ad avere la necessaria "grinta" per accoltellare qualcuno, mentre premere un grilletto è decisamente più facile, sembra quasi di non fare del male a nessuno. Non si sente l'impatto di un coltello con la carne...in pratica è come se si demandasse alla pallottola il compito di fare del male.
Lo stesso accade nelle modalità del suicidio.
Un conto è spararsi, un conto è buttarsi dalla finestra, un conto è prendere delle pillole, un conto è impiccarsi.
Il suicidio per impiccagione e quello per overdose di farmaci sono quelli che maggiormente coinvolgono persone il cui cervello non è più sotto il loro controllo.
Infatti, si può commettere suicidio perfettamente consci di volerlo fare.
Ma con gli psicofarmaci è diverso: sono loro che ti spingono a farlo quando è l'ultima cosa che vorresti fare.
Mi è capitato moltissime volte di intervenire su suicidi per impiccagione.
E, nella circostanza, riflettevo moltissimo sul grado di disperazione che potesse aver portato un individuo a commettere tale gesto.
Mi sbagliavo.
Non si trattava di disperazione bensì di incoscienza.
Sì, proprio incoscienza.
Gli psicofarmaci in genere, ma soprattutto gli antidepressivi della categoria SSRI (selettori della ricaptazione della serotonina, e quindi Fluoxetina - Prozac -, Paroxetina - Paxil, Sereupin, Seroxat,  Eutimil, Daparox -, Sertralina - Zoloft -, Citalopram - Elopram, Seropram -,  Escitalopram - Cipralex, Entact -) e quelli della categoria SNRI (selettori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, e quindi Venlafaxina - Efexor -, Duloxetina - Cymbalta, Xeristar) e tutti generici di questi farmaci hanno una spiccata relazione con la violenza.
Ma della violenza contro gli altri parlerò in un prossimo articolo dal titolo "ATTENZIONE A TUA MOGLIE SOTTO PSICOFARMACI: PERICOLO DI MORTE", ora mi soffermo su quella contro se stessi.
Incoscienza dicevo.
Sì, perché ormai solo un cieco non vedrebbe che queste categorie di farmaci interferiscono in maniera talmente mostruosa con la biochimica celebrale da rendere il gesto del suicidio persino desiderato.
E chi lo compie, solitamente lo fa in maniera totalmente tranquilla.
Solitamente, infatti, nulla traspare, anzi.
Cosa accade quindi nella realtà?
La persona comincia a soffrire di "depressione" per qualsivoglia motivo, sia esso organico, psicologico, ambientale, o tutti e tre.
Viene mandata dallo psichiatra di turno (quando non dal semplice medico di base), che prescrive, in cinque minuti di visita, un antidepressivo SSRI o SNRI, senza investigare, senza capire le basi del problema, senza un niente di niente.
Il malcapitato comincia ad assumerlo, e i casi anche qui si dividono:
opzione "1": dopo alcune settimane di nausee, effetti collaterali di ogni tipo, svarioni, malessere fisico, la persona comincia a "stare bene", cioè gli compare in faccia il cosiddetto "sorriso da pazzo", e tutti gridano al miracolo. In questo caso abbiamo una persona che verosimilmente rimarrà incatenata a vita al farmaco, oppure lo prenderà per sempre con periodi di sospensione:
opzione "2": la persona sta male da subito, con episodi di destabilizzazione psichica e fisica molto forti. E solitamente il dottorone di turno, ignorante in materia, pensa che il corpo si debba "abituare" al farmaco (come se sia possibile abituarsi a un veleno!) e dice di tenere duro. Questo porta all'immancabile suicidio per impiccagione, se non ad altri atti di natura violenta contro se stessi e gli altri;
opzione "3": la persona sta male da subito, con episodi di destabilizzazione psichica e fisica molto forti. In questo caso però, il medico, ancora più ignorantemente, dopo un periodo senza risultati, alza la dose. Questo porta all'immancabile sucidio per impiccagione, se non ad altri atti di natura violenta contro se stessi e gli altri.
Comprendo perfettamente che riassumere l'immensa casistica sia utopico, ma anche presuntuoso.
Ma quello che voglio far capire è che queste particolari categorie di farmaci inducono al suicidio facendolo diventare un gesto normale.
Se quindi si ha un proprio caro che ha comunque deciso di assumere tali farmaci, monitoratelo assolutamente durante:
-le primissime fasi di assunzione (persino la prima pillola);
-ogni qualvolta si decida di alzare la dose;
-quando si scala per eliminarlo, o anche per cercare di assumerne una dose inferiore.
E, questo nessun medico ve lo dirà mai, state attentissimi ai periodi di troppa calma.
Il suicidio per impiccagione, così tipico di questi farmaci, viene posto in essere nella più completa calma.
Tantissimi casi soprattutto negli Stati Uniti hanno evidenziato che chi ha commesso tali atti sembrava calmissimo, aveva persino cenato con i propri cari, per poi andare a impiccarsi in taverna o nella propria stanza.
Questo accade persino nei bambini, come per Candace Downing, suicidatasi a 12 anni per impicaggione sotto Zoloft.
E per chi ha comunque deciso di assumere questi farmaci: alla prima ideazione di morte, confidatevi immediatamente con un vostro caro.
Perché quando il farmaco ha preso il controllo delle vostre azioni, non sarete più voi.
Ne va della vostra vita.




NOTA BENE:

Tre anni ininterrotti di impegno e sacrifici hanno portato questo blog a diventare un piccolo faro nella notte per quanto riguarda l'igienismo naturale e l'alimentazione vegana in relazione a tutto quello che concerne il mondo della salute mentale.

Siamo partiti da zero e in tutto questo tempo tante persone hanno finalmente capito come esista un'alternativa ad imbottirsi di sostanze chimiche non meglio identificate, che uccidono il corpo e addormentano l'anima.

Gli psicofarmaci sono e rimangono pillole assassine.

Il libro è finalmente pronto. "ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".

Cosa leggerete? Leggerete tutto quello che nessuno psichiatra vi dirà mai.

Cosa sono veramente gli psicofarmaci, la facilità con cui vengono prescritti, il fallimento totale della psichiatria moderna.

E ancora...il lato oscuro degli psicofarmaci, che trasformano persone comuni in stupratori, assassini di se stesse e degli altri.

E ancora...le alternative "non violente", legate allo stile di vita e alimentare, per arrivare a risolvere un problema e non a mascherarlo.

E ancora...lo stretto legame tra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, anche a livello mentale.

Tutto questo visto da un operatore di polizia, che da 20 anni osserva con i propri occhi lo sfacelo che la psichiatria moderna ha portato e tuttora porta nella vita delle persone.

Senza dimenticare la dismissione dai farmaci, per molte persone l'inferno sceso in terra, e la psichiatria negli anziani. C'è tanto, tanto da leggere.

Questo blog continuerà la sua opera pienamente gratuita di supporto a tutti quelli che ne avranno bisogno.

Acquistare il libro deve quindi essere una scelta personale e consapevole, sapendo però che ogni copia venduta significherà aiutare questo piccolo uomo in quest'opera informativa senza precedenti.

E chiunque assuma psicofarmaci, attraverso la sua lettura potrà finalmente capire che esiste una via alternativa alla lobotomizzazione perenne.

Il libro uscirà in due versioni: Ebook (al prezzo di 8 Euro) e cartacea (al prezzo di 16 Euro).

Nessuna casa editrice. Tutto in self-publishing.

Chiunque sia interessato, può scrivere a pbisant@hotmail.com e vi verranno fornite le coordinate bancarie per il pagamento.

La data finale di uscita è il 30 giugno 2014: chi ha scelto la versione cartacea, la riceverà all'indirizzo evidenziato; chi ha scelto quella su ebook, riceverà link e autorizzazione al download.

Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a starmi vicino.

Questo è solo l'inizio e vi prego di divulgare il più possibile.

Con l'aiuto di tutti so che arriveremo molto, molto lontano.

Grazie di cuore

Pietro Bisanti



giovedì 14 marzo 2013

MESSAGGIO AI LETTORI

Ringraziandovi per la diffusione che questo blog sta avendo, ricordo a tutti che per ricevere gli articoli direttamente per email è sufficiente compilare il modulo che trovate a destra "ISCRIZIONE NEWSLETTER".
Se volete inviarmi la vostra mail per raccontarmi la vostra storia, scrivete a pbisant@hotmail.com.
Vi prego di specificare se:
-non mi autorizzate alla pubblicazione nel blog;
-mi autorizzate ma con i dati personali oscurati
-mi autorizzate con i vostri dati personali

Grazie a tutti.




ZYPREXA E ANZIANI: UNA BELLA PILLOLA ALLA NOVANTENNE

LETTERA

Purtroppo la psichiatria è davvero all'anno 0 e molti dei farmaci che esistono non si sà nemmeno come agiscano davvero.

Il bugiardino dello ziprexa è spaventoso....lo prende mia nonna 90 enne... un farmaco che è stato efficace contro una schizzofrenia e amnesie senili però è effettivamente lobotomizzata....comunque riesce ancora ad essere autosufficente....in questo caso mi sembra quasi il male minore.
Il foglio illustrativo è spaventoso...notare questo piccolo estratto dove compare pure "Morte improvvisa immotivata."

Altri possibili effetti indesiderati: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
 Reazione allergica (ad esempio gonfiore in bocca e alla gola, prurito, eruzione cutanea).
 Diabete o un peggioramento del diabete, occasionalmente associato con chetoacidosi (presenza di
corpi chetonici nel sangue e nelle urine) o coma.
 Diminuzione della temperatura corporea.
 Crisi epilettiche, abitualmente associate con una storia di crisi epilettiche (epilessia).
 Associazione di febbre, respiro accelerato, sudorazione, rigidità muscolare e stato confusionale o
sonnolenza.
 Contrazione della muscolatura dell’occhio che determina un movimento rotatorio dell’occhio.
 Alterazioni del ritmo del cuore.
 Morte improvvisa immotivata.
 Infiammazione del pancreas che causa forte dolore allo stomaco, febbre e malessere.
 Malattia del fegato che si manifesta come ingiallimento della cute e delle parti bianche degli occhi.
 Malattia muscolare che si presenta come dolorabilità e dolori immotivati.
 Difficoltà nel passaggio dell’urina.
 Erezione prolungata e/o dolorosa.
 I neonati da madri che hanno preso OLANZAPINA EUROGENERICI negli ultimi tre mesi della
gravidanza possono presentare sintomi da sospensione (vedere "Gravidanza e allattamento").

Forse la medicina è il caso che comincia ad offrantare certe problematiche con modalità diverse....perchè se io vendessi un software e dicendo al mio cliente ...che gli può esplodere il computer in faccia ..be credo che resterei senza lavoro 

F.to Daniele


RISPOSTA

Ciao Daniele,
grazie per questa tua ennesima testimonianza, che mi permette di toccare un ulteriore tasto dolente.
Fantastica infatti la tua analogia con il tuo lavoro.
Nella moderna psichiatria, invece, è legale propinare sostanze con effetti (collaterali e non, e ricordiamo che gli effetti collaterali sono sempre effetti di una sostanza anche se non voluti) senza doversi giustificare, senza rischiare licenziamenti in tronco, senza rischiare nulla.
Il paziente stermina la propria famiglia sotto gli effetti di uno psicofarmaco? È colpa della "malattia" che non è stata tenuta a bada nonostante la terapia, e non del farmaco stesso.
Un paziente stermina la famiglia poiché aveva interrotto la terapia? È colpa della "malattia" che è tornata prepotentemente a galla, e non delle crisi da sospensione.
In questi due casi, lo psichiatra è salvo, ma nel caso in cui una persona sterminasse la propria famiglia non essendo contemporaneamente sotto terapia farmacologica, ecco che il medico ne risponderebbe subito all'autorità giudiziaria.
Non potrebbe certo, in una società come la nostra, affermare che gli psicofarmaci avrebbero solo peggiorato una situazione, e che la sua "crisi di pazzia" ben poteva essere associata alle malsane abitudini di vita e alimentari del nostro tempo.
Nessuno riesce a capire che cibo marcio=sangue marcio=pensieri violenti e negativi.
Un intestino in disbiosi (e cioè con una presenza preponderante di batteri che si sviluppano in uno stato di assenza di ossigeno) non permetterà lo sviluppo e la produzione di quei neurotrasmettitori indispensabili per aiutarci a vivere sereni, speranzosi, vivaci, curiosi etc...
Il corpo non è fatto di solo spirito, e c'è una parte organica che deve funzionare altrettanto bene al fine di fornirci un umore stabile.
Invito i nuovi lettori a leggere, a riguardo, tutti i miei precedenti articoli.
Veniamo a tua nonna.
Ormai sta diventando consuetudine, anche in Italia (in America ormai è la norma) rincoglionire gli anziani.
Nelle case di riposo, e questo lo dico per esperienza diretta e personale, è facilissimo essere messi sotto ansiolitici e antidepressivi: non si rompe le palle, si va a dormire all'unisono, e siamo tutti felici e contenti.
Non importa se intossico il fisico già debilitato di un anziano; non importa se gli ottundo le emozioni; non importa se lo trasformo.
Chi se ne frega, tanto è anziano, e deve solo attendere la morte.
Io e l'igienismo naturale la pensiamo in maniera diversa.
Il primo motto è: finché c'è vita, c'è speranza.
Il secondo è: nessun attimo deve essere sprecato.
Quindi, anche in tua nonna novantenne, ogni secondo della sua vita è prezioso.
Mentre il dottorone di turno cosa ha fatto?
Le ha prescritto il più potente, deleterio, malsano, demoniaco antipsicotico mai prodotto.
Certo che ora tua nonna è "tranquilla".
Come hai scritto tu, è chimicamente lobotomizzata.
Lo zyprexa blocca i recettori della dopamina: quindi via allucinazioni, via paranoie.
Ma anche via creatività, via voglia di vivere, via vivacità, perspicacia, voglia di ridere e scherzare.
È autosufficiente perché si aggira per casa come uno zombie.
Scommetto che è ingrassata a dismisura, che dorme a dismisura (ho testimonianze di persone che dormivano fino a 18 ore al giorno, alzandosi stanche).
Questa secondo te è una guarigione?
Nessun dottore avrà mai voglia di arrivare alle cause del problema.
Nessuno ha voglia di reimpostare l'alimentazione in una persona di novant'anni che magari ha seguito la famosissima dieta mediterranea per tutta la vita.
Nessuno ormai ha voglia di fare nulla.
Si vuole il risultato immediato, senza sforzi.
E da questo concetto è nata l'era delle pillole. Grazie zyprexa.
 


martedì 12 marzo 2013

ZYPREXA, DIABETE E AUMENTO DI PESO

Ho scritto moltissimi articoli riguardo a uno dei farmaci in assoluto più demoniaci che siano mai stati prodotti dall'essere umano: lo zyprexa.
Invito quindi i lettori che si dovessero accingere a leggere per la prima volta il mio blog a digitare "zyprexa" nell'opzione di ricerca inserita nel sito per poter leggere tutti i precedenti articoli a tema.
Che cos'è anzitutto lo zyprexa?
È un farmaco appartenente alla categoria degli antipsicotici atipici, il cui principio attivo, l'olanzapina, esplica la sua funzione principale soprattutto sui recettori della dopamina, che è, lo ricordiamo, il neurotrasmettitore della vivacità, della voglia di fare, dell'entusiasmo etc...
Diminuendo drasticamente la disponibilità di dopamina, ecco che magicamente sparisce la schizofrenia, spariscono le fasi maniacali nel disturbo bipolare, sparisce l'ansia.
E quindi voi penserete...è meraviglioso, così i pazienti che soffrono di tali disturbi possono vivere una vita serena e normale come tutti noi...
Invece il conto da pagare è salato, salatissimo.
Giocare con i recettori e le sinapsi celebrali, senza nemmeno sapere cosa si sta facendo (ed è impossibile saperlo poiché il funzionamento biochimico del cervello è ancora praticamente sconosciuto) è un gioco molto pericoloso.
Il risultato?
Spariscono le crisi maniacali, ma ci si trasforma nel solito essere umano zombie-style come lo definisco io.
Nessuna emozione, bella o brutta che sia.
I pazienti sotto zyprexa riferiscono di muoversi e agire come robot, di non riuscere ad emozionarsi, di sentirsi a "encefalogramma piatto", di non provare gioia, pena, compassione, rimorso.
Nulla di nulla.
È normale non avere crisi, praticamente si è stati chimicamente lobotomizzati.
La mia esperienza con persone sotto zyprexa mi ha fatto capire come questo farmaco sia uno dei peggiori mai prodotti.
La maggior parte delle persone con cui ho avuto a che fare aveva un solo pallino per la testa: mangiare.
Soprattutto carboidrati, quindi alimenti come pasta, pane e pizza.
Sì, perché lo zyprexa causa un aumento dell'appetito a dir poco stratosferico, un appetito malato, dove non ci si sente mai sazi.
E un aumento di peso sconvolgente, che può raggiungere i 40 kg in più.
Chili, questi, difficilissimi da mandare via.
Non sono infatti chili dati solo dall'aumento calorico.
Sono chili "malati", che si formano a causa del devastante impatto che lo zyprexa ha sul metabolismo degli zuccheri e della produzione di insulina.
Ormai solo un cieco non riuscerebbe a fare l'associazione zyprexa-diabete.
Lo zyprexa causa il diabete, e moltissimi pazienti americani rovinati da questo farmaco si stanno riunendo in class action per essere adeguatamente risarciti.
Ma il primo passo è informarsi, e non farsi incatenare a un farmaco che rovinerà per sempre il vostro fisico e la vostra mente.
Nessun medico vi dirà che diventerete grassi come balene; nessun medico vi dirà che diventerete diabetici; nessun medico vi dirà che le crisi di sospensione saranno tali da tenervi incatenati a vita; nessun medico vi dirà che la terapia la dovrete portare avanti fino alla morte se deciderete di cominciarla.
Non permettete a voi stessi o a un vostro caro di essere annientati da un veleno, le cui modalità di azione sono persino ancora sconosciute a detta del loro produttore (basta guardare il bugiardino del farmaco).
Leggete questo blog, informatevi sulle possibile cause di natura organica alla base di un disturbo psicotico/schizofrenico.
Ho scritto centinaia di articoli disponibili gratuitamente per tutti.
Informatevi. È la vostra unica arma.


lunedì 11 marzo 2013

DISMISSIONE ANTIPSICOTICI: AVANTI COSI'!

 
grazie!!! ora mio figlio ha 28 anni da 10 in cura con gli psicofarmaci, ora sto cercando di toglierli e lo faccio molto lentamente il risultato lo sto cominciando a vedere ed è positivo, cercherò di convincere anche lui a diventare vegano, mia figlia che ha 21 anni lo è diventata e sta molto meglio. Grazie per i suoi preziosi consigli!!!


RISPOSTA

Cara sig.ra Zunino,
grazie a Lei.
E avanti così!
Dimostri a se stessa, a suo figlio e al mondo intero che il nostro corpo non ha bisogno di quelle diavolerie chimiche per vivere.
Non si faccia spaventare dai sintomi di sospensione. Tenga duro.
Auguro a Lei e a suo figlio tutto il bene possibile.
Per i lettori, vi invio al precedente articolo

ANTISTAMINICI, VACCINO CONTRO LE GRAMINACEE E PSICOSI


PSORIASI, ANSIA E SOSPENSIONE XANAX. PROTOCOLLO MONTINARI CONTRO L'AUTISMO

LETTERA

Ciao Pietro,
sempre interessanti le tue argomentazioni e molto interessanti anche i partecipanti al forum....
Io dopo 12 anni di uso indiscriminato di XANAX ho di colpo sospeso l'assunzione da 2 mesi..... sto meglio , cioè i medici se gli chiedi un rimedio naturale si mettono a ridere...ed invece io con la passiflora ho trovato un potente rimedio naturale, a cui nemmeno io credevo. Inoltre il medico si arrabbia pure per la mia disobbedienza, e io gli dico che a scuola ci sono andato più di lui e con risultati anche migliori...e che le sue argomentazioni non mi convincono più in nessun modo.
Ma certo per capire un problema ci vuole un tempo molto lungo e fatica...segnare un farmaco 5 minuti.
MI sono posto domande nuove dopo che una mia conoscente ha avuto eccellenti risultati con il figlio autistico applicando il protocollo Montinari..praticamente un regime alimentare disintossicante.
Ho iniziato ad aggiustare la mia dieta.,... ho sempre avuto il sospetto che le mie crisi ansiose erano un dovute a problemi alimentari...sempre puntuali dopo i pasti....ad esempio se faccio colazione con il latte sto male..ho delle sensazioni strane alla testa...ma i medici ti dicono che sono somatizzazioni....
Però se faccio colazione con riso integrale e piselli non ho nessun disturbo.
Piano piano sto disintossicando il mio organismo e sono in una strada nuova in cui riprendo possesso del mio corpo e delle mie emozioni...ho pure ripreso a sognare :-)

L'ultima volta che sono stato male risale a qualche giorno fà.....dopo aver preso un cappuccino al bar :-)
Sto aggiustando piano piano la mia alimentazione e questo forum è davvero un aiuto prezioso...sia nelle tue risposte sia nelle domande di chi lo segue.

E ora mi sto chiedendo...ma la mia psoriasi comparsa all'età di 5 anni(ora ne ho 33)....sarà mica un problema legato ad abitudini alimentari o intossicazioni alimentari/metalli pesanti ????

RISPOSTA

Ciao Daniele,
grazie a te per la tua preziosa testimonianza, che mi permettere di aggiungere tassello su tassello.
Diciamo anzitutto che fai parte della schiera dei pochissimi fortunati a non avere avuto effetti di rimbalzo con la xanax, che rimane una delle benzodiazepine più difficili da dismettere anche a causa della sua breve emivita, che porta ad un consumo più elevato.
D'accordissimo con te con la facilità che hanno i dottoroni di prescrivere farmaci potentissimi, in cinque minuti e con visite mediche che saprei fare anche io che medico non sono.
Veniamo all'autismo.
Fino a poco tempo fa si affermava che l'insorgere dell'autismo poggiasse su ipotetici traumi infantili, mentre adesso, finalmente, si comincia a vedere tale sindrome per quello che è: un problema di origine squisitamente organica, dovuta alla tossemia interna, soprattutto di tipo alimentare e vaccinale.
Questo può valere tanto per le abitudini della madre durante e prima della gestazione che per tutto quello che il neonato deve subire una volta partorito.
I vaccini non causano l'autismo? Lo causano eccome, e i milioni di nuovi autistici in Cina ne sono l'esempio più lampante.
Rendiamoci conto dell'attacco chimico che un bimbo di tre mesi deve sopportare con i vaccini (che 
non sono obbligatori come molti credono, nel senso che varia da Regione a Regione e che in alcuni casi non sono proprio obbligatori, mentre in altri contemplano sanzioni amministrative in caso di rifiuto, e quindi alzatevi dalla sedia e fate valere i vostri diritti evitando di essere voi stessi la causa della morte o della menomazione dei vostri figli), magari alimentato a latte artificiale.
E poi riempito di antibiotici carichi di ormoni, con l'organismo acidificato dalle proteine animali.
Il protocollo Montinari, quindi, mi trova d'accordo sulla parte in cui elimina glutine e caseina, i maggiori allergeni alimentari.
Sono meno d'accordo sugli integratori consigliati, in quanto sono sempre del parere che non esista un rimedio magico e che sia il corpo stesso a guarire allorquando gli venga data tale possibilità.
Concordo invece sull'origine tossicologica dell'autismo, e quindi della necessità di disintossicare il corpo, dai metalli pesanti, dalle tossine alimentari, da tutto quello che lo ha portato in quello stato.
L'autismo è e rimane, a mio sommo parere, una malattia indotta, a causa e per causa della tossemia interna.
Quindi, via tutto, dico tutto quello che naturale non è.
Via zuccheri artificiali, coloranti, conservanti, proteine animali, cereali, latticini.
Inondare il corpo umano di frutta e verdura, di preziosa acqua biologica e succo clorofilliano, risultato della meravigliosa sinergia tra terra e acqua.
Infatti, le soluzioni mediche quali sono?
Logopedia, sostengo psicologico, e quando il bambino diventa ingestibile...indovinate un po'? Antipsicotici come il famigerato Risperdal.
In pratica...non abbiamo capito una mazza dell'autismo, e quindi spegniamo i recettori della dopamina e abbiamo risolto il problema.
Il tuo esempio con il latte è eclatante Daniele, io stesso, tre anni fa, feci una prova bevendo un intero cappuccino dopo anni senza latticini.
Credimi, mi sono sentito per una settimana intera disconnesso dalla realtà.
La psoriasi, infine, come tutte le affezioni della pelle, rimane il sintomo classico di come il corpo utilizzi questo organo emuntore come valvola di sfogo per eliminare quello che i reni e il fegato stracarichi di tossine non riescono.
Sintomi ansiosi e problemi di pelle vanno a braccetto in un sacco di casi.
Si passa a una dieta vegana crudista, et voilà, la psoriasi diventa un ricordo (vds. il mio articolo "PSORIASI, NON GUARDIAMO L'ICEBERG DALLA PUNTA").
Provare per credere.