Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "PSICOFARMACI E SUICIDIO PER IMPICCAGIONE":
Salve,
casualmente sono finita su questo blog e lo trovo "illuminante" per io tema del suicidio per impiccagione sotto l'effetto degli psicofarmaci.
Se solo avessi potuto leggerlo qualche mese fa...forse oggi non sarei nell'incubo di un parente che ha perso un familiare suicida nella maniera piu' crudele qui descritta..
Unica obiezione: "se i medici sono quelli a cui hai affidato la vita del tuo familiare depresso, come fai a contraddire le loro indicazioni terapeutiche farmacologiche? Se vai al Centro di Salute Mentale, con la speranza di restituire il sorriso al tuo parente...come puoi ritenere che quel farmaco sia un veleno?......con il senno di poi...e' facile dire che i farmaci inducono al suicidio.....
Noi somministravamo farmaci al nostro parente, aspettando il miracolo...ma la mamma si e' suicidata x impiccagione....nel momento di ripresa.. grazie
rita
Salve,
casualmente sono finita su questo blog e lo trovo "illuminante" per io tema del suicidio per impiccagione sotto l'effetto degli psicofarmaci.
Se solo avessi potuto leggerlo qualche mese fa...forse oggi non sarei nell'incubo di un parente che ha perso un familiare suicida nella maniera piu' crudele qui descritta..
Unica obiezione: "se i medici sono quelli a cui hai affidato la vita del tuo familiare depresso, come fai a contraddire le loro indicazioni terapeutiche farmacologiche? Se vai al Centro di Salute Mentale, con la speranza di restituire il sorriso al tuo parente...come puoi ritenere che quel farmaco sia un veleno?......con il senno di poi...e' facile dire che i farmaci inducono al suicidio.....
Noi somministravamo farmaci al nostro parente, aspettando il miracolo...ma la mamma si e' suicidata x impiccagione....nel momento di ripresa.. grazie
rita
RISPOSTA
Grazie Rita,
grazie, grazie e ancora grazie di cuore per una testimonianza coraggiosa.
L'ipocrisia l'ho sempre tenuta lontano dalla mia vita, e voglio farlo anche oggi.
Vuole sapere come mi sento?
Ho un misto di soddisfazione (per vedere conferme del mio lunghissimo lavoro di analisi e studio) e di vergogna (non esiste soddisfazione in un accadimento così tragico).
Rimango però dell'idea, sempre eliminando l'ipocrisia, che il dolore sia una cosa così intima e personale che le parole stile "condoglianze", "dai che ce la fai", "ti sono vicino" siano una perdita di tempo.
Ognuno, quando colpito da eventi di questo tipo, deve metabolizzare, capire, interrogarsi e guardare avanti.
Ognuno di noi, presto o tardi, sarà vittima del dolore.
Questo non significa che siamo nati per crocifiggerci.
Dobbiamo affrontare le cose belle e le cose brutte della vita, sempre con l'idea che questa vita non è altro che un soffio...e che questa vita terrena è solo un passaggio.
E non ne faccio una questione religiosa, ma di semplice ovvietà.
Non siamo nati per caso, e il nostro organismo è talmente complesso da non poter essere la semplice conseguenza di un processo evolutivo.
Questo però significa anche prenderci cura del nostro involucro fino a quando ci serve.
Non possiamo dare la colpa al destino quando ci ammaliamo di cancro, depressione, e di tutte le altre patologie che hanno nomi diversi ma una base tossica comune, se abbiamo mangiato cadaveri da quando siamo nati e continuiamo a farlo nonostante ormai abbiamo tutti gli elementi per capire e cambiare rotta.
Cosa possiamo fare ora Rita?
Possiamo utilizzare "gli errori" fatti in passato per cambiare, per aiutare la gente a cambiare, per far sì che le tragedie non rimangano "inutili" ma che possano essere da stimolo per aiutare qualcuno che è in quella stessa situazione.
Per questo ho deciso di pubblicare questa testimonianza, preziosa come l'oro, che avalla e conferma i miei anni di studio e di osservazione.
Veniamo a noi.
Voi avete portato e affidato vostra mamma alla moderna psichiatria, e loro ve l'hanno restituita in una cassa da morto.
Consapevoli o inconsapevoli, vostra mamma non è più con voi.
E immagino le loro risposte: "Non ce l'aspettavamo"; "Mannaggia, proprio quando il farmaco stava cominciando ad agire"; "La depressione è una brutta bestia, e a volte anche i farmaci non bastano".
Nessuno di loro, consapevolmente o inconsapevolmente, darà la colpa al farmaco.
No, nessuno di loro metterà in discussione anni di studi e specializzazioni buoni solo a formare e arruolare dispensatori di pillole, delle quali non sanno neanche gli effetti.
Io, umile operatore delle forze di polizia, che tocco con mano ogni giorno i disastri della "malattia mentale", ma soprattutto delle "cure" poste in essere per fronteggiarla, avevo già capito tutto questo da un sacco di anni.
Voi non avete alcuna colpa Rita; voi avete affidato la vostra amata madre alla scienza e loro hanno dimostrato quanto poco valgono, quanto poco sappiano degli stessi farmaci che utilizzano, e quanta poca voglia abbiano di mettersi in discussione.
Qui ci sono tutti gli estremi, a mio parere, di un'azione di tipo civile risarcitorio o anche di natura penale.
Pensi che azioni di questo tipo sono ben diffuse nella patria degli psicofarmaci, e cioè gli Stati Uniti, mentre in Italia migliaia di persone fanno la fine di sua madre senza che nessuno paghi nulla per questo.
Se Lei vorrà Rita raccontarmi bene tutto quello che è successo, così come qualunque altro lettore con storie similari, ne sarò lieto.
Sto preparando un ulteriore libro che racchiuderà tutti questi disastri.
Raccontare infatti è l'unico modo per non rendere vane le tragedie.
Grazie ancora per avermi dato l'onore di poter interloquire con Lei.
Salve,
RispondiEliminaCommento solo ora la sua risposta al mio intervento, perche' non ho avuto le forze e la voglia di farlo prima.
Grazie per avermi risposto, comunque.
Da tutte le sue e-mail che ricevo, leggo sempre che la soluzione e' l'alimentazione vegana e il rifiuto della cura con farmaci. Ebbene, ma lei c'e' stato mai da uno psichiatra per dirgli che con i farmaci potrebbe uccidere o indurre alla morte i propri pazienti?
Come puo' dimostrare che i morti per impiccaggione si siano suicidati perche' assumevano gli antidepressivi?
E chi si impicca senza assumere farmaci...che fa e' lucido?
Noi parenti...che siamo ASSASSINI perche' sconoscevamo l'esistenza di questo sito e abbiamo dato fiducia alla psichiatra?
E' la casistica a dare conferme?
La psichiatra a noi ha detto che la Scelta del suicidio va al di la' del farmaco e che le cause vanno ricercate nella STORIA PERSONALE DEL MORTO SUICIDA, nell'ereditarieta'..
Mia madre..voleva suicidarsi ancor prima di assumere i farmaci...anzi, ha cominciato ad assumerli proprio per il motivo contrario..per allontanare brutti pensieri..
L'antidoto del veleno..uccide?
Mah..
Io ho tanti dubbi..ma se lei puo' DIMOSTRARE SCIENTIFICAMENTE TUTTO QUESTO FENOMENO SUICIDA A CAUSA DEI FARMACI..PERCHE' NON VA IN TV A SENSIBILIZZARE LE CASALINGHE CHE SU INTERNET NON RIESCONO AD ANDARE?
In attesa di una Sua risposta, cordialita', rita