SINDROME DI NOONAN. GLI PSICHIATRI NON SANNO CHE PESCI PIGLIARE, E QUINDI GIU' DI BOMBE CHIMICHE

LETTERA

Salve! Sono la mamma di un ragazzo di 21 anni con una sindrome di noonan con ritardo medio e sordo profondo, ha avuto crisi di aggressività e gli hanno prescritto il risperdal da due anni gliene ho dato poco e stava bene adesso bisogna aumentare le dosi perché non gli fa più niente. Adesso sta peggio è in stato delirante e psicosi più forti. Che faccio? Sono disperata.

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonima,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

La sindrome di Noonan è una malattia genetica che provoca bassa statura, ritardi mentali e tutta una serie di malformazioni congenite.

Potremmo stare giornate intere a discutere sulla sua origine: "genetica" significa tutto e niente. Bisognerebbe studiare la correlazione tra lo stile di vita, soprattutto alimentare, e i nostri geni, che, a differenza del passato, si sta scoprendo che mutano in relazione all'ambiente circostante e non sono quindi "fissi".

Ora questo non ci interessa. Ci interessa dare a suo figlio la miglior qualità di vita possibile, e questo sicuramente non potrà avvenire a suon di bombe chimiche chiamate "psicofarmaci".

Non ho dubbi che nel suo caso nessun medico, di nessuna specializzazione, sia venuto da lei consigliandole riguardo all'alimentazione di suo figlio.

I medici danno nel 99 per cento dei casi importanza ZERO a quello che introduciamo nel nostro corpo, mentre invece è il PRIMO elemento da tenere in considerazione se si vuole raggiungere il miglior stato di salute possibile.

Io non so quanti altri farmaci, oltre agli psicofarmaci, assuma suo figlio, ma qui si trova sul blog di una persona che segue i principi millenari dell'igienismo naturale, che significa mettere il proprio corpo nella possibilità di funzionare al meglio attraverso lo stile di vita, alimentare in primis, relegando i farmaci solo ed esclusivamente in circostanze di vera emergenza.

Quindi, pur non potendo, lo ribadisco, fornirle pareri di natura medica, se io FOSSI IN LEI, manterrei solo i farmaci SALVAVITA, cioè quelli che, nel caso specifico di suo figlio, sono indispensabili per mantenerlo in vita (e anche su questo, potremmo aprire dibattiti infiniti, perché la mia idea è e rimane quella di mettere il corpo nelle condizioni di funzionare al meglio, autonomamente e senza chimica, come ogni creatura vivente su questo pianeta).

In ogni caso, gli psicofarmaci sono e rimangono a mio giudizio le peggiori porcherie, che non hanno alcun posto nella vita di nessun essere umano.

E lei se ne sta accorgendo...

Infatti suo figlio peggiora, perché non sta facendo altro che somministragli delle vere e proprie droghe legalizzate.

Io smetterei immediatamente e mi concentrerei sul fornirgli la MIGLIORE alimentazione possibile, in modo che il suo corpo possa, anche in queste avverse circostanze, dare il MEGLIO DI SE'.

Non conta quanti anni suo figlio potrà vivere, ma COME li vivrà.

Quindi, ecco il piano di battaglia. 

1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.

2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Io ci sono

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.