lunedì 15 maggio 2017

"MIO PADRE, DOPO ANNI DI ANSIOLITICI E ANTIDEPRESSIVI, STA PERDENDO LA PROPRIA PERSONALITA'. AIUTAMI PIETRO"

LETTERA

Ciao, mi chiamo Saverio e sono un ragazzo di 23 anni. Ti scrivo perché mio padre da parecchi anni sta prendendo vari tipi di ansiolitici e antidepressivi. Sono molto preoccupato per lui perché il problema si sta aggravando, e lui sta perdendo la propria personalità. Credo che l'unica soluzione sarebbe quella di dismettere i medicinali. Però non so a chi rivolgermi. Sai se in Italia ci sono dei centri che aiutano a dismettere psicofarmaci? Oppure sai se ci sono medici seri intenzionati a togliere gli psicofarmaci? Grazie in anticipo.

Saverio


RISPOSTA

Buongiorno Saverio,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi...

La prima cosa da capire è che il problema principale NON è la dismissione dei farmaci, bensì il non avere chiaro il concetto che l'obiettivo finale rimane il ripristino della salute a 360 gradi.

Tale risultato lo si raggiunge ANCHE attraverso la dismissione dei farmaci, che deve però essere accompagnata, pena il suo fallimento, da un cambiamento radicale e a 360 gradi delle proprie abitudini di vita, soprattutto alimentari.

In Italia, tutto questo viene fatto solo ed esclusivamente dalla figura dell'igienista, che agisce da consigliere, perché è il diretto interessato che deve prendersi la responsabilità integrale delle proprie scelte in fatto di salute.

Se anche esistesse un centro dove dismettere i farmaci (o ci si rivolgesse a un medico propenso, e questo non è impossibile), il lavoro verrebbe fatto a metà e sarebbe destinato a fallire alla prima crisi vera da dismissione, in quanto il corpo, alimentato scorrettamente, non avrebbe le forze per portare avanti un processo di autoguarigione così impegnativo.

Bisogna quindi vedere, prima di tutto, se il diretto interessato sia deciso a portare avanti una scelta di questo tipo.

Ottenuto ciò, si imposterà un piano di scalaggio del 10% circa al mese, un farmaco alla volta, abbracciando senza riserve ma con la dovuta gradualità un'alimentazione vegana, con alti livelli di crudismo, a zero glutine e bassissimi livelli di grasso, arrivando a eliminare totalmente cereali senza glutine e legumi se sarà necessario.

E la guarigione sarà quindi il risultato, giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno, di un costante ma inarrestabile scalaggio dei farmaci accoppiato a un rinnovato stile di vita, soprattutto alimentare.

Qualunque altro modo di "guarire" si chiama "sparizione dei sintomi", mettetevelo bene in testa.

Io ci sono

Pietro Bisanti



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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.













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