giovedì 15 febbraio 2018

ENDOMETRIOSI: VIA L'UTERO E LE OVAIE... TANTO, A CHE CAZZO SERVONO?

LETTERA

Gentilissimo Pietro, mi ritrovo a scriverti per un problema che mi preoccupa e non poco.

Purtroppo a breve dovrò subire un intervento chirurgico di isterectomia durante il quale con molta probabilità mi verranno asportate anche le ovaie procurando una menopausa chirurgica (avendo io 40 anni) per un problema di endometriosi.

Ho saputo da poco che dovrò fare iniezioni di eparina per circa 20 giorni dopo l'intervento. Mi rivolgo a te, vista la tua grandissima esperienza in quanto ho letto (e non ne ero, per mia disinformazione, a conoscenza) che l'eparina è un farmaco estratto dalle mucose del suino e dei bovini.

Data la mia alimentazione vegana con esclusione di glutine e prevalentemente crudista e fruttariana, come posso regolarmi? So che dovrò obbligatoriamente fare le iniezioni, come da protocollo medico, così mi è stato diciamo "imposto" perché possano eseguire l'intervento.

Secondo il tuo, per me, importantissimo parere, c'è qualche accorgimento che io debba seguire per non avere troppi danni o ripercussioni circa il mio cammino di igiene alimentare che ho intrapreso con grande orgoglio (merito tuo) e le migliori intenzioni possibili? 

Grazie mille se vorrai e potrai rispondermi ancora una volta, il tuo consiglio è per me il migliore augurio che io possa sempre ricevere ancor più In questo momento particolare, scusami se ogni tanto rubo un po' del tuo tempo prezioso al tuo lavoro, ma sappi che sei una delle pochissime persone che stimo e di cui ho fiducia, è solo grazie al tuo aiuto se ora mi trovo qui a scriverti, grazie ancora.

Un caro saluto e un abbraccio e grazie ancora,

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Mi scusi se sarò diretto, ma, in casi come questo, non posso esimermi dall'esprimere il mio parere senza censure.

No, no e ancora no! Ma come diamine si fa ad abbracciare uno stile di vita come l'Igienismo (che, lo ricordo, non si basa certo solo sull'alimentazione) per poi buttarsi a capofitto tra le "braccia dei medici" per farsi sottoporre ad un intervento MUTILANTE, INVASIVO e IRREVERSIBILE?

Questo significa avere una cultura igienista? Questo significa affidarsi alle capacità autoguaritive del corpo umano?

Mi dica, allora, a che cazzo serve seguire un certo percorso, anche alimentare, per poi farsi togliere utero e ovaie e farsi mettere in menopausa artificiale?

Lei è prodiga di complimenti nei miei confronti, e per questo la ringrazio, ma percepisco che lei non abbia capito nulla di cosa significhi rispettare e mantenere un corpo in salute.

Tanto è che la sua massima preoccupazione NON è quella di rimanere senza utero e ovaie (con tutto il disastro ormonale che ne conseguirebbe) ma, invece, quella di dover assumere un farmaco derivante da un animale...siamo alla follia della follia, se ne rende conto?

E allora qui sorgono alcune, spontanee domande:

1) Lei si trova in una condizione di sofferenza tale da giustificare un intervento così invasivo?

2) Lei crede nella capacità di autoguarigione del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità?

3) Lei crede alle ulteriori "armi" che l'Igienismo prevede in casi emergenziali, come ad esempio il digiuno?

4) La sua alimentazione è veramente così curata come lei dice?

5) Ha valutato, se così fosse, anche l'aspetto ambientale/psicologico/emozionale della sua vita in modo da poterlo attivamente e positivamente cambiare?

Ognuno di noi ha il libero arbitrio, anche quello di farsi menomare come donna ed essere umano.

Io non posso certo scegliere per lei.

Rifletta.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

1 commento:

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