venerdì 16 febbraio 2018

PSICOFARMACI E AUMENTO DI PESO: PIANTIAMOLA DI GIRARE INTORNO AL PROBLEMA

DAL FORUM "ALIMENTAZIONE  E SALUTE" DI PIETRO BISANTI
http://alimentazioneesalute.forumfree.it/


Salve. Mi chiamo Giovanni e sono stato ricoverato per, secondo gli psichiatri, sindrome schizoaffettiva a novembre dell'anno scorso. 

Da quel giorno ho iniziato una terapia con iniezione mensile di paliperidone. Ora che sono passati sei mesi di stabilità sono riuscito a convincere il mio dottore a scalarla, solo che ho preso, fino ad ora, quasi 5 chili.

Dunque la mia domanda che mi sta consumando è questa: riuscirò a perdere questi, e futuri, chili in modo naturale come ho già potuto sperimentare con il Serenase? Presi il Serenase per un anno, l'anno scorso, e aumentato di ben 15 chili, solo che una volta smesso di assumerlo li persi tutti in qualche mese. 

Succederà lo stesso con questo farmaco di nuova generazione? Grazie mille. Attendo fiducioso risposta, la prego! Sto impazzendo!

Giovanni

RISPOSTA

Buongiorno Giovanni,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Mi perdoni se sarò diretto nei suoi confronti: ogni mia parola viene dal cuore e sono convinto che spesso le "mezze misure" servano solo ad incancrenire un problema.

Lei continua a subire ricoveri e ad assumere psicofarmaci e il suo problema principale rimane perdere il peso accumulato a causa di essi?

Continua ad esprimersi con termini quali "cura", "farmaco di nuova generazione", "sei mesi di stabilità"... questo mi fa comprendere che lei abbia fiducia nell'approccio medico e farmacologico verso i disturbi di natura mentale.

E allora mi sorge spontaneo chiedermi che cosa ci faccia su un forum igienista, che rigetta come la peste gli psicofarmaci e che crede fermamente nella capacità del corpo di autogestirsi se lasciato libero da "interferenze" esterne.

La mia idea è e rimane una sola, e la ripeto nuovamente: i disturbi di natura mentale sono dei sintomi, e come tali non vanno certo soppressi a suon di bombe chimiche per fornire quella che io definisco una "effimera e temporanea parvenza di guarigione" (infatti, anche nel suo caso, dopo un primo ricovero ve ne è stato un altro... e quanti altri ne arriveranno?). I sintomi vanno accolti, compresi, ascoltati per poi SRADICARE le cause organiche/psicologiche/ambientali/alimentari/emozionali che sono causa di essi.

A cosa le serve continuare a prendere farmaci, ingrassare, togliere i farmaci, dimagrire, stare di nuovo male, riprendere i farmaci, ingrassare di nuovo, toglierli di nuovo, dimagrire di nuovo?

Le sembra una cosa sensata?

L'aumento di peso direttamente correlato all'uso di psicofarmaci non è un accumulo "normale" ma una profonda modificazione del metabolismo, ecco perché è così difficile dismettere tali chili aggiunti.

E non ho la bacchetta magica per risponderle: forse andranno via, forse no, in relazione alla sua unicità come essere umano.

Di una cosa sono CERTO: la strada da lei intrapresa NON è quella che porta a una guarigione stabile, vera e duratura.

Si tratta il corpo umano come merita di essere trattato e si regolarizza TUTTO, non solo il peso.

Rifletta.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


1 commento:

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