lunedì 25 giugno 2018

POSSO RIFIUTARE I FARMACI FUORI DAL TSO? FACCIAMO CHIAREZZA SU QUESTO E MOLTO ALTRO

LETTERA

Buongiorno sig. Pietro Bisanti,
Sono *************** e la avevo già contattata quest'inverno prima di Natale per la questione del depot xeplion !!Ci siamo sentiti anche telefonicamente !!

Per ricordale un po' la mia storia, io ho avuto un tso a novembre in seguito ad una specie di psicosi ... mi hanno diagnosticato disturbo schizofrenico (non lo sono per niente)! Sono stato dimesso con terapia da seguire xeplion, Haldol e Depakin !! 

Ho letto molto il suo blog su Internet e seguendo i suoi consigli mi sono rivolto a uno psichiatra privato che mi ha tolto il depot xeplion, e nel frattempo la psichiatra del csm ha chiuso la mia cartella clinica!! 

Io però non vorrei prendere nessun farmaco per via degli effetti collaterali ma anche perché ho sentito che fanno malissimo !!

Nel mio caso in ospedale mi trovavo un po’ confuso e impaurito anche dalla presenza delle forze dell'ordine e dalla situazione che era la prima volta che mi capitava e accettai senza condizioni la terapia !! 

Oggi stesso son stato con mia madre dal mio psichiatra privato e io ho detto di non voler più proseguire con la terapia orale di Haldol e Depakin ... lui mi ha detto che avrebbe avvisato la psichiatra del csm, quindi ho detto che continuerò con terapia ancora per un po’ , per paura di altre conseguenze ; il mio psichiatra dice che se non prendo terapia mi fanno depot tra tre mesi e questa cosa non la capisco proprio..perché dovrebbero se sto bene?

Io non sono più da ricovero come a novembre e sento di potercela fare anche senza i farmaci... possono al csm farmi un tso perché decido io stesso di non prendere più la terapia orale ? Anche se sto bene ?

Da quando sono stato ricoverato sento la Psichiatria come un abuso, perfino i miei genitori si fidano degli psichiatri perché dicono che prima bevevo ed ero alcolizzato..

Cosa posso fare per evitare in ogni modo i farmaci?
Posso decidere volontariamente di rifiutarli senza conseguenze di tso o altro ??

Grazie per il suo aiuto 
Buona giornata 

Inviato da iPhone

RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Rispondo ora alle sue domande:

1) Per effettuare un TSO devono essere presenti, TUTTE insieme, tre circostanze:
  • trovarsi in uno stato di scompenso psichiatrico tale da necessitare di cure immediate (ATTENZIONE: non è vero che bisogna essere un "pericolo per sé e/o per gli altri; è "sufficiente" trovarsi in un grave stato di alterazione);
  • rifiutare le cure;
  • impossibilità di intervento extraospedaliero.
2) Anche durante il TSO si può scegliere TRA UN VENTAGLIO DI TERAPIE. Non si è obbligati ad assumere per forza il farmaco che dicono loro ma bisogna PER FORZA assumerne uno.

3) Fuori dal TSO NON SI E' OBBLIGATI AD ASSUMERE NULLA NE' A RECARSI AL CSM NE'  A FREQUENTARE CENTRI DIURNI. Il problema però sorge dal fatto che lo psichiatra, per Legge, rimane comunque "responsabile" della persona che gli è stata "assegnata". Quindi, uno può sicuramente impuntarsi ma loro hanno sempre l'arma dell'ASO, attraverso il quale saranno loro stessi a valutare lo stato di salute mentale dell'interessato... e da qui l'abuso è sempre dietro l'angolo. Quindi, le cose si fanno per bene, anche per creare un distacco "tranquillo" tra paziente e CSM. In pratica, ci si stacca con gradualità, dimostrando loro di potercela fare piano piano. Se uno sparisce, loro si allertano.

4) Nel suo caso specifico, lei si è fatto prendere in carico da uno psichiatra privato (e questa è un'altra strada percorribile) e il CSM ha "chiuso" la sua cartella. Ora però lei, come è suo diritto, vuole eliminare completamente i farmaci. 

5) Lo psichiatra privato HA L'OBBLIGO DI MANTENERE IL SEGRETO PROFESSIONALE. Al di là dell'obbligo di denuncia e/o referto, il medico può derogare da tale divieto solo ed esclusivamente se dovessero sorgere problematiche di incolumità del paziente e/o di terzi. 

6) Nel suo caso specifico, a mio parere, NON vi sono elementi affinché lo psichiatra privato possa comunicare al CSM la sua intenzione di non assumere farmaci. Ripeto, a mio parere, se dovesse farlo lei potrebbe denunciarlo per rivelazione di segreto professionale (art. 622 c.p.).

7) La situazione però mi fa capire quanto il suo rapporto con lo psichiatra privato si sia ormai incrinato. I fatti sono due: o se ne trova un altro oppure scala da solo. Sono entrambi suoi DIRITTI.

8) La mia avvertenza, nelle more di una totale autodeterminazione sanitaria, è di fare le cose PER BENE. Lei sa bene cosa penso sullo scalaggio farmaci e quanto sia importante l'ALIMENTAZIONE. Si ricordi che se arriva una crisi incontrollabile, torna diretto in ospedale, con tutte le conseguenze del caso.



Pietro Eupremio Maria Bisanti

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