lunedì 25 maggio 2015

METTERE PESO IN UN REGIME VEGAN-CRUDISTA

LETTERA

Ciao Pietro,
scusami se ti do del tu ma è da tempo che ti seguo e ormai ti sento come un amico.
Volevo ringraziarti per l'aiuto e i consigli che a titolo gratuito fornisci a chi ha bisogno di un supporto per andare avanti in questo mondo di soli interessi, pieno di cialtroni e gente senza scrupolo alcuno.
Ti chiedo gentilmente se hai voglia di condividere il tuo menù per farmi capire se la strada che ho intrapreso è quella giusta o meno, nel senso che sono ormai quasi tre anni che pratico l'igienismo alimentare, dopo un grave problema di salute, ma il fatto di non riuscire a rimettere su peso mi fa pensare.
Grazie ancora infinitamente e buona giornata.

Salvo


RISPOSTA

Ciao Salvo,
anzitutto complimenti per la strada intrapresa.

Se fossimo tutti nati nella foresta, e fin da piccoli fossimo stati instradati verso l'alimentazione corretta per il nostro disegno antropometrico (e cioè il vegan-crudismo) senza vaccini, senza latte artificiale, senza schifose merendine, sarebbe stato tutto più facile, anche per me credimi.

Io stesso, ormai al mio settimo anno come vegano, posso dire di averne passate di tutti i colori.

Nel marzo 2011, dopo alcuni anni di miglioramento dell'alimentazione in ambito vegano, ecco che dopo una febbre durata alcuni giorni tutto il mio viso si riempie di un herpes zoester mostruoso, che dura quattro mesi, e che se ne va da sé senza l'utilizzo di alcun farmaco.


Io stesso sono passato attraverso tutti gli errori più comuni, che si fanno quando non si ha una "guida" sicura: errate combinazioni, troppi cereali, sino ad arrivare a un vegan-crudismo basato su avocado, mandorle e noci, il peggio del peggio in fatto di quantità di grassi.

Ora ho capito una cosa, leggendo, studiando, documentandomi, osservando me stesso e le reazioni del mio organismo: poco cambia dalle scimmie Bonobo, con cui condividiamo il nostro DNA al 98%.

Siamo nati per sostentarci primariamente di frutta, con l'aggiunta di verdura cruda.

In natura, allo stato "brado", ritengo non disdegneremmo di mangiare, molto raramente, delle uova, magari dei piccoli invertebrati, spesso anche degli insetti e delle larve.

Non sono qui a fare l'estremista: gli stessi Bonobo, pur vivendo di frutta e verdura, sono stati filmati mentre mangiano, ripeto molto molto raramente, uova e piccoli invertebrati.

Quindi non è la bistecca una volta al mese che porta le persone al camposanto (bistecca che, comunque, non consumerei, poiché contro i miei principi etici e contro il mio istinto, che è di assoluto ribrezzo verso il sangue), bensì il continuare a errare, non solo per quanto riguarda la carne.

Ci sono infatti vegani in condizioni fisiche assolutamente precarie: posso essere vegano, infatti, mangiando riso e patatine fritte.

Il vero salto alimentare lo si fa quando si abbraccia la frutta, come principale cibo di sostentamento.

Il mio giudizio personale quindi:

Frutta: di tutti i tipi, il meglio del meglio
Verdura: in primis quella cruda, ma viene promossa al 100% anche quella cotta a vapore o bollita
Cereali: cibo incompatibile con l'uomo. Mai vista una scimmia mangiare un piatto di pasta. Assolutamente da eliminare quelli contenenti glutine. Da utilizzare in maniera molto moderata quelli che non lo contengono. Ritengo il mais, pur senza glutine, decisamente irritante per l'intestino.
Carne e pesce: difficile affermare senza ombra di dubbio se siano totalmente incompatibili con l'alimentazione umana. Quello che vedo è che i nostri parenti più stretti (i primati) la consumano in quantità irrisorie, molto raramente, allo stato crudo, e come parte integrante di una alimentazione prevalentemente fruttariana/verduriana. Non posso negare che l'uomo abbia comunque repulsione nei confronti di un corpo smembrato e che la carne, al nostro olfatto, puzzi non poco. Il mio parere personale è che l'evoluzione ci abbia portato a discostarci anche da quella poca carne che i nostri parenti stretti comunque tuttora consumano.
Latticini: cibo incompatibile con qualunque essere vivente. 
Uova: ritengo che l'uomo le consumerebbe allo stato brado. Se venissero da un allevamento dove le galline potessero vivere una vita serena, probabilmente un ovetto ogni tanto non lo disdegnerei nemmeno io.
Insetti: li ritengo compatibili con l'alimentazione umana, vengono infatti consumati da tantissime culture. Io, personalmente, non sento il bisogno di consumarli.


Questa è un'analisi mia personale, scevra da ogni giudizio esterno.

Questo invece è quello che mangio:

Al mattino: sempre agrumi, quasi un litro di spremuta
Durante la mattinata: frutta, frutta e solo frutta, fino a sazietà.
Pranzo e cena: moltissima verdura cruda, con un "secondo" fatto di broccoli, patate, zucca, zucchine etc...
Spuntini: frutta, frutta e solo frutta.
Praticamente non consumo legumi, e i cereali senza glutine me li concedo una volta alla settimana (riso, oppure pizza vegana alle verdure senza glutine).

Passo lunghi periodi mangiando solo frutta e verdura.
Non bevo acqua in aggiunta e la quantità di frutta varia, ma quando mangio solo quella è intorno ai 3kg al giorno, soprattutto di banane.

Quasi dimenticavo oli e frutta secca: ritengo i grassi vegetali dannosi quanto quelli animali quando assunti in dosi esagerate.

Le calorie giornaliere provenienti dai grassi non devono mai e poi mai superare il 10% di quelle totali, per non inficiare il funzionamento dell'insulina.

L'olio quindi, anche quello extravergine di oliva spremuto a freddo, potrebbe sparire dalla faccia della terra senza nessun rimpianto da parte mia.

La frutta secca deve essere centellinata, consumata non giornalmente e in quantità irrisorie (5 noci, mandorle o pinoli etc...).

Venendo poi alla tua domanda sul peso: all'inizio del mio "viaggio" pesavo 78 kg per 1.70 m.
Ora, indipendentemente dalle quantità di frutta che mangio, la bilancia rimane fissa intorno ai 62-63 kg, e cioè il peso che avevo a 18 anni (ora ne ho 39).

Se vuoi mettere su peso NON DEVI ammazzarti di grassi vegetali (oli, avocado, frutta secca), bensì pareggiare il tuo fabbisogno calorico con la frutta.

Il cibo cotto è un cibo concentrato, e quindi più calorico. Quando si passa alla frutta, bisogna capire che bisogna aumentare decisamente le quantità che si introducono per pareggiare le calorie, ma all'inizio questo non è facile. Bisogna fondamentalmente riabituare lo stomaco.

Fondamentale sole e attività fisica, altrimenti si finisce per avere quell'apparenza da denutriti di molti fruttariani che, da un lato, non mangiano abbastanza, e, dall'altro, allenano troppo poco o per niente il proprio fisico.

Credimi, sono magro ma ben strutturato, e risulto tutt'altro che denutrito.

Si si vuole fare il vero salto di qualità, si abbracci la frutta.

Tutto il resto è aria fritta.

Pietro Bisanti


HO PAURA DI DISMETTERE IL DROPAXIN

LETTERA

Ciao Pietro il mio nome è *****, sono un ingegnere meccanico,
circa sei anni fa ho sofferto di attacchi di panico, ansia generalizzata ho preso xanax come ansiolitico e dropaxin come antidepressivo, lo xanax l'ho tolto da piu di 3 anni l'unica cosa è che ho paura di togliere Dropaxin più che altro per gli effetti negativi di dismissione cosa mi consigli, come devo fare?

Grazie in anticipo

Lettera firmata


RISPOSTA

Ciao Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Il Dropaxin altro non è che l'ennesimo nome commerciale del principio attivo "Paroxetina", l'antidepressivo più difficile da dismettere tra tutti gli SSRI.

Ora devi guardarti dentro e fare un bilancio di te stesso: è veramente vita vivere dovendo assumere una molecola che sicuramente ti ha danneggiato e ti sta danneggiando, anche e soprattutto a livello sessuale?

La vita sotto psicofarmaci non è, a mio umile parere, una vera vita: assenza di vere emozioni, incapacità di controllare il proprio corpo...

Tornare indietro dopo sei anni può essere un vero e proprio viaggio verso l'inferno.

Infatti, tutti i sintomi soffocati non faranno altro che tornare a galla, con in più quelli dovuti alla dismissione, che, credimi, possono essere talmente forti da far pensare al suicidio.

Piano di battaglia: leggi il blog in lungo e in largo, acquista il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere", e comincia ad avvicinarti a un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, così come indicato nel blog e nel libro.

Scalaggio massimo del 10% al mese, con supporto assoluto del tuo nucleo familiare, dato che dismettere gli SSRI-SNRI può portare a tentativi di suicidio, così come indicato persino nel bugiardino di tali pillole demoniache.

Non aggiungo altro, ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti
Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.

Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pbisant@hotmail.com

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ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU' EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E' PREGATO DI SEGNALARLO


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

IL TUO LIBRO MI HA SALVATO L'ANIMA

LETTERA

Ciao Pietro,
Ho appena finito di leggere il libro, che dire... un concentrato di luce in un mondo perlopiù buio. Dalle tue parole si percepisce tutta la determinazione, la passione e il duro lavoro che fanno parte di te. Parole che, così forti e chiare, non possono che restare impresse in chi legge. Oltre a tutta la verità che questo libro contiene, mi commuove il fatto che in una realtà così moribonda e senza valori, tu ridai vita e forza a qualcosa di quasi dimenticato: la fiducia. Fiducia in primis nel proprio corpo, fiducia nel proprio spirito, fiducia in chi ci è vicino e ci vuole bene. E per questo spero che altri che incroceranno il tuo cammino, abbiano fiducia in te e nella forza delle tue parole e dei tuoi fatti!. Perché anche se io sono una piccola goccia di acqua in un mare di persone posso solo ritenermi fortunata ad averti conosciuto. Trovarti mi ha semplicemente salvato l'anima. E questo è quello che fa il libro: regalare a chi legge due occhi nuovi con i quali guardare il mondo.
grazie.. 

ps. Ho letto che ti stanno creando problemi con il blog (immagino per la schiacciante verità che contiene!) Spero che tutto proceda per il meglio.
un abbraccio fortissimo


Valentina

RISPOSTA

Ciao Valentina,
pubblico la tua lettera senza aggiungere altro alle tue meravigliose parole, che escono dal cuore.

Sono io che ringrazio te.

Avanti così
Pietro Bisanti



mercoledì 13 maggio 2015

CARABINIERE UCCIDE LA MOGLIE, IL FIGLIO E SI SUICIDA. QUANDO SI SMETTERA' DI FAR FINTA DI NON VEDERE?

DA WWW.ILMESSAGGERO.IT

Uccide moglie e figlio e si suicida, il carabiniere aveva sofferto di depressione

Nel 2011 era stato in cura per una forma di depressione, il maresciallo dei carabinieri Alfredo Palumbo, 45 anni, che tra la notte e la mattina di ieri, ha ucciso la moglie di 42 anni e il figlio di 10, prima di suicidarsi, in un appartamento al sesto piano del civico 6 di vico Bagnara, nei pressi di piazza Dante a Napoli. Problemi che, però, secondo quanto si è appreso, sembravano essere stati risolti.


COMMENTO

Fatti analoghi sono in esponenziale crescita, e non risparmiano nessuna categoria sociale.

Che senso ha, penserete voi, uccidere moglie e figlio se si è depressi? In fondo, basta appoggiare la canna della pistola alla tempia e tutto è finito.

Questa è, a mio umile parere, la mano degli antidepressivi SSRI-SNRI.

Solo un cieco o una persona in malafede non è in grado di vedere il nesso causale.

Dimenticatevi il film "L'Esorcista": il vero Demonio sono queste bianche, innocenti compresse.

Pietro Bisanti

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ZERO EMPATIA, DUE MINUTI DI CHIACCHIERATA E TI RIFILO SUBITO LO ZYPREXA. LA CIARLATANERIA NON HA LIMITI

LETTERA

Salve,
vorrei sapere se è possibile comprare il suo libro su alimentazione e salute e le rispettive cure alternative agli psicofarmaci.
Io mi sono rivolto ad un ambulatorio di salute mentale spiegando che volevo iniziare una terapia con uno psicologo per iniziare dei colloqui psicologici. Mi hanno fatto parlare con una psichiatra che senza un minimo di empatia mi ha fatto poche domande fredde e mi ha dato un campione di psicofarmaci Zyprexa, senza rilasciarmi niente per iscritto.

Inoltre ho mia madre che fa uso di psicofarmaci e mi sono accorto che non servono ad eliminare la causa ma a tenerla intontita e sonnolenta,  quando poi il suo cervello si abitua occorre cambiare e/o sostituire farmaci,  e questo succede ciclicamente. Le conseguenze fisiche sono mancanza di riflessi, diminuzione di vista, obesità ecc ecc..
Mi piacerebbe leggere il suo libro

Come posso ordinarlo?

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Non aggiungo altro. Complimenti per le sue idee chiare, che le salveranno la vita.

Ci sentiamo in privato

Avanti così

Pietro Bisanti

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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

PIETRO, SEI UNA PERSONA PER BENE: AIUTAMI A GUARIRE DALLE OSSESSIONI CON IL CRUDISMO

LETTERA

Buonasera sig. Pietro,
volevo chiedere un'informazione, anzi, un tuo parere al riguardo.

Soffro di gravi ossessioni che hanno condizionato (di più in passato) gravemente la mia vita.
Ho preso tanti farmaci per il disturbo ossessivo diagnosticatomi.
Il risultato? 20 kili in più in un anno e, a parte lievi giovamenti ma moooolto lievi, non ho avuto nessun beneficio. 
Dal leggero sovrappeso mi hanno spedito all'obesità.

Ho deciso di eliminare i farmaci soffrendo perché ho capito che al mio problema ne stavano aggiungendo altri tipo la dipendenza fisica e psicologica.
La meditazione sembra giovarmi alla stregua di uno Xanax e che dire: mi sono meravigliato sulla forza interiore e dell'auto guarigione del corpo.
Non sono un bigotto, può darsi che sia un effetto placebo ma a me va sicuramente benissimo cosi.
Le ossessioni ci sono sempre, a volte le gestisco bene altre volte no. Pazienza, sto imparando ad accettarmi.
Dopo averti raccontato un po' di me vengo alla domanda: può il crudismo "guarire" il disturbo che ho?
Detto terra terra, possono scomparire le ossessioni e l'ansia?

Vorrei una risposta specifica, sono un po' scettico sul fatto che un colon putrefatto possa farmi ossessionare ad esempio sull'igiene.
Puoi spiegarmi anche grossolanamente il meccanismo?
Ecco, io sento che sei una persona perbene e che non ha paura di metterci la faccia nelle cose che fa e volevo cogliere l'occasione di ringraziarti per quello che stai facendo nella tua vita.
Potresti tranquillamente oziare sul divano dopo il lavoro, tanto quello che dici ti ha dato giovamento personalmente. Invece ti dedichi ad aiutare le persone e questo a sua volta ti rende una persona esemplare.
Colgo l'occasione per salutarti.
Rispondimi per favore appena puoi senza impegno.
Marco

PS: Scusami il TU è che elaborò meglio gli scritti così

Lettera firmata

RISPOSTA

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Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Non preoccuparti per il "tu", sono lieto di darlo e riceverlo da chi lo merita.

Grazie anzitutto per le tue parole, che sono per me linfa vitale per portare avanti questa campagna informativa senza precedenti, e a causa della quale sono ultimamente più sotto attacco del solito.

Come al solito, questi ciarlatani in camice bianco non hanno capito una benemerita fava di come funzioni il corpo umano, e hanno giocato (e stanno giocando) con te al famoso gioco da tavola degli anni '80 del secolo scorso denominato "L'Allegro Chirurgo", ove il paziente era una vera e propria cavia da laboratorio.

E quindi non hanno fatto altro che bombardarti di tonnellate di chimica per cercare, malamente e senza riuscirvi, di spegnere le ossessioni che ti tormentano, senza individuarne la causa, sia essa fisica/psicologica/organica, o tutte e tre.

Brancolano del buio, ma questo non li frena dal prescrivere, prescrivere e prescrivere, facendoti diventare obeso, e senza averti risolto il problema.

Rispondo quindi alla tua domanda, ma la formulo diversamente: "Può un'alimentazione corretta, compatibile con il disegno antropometrico umano, far sparire le ossessioni?"

La mia risposta è, senza se e senza ma, senza indugio e senza chiederti parcelle: SI'. CERTO. ECCOME

Non solo le ossessioni, ma praticamente qualunque sintomatologia mentale trae giovamento e può essere definitivamente risolta alimentando il proprio corpo correttamente.

Non sono qui a portarti prove scientifiche, e nemmeno mi interessa: il mio blog e i miei 14 anni di studi come ricercatore indipendente del mondo della salute mentale non si sbagliano.

Cosa sono le ossessioni?

Tutti noi abbiamo pensieri più o meno "preoccupanti", ma, in generale, la normalità sarebbe riuscire ad avere per gran parte del tempo la "testa vuota".

Nel caso delle ossessioni, invece, come in un corto circuito, i pensieri intrusivi si presentano ciclicamente.

La risposta della farlocca Psichiatria è sempre la stessa: farmaci e psicoterapia, con l'avvertenza di "non dare peso alle ossessioni".

E come diavolo posso evitare di dargli peso se continuo a pensare di aver paura di mettere mio figlio piccolo nella lavatrice? Questa è vita?

No...

Ma bisogna capire quindi che GUARIRE significa vivere SENZA ossessioni e non CONTINUARE a combatterle.

Glutine, caseina, picchi glicemici dovuti a sangue grasso e a zuccheri artificiali...

Potrei andare avanti nell'elenco di tutte le sostanze che influiscono sulla delicata biochimica cerebrale.

Il corpo ha una capacità di autoguarigione mostruosa, e anche per te i meccanismi sarebbero gli stessi.

Scalaggio lento e graduale del farmaco, non più del 10% al mese.

Passaggio graduale a una alimentazione vegana, il più crudista possibile, basso-grassa e con l'esclusione totale di tutti i cereali contenenti glutine e l'assoluta moderazione nel consumo di quelli che non lo contengono.

Dopo le innumerevoli crisi eliminative che si succederanno, scoprirai cosa significa stare veramente in salute.

Non sarà facile, anzi sarà un inferno, ma ti posso garantire che è l'unico metodo per dire di AVER VERAMENTE VISSUTO.

Ci sentiamo in privato.

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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


LA CANNABIS TI DEVASTA. MA LA PSICHIATRIA TI POLVERIZZA DEFINITIVAMENTE: LEGGETE FINO ALLA FINE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA DI QUESTI FOLLI CIARLATANI

Salve Pietro sono la signora ***** e finalmente dopo un periodo d'incubo posso raccontare per intero la storia che ha coinvolto in prima persona mio figlio ***** e di conseguenza tutta la famiglia: ***** aveva problemi di ansia che inizialmente si credevano dovuti a problemi familiari e in estate aveva fatto pure uso di cannabis, a novembre decide di andare dal medico di base che gli prescrive Alprazolam a pillole di 0.25 mg al bisogno.

Mio figlio anzichè migliorare peggiora sempre di piu': stanchezza e sonnolenza e mancanza di concentrazione diventano così quotidiani che spesso non riesce neppure ad andare a scuola e a studiare, la dottoressa ci manda da uno specialista (psichiatra) il quale gli dice che ne può prendere fino a 3 al giorno.

A fine dicembre mio figlio incomincia a diventare strano, alterna periodi di debolezza fisica a iperattività e il suo carattere incomincia a cambiare, ha una visione distorta della realtà,  io e gli altri familiari non riusciamo più a capire cosa sta succedendo e siccome sta male ritorniamo dallo psichiatra che inizialmente gli fa prendere Olanzapina da 2.5 mg e  subito dopo l'aumenta a 5 mg.

Il mese di febbraio lo passa quasi sempre a letto, si alza solo per mangiare e lavarsi, non riesce più ad uscire da solo e si allontana da tutti i suoi amici e compagni di scuola ed in questo periodo incomincia ad avere tremori e dei blocchi che gli durano qualche minuto (resta immobile con gli occhi fissi nel vuoto completamente assente ma cosciente), poi se chiedo cosa sente in quei momenti mi risponde che sente la sua testa vuota. 

Il 2 di marzo alla visita di controllo riferiamo  tutto e il medico gli dice che il suo sonno e' solo la volontà di non andare a scuola e pensando che i blocchi siano una forma di psicosi gli aumenta l'Olanzapina a 7.5 mg, mantenendo sempre l'ansiolitico e dietro mia richiesta dopo qualche giorno facciamo un EEG.   

Quando lo ritiro mi dice che mio figlio probabilmente e' epilettico, che che deve iniziare una cura contro l'epilessia, e riporta a 5 mg l'Olanzapina. Nei giorni a seguire i tremori diventano vere e proprie crisi epilettiche e i blocchi incominciano a essere ricorrenti e si manifestano i sintomi extrapiramidali sia di giorno che di notte, abbinati a un malessere generale.

A metà marzo lo porto due volte al pronto soccorso, e dopo una tac e un nuovo eeg mi dicono che mio figlio non e' epilettico e lo conferma pure il neurologo del centro, anzi mi dicono che potrebbero essere i farmaci.

A questo punto, di mia iniziativa sospendo tutte le medicine e dopo due giorni ho appuntamento e riesco a portare mio figlio da questa specie di medico che imbambolato accetta passivamente il fatto che ho tolto tutto e ci rassicura che non c'e' nessuna schizofrenia di cui era terrorizzato ***** e che dobbiamo aspettare l'esito di una risonanza, ma non ci prepara a quello che sarebbe avvenuto...

Pupille dilatate al massimo e blocchi che si trasformano in catatonia, sudorazione, pressione bassa e temperatura sotto i 35 gradi, lo debbo alimentare con cibi liquidi, lo controllo giorno e notte, deliri  religiosi e  tendenze suicide,  talune volte avviene anche una regressione a livello infantile.

Ho paura di tutto ciò e dal medico non ho nessun aiuto, mi sa solo dire che potrebbe essere nervosismo, ma io ribadisco con assoluta sicurezza che non si tratta di nervosismo e mi prescrive Akineton, che compro subito, ma decido di non darlo.

Non convinta riesco a portare ***** da un neurologo privato, che sentendo la storia  prescrive il Tegredol e  un antidepressivo, dice che deve prendere tutto per 8 o 9 mesi  e mi assicura che non sono neurolettici.

Non li compro neppure e incomincio a fare ricerche più approfondite sul web e li trovo il tuo sito: una luce nel buio, ho appena finito di leggere il tuo libro che ho trovato molto istruttivo, io e mio figlio stiamo cambiando stile di alimentazione e niente più farmaci, i risultati sono arrivati giorno dopo giorno, grazie a te i dubbi che potevo avere sulla medicina e sui farmaci sono diventati certezze.  

Ho lottato contro la psicologa di mio figlio che mi diceva di farlo ricoverare in ospedale o di prendere il loro psichiatra, so solo che finalmente a poco a poco tutte le crisi di mio figlio sono passate ma sono sicura che nel corpo ha ancora quelle medicine e so che ogni tanto quando la pupilla si dilata significa che sono ancora in azione, ma dura molto poco e sono certa che e' solo questione di tempo e passerà tutto. 

Ho mandato a quel paese la psicologa che ancora voleva cercare in mio figlio traumi passati senza tenere conto che il vero trauma lo ha avuto in questi mesi, addirittura la responsabile del del centro mi ha detto che la cannabis può portare solo sonno e niente di più, ma io so che non e' vero e la sua psicologa ha osato dire a mio figlio la cosa più classica che si possa dire cioè che la psicosi e' come il diabete, che si deve curare a vita.

Se questi laureati sono quelli che devono aiutare chi e' in difficoltà, a questo punto è preferibile starci il più lontano possibile, danneggiano e non aiutano. 

Scusa per questa mia lunga lettera, ma deve essere un'ulteriore testimonianza verso chi ancora pensa che i farmaci prescritti dagli psichiatri siano utili .......sono solo veleni autorizzati  !!!!   

Chi pagherà per questi errori? Mi conviene fare denuncia per l'incompetenza di questo medico ? Il 24 aprile ho appuntamento che devo fare? Sbattergli in faccia tutti gli esami che mi ha fatto fare dove non risulta nulla? O aspettare che mi dia un'altra falsa diagnosi, consigliami per favore tu che hai esperienza relativa  a queste situazioni.

In attesa di una risposta, grazie per aver avuto la possibilita' di raccontare  tutto         
Distinti saluti                     Lettera firmata



RISPOSTA

Ciao Anonima,
e grazie della tua preziosissima testimonianza.

Non aggiungo altro. Vai avanti per la tua strada, non dare giustificazioni a nessuno, e in caso di problemi valuteremo con il nostro team legale.

Avanti così


Pietro Bisanti

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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

SEROQUEL, UNA MAREA DI RICOVERI E UNA FOTTUTA PAURA DI DISMETTERLO.

LETTERA

Buongiorno, ho letto x caso una sua risposta a una lettera di una ragazza e mi ci sono rispecchiata nella sua storia.

Qui il link della lettera e la sua risposta

Anche la sua riposta mi ha colpita molto, e mi è piaciuta davvero tanto :-) 

Pure io come quella ragazza, prendo un psicofarmaco (seroquel) e anche io come lei, ho la madre che mi obbliga tra virgolette a prenderlo. Mentre mio padre è contro i farmaci , ma è lontano da me..

Prendo il farmaco da circa 4 anni, e l'estate scorsa ho fatto il primo tentativo di dismissione, ero al mare in vacanza e l'ho tolto da sola, prendevo una dose già scalata quindi abbastanza bassa.. 200mg , ma malgrado ciò non ho dormito x 3 giorni, ma dopo il ciclo sonno veglia si è messo a posto, mi sono sentita rinata.

Dopo 6 mesi però me l'hanno fatto riprendere, non stavo male era una situazione benissimo gestibile senza bisogno di riprenderlo, ma purtroppo è andata così. Ora sto prendendo 300mg ,prima 600mg. 

Prima pesavo 57kg ora 68-69kg. Anche se mi tengo con la dieta non cambia niente.. perché il farmaco rallenta il metabolismo anzi secondo me lo modifica proprio.. nel bugiardino infatti dice fra gli effetti collaterali la sindrome metabolica e diabete. 
Una volta ho provato a essere vegana ma non ci sono riuscita.. :-( 

Però evito i latticini xché sono un po' intollerante e non mi piacciono, il frumento, però la carne e il pesce la mangio 1-2 volte a settimana e mangio leguminose e frutta verdura ecc insomma cose sane, ma da quando prendo il farmaco ho una fame di dolci e spesso non riesco a trattenermi.
Sono ingrassata nelle braccia e mi da davvero fastidio, poi nella pancia, cosce, sedere e seno. Era meglio piccolo.

Secondo il mio psichiatra ho un disturbo dello spettro della schizofrenia. 

Io seguo la antipsichiatria e sono rimasta sconvolta leggendo cose tipo: i psicofarmaci rimpiccioliscono il cervello-materia grigia, aumentano le psicosi. 
Ho tanta paura, ho paura che avendolo preso x 4 anni, il cervello si sia danneggiato già, nel senso che se anche smetterò di prenderlo, non sarà più come prima, che magari veramente adesso potrei essere psicotica per colpa del farmaco, ho il terrore, che se anche lo tolgo il cervello non funziona più come prima e potrei avere psicosi che prima di prenderlo non avevo mai, o che sia più stressato, disordini nel pensiero, ecc. 

Poi ho avuto diversi ricoveri in questi 4 anni... prova che il farmaco non aiuta... 
e ho la paura della clinica e degli psichiatri ho sempre la sensazione che mi stiano alle calcagne, non so come spiegare, poi l'ultimo ricovero avuto la psichiatra mi ha minacciata dicendo che se fossi di nuovo finita in clinica mi avrebbero fatto il depot (farmaco in puntura). 

E ora ho un po' paura anche di provare ancora a toglierlo da sola, perché senza neanche accorgermene potrei di nuovo finire in clinica (non è vero che non mi accorgo è mia mamma che dice così). È mia mamma che mi dice che quando scompenso non me ne rendo nemmeno conto. Ma io so che non sono mai impazzita, è mia mamma che ingrandisce le cose. 

Io proverò ancora a toglierlo, e credo che le ricadute succedono x colpa del farmaco. Però mantengo la speranza.... 
Mi chiedo se ci sono degli integratori che potrebbero fare bene al cervello, insomma ai danni subiti? X esempio so che l'olio di pesce dha e epa viene usato per il cervello, ma non credo che rimetta a posto dei danni subiti da quelle droghe legalizzate :-( vero?

Mi resta di accettare e anche quando lo tolgo: sto solo aspettando un momento buono... di accettarmi così come sono, magari peggiore di prima ma affrontare il disagio mentale positivamente senza darci troppo peso. Lei cosa mi consiglia?

Posso chiederle, conosce persone che hanno preso psicofarmaci anche x anni e hanno dismesso e sono riusciti? 
Tra l'altro mi interesserebbe molto acquistare il suo libro in cartaceo o ebook 
ASSASSINI IN PILLOLE: LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE... 

Lei ha anche un sito? come si chiama?

Grazie mille per l'attenzione e grazie in anticipo x una risposta...
Cordiali saluti

******   da Lugano 



RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Una qualunque compressa di qualunque psicofarmaco è e rimane una sostanza di totale sintesi chimica, incapace quindi di poter apportare alcun beneficio di alcun tipo al corpo umano, e mai e poi mai potrà modificarne positivamente i pensieri.

Detto questo, il farmaco che lei sta assumendo, il Seroquel, il cui principio attivo è la Quetiapina, altro non sta facendo se non lobotomizzarla.

Gli antipsicotici fanno quello per cui sono stati creati: ottundono la mente, e facendo sparire i pensieri "negativi", fanno sparire pure quelli "positivi", rendendo il malcapitato di turno simile a una flaccida balena zombizzata.

Ora, come se ne esce fuori?

Nel solo e unico modo possibile: delegando tutto all'unico dottore al mondo che ci conosce, sa cosa deve essere fatto e sa come farlo, il nostro sistema immunitario, che non ci chiede nemmeno un euro di parcella.

Noi dobbiamo semplicemente lasciarlo lavorare, facendo la cosa giusta.

Il problema però è che questo non è per nulla facile.

Per arrivare a stare bene, infatti, bisogna dismettere lentamente il farmaco assunto, non più del 10% al mese, abbracciando sempre gradatamente ma senza riserve un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, che contempli l'eliminazione di tutti i cereali contenenti glutine e il consumo assolutamente moderato di quelli che non lo contengono.

È un lavoro immane, che va fatto giorno dopo giorno, che prevede alti e bassi, crisi eliminative, un vero e proprio tsunami.

L'unica cosa VERA e CERTA è che, alla fine, ci si riapproprierà della propria vita.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti

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