LETTERA
Ciao Pietro. Vorrei sottoporti il caso di mia nonna. Dice che farebbe di tutto, anche spendere migliaia di euro per trovare una via che le faccia stare bene. Ti racconto in poche parole cos'ha.
Fin da giovane è stata sempre molto ansiosa, e dopo che il figlio è partito per fare il militare è andata in depressione. Fin da subito è andata in cura da uno psichiatra e dopo che non riuscivano a fare nulla le è stato prescritto Citalopram 15mg.
Andando avanti con gli anni, la depressione non è svanita, anzi adesso sta peggio di prima.
Adesso lei ha 76 anni, e a 60 anni dopo accurati accertamenti le è stata diagnosticata la sindrome di Sjogren. Se all'inizio i suoi dolori potevano essere controllati, adesso si è aggiunta anche la fibromialgia con particolari dolori articolari in tutto il corpo.
Inoltre sente tutto il giorno un bruciore che le va dai piedi fino alla testa. Ha anche forti emicranie, vertigini, problemi alla vista (cataratta).
I medicinali che prende sono: citalopram 15mg per la depressione.
Lyrica 75mg per il bruciore.
Cortisone 2,5mg per i dolori.
Zolpidem per dormire.
Lei abita ad Amalfi, dove tra le tante cose che fanno bene, ci sono agrumi in particolare e parecchia frutta.
Lei è onnivora, e mangia molto glutine e latticini.
Ti chiedo gentilmente di poterla aiutare, perché ultimamente questa situazione sta andando sempre peggio.
Mi ha detto che i medicinali non li può togliere improvvisamente (cosí dicono i medici) sennò potrebbero esserci delle complicazioni.
Spero in un tuo aiuto concreto.
Buona giornata.
Firmato Alessandro
RISPOSTA
Buongiorno Alessandro,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi...
Il concetto è molto semplice: prima si imbottiscono le persone di sostanze tossiche, e poi ci si inventa di sana pianta sindromi e malattie per giustificare tutta la sintomatologia consequenziale all'introduzione di questa spazzatura chimica.
In pratica, tutti i sintomi che tua nonna sperimenta altro non sono che l'evidenza massima del suo stato di intossicazione interno.
Questa spocchiosa e arrogante Psichiatria prima ti distrugge, e poi aggiunge altri farmaci per giustificare la sua totale ignoranza su come si rimanga in salute e su come funzioni il corpo umano.
E' normale che ora stia male, mi meraviglierei del contrario.
Io conosco quindi un solo ed unico metodo per tornare in salute: scalaggio lento e graduale dei farmaci e radicale cambiamento dello stile di vita, soprattutto alimentare.
Se fossi tua nonna, mi prenderei tre anni per rimettermi completamente in sesto.
A 76 anni uno ha il DIRITTO di vivere in salute.
Trattandosi di una persona avanti con l'età e quindi con idee radicate, bisogna procedere gradatamente.
Non è facile capire quale farmaco scalare per primo.
Tendenzialmente, si potrebbe partire dal Lyrica, dato che i dolori vengono tenuti a banda anche dall'antidepressivo.
Poi scalerei l'ansiolitico e per ultimo l'antidepressivo.
Per il cortisone, va scalato anche quello per evitare pesanti effetti di rimbalzo, e questo potrebbe essere fatto in concomitanza con lo scalaggio del Lyrica.
Bisogna purtroppo muoversi a naso, prendendosi le responsabilità personalmente di gestire la propria salute.
Non è facile liberarsi da anni e anni di tossicità farmacologica, ma da qualche parte bisogna pure cominciare.
Infine,
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
Il concetto è molto semplice: prima si imbottiscono le persone di sostanze tossiche, e poi ci si inventa di sana pianta sindromi e malattie per giustificare tutta la sintomatologia consequenziale all'introduzione di questa spazzatura chimica.
In pratica, tutti i sintomi che tua nonna sperimenta altro non sono che l'evidenza massima del suo stato di intossicazione interno.
Questa spocchiosa e arrogante Psichiatria prima ti distrugge, e poi aggiunge altri farmaci per giustificare la sua totale ignoranza su come si rimanga in salute e su come funzioni il corpo umano.
E' normale che ora stia male, mi meraviglierei del contrario.
Io conosco quindi un solo ed unico metodo per tornare in salute: scalaggio lento e graduale dei farmaci e radicale cambiamento dello stile di vita, soprattutto alimentare.
Se fossi tua nonna, mi prenderei tre anni per rimettermi completamente in sesto.
A 76 anni uno ha il DIRITTO di vivere in salute.
Trattandosi di una persona avanti con l'età e quindi con idee radicate, bisogna procedere gradatamente.
Non è facile capire quale farmaco scalare per primo.
Tendenzialmente, si potrebbe partire dal Lyrica, dato che i dolori vengono tenuti a banda anche dall'antidepressivo.
Poi scalerei l'ansiolitico e per ultimo l'antidepressivo.
Per il cortisone, va scalato anche quello per evitare pesanti effetti di rimbalzo, e questo potrebbe essere fatto in concomitanza con lo scalaggio del Lyrica.
Bisogna purtroppo muoversi a naso, prendendosi le responsabilità personalmente di gestire la propria salute.
Non è facile liberarsi da anni e anni di tossicità farmacologica, ma da qualche parte bisogna pure cominciare.
Infine,
1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendoti un libro, ma a tua nonnai permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.
2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e tua nonna potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.
Io ci sono
Pietro Bisanti
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Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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