Torino, si taglia la gola al supermercato con il coperchio di una scatoletta: ragazza muore dissanguata
Tragedia al centro commerciale Carrefour di Burolo (Torino) dove questa mattina, poco dopo le dieci, una ragazza si è tolta la vita tagliandosi la gola con il coperchio di una scatoletta metallica. È avvenuto nei pressi delle casse, di fronte a centinaia di persone. La giovane, che si trovava in coda insieme alla madre alla cassa 17, ha preso improvvisamente la scatoletta e dopo aver tolto il coperchio si è inferta le ferite letali alla gola. Due medici che si trovavano all'interno del supermercato le hanno immediatamente prestato soccorso, tamponando la ferita. Ma nel giro di pochi minuti, la giovane è deceduta.
La ragazza, una 25enne residente a Bollengo (Torino), era in cura per una grave depressione. Il centro commerciale è rimasto aperto. All'interno, con dei teli neri, i carabinieri della compagnia di Ivrea hanno transennato l'area delle casse dove è avvenuto l'episodio. Il corpo della 25enne verrà portato alla medicina legale di Strambino a disposizione della Procura di Ivrea.
La ragazza, una 25enne residente a Bollengo (Torino), era in cura per una grave depressione. Il centro commerciale è rimasto aperto. All'interno, con dei teli neri, i carabinieri della compagnia di Ivrea hanno transennato l'area delle casse dove è avvenuto l'episodio. Il corpo della 25enne verrà portato alla medicina legale di Strambino a disposizione della Procura di Ivrea.
Fonte: www.ilmessaggero.it
COMMENTO
Prepariamoci tutti. Questo è il futuro che ci attende.
Sempre più suicidi/omicidi "inspiegabili".
Inspiegabili, sì, solo per chi continua a tenere le fette di salame sugli occhi.
Gli psicofarmaci stanno trasformando la nostra società in un mondo di zombie senz'anima.
Nessuna persona depressa si uccide con una scatoletta di metallo in un supermercato.
NESSUNA
Pietro Bisanti
E che dire dell'omicidio di Vasto, in cui un uomo rimasto vedovo per un incidente d'auto, ha ucciso il ragazzo di ventidue anni che era alla guida della vettura che gli ha portato via la moglie.
RispondiEliminaDa un'intervista alla madre dell'omicida, psicologa.
"Due giorni prima del delitto sono andata dallo specialista, uno dei tre da cui Fabio era in cura. Gli ho detto: mio figlio sta male, sta davvero molto male, ricoveratelo".
Cosa vi ha risposto lo specialista?
"Che non era possibile ricoverarlo, se non era lui a chiederlo".
Quante ore trascorreva al cimitero?
Lina: "Dopo la morte di Roberta saltava il muro del cimitero per restare con lei anche la notte. La mattina entrava prestissimo, coi muratori, e spesso ci restava tutto il giorno. Adesso si alzava alle 9 perché i farmaci lo facevano dormire, e si arrabbiava per il tempo perso. Ormai avevamo paura di lui, delle sue reazioni: non gli potevi dire nulla, si infuriava subito. Aveva smesso di lavorare, non faceva più nulla, diceva che i soldi non servono, pensava solo al cimitero."
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/02/05/news/vasto_genitori_fabio_di_lello-157598080/
Tre specialisti sono riusciti ad ottenere questi risultati.
Come mai riporti il numero della cassa? Non era rilevante..
RispondiEliminamanco sapete che sono ste malattie e date contro agli psicofarmaci
RispondiEliminati vorrei far sperimentare un attacco di panico poi ne riparleremo
RispondiEliminaSecondo me hai bisogno di un bel po' di serenase.
RispondiEliminaSecondo me hai bisogno di un bel po' di serenase.
RispondiEliminail problema è che anche gli addetti ai lavori non hanno idea di come si formi e come si curi la malattia mentale. A Roma c'è la scuola si Massimo Fagioli che si basa su una teoria sperimentata , è mai contraddetta, che funziona, ma ha contro le lobby dei farmaci e degli psicoanalisti che , senza teoria, non curano
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