LETTERA
Buongiorno Pietro,
come sta? Spero bene!
Si ricorda di me? Nell'aprile del 2014 ci scambiammo una serie di mail dove le raccontai la mia storia.
In quei mesi nei quali le scrissi stavo tentando di smettere con l'Abilify... beh, le sto riscrivendo perché vorrei un suo consiglio, una seconda volta se mi è concesso (tra l'altro non mi feci più viva e mi scuso perché cmq ricominciai a prendere l'Abilify, cioè il tentativo di smettere fu vano... mi lasciai convincere a riprenderlo ma questa volta non voglio).
Il fatto è che due giorni prima aver parlato con una nutrizionista ho dimenticato di prendere i farmaci. Poi vado da questa nutrizionista perché volevo consigli alimentari e questa tizia mi dice che cmq l'Abilify fa ingrassare e che dopo 10 anni che lo prendo (ahimè sono dieci anni) il corpo non ne ha effetti positivi (dubbio che avevo).
Ora io lo so che una nutrizionista non è uno psichiatra ma potrà capire il dubbio che mi è rimasto se cmq una persona laureata bene o male in "sostanze nutritive e in sostanze in generale" mi ha fatto un discorso simile.
Cosi ho continuato a non prenderli senza dirlo al dottore.(Lo so che ho sbagliato a non scalarli ma ho "cavalcato l'onda e ad oggi sono dieci giorni e le dirò, sto bene... sono solo un po' irritabile...)
Nel frattempo ho visto la psicoterapeuta a cui invece l'ho detto che ha insistito perché io lo dicessi al dottore ma io non so che fare. Ho paura che mi convincano a riprenderli e così io non mi libererò mai dagli psicofarmaci. Io mi sento di star bene! Cosa ne dice? Secondo lei sarebbe più saggio per me fingere di prenderli??
Spero che mi risponderà.
La ringrazio per l'attenzione e mi scuso ancora se anni fa sono sparita nel nulla.
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi...
Mi perdoni se potrò sembrarle duro, ma penso che dirsi le cose "in faccia" sia la più grande forma di rispetto reciproca.
Mi perdoni se potrò sembrarle duro, ma penso che dirsi le cose "in faccia" sia la più grande forma di rispetto reciproca.
Chiedermi informazioni, ottenerle come sempre gratuitamente per poi sparire nel nulla e fare l'esatto contrario, sbattere nuovamente la testa dopo aver chiesto consulti a mezzo mondo per poi ritornare da me perché tutto ciò non ha funzionato non mi sembra molto educato non trova?
Io le ho donato il mio tempo, le ho detto cosa avrebbe dovuto fare, non lo ha fatto né a livello di uno scalaggio intelligente né tantomeno in un cambio deciso e vigoroso di alimentazione.
E ora chiede a me se è giusto fingere di prendere i farmaci?
Ma lei si rende conto della domanda che mi sta facendo?
Vuole il mio parere sincero?
Sta facendo una cagata via l'altra, sta giocando con farmaci pericolosi e con la sua vita.
Ora si sente "bene" perché ha alleggerito il carico tossico del farmaco ma non sono ancora scattati gli effetti da dismissione, che, mi creda, arriveranno ben prima di quanto pensa.
Sta commettendo una idiozia galattica ad aver tolto tutto di botto, oltretutto senza nessun cambio di stile di vita/alimentare.
Io, fossi in lei, mi fionderei a riprendere i farmaci, per poi scalarli correttamente, affiancando uno stile di vita/alimentare come "predico" da anni.
La smetta di comportarsi come una bambina dell'asilo e SI SVEGLI.
Io sono qui per darle il mio aiuto, ma lei deve piantarla di agire di impulso, senza ragionare.
Pietro Bisanti
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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
Salve! Magari voleva mentire così anche senza farmaci continuava ad avere comunque il supporto psicologico dello psichiatra e della psicoterapeuta. (Io feci così quando capitò a me)
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