LETTERA
Ciao Pietro,
Mi chiamo *******,
per puro caso ho visto la tua pagina blog e volevo chiederti un parere su come uscire dall'inferno delle benzodiazepine.
Assumo benzodiazepine dal 21 gennaio 2018 ad oggi.
Dopo un intera notte in bianco senza dormire ebbi la brillante idea di andare dallo psichiatra che prescrisse prima il Tavor 2.5 mg mattina 2.5 mg la sera perché mi disse che forse ero troppo ansioso, poi verso marzo di quest'anno me le ha cambiate in Delorazepam 3 pastiglie da 1 mg mattina pomeriggio e sera.
Siccome non facevano più effetto e non dormivo nemmeno bene tra l'altro anche quando le assumevo (3 4 ore al massimo) ho scalato di testa mia fino a 1 mg senza fare in quarti poiché non me lo aveva specificato né avvertito che esistevano possibili scalaggi né che comportavano possibile assuefazione.
Pero poi c'era il problema che abbassando la dose dormivo 1 ora e mezza a notte. Quindi sono andato a visita ad aprile e mi ha rimesso 2 mg Delorazepam prima di dormire. Stavo quasi per eliminarlo ma non ce l'ho fatta perché dormivo poco e avevo paura succedesse qualcosa.
Sono riandato il 25 giugno e mi ha aggiunto 12 gocce di Sonirem che non so se e una vera e propria benzodiazepina e porta assuefazione che cmq voglio eliminare entro questo mese, sto facendo lo scalaggio di una goccia al giorno.
Ma per eliminare il Delorazepam come devo fare? Scalaggi di un quarto ogni due settimane fino ad estinzione visto che lo prendo da circa 4 mesi? E il Tavor assunto precedentemente rimane sempre nel sangue?
E se non riusciro' piu' a dormire abbassando la dose come si fa?
Gradirei un tuo aiuto sono esasperato , ti ringrazio di cuore,
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
Che dire... Pur occupandomi della materia ormai da diversi anni, non riesco a non meravigliarmi davanti all'ennesima "tragedia" causata da uno dei cancri della nostra società: la Psichiatria.
Questi signori hanno un solo modo di ragionare: farmaci, farmaci, farmaci...
E' incredibile... è come se durante i sei anni di "specializzazione" non gli venisse insegnato altro che questo.
Ma dove diamine è l'essere UMANO, nella sua interezza, fatto di carne, anima, sangue, emozioni?
Come si fa anche solo lontanamente a pensare che tutto possa ridursi a "prendi questo", "prendi quello", "abbassa questo", "aumenta questo"? Come si anche solo lontanamente a pensare che una compressa CHIMICA possa interagire con 100.000.000 di neuroni, andando ad "aggiustare" selettivamente solo quello che a noi più ci garba?
Siete, siamo ESSERI VIVENTI cazzo, non cavie da laboratorio.
Il tuo è il CLASSICO esempio di come una persona entri nello studio di uno psichiatra con un "problema" e ne ESCA CON DUE.
Questo cialtrone in camice bianco avrebbe dovuto accoglierti, parlarti, analizzare la tua sintomatologia e CHIEDERTI quale fosse il tuo stile di vita, in modo da apportare i correttivi necessari affinché il tuo corpo potesse tornare a DORMIRE DA SOLO.
No... troppo facile... come sempre partono con le loro cazzo di pastiglie, che NON funzionano, dando, quando va bene, un passeggero senso di effimera guarigione, per poi essere costretti ad aumentarle o a cambiarle.
Qualcuno mi dica a che cazzo serve dormire chimicamente? A che cazzo serve se si lasciano inalterate le motivazioni per cui non si dormiva?
Per poi, alla fine, NON dormire nemmeno più, neanche con la pastiglia... Senza considerare che ALLA FINE bisogna pur sempre tornare a dormire senza farmaci...
Quindi, non è più NORMALE non assumere quelle porcherie e RISOLVERE DA SUBITO le problematiche alla base?
Questo è un discorso LOGICO ma la LOGICA non entra negli studi degli psichiatri.
Pochi dubbi ho che se tu non ti fossi chiesto il perché delle tua situazione e ti fossi bovinamente affidato, più avanti ti avrebbe prescritto di ogni...la benzodiazepine, ad esempio, causano depressione, che lui ti avrebbe sicuramente "risolto" con un bell'antidepressivo.
Detto questo, ribadendoti che NON posso darti consigli medici, la situazione devi decidere TU come gestirla.
Lo scalaggio è solo una parte della risoluzione del problema, e la mia idea è e rimane una: si scala un farmaco alla volta, il 10% al mese. Qui è stato fatto un minestrone di tranquillanti, il delirio, e NON puoi NON pensare di dover soffrire per tornare a uno stato di normalità.
Purtroppo il NON dormire è uno dei passi necessari per tornare in salute. Non si esce da questa situazione senza delle "crisi di aggiustamento" che altro non sono se non lo sforzo del corpo di tornare a uno stato di equilibrio.
E come per uno stupefacente, il "trucco" è semplicemente quello di riabituare il corpo SENZA ASSUMERE NULLA nel momento della crisi. Guarda il soffitto, non dormire, ma con la consapevolezza che se assumi qualcosa non farai altro che allungare l'agonia posticipando la risoluzione del problema; se invece non assumi nulla, soffrirai ma in un percorso che ti porterà a risolvere.
Questo DEVE andare di pari passo con un miglioramento TOTALE dello stile di vita alimentare/ambientale/emozionale.
Un esempio per tutto: se fumi e/o bevi caffè, è una follia.
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Io ci sono
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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