Salve Pietro,
ho 20 anni e le scrivo da ***** per la seconda volta..
Da novembre/dicembre, dopo avere subito un trauma a livello psicologico, ho iniziato a sviluppare idee persecutorie e dopo un attacco di panico avuto intorno a febbraio è scattata la mia chiusura graduale, fino ad arrivare al punto di recarmi al CSM della zona.
Partendo così da 10 gocce di Xanax, siamo passati a una terapia antipsicotica a base di Sertralina da 50 mg e Olanzapina da 2,5 mg alla mattina e 10 mg alla sera.
Dopo essermi accorto che la situazione stava diventando invalidante, avendo incrementato il mio peso di quasi 15 kg in tre mesi di terapia e vedendo che le cose continuavano ad andare per lo stesso verso anche a livello psicologico, iniziai a sviluppare idee autolesive, cosa che ho ancora ora.
Ho appena effettuato un ricovero in cui mi sembrava di avere ritrovato in parte la serenità giusta, ma arrivato a casa le cose sono tornate come prima.
Inoltre mi hanno modificato la terapia con Sertralina 50 mg e Invega da 6 mg.
Anche come farmaci posso dire che non mi stanno e non mi hanno mai aiutato, anzi..
Però sono tornato che non so più come prendere in mano la mia situazione e le chiedo gentilmente un suo aiuto..
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
Lei mi scrive una volta, io le rispondo esponendole la mia idea.
Lei "torna da me" quando è stato ben ben "triturato" dal sistema medico/psichiatrico... Che cosa dovrei aggiungere?
Io ho imparato a non giudicare mai nessuno e a mettermi sempre nei panni degli altri... quindi, mi sorge spontanea solo questa domanda... e cioè che altro le serve per capire che una sostanza chimica al 100% mai e poi mai potrà interagire con il cervello umano andando ad "aggiustare" selettivamente quello che vogliamo noi?
Nessun "luminare" si è degnato di andare a capire ed ERADICARE le VERE cause della sintomatologia in atto, limitandosi ad imbottirla di molecole POTENTISSIME che non fanno altro, quando va bene, che soffocare quelli che sono segnali del nostro corpo, fornendo un ILLUSORIO quanto TEMPORANEO senso di guarigione.
Per poi tornare sempre alla stessa, medesima situazione di MERDA, aggravata dalla tossicità della porcheria che ha assunto.
Ora, alla luce di tutte le sue esperienze, SI DECIDA.
Decida se passare il resto della sua vita con un dosatore chimico andando a rincorrere l'inesistente pillola della felicità, oppure se capire che la salute è la DIRETTA CONSEGUENZA di come noi trattiamo il nostro corpo, alimentarmente ed emozionalmente in primis.
La salute è SUA. Nessuno può/deve decidere per lei.
Legga il mio libro, si faccia una SUA idea ed agisca di conseguenza.
Io non ho i titoli legali per poterla seguire, e da buon igienista rimango dell'idea che "nessuno segua nessuno" e "nessuno salvi nessuno".
Diventi, una volta e per tutte, responsabile di SE STESSO.
L'unica cosa che posso dirle è che io, nella medesima situazione, sceglierei senza alcun dubbio la strada igienista, che è quella della dismissione graduale dei farmaci e del rinnovamento TOTALE dello stile di vita, a cominciare da quello che metto in bocca.
Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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