LETTERA
Salve dott,
io le scrivo per chiederle una parere sulla possibile soluzione alla mia situazione.
Io ho sofferto, dopo la laurea, di depressione nel 2002 a causa del fatto che non riuscivo a trovare lavoro. Così i miei genitori mi portarono da diversi psichiatri che mi imbottirono di Lorenz, Haldol e Serenase.
Ricordo che ad un certo punto mi bloccai, non riuscivo a camminare ed il medico continuava a dirmi che dovevo assumerli. Così andai da un neurologo che me li scalò piano, feci pure delle flebo.
Ma gli effetti di quei farmaci non finirono qui: iniziai a volere scappare di casa dai miei e così ad un tentativo di fuga, ostacolato dai miei genitori, ho subito un TSO. Durato 3 mesi. La terapia fu con il Seroquel stavolta.
Dopo essermi sposata ho sostituito la terapia con una omeopatica che mi fece dimagrire e iniziai a lavorare. Con il Seroquel avevo preso 15 kg e con la dismissione ebbi un bambino. Dopo la gravidanza mi riscontrarono un'anemia piuttosto grave e fui ricoverata in ospedale, reparto medicina. Mi diedero una terapia da seguire a casa, quando io chiesi al dottore COSA fossero le pillole mi disse che NON mi doveva importante, che DOVEVO prenderle e basta.
Così, ora, a distanza di 10 anni da quel giorno, ho avuto dei disturbi neurologici. Un episodio di alterata sensibilità agli arti inferiori per alcuni secondi che mi ha preoccupato. Il medico di base mi prescrive una visita neurologia, nell'impegnativa leggo:" in terapia con Seroquel e Depakin"..
Resto a dir poco scioccata, dato che io sapevo che, a causa della mia anemia, prendevo delle VITAMINE non PSICOFARMACI!! Così ora capisco il perché dei miei disturbi in tutti questi anni.. E del fatto che non sono mai in forma e lucida come vorrei.
Inoltre ho cercato anche una gravidanza , senza sapere di assumere questi farmaci che so essere molto dannosi per il feto. Ora io assumo una pillola minuscola ogni sera. Vorrei sapere di cosa si tratta. Dato che ho 40 anni, sto cercando il secondo bambino e non vorrei piangere delle conseguenze così serie. Vorrei specificare che la terapia di solito, per comodità, me la prendeva mio marito, che dice di non sapere di cosa si trattava. Ma qui mi sembra tutto molto strano..
Soprattutto se dei medici possono obbligarmi ad una terapia senza dirmi di cosa si tratta con il pericolo che io potessi aspettare un bambino. So per certo che questi farmaci si devono sospendere.
Mi dà un consiglio sul da farsi? Mi sento confusa, anche perché l'episodio di ipostasia alla gamba che ho avuto, ho letto nel bugiardino del Depakin, che è riferibile a questo farmaco. Comunque ci tengo a precisare un'ultima cosa: assumendo questi farmaci, in questi anni continuo ad avere l'anemia (che non mi è stata curata, dato che è dovuta ad un ciclo mestruale abbondante) e continuo ad aver difficoltà nel trovare un lavoro stabile!! Ecco cosa hanno risolto questi farmaci!!
Mi dica lei come posso io avere la volontà di prenderli ancora (senza neppure una psicoterapia che li sostenga) mi sembra tutto molto strano.... Grazie di avermi ascoltata e di consigli che vorrà darmi
Saluti
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
Le parlerò CHIARO, come mio solito.
Non so perché tutto questo sia cominciato... certo non si finisce esauriti perché non si trova lavoro...
A fine ciclo universitario, sicuramente il suo corpo ha alzato bandiera bianca...e io mi chiedo... come si era trattata? Caffè? Sigarette? Bibite energetiche? Alimentazione di merda?
Al di là di questo, faccio molta fatica a credere pienamente al suo racconto... in pratica lei ha assunto (e assume) psicofarmaci da 10 anni (dal ricovero) A SUA INSAPUTA, all'INSAPUTA di suo marito...
Chi diamine acquista gli psicofarmaci? Chi si fa fare la ricetta?
Signora, io sono dell'idea che la sua lucidità sia molto, molto scemata.
Sono pronto ad approfondire la sua storia ma a patto che TUTTA la sua famiglia si metta in gioco e sia onesta verso di me e verso di lei.
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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