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Milano, Italy
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

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martedì 2 maggio 2017

"RIFIUTAVA LA CHEMIOTERAPIA, È MORTA DI LEUCEMIA": 180.000 MORTI L'ANNO, HA FATTO SOLO CHE BENE

Rifiutava la chemioterapia, è morta di leucemia. Genitori di Eleonora indagati per omicidio colposo
Elenora Bottaro, 18 anni, era morta lo scorso agosto dopo una terapia a base di vitamina C e cortisone
27/04/2017 12:27 CEST | Aggiornato 27/04/2017 12:50 CEST



È morta a 18 anni di leucemia dopo aver rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia e ora la procura di Padova sta indagando i genitori di Eleonora Bottaro per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento.

In un comunicato stampa diffuso dalla Procura, a firma del procuratore capo Matteo Stuccilli, si legge che i genitori "violando l'obbligo di tutela insito nella potestà genitoriale, da un lato si opponevano alla terapia chemioterapica, osteggiata fin dal primo intervento medico, dall'altro ingeneravano nella figlia Eleonora una falsa rappresentazione della realtà sia in ordine alla gravità e mortalità della patologia da cui era affetta (leucemia linfoblastica acuta) sia con riferimento alla idoneità e adeguatezza curativa soltanto dei rimedi da essi proposti, privi di qualsiasi validità scientifica".

Ai genitori della giovane è stato notificato oggi l'avviso di chiusura delle indagini preliminari sulla vicenda con la contestazione del reato per non aver consentito alla figlia "la somministrazione della terapia chemioterapica, indicata da tutti i medici interpellati come essenziale e idonea a determinare la guarigione". Secondo l'ipotesi della procura, i due avrebbero poi posto in essere "una serie di accorgimenti per svuotare e frustrare i provvedimenti adottati dal Tribunale per i Minorenni di Venezia per impedire ogni possibile interferenza di terzi nella falsa rappresentazione da loro indotta nella giovane".

"Acquisiti gli atti del fascicolo aperto presso il Tribunale per i Minori di Venezia" è detto nella nota firmata dal procuratore, "sono stati sentiti tutti i medici che, anche all'estero e a diverso titolo, hanno avuto contatto - in ragione della loro professione - con Eleonora Bottaro (tra cui il medico di base che aveva sostanzialmente indotto gli indagati al primo ricovero)". È stata acquisita anche tutta la documentazione relativa ai "plurimi ricoveri" della giovane e tale attività, via rogatoria, è stata estesa anche a due strutture svizzere e ai medici dell'Ospedale di Bellinzona. Sono stati poi sentiti gli amici più vicini alla ragazza, i professori e amici di famiglia.

La vicenda di Eleonora, la ragazza di Bagnoli, aveva fatto scalpore la scorsa estate, quando si era saputo del decesso della ragazza per una leucemia diagnosticatale quando era ancora minorenne. I genitori, Lino e Rita, avevano detto no alla chemioterapia e aveva portato la figlia in Svizzera, dove la ragazza è stata curata con una terapia riconducibile al metodo Hamer e a base di vitamina C e cortisone.

L'ospedale di Padova, dove era stata inizialmente ricoverata Eleonora, si erano opposti alla volontà della famiglia Bottaro di dimettere la ragazza senza sottoporla al protocollo di cura della leucemia, senza successo. L'azienda ospedaliera aveva denunciato i genitori al tribunale dei Minori e aveva ottenuto che a Lino e Rita venisse tolta la patria potestà, ma ciò non era bastato a salvare Eleonora. Ora la procura di Padova ha aperto un'inchiesta sui due genitori.

FONTE HUFFINGTONPOST.IT

COMMENTO

Immaginate, per un momento, di aver preso una decisione.

Una decisione, come in questo caso, studiata, ponderata, analizzata, frutto di una profonda riflessione.

La vostra decisione è di affrontare una patologia tumorale attraverso i metodi che VOI avete scelto.

Ecco, provate ora ad immaginare di dover continuare, solo perché a un passo dalla maggiore età, a giustificarvi innanzi a tutto e tutti del perché non volete che una sostanza tossica, corrosiva, che deve essere smaltita come rifiuto speciale, che non può essere toccata senza guanti, che fa cadere i capelli, venire le piaghe, vomitare senza sosta, che ha fra i suoi effetti "collaterali" proprio la possibilità di sviluppare tumori, venga iniettata nelle VOSTRE vene.

Immaginate quindi l'impossibilità a rilassarvi neanche per un momento, vivendo sempre con il terrore che qualcuno possa imporvi qualcosa, anche con la forza. Ammesso e non concesso che la chemioterapia possa funzionare (io, personalmente, la ritengo un veleno spaventoso), ma che diamine di aiuto potrà dare a chi non ci crede e la teme?

Questo è quanto deve aver provato, a mio umile parere, Eleonora Bottaro, a cui mi inchino in segno di rispetto, per aver portato avanti le proprie idee e la propria integrità fisica contro tutti e tutto.

Stiamo tornando al Medioevo, ed è davanti agli occhi di tutti quanto la classe medica non sembri proprio difendere l'Uomo in sé, bensì dei protocolli che nessuno deve osare mettere in discussione.

L'obiettivo deve essere il benessere del paziente, non il benessere SOLO SE CONSEGUENTE ALLA "MIA TERAPIA".

Eleonora Bottaro ha fatto esattamente quello che avrei fatto io se mi fossi trovato nella sua situazione, con l'aggiunta di queste considerazioni:

1) Eliminare una massa tumorale NON significa aver estirpato le cause fisiche/metaboliche/psicologiche/spirituali alla base della loro formazione: ricordiamo che il corpo non va mai contro se stesso e tende sempre all'autoguarigione allorquando gliene venga data la possibilità. Una massa tumorale è e rimane qualcosa CREATA DAL CORPO e non impiantata da un alieno; questo significa che il corpo, a causa delle nostre malsane abitudini di vita, incapsula ciò che lasciato libero di circolare porterebbe a morte. In pratica, la continua infiammazione causata dallo stock tossico interno determina, come AZIONE DIFENSIVA, l'inglobamento dello stesso. Il corpo non è un involucro deficiente che non sa difendersi. Non dimenticate MAI e poi MAI che ognuno di noi è il frutto dell'incontro tra un ovulo e uno spermatozoo, capaci, DA SOLI, di formare un essere umano con trilioni e trilioni di cellule diverse.

2) Smettiamo quindi di pensare che "stiamo combattendo contro qualcosa": i tumori sono creati dal nostro corpo e SOLO dal nostro corpo possono essere disgregati con sicurezza, attraverso un procedimento che si chiama "autolisi", che trova la sua massima espressione nel digiuno terapeutico.

3) Digiuno e alimentazione corretta (e per corretta intendo quella vegana crudista, a bassissimo livello di grassi) sono le uniche due armi, assieme a un ambiente sereno, per poter ristabilire la salute quando ci si trovi davanti a patologie tumorali.

4) I tumori, una volta esportati, recidivano in continuazione. Cosa vi dice tutto questo? Che il corpo continua nel suo meccanismo difensivo, perché le CAUSE non sono state estirpate alla base, con l'aggravamento della situazione generale perché, da un lato, i veleni che prima confluivano nelle masse verranno immagazzinati ancora più internamente; dall'altro, gli stessi non troveranno quindi la "messa in sicurezza" che il corpo aveva sapientemente adottato in posizioni sicure.

Come si può pensare che qualcosa che corrode, infilato nelle vene di un essere umano, possa salvarlo?

Non ho dubbi che questa ragazza abbia avuto una morte decisamente più indolore che non se fosse stata sottoposta a chemioterapia.

Sono inoltre sicuro che se avesse avuto, assieme ai genitori, una preparazione igienista e avesse dato massima fiducia alla terapia con digiuni, succhi e alimentazione avrebbe avuto enormi possibilità di successo.

Una ragazza deceduta, che è dovuta scappare in Svizzera per poter portare avanti una propria autonoma decisione; una famiglia indagata per omicidio colposo.

Il tutto, per aver rifiutato una medicina che, SOLO in questo campo, conta 180.000 morti l'anno.

Ditemi che sto dormendo, e che questo è solo un incubo.

Pietro Bisanti





  

6 commenti:

  1. Io non so più come indignarmi, tale e tanta è la cattiveria di gran parte del genere umano, in particolare di questa categoria di brutte persone totalmente scollate dalla realtà e dalla natura umana. A quei genitori non bastava un cancro che portasse via la figlia? Si meritano anche la gogna, la condanna e la persecuzione? Io non ho più parole e l'istinto animale vorrebbe che prendessi in mano una frusta per prendere a scudisciate il culo di tutta questa marmaglia

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  2. La mia migliore amica è morta così. Lei non aveva idea di vegani igienisti crudisti ecc. Le hanno detto che doveva morire dopo 6 mesi se non faceva la chemio. Aveva solo 25 anni. Ha deciso di non farla
    E non sperava di vivere. Solo era convinta che la chemio la intossicasse peggio. E voleva vivere quei 6 ultimi mesi della sua vita diversamente. Sono passati 20 anni ma non c'è giorno in cui non pensi a lei e alla sua decisione libera e dignitosa. Non mi ha fatto pensare neanche una volta che sarebbe morta. Da come ha vissuto negli ultimi 6 mesi ho creduto che potesse farcela. Ma i 6 mesi erano una sentenza di morte. Un famosissimo oncologo indifferente gliela aveva comunicata. Come si può comunicare che devi saldare una fattura. Senza pietà.E allo scoccare dei 6 mesi è morta. Nè di più nè meno. Riposa in pace cara amica mia...

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    1. Be',la io preferirei freddezza e indifferenza da parte del medico. Per cui quell'oncologo ha valore,ai miei occhi. Eppoi la sua diagnosi è stata perfetta. Quindi onore a lui.

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  3. Questi sfortunati genitori avevano già perso un figlio di venticinque anni un paio d'anni prima.
    Non basta tutto il dolore e la disperazione...Ora anche l'accusa di omicidio colposo. Provo per loro una grande Compassione ed una vicinanza infinita.
    La giovane era serena e consapevole, aveva visto morire un'amica per la chemio, e non voleva saperne di applicare a sé quanto aveva già potuto osservare. Perciò aveva scelto liberamente
    di non sottoporvisi. Vogliono privarci della libertà di decidere per la nostra vita?
    Siamo tutti obbligati a sottoporci ai loro protocolli? Ma che razza
    di regime ideologico è questo?

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    1. Mi chiedo perché in Italia non si possa veramente ascoltare la medicina alternativa e aiutare chi soffre anche per mezzo dei naturopati ,
      mi chiedo veramente se esiste solo l'interesse del Dio Denaro o se c'è una vera volontà di aiutare il prossimo da parte della classe medica e farmaceutica....

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  4. Rifiutare la chemio mi trova d'accordo ma curarsi con vitamina C è cortisone mi sembra il massimo dell'assurdo. Mi meraviglio di quei medici che praticano queste cure assurde senza senso. La medicina allopatica vaneggia e brancola nel buio ma certe pratiche alternative anche olistiche sono un vero e proprio abominio. Lo dice sempre Pietro, Valdo e tutti i loro precedessori del passato, medici, igienisti, biochimici, NON ESISTE LA MALATTIA TUTTO CIÒ' CHE SI MANIFESTA IN NOI SONO SOLO E NIENT'ALTRO CHE AVVISAGLIE PRIMA, SINTOMI POI, DI UNO SQUILIBRIO INTERNO CHE SOLO IL NOSTRO CORPO, SE MESSO IN CONDIZIONI DI FARLO, PUO' RISOLVERE. Non c'è altro da sapere.

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