Siamo una società che va avanti a stimolanti, non lo si può negare.
Per alzarci, per lavorare, per stare in piedi la sera.
E quello per eccellenza è senza ombra di dubbio il caffè, il cui consumo è universalmente legale e accettato.
Ma il binomio legale=non fa male è una bufala di prim'ordine.
La cocaina è illegale, mentre il deniban (psicofarmaco che agisce sugli stessi recettori dopaminergici interessati dalla cocaina) no; la marijuana è illegale, mentre gli ansiolitici no; l'LSD è illegale, mentre la Red Bull no.
Eppure anche tutte queste cosiddette sostanze legali nascondono insidie pesanti, mascherate da una politica di innocuità e di comune accettazione.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Perché dovete far parte della nutrita schiera di esseri umani che hanno bisogno del caffè per svegliarsi?
Ma quale essere vivente sulla faccia della Terra oltre l'uomo necessita di uno stimolante per svegliarsi e affrontare la propria giornata?
Vi siete mai chiesti la motivazione del gusto amaro del caffè? E' una difesa della pianta stessa, che è velenosa, e i cui semi in natura non vengono sfiorati da nessun essere vivente, insetti inclusi.
Solo l'uomo, nella sua idiozia, è riuscito con procedimenti invasivi a ricavare una bevanda da una pianta tossica.
Ma vi siete mai chiesti da dove arriva quella "spinta energetica" data dal caffè?
Non arriva grazie ai suoi benefici effetti, dato che in Natura qualunque cosa che dia una immediata spinta energetica non può che essere tossica, ma alla reazione di allarme messa in atto dall'organismo.
La sensazione di "benessere" non è infatti altro che il meccanismo posto in essere dal corpo al fine di reagire all'introduzione di una sostanza tossica.
Ecco quindi che intervengono le ghiandole surrenali con la produzione di adrenalina, e il sistema immunitario si mette in moto per fronteggiare l'invasione.
E noi, tazzina dopo tazzina, danneggiamo le ghiandole surrenali, acidifichiamo il nostro corpo che deve mantenere un ph strettamente alcalino, irritiamo le pareti intestinali (è per questo che il caffè provoca un'evacuazione pressoché istantanea - specie in aggiunta con un altro irritante per eccellenza: il latte -) e diventiamo letteralmente schiavi di una sostanza che scandirà il nostro ritmo giornaliero.
Dite di no?
Provate allora a stare senza caffè e vedrete cosa significa avere una crisi di astinenza.
Mal di testa lancinanti, confusione mentale, apatia, stanchezza: sono tutti sintomi di detossificazione che fanno capire quanto potente sia questa innocente sostanza.
E se lo volete decaffeinato, peggio ancora.
Infatti la caffeina viene estratta con procedimenti chimici che includono l'utilizzo di solventi come il diclorometano.
Disintossicatevi da tutti i dopanti, tutti i falsi stimolanti, che fanno finta di dare e invece prendono con avidità la vostra salute.
Sperimentate su Voi stessi cosa significa alzarsi la mattina ottimisti, riposati e felici, pronti ad affrontare la giornata senza dipendere da una tazzina piena di un liquido marrone maleodorante.
Riabituate i vostri sensi e le vostre papille gustative ai veri sapori, quelli di un'alimentazione vegana nel rispetto della Natura, e vi accorgerete che dopo alcuni mesi senza caffè il suo solo odore vi nauseerà.
Non fatevi prendere per i fondelli da pubblicità gogliardiche che puntano solo a farvi acquistare un droga tossica ma legalizzata.
Smettete di assumere una sostanza che non fa altro che escerbare stati di ansia, depressivi e di rabbia.
A me fa rabbia sapere quante persone soffrono di attacchi di panico anche a causa del caffè e non riescono a capirne l'associazione.
Svegliamoci tutti! Ma senza caffè...
NUTRIZIONE COMPATIBILE E PRINCIPI DI IGIENISMO NATURALE, PER VEDERE FINALMENTE IL MONDO PER QUELLO CHE È VERAMENTE E NON COME VOGLIONO FARLO APPARIRE! IL BLOG DI ELEZIONE RIGUARDO IL MONDO DELLA PSICHIATRIA E DEGLI PSICOFARMACI. PER CONTATTI: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM
ACQUISTA IL LIBRO. SCRIVI A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM O COMPILA MODULO DI CONTATTO. SOSTIENICI!
NO ALLA PSICHIATRIA
Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
Invia la tua storia a pbisant@hotmail.com.
La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte
Informazioni personali
- Pietro Eupremio Maria Bisanti
- Milano, Italy
- Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
mercoledì 28 dicembre 2011
PIU' LO MANDI GIU', PIU' TI TIRA SU', PIU' TI RIMANDA GIU'
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
lunedì 26 dicembre 2011
L'EMERGENZA PSICHIATRICA: NON ABBIATE PAURA
Siamo una società barbarica, dove chi manifesta problemi di natura psicologica viene immediatamente approcciato come un diverso, una persona da curare solo ed esclusivamente con la somministrazione di droghe legalizzate.
Alcuni reparti psichiatrici hanno sicuramente un approccio più umano, ma la solfa non cambia: chi manifesta problemi di natura psicologica viene psicomedicalizzato, questa è la realtà.
In passato esisteva la lobotomizzazione chirurgica; ora esiste quella chimica, grazie a potentissimi farmaci come il famigerato "Zyprexa", capace di fermare una crisi psicotica praticamente cancellando qualunque tipo di emozione in chi lo assume.
Ma non bisogna accettare passivamente tutto: vi sono procedure da seguire e diritti inalienabili che bisogna difendere a denti stretti.
Se vi trovate in condizioni psicologiche disperate, cercate di affidarvi anche ad un solo essere umano che possa capire la vostra condizione.
Non affidatevi a familiari che non vi comprendono, o tantomeno alle autorità sanitarie o di polizia, in quanto finireste dritti dritti verso il primo reparto psichiatrico, e lì costretti ad assumere farmaci anche contro la vostra volontà.
Il famigerato TSO è infatti un procedimento amministrativo più limitativo della libertà personale e di autodeterminazione del carcere vero e proprio.
Non bisogna avere paura di chi si trova in emergenza psichiatrica: ogni manifestazione psicologica deve essere affrontata con calma e freddezza.
Chi si trova davanti un depresso con manie suicide, piuttosto che uno schizofrenico che sente le voci non deve considerarlo un essere umano di serie "B", bensì una creatura in enorme difficoltà che necessita di aiuto immediato.
Aiuto che non deve concretizzarsi in un letto di contenzione e una siringona di chissà quale sostanza, bensì in amore e in tanta consapevolezza che niente è per sempre.
Non fatevi spaventare, e la prima cosa che va fatta è contenere chi si trova in difficoltà, aiutandolo, portandolo in un luogo dove non possa nuocere né a se stesso né agli altri.
Se non riuscite da soli a gestire una persona in tale stato mentale, fatevi aiutare, trovate amici fidati che facciano cerchio con voi intorno a chi sta male.
Fate prevalere l'amore, e non la comodità di affidare un vostro caro alle grinfie della psichiatria moderna, che ve lo riconsegnerà stracarico di psicofarmaci e con il sorriso da ebete.
In un ambiente protetto, bisogna investigare a 360 gradi le motivazioni di un crollo psicologico importante.
Va guardato tutto, in quanto moltissime manifestazioni psicologiche hanno una concausa di natura organica, in quanto il cervello stesso è un organo che risente moltissimo di fattori nutrizionali e ambientali.
Intolleranza al glutine, diabete, cattivo funzionamento della tiroide, infiammazioni del fegato, parassitosi, intossicazione da metalli pesanti, droghe....tutto può essere causa di manifestazioni psicologiche, che non si risolvono intossicando il malcapitato di turno con ulteriori sostanze tossiche.
Immediatamente bisogna mettere a digiuno chi manifesta tali problematiche, almeno per tre giorni, facendogli sorseggiare acqua in continuazione, al fine di agevolare il corpo nell'esplusione di qualunque tossina sia in circolo.
E la fase acuta passa, perché tutto passa sempre, a condizione di permettere al corpo di lavorare per se stesso.
Poi si investigheranno le cause che hanno portato a tale crollo, non dimenticando mai la fondamentale componenete dell'alimentazione.
Il glutine può causare stati depressivi devastanti, il diabete può causare stati confusionali enormi, il lattosio può portare a manifestazioni di carattere autistico.
Quello che manca alla psichiatria di oggi è un approccio olistico e igienistico al "malato di mente".
Mancano luoghi ove chi è in emergenza psichiatrica possa essere accudito e non coercizzato; capito e non obbligato; amato e non psicomedicalizzato.
Questo significa riportare un essere umano nella società, e non allontanarlo per sempre.
È un progetto su cui sto lavorando, chiunque voglia dare un proprio personale contributo umano è il benvenuto.
Alcuni reparti psichiatrici hanno sicuramente un approccio più umano, ma la solfa non cambia: chi manifesta problemi di natura psicologica viene psicomedicalizzato, questa è la realtà.
In passato esisteva la lobotomizzazione chirurgica; ora esiste quella chimica, grazie a potentissimi farmaci come il famigerato "Zyprexa", capace di fermare una crisi psicotica praticamente cancellando qualunque tipo di emozione in chi lo assume.
Ma non bisogna accettare passivamente tutto: vi sono procedure da seguire e diritti inalienabili che bisogna difendere a denti stretti.
Se vi trovate in condizioni psicologiche disperate, cercate di affidarvi anche ad un solo essere umano che possa capire la vostra condizione.
Non affidatevi a familiari che non vi comprendono, o tantomeno alle autorità sanitarie o di polizia, in quanto finireste dritti dritti verso il primo reparto psichiatrico, e lì costretti ad assumere farmaci anche contro la vostra volontà.
Il famigerato TSO è infatti un procedimento amministrativo più limitativo della libertà personale e di autodeterminazione del carcere vero e proprio.
Non bisogna avere paura di chi si trova in emergenza psichiatrica: ogni manifestazione psicologica deve essere affrontata con calma e freddezza.
Chi si trova davanti un depresso con manie suicide, piuttosto che uno schizofrenico che sente le voci non deve considerarlo un essere umano di serie "B", bensì una creatura in enorme difficoltà che necessita di aiuto immediato.
Aiuto che non deve concretizzarsi in un letto di contenzione e una siringona di chissà quale sostanza, bensì in amore e in tanta consapevolezza che niente è per sempre.
Non fatevi spaventare, e la prima cosa che va fatta è contenere chi si trova in difficoltà, aiutandolo, portandolo in un luogo dove non possa nuocere né a se stesso né agli altri.
Se non riuscite da soli a gestire una persona in tale stato mentale, fatevi aiutare, trovate amici fidati che facciano cerchio con voi intorno a chi sta male.
Fate prevalere l'amore, e non la comodità di affidare un vostro caro alle grinfie della psichiatria moderna, che ve lo riconsegnerà stracarico di psicofarmaci e con il sorriso da ebete.
In un ambiente protetto, bisogna investigare a 360 gradi le motivazioni di un crollo psicologico importante.
Va guardato tutto, in quanto moltissime manifestazioni psicologiche hanno una concausa di natura organica, in quanto il cervello stesso è un organo che risente moltissimo di fattori nutrizionali e ambientali.
Intolleranza al glutine, diabete, cattivo funzionamento della tiroide, infiammazioni del fegato, parassitosi, intossicazione da metalli pesanti, droghe....tutto può essere causa di manifestazioni psicologiche, che non si risolvono intossicando il malcapitato di turno con ulteriori sostanze tossiche.
Immediatamente bisogna mettere a digiuno chi manifesta tali problematiche, almeno per tre giorni, facendogli sorseggiare acqua in continuazione, al fine di agevolare il corpo nell'esplusione di qualunque tossina sia in circolo.
E la fase acuta passa, perché tutto passa sempre, a condizione di permettere al corpo di lavorare per se stesso.
Poi si investigheranno le cause che hanno portato a tale crollo, non dimenticando mai la fondamentale componenete dell'alimentazione.
Il glutine può causare stati depressivi devastanti, il diabete può causare stati confusionali enormi, il lattosio può portare a manifestazioni di carattere autistico.
Quello che manca alla psichiatria di oggi è un approccio olistico e igienistico al "malato di mente".
Mancano luoghi ove chi è in emergenza psichiatrica possa essere accudito e non coercizzato; capito e non obbligato; amato e non psicomedicalizzato.
Questo significa riportare un essere umano nella società, e non allontanarlo per sempre.
È un progetto su cui sto lavorando, chiunque voglia dare un proprio personale contributo umano è il benvenuto.
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
UN'ENNESIMA ODISSEA OSPEDALIERA
Prendo spunto da un fatto realmente accaduto per ricominciare, spero con la dovuta assiduità, i miei articoli.
Una persona di mezza età mangia della carne cruda, e dopo circa un giorno comincia a sentirsi male, accusando una febbre che, "curata" con tachipirina, non ne vuole proprio sapere di "sparire", lasciando il malcapitato sfrebbrato per alcune ore, per poi puntualmente ritornare.
Cosa fa quindi il suddetto, senza cognizione igienistica? Spaventato da questa febbre che non vuole andare via, si rifiugia tra le braccia "amorevoli" di mamma ospedale, venendo ricoverato per accertamenti.
E qui comincia l'odissea: è un virus! No, un batterio! No, è la prostata! No, è un focolaio che non si trova...
E giù di tachipirina, antibiotici ad ampio spettro, per poi andare avanti con il cortisone.
E questa febbre dispettosa che proprio non vuole andarsene, con i dottori che si scervellano per trovare una soluzione per farla sparire.
Ma che cosa avrà mai fatto di male questa febbre, dato che tutti ce l'hanno con essa?
Siamo alle solite, alla follia medica, all'ignoranza devastatrice di chi indossa un camice e non ha capito nulla di medicina.
Siamo alla forsennata ricerca del sintomo, come il mio articolo dell'omonimo titolo, alla vera e propria demolizione di tutte quelle spie e meccanismi che il corpo umano mette in atto al fine di arrivare ad una guarigione vera e non fittizia.
La medicina allopatica utilizza tutte le sue armi per zittire il sintomo, e il malcapitato fra alcuni giorni verrà dimesso, sfebbrato, completamente intossicato dai farmaci, e con il problema che è stato soffocato al posto che risolto.
L'igienismo invece accompagna la febbre, comprende che essa è un meccanismo difensivo articolato e orchestrato dal proprio sapiente organismo, e quindi la agevola, la lascia fare.
I medici pensano che senza febbre=guarito, senza comprendere minimamente che le manifestazioni sintomatologiche sono spie e allo stesso tempo sistemi che il corpo mette in atto per raggiungere la vera guarigione.
La febbre si manifesta per rendere inospitale l'organismo a sostanze ritenute non amiche; l'infiammazione si manifesta per convogliare una maggior quantità di sangue ai tessuti e quindi di globuli bianchi, rossi e piastrine, al fine di velocizzarne la guarigione.
Abbattere la febbre non significa guarire; significa aver rispedito, ancora più in profondità, un problema che si manifesterà successivamente e in modo ancora più pesante.
E ora il malcapitato verrà sottoposto a una tac total body: le migliori tecnologie associate a una conoscenza ancora medievale. Si salvi chi può.
Una persona di mezza età mangia della carne cruda, e dopo circa un giorno comincia a sentirsi male, accusando una febbre che, "curata" con tachipirina, non ne vuole proprio sapere di "sparire", lasciando il malcapitato sfrebbrato per alcune ore, per poi puntualmente ritornare.
Cosa fa quindi il suddetto, senza cognizione igienistica? Spaventato da questa febbre che non vuole andare via, si rifiugia tra le braccia "amorevoli" di mamma ospedale, venendo ricoverato per accertamenti.
E qui comincia l'odissea: è un virus! No, un batterio! No, è la prostata! No, è un focolaio che non si trova...
E giù di tachipirina, antibiotici ad ampio spettro, per poi andare avanti con il cortisone.
E questa febbre dispettosa che proprio non vuole andarsene, con i dottori che si scervellano per trovare una soluzione per farla sparire.
Ma che cosa avrà mai fatto di male questa febbre, dato che tutti ce l'hanno con essa?
Siamo alle solite, alla follia medica, all'ignoranza devastatrice di chi indossa un camice e non ha capito nulla di medicina.
Siamo alla forsennata ricerca del sintomo, come il mio articolo dell'omonimo titolo, alla vera e propria demolizione di tutte quelle spie e meccanismi che il corpo umano mette in atto al fine di arrivare ad una guarigione vera e non fittizia.
La medicina allopatica utilizza tutte le sue armi per zittire il sintomo, e il malcapitato fra alcuni giorni verrà dimesso, sfebbrato, completamente intossicato dai farmaci, e con il problema che è stato soffocato al posto che risolto.
L'igienismo invece accompagna la febbre, comprende che essa è un meccanismo difensivo articolato e orchestrato dal proprio sapiente organismo, e quindi la agevola, la lascia fare.
I medici pensano che senza febbre=guarito, senza comprendere minimamente che le manifestazioni sintomatologiche sono spie e allo stesso tempo sistemi che il corpo mette in atto per raggiungere la vera guarigione.
La febbre si manifesta per rendere inospitale l'organismo a sostanze ritenute non amiche; l'infiammazione si manifesta per convogliare una maggior quantità di sangue ai tessuti e quindi di globuli bianchi, rossi e piastrine, al fine di velocizzarne la guarigione.
Abbattere la febbre non significa guarire; significa aver rispedito, ancora più in profondità, un problema che si manifesterà successivamente e in modo ancora più pesante.
E ora il malcapitato verrà sottoposto a una tac total body: le migliori tecnologie associate a una conoscenza ancora medievale. Si salvi chi può.
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
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