FONTE WWW.DIRETTANEWS24.COM
Suicidio a Milano, funzionaria di Banca Intesa si lancia dalla sede dell’istituto
ottobre 13, 2017
Suicidio in pieno centro a Milano. La tragedia è avvenuta nella tarda mattinata di giovedì 12 ottobre: intorno alle 11.30, secondo quanto riportato dall’azienda regionale di emergenza urgenza.
Una donna di 49 anni si è lanciata nel vuoto dalla sede della Banca Intesa che si trova in via Hoepli, all’angolo tra piazza Meda e via San Paolo. La donna, secondo le prime informazioni, era una funzionaria dello stesso istituto di credito.
La donna si sarebbe lanciata dal quarto piano del palazzo che ospita gli uffici dell’istituto bancario.
Le condizioni della 49enne sono subito apparse disperate, tanto che la centrale operativa del 118 ha inviato sul posto un’ambulanza e un’automedica in codice rosso.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 con un’ambulanza e un’automedica, ma per la donna non c’era purtroppo più niente da fare: il personale medico ne ha potuto solo constatare il decesso.
Non sono ancora chiare le motivazioni del gesto. Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Milano, sul posto con gli agenti della polizia locale.
FONTE WWW.ILRESTODELCARLINO.IT
Cupramontana, epilogo tragico per Mariya. Trovata morta
Ancona, il corpo della 19enne scomparsa è stata trovato in un bosco non lontano da casa
Cupramontana (Ancona), 14 ottobre 2017 - Il sorriso dolce di Mariya si è spento, così come le speranze della madre e delle amiche, che da giorni sognavano di riabbracciarla. Il mistero della scomparsa della ragazza si è concluso nel peggiore dei modi. Il corpo della giovane, 19 anni, di origini ucraine ma che da 9 anni viveva a Cupramontana, nell’Anconetano, è stato ritrovato in un bosco non lontano da casa.
Secondo gli investigatori non ci sono dubbi sulla sua morte: la ragazza si è impiccata con un foulard probabilmente il giorno stesso della scomparsa. Il corpo è stato individuato ieri intorno alle 16.30 da una squadra della protezione civile in contrada Romita, in una zona impervia all’interno di un uliveto che dista solo tre chilometri dalla casa in cui la giovane viveva con la madre.
Un epilogo amaro per una vicenda che ha sconvolto la comunità. Mariya era una studentessa modello: si era da poco diplomata all’istituto Cuppari di Jesi, ma negli ultimi tempi sembra soffrisse di depressione, e per questo era in cura. Un male interiore che al momento sembra essere la causa più probabile del suicidio e per il quale Mariya era stata sottoposta ad alcuni accertamenti in una clinica di Fermo. Proprio lì aveva conosciuto un ragazzo, affetto da disturbi psichici, lo stesso che mercoledì durante la diretta Rai di ‘Chi l’ha visto?’ avrebbe inviato foto inquietanti via Whatsapp al cellulare della migliore amica di lei. Le foto ritraevano un coltello e un braccio con la lettera ‘M’ incisa con un taglierino, una ragazza sdraiata a pancia in giù a letto accanto a quello che sembrava il cappottino beige che indossava Mariya al momento della scomparsa e una sagoma con un cappio in mano e alcune parole come cifrate. Mariya aveva parlato di quel ragazzo che le aveva prestato un libro anche col suo fidanzato, Francesco Guerra, che ieri pomeriggio a ‘La Vita in Diretta’ dopo il ritrovamento del corpo della giovane ha detto: «Mi aveva detto che era simpatico».
Mariya era scomparsa da casa domenica pomeriggio: «Dovevamo andare a fare una passeggiata programmata insieme, io l’avrei raggiunta ma lei andava più veloce. Non l’ho più trovata: l’ho cercata ovunque, anche con l’auto» ha raccontato in seguito la madre. Quel giorno anche il suo ragazzo l’aveva sentita ‘strana’ e le aveva chiesto di vedersi, ma lei aveva glissato dicendogli di non preoccuparsi. A destare preoccupazione e a escludere una fuga programmata fin da subito anche il fatto che la ragazza fosse uscita di casa senza documenti, cellulare, soldi e occhiali da vista, ma con le lenti a contatto giornaliere e una grave miopia. Fin dal giorno successivo vigili del fuoco, carabinieri in congedo e protezione civile si sono messi in moto con le ricerche, con tanto di cane molecolare: tra le ipotesi anche quella che la giovane potesse essere salita a bordo di un’auto, visto che le tracce sembravano terminare in fondo al paese. Ma purtroppo le ipotesi si sono risolte nel peggiore dei modi.
Ora tra Cupramontana, dove la giovane viveva con la madre a casa del datore di lavoro di lei, e Jesi, dove si trovava la cerchia di amici della ragazza, resta solo tanto dolore per quel momento di sconforto terminato nella più amara delle tragedie. E per Mariya, dagli occhi chiari e il sorriso dolce, studentessa modello che avrebbe dovuto scegliere a quale università iscriversi proprio in questi giorni, il futuro radioso si è trasformato in tragedia.
FONTE WWW.RAVENNANOTIZIE.IT
La tragica scomparsa di Mayo, noto dj della riviera.
La tragica scomparsa di Mayo, noto dj della riviera
Dj Mayo
Il 1° agosto è morto all'ospedale di Ravenna Mario Cannillo, 46 anni, in arte dj Mayo, personaggio noto presso i giovani e nei locali della riviera, come il Rock Planet di Pinarella di Cervia. Il dj è arrivato in ospedale a Ravenna già in condizioni disperate, con diverse ferite da arma da taglio che - secondo le prime ricostruzioni - si sarebbe procurato da solo, in un tentativo di suicidio. Inutili i tentativi dei sanitari di salvarlo.
Mayo aveva accennato a problemi di salute negli ultimi tempi sul suo profilo Facebook, mentre i suoi conoscenti parlano del fatto che il dj stesse attraversando una fase di forte depressione, il che potrebbe spiegare l'eventuale tentativo di suicidio.
FONTE WWW.UNIONESARDA.IT
"Ho ammazzato la mamma": Quartu, fermato un 56enne
Domenica 30 Luglio alle 18:21 - ultimo aggiornamento Lunedì 31 Luglio alle 08:19
La polizia sul posto
Ha ucciso la madre a coltellate preso da un raptus. Poi ha atteso l'arrivo del 118 e della Polizia.
Omicidio nel pomeriggio a Quartu.
Il responsabile, Angelo Dessì, 56 anni, è stato trovato a casa, in via Nenni, in stato di choc: sembra soffra di problemi psichici, ma prima d'ora non ci sarebbero mai state denunce di comportamenti violenti.
La vittima Paola Schiffino, 86 anni.
Inutili i soccorsi.
Il carro funebre si allontana da via Nenni con il corpo dell'anziana
Sul posto gli agenti del commissariato, gli investigatori della Squadra mobile e gli esperti della Scientifica per tutti gli accertamenti, raggiunti poi dal pm Alessandro Pili e dal medico legale Roberto Demontis.
A dare l'allarme è stato il fratello.
Secondo quanto trapelato, quest'ultimo avrebbe telefonato a casa della madre per sapere come stesse.
A rispondere è stato Angelo Dessì, che viveva con la donna.
"Tutto bene?", gli avrebbe chiesto il fratello. E quello, candidamente, avrebbe replicato: "No, ho appena ucciso la mamma".
Dopo l'intervento delle forze dell'ordine e i rilievi nell'abitazione, Dessì - che avrebbe infierito sulla madre con due coltelli, colpendola con diversi fendenti - è stato portato via da un'ambulanza e si trova ora piantonato in ospedale nel reparto di Psichiatria del Santissima Trinità.
FONTE WWW.NAPOLITODAY.IT
Suicidio Lucia Caruso
Lucia Caruso
APPROFONDIMENTI
Si lancia nel vuoto da un balcone, addio a Lucia Caruso
Si lancia nel vuoto da un balcone, addio a Lucia Caruso
18 maggio 2017
Emergono novità importanti sulla morte di Lucia Caruso, la 35enne cantante neomelodica di Torre Annunziata, che si è tolta la vita questa mattina lanciandosi dal balcone di un edificio di via Mazzini, nel centro storico della città vesuviana.
Secondo le prime testimonianze raccolte dalla polizia intervenuta sul posto, alcune persone avrebbero tentato di dissuadere Lucia Caruso dal compiere il folle gesto, invano. I conoscenti hanno riferito che l'artista soffriva di depressione.
Molto nota in città e non solo, Lucia Caruso aveva duettato, tra gli altri, anche con Leo Ferrucci (in "Si cchiù giovane 'e me") e Ciro Rigione (in "E ppe sempe"). Nel corso della sua carriera aveva anche dedicato una canzone al Calcio Napoli, dal titolo "La squadra del cuore".
FONTE WWW.ILMESSAGGERO.IT
Udine, delusa per amore si lancia da quarto piano: ragazza 23enne in fin di vita
I soccorsi alla ragazza che si è buttata dal quarto piano
di Paola Treppo
Una ragazza di 23 anni di Udine si è lanciata dal quarto piano di una palazzina in piazzale Cella e versa in gravissime condizioni all'ospedale di Udine. La giovane, in profondo stato di prostrazione a causa di una terribile delusione d'amore, aveva tentato già di togliersi la vita per due volte nei giorni scorsi, in un caso ingerendo dei farmaci e poi cercando di farla finita inalando del gas di scarico dentro a una macchina.
Oggi, martedì 16 maggio, intorno alle 15, il lancio dal quarto piano, in centro città (nelle foto i soccorsi). La vita della 23enne è appesa a un filo. Sul posto il 118 e i carabinieri della Compagnia di Udine.
FONTE WWW.MACERATANOTIZIE.IT
Fiastra: si impicca un allevatore
Il corpo è stato ritrovato dalla madre in un capannone
Lo ha trovato la madre qualche ora dopo. Protagonista di questa drammatica vicenda, un allevatore di 58 anni di Fiastra, che si è tolto la vita nella mattinata di venerdì 19 maggio, orientativamente intorno alle 11:30. La madre ha trovato il corpo nel primo pomeriggio in un capannone vicino casa.
Secondo le prime ipotesi portate avanti dai Carabinieri di Fiastra, il gesto è stato dettato dalla depressione. L’uomo non era sposato, viveva con la madre in un modulo dal momento che la sua abitazione è stata danneggiata dal sisma. Si occupava dei suoi animali e coltivava i suoi terreni.
In questi giorni sarebbe dovuta arrivare la stalla per i suoi animali e chi lo aveva visto recentemente lo ha definito sereno, non c’era nulla che avrebbe fatto presagire la tragedia. Sul posto sono arrivati i Carabinieri e il 118, ma non c’era più nulla da fare.
COMMENTO
"Delusioni amorose", "raptus di follia", "abbandonato dallo Stato": apparenti giustificazioni per fornire all'opinione pubblica una "tranquillizante" motivazione per chi si autoaccoltella, chi si impicca, chi si butta nel vuoto, chi uccide la propria madre senza apparente motivo.
Invece, come ormai troppo spesso accade, è verosimile che tutte queste tragiche storie abbiano il "solito" denominatore comune: gli psicofarmaci.
Come ripeto sempre, ognuno si faccia la propria idea. Io la mia già ce l'ho.
Pietro Eupremio Maria Bisanti