Bambini messi nella lavatrice dalla propria madre.
Madri che si buttano dalla finestra con i propri figli.
Madri che li annegano nella vasca da bagno.
Con un denominatore comune: gli psicofarmaci.
Ormai siamo assuefatti a eventi e notizie di questo tipo, e i media, intenzionalmente o meno, ci raccontano la favoletta che dicono loro.
E invece le cose vanno dette chiaramente per quello che sono: moltissimi casi di omicidio-suicidio sono causati dagli psicofarmaci, soprattutto dagli antidepressivi della categoria SSRI (selettori della ricaptazione della serotonina), come Prozac, Wellbutrin, Paxil....
I media si limitano a dire "...era depressa"... "...veniva seguita da un Centro di Igiene Mentale"...etc...
questo significa solo una cosa: che la malcapitata prendeva antidepressivi.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Ormai solo un cieco non riuscirebbe a capire che gli antidepressivi possono trasformare le persone in assassini, portandole a vere e proprie "emergenze omicidiarie e suicidiarie".
Vi rendete conto che ormai questa società ha inculcato nella nostra testa che un depresso deve per forza portarsi nella tomba tutta la famiglia?
Non nego che problemi, anche gravi, nella vita, possano arrivare a mettere a dura prova il sistema nervoso di un essere umano, portandolo anche a suicidarsi.
Ma non c'è spiegazione al fatto che una madre, uccidendosi, decida di portarsi dietro il proprio figlio, uccidendolo a volte senza nemmeno uccidere se stessa!
Nessuno generalizza, ci sono situazioni psicologiche che possono portare a gesti estremi, ma che dovrebbero rimanere casi isolati, e invece non è così.
Quanti suicidi vengono archiviati come tali, ma in realtà sono psicofarmaco-indotti? Quanti omicidi portano gente in galera, ma che in realtà sono psicofarmaco-indotti? Quante ulteriori vite devono essere stroncate, con la facile scusa che "era depresso"?
Poliziotti, carabinieri, magistrati, svegliamoci e cominciamo, finalmente, ad associare il nesso causale fra il consumo di antidepressivi e gesti di natura violenta.
Altrimenti i veri responsabili rimarrano sempre impuniti.
NUTRIZIONE COMPATIBILE E PRINCIPI DI IGIENISMO NATURALE, PER VEDERE FINALMENTE IL MONDO PER QUELLO CHE È VERAMENTE E NON COME VOGLIONO FARLO APPARIRE! IL BLOG DI ELEZIONE RIGUARDO IL MONDO DELLA PSICHIATRIA E DEGLI PSICOFARMACI. PER CONTATTI: PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM
ACQUISTA IL LIBRO. SCRIVI A PIETROBISANTIBLOG@GMAIL.COM O COMPILA MODULO DI CONTATTO. SOSTIENICI!
NO ALLA PSICHIATRIA
Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle cause organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
Invia la tua storia a pbisant@hotmail.com.
La consapevolezza è l'unica arma vincente.
Si precisa che è ammessa la divulgazione di tutti i contenuti di questo blog con perentoria citazione della fonte
Informazioni personali
- Pietro Eupremio Maria Bisanti
- Milano, Italy
- Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
domenica 23 settembre 2012
DEPRESSO NON VUOL DIRE ASSASSINO
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
SCALAGGIO ZYPREXA: E' VERAMENTE DURA.
LETTERA
Da domenica sono passato da 20mg di zyprexa a 15 mg di zyprexa, mi sembra di aver assorbtio bene l' abbassamento per cui volevo passare a 12,5 perchè anche a 15mg sento troppo appiattimento affettivo e poca energia ma la mia famiglia non vuole. Lei me lo consiglia?
Eugenio
RISPOSTA
Ci si risente Eugenio,
questa è la sua seconda mail.
Veniamo a noi: ho scritto un sacco di articoli sul famigerato Zyprexa e chiunque li volesse leggere potrà utilizzare la funzione del motore di ricerca sul blog.
Ribadisco che è un farmaco demoniaco, che "guarisce" le crisi psicotiche semplicemente agendo da lobotomizzazione di tipo chimico.
Per questo, chi prende lo Zyprexa, oltre a ingrassare come una balena, a candidarsi per il diabete e tutta una serie di altri, gravi problemi di salute, registra quello che ha detto lei, e cioè "un appiattamento affettivo".
Anche un lobotomizzato capirebbe che non si guarisce una persona disattivandogli il cervello, come non si aggiusta una macchina che ha il motore difettoso semplicemente tenendola ferma o andando solo a 10 km/h. SI DEVE CAPIRE PERCHE' LA MACCHINA NON VA BENE.
Purtroppo tutti gli psicofarmaci, Zyprexa compreso, devono essere scalati con MOLTA attenzione, sia perché riaffiorano subito i sintomi che erano stati semplicemente nascosti e mai estirpati, sia perché la biochimica celebrale si era in qualche modo "adattata" a quella porcheria.
Gli effetti da scalaggio e sospensione devono quindi essere monitorati, perché qualunque psichiatra, nel caso lo scalaggio producesse sintomatologia evidentissima, andrebbe subito a imputarla al fatto che "il farmaco serve e senza non si può stare".
Prendere lo Zyprexa caro Eugenio significa accettare di vivere una vita di stenti, senza emozioni, senza poter provare affetto e amore per nessuno, pensando solo a mangiare, come gli Zombie dei film, senza una vita affettiva e sessuale.
Io non sono un medico e non faccio diagnosi, né posso prescrivere alcunché, ma posso dirle cosa dicono i dettami dell'igienismo, l'unico, a mio parere, vero modo di arrivare alla radice dei problemi.
Ora deve prendersi Lei stesso tutte le responsabilità del caso e andare avanti a scalare se ciò desidera, analizzando bene come si sente, e aumentando o diminuendo lo scalaggio in base al suo grado di sopportazione.
Può nel frattempo aiutare il suo corpo iniziando a eliminare tutte le sostanze che creano scompensi come sale, caffè, zuccheri artificiali, bibite gassate, sigarette, droghe di ogni tipo, cominciando ad avvicinarsi all'unico modo possibile di alimentarsi, e cioè quello vegano tendenzialmente crudista, che troverà riportato in molti miei articoli.
Non deve assolutamente transitare bruscamente dalla sua attuale alimentazione onnivora a quella vegana, in quanto il suo corpo sta già superlavorando per lo scalaggio dei farmaci.
Quindi, prima si scala, avvicinandosi a quel tipo di alimentazione, e poi la si abbraccia con gioia per tutta la vita, non dimenticando mai che corpo e mente sono uniti, e l'equazione cibo pulito=pensieri puliti non sbaglia mai.
Mi tenga informato.
Forza e coraggio.
Da domenica sono passato da 20mg di zyprexa a 15 mg di zyprexa, mi sembra di aver assorbtio bene l' abbassamento per cui volevo passare a 12,5 perchè anche a 15mg sento troppo appiattimento affettivo e poca energia ma la mia famiglia non vuole. Lei me lo consiglia?
Eugenio
RISPOSTA
Ci si risente Eugenio,
questa è la sua seconda mail.
Veniamo a noi: ho scritto un sacco di articoli sul famigerato Zyprexa e chiunque li volesse leggere potrà utilizzare la funzione del motore di ricerca sul blog.
Ribadisco che è un farmaco demoniaco, che "guarisce" le crisi psicotiche semplicemente agendo da lobotomizzazione di tipo chimico.
Per questo, chi prende lo Zyprexa, oltre a ingrassare come una balena, a candidarsi per il diabete e tutta una serie di altri, gravi problemi di salute, registra quello che ha detto lei, e cioè "un appiattamento affettivo".
Anche un lobotomizzato capirebbe che non si guarisce una persona disattivandogli il cervello, come non si aggiusta una macchina che ha il motore difettoso semplicemente tenendola ferma o andando solo a 10 km/h. SI DEVE CAPIRE PERCHE' LA MACCHINA NON VA BENE.
Purtroppo tutti gli psicofarmaci, Zyprexa compreso, devono essere scalati con MOLTA attenzione, sia perché riaffiorano subito i sintomi che erano stati semplicemente nascosti e mai estirpati, sia perché la biochimica celebrale si era in qualche modo "adattata" a quella porcheria.
Gli effetti da scalaggio e sospensione devono quindi essere monitorati, perché qualunque psichiatra, nel caso lo scalaggio producesse sintomatologia evidentissima, andrebbe subito a imputarla al fatto che "il farmaco serve e senza non si può stare".
Prendere lo Zyprexa caro Eugenio significa accettare di vivere una vita di stenti, senza emozioni, senza poter provare affetto e amore per nessuno, pensando solo a mangiare, come gli Zombie dei film, senza una vita affettiva e sessuale.
Io non sono un medico e non faccio diagnosi, né posso prescrivere alcunché, ma posso dirle cosa dicono i dettami dell'igienismo, l'unico, a mio parere, vero modo di arrivare alla radice dei problemi.
Ora deve prendersi Lei stesso tutte le responsabilità del caso e andare avanti a scalare se ciò desidera, analizzando bene come si sente, e aumentando o diminuendo lo scalaggio in base al suo grado di sopportazione.
Può nel frattempo aiutare il suo corpo iniziando a eliminare tutte le sostanze che creano scompensi come sale, caffè, zuccheri artificiali, bibite gassate, sigarette, droghe di ogni tipo, cominciando ad avvicinarsi all'unico modo possibile di alimentarsi, e cioè quello vegano tendenzialmente crudista, che troverà riportato in molti miei articoli.
Non deve assolutamente transitare bruscamente dalla sua attuale alimentazione onnivora a quella vegana, in quanto il suo corpo sta già superlavorando per lo scalaggio dei farmaci.
Quindi, prima si scala, avvicinandosi a quel tipo di alimentazione, e poi la si abbraccia con gioia per tutta la vita, non dimenticando mai che corpo e mente sono uniti, e l'equazione cibo pulito=pensieri puliti non sbaglia mai.
Mi tenga informato.
Forza e coraggio.
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
venerdì 14 settembre 2012
LA SCHIZOFRENIA NON ESISTE
LETTERA
Buonasera,
sono un paziente schizofrenico a cui gli prescrivono una terapia famacologica pesante, può lei aiutarmi ad uscire da questo tunnel famracologico? Credo che una corretta alimentazione possa far stare meglio, può far smettere dalla dipendenza dei farmaci?
Eugenio C.
RISPOSTA
Buonasera Eugenio,
per motivi di privacy ho oscurato il suo cognome.
Veniamo a noi.
La schizofrenia è la diagnosi che tutti i cosiddetti malati mentali temono.
La depressione fa paura, la psicosi ancora di più, ma la schizofrenia è un'etichetta che uno si porta addosso peggio di una fedina penale sporca.
Sa cosa penso?
Che la schizofrenia, intesa come la vogliono intendere gli psichiatri, non esista.
Non esiste, perché raccogliere dei sintomi e associarli a una patologia senza sapere da dove vengono, perché ci sono e come farli andare via definitivamente è semplicemente folle.
L'unico dato certo è proprio la sintomatologia, che si manifesta con deliri, isolamento sociale, vere e proprie allucinazioni uditive, olfattive e visive, oltre che da marcata paranoia.
La terapia ufficiale prevede antipsicotici atipici, oppure i neurolettici.
E cosa fanno queste grandiose medicine? Semplice, spengono fisicamente alcune aree del cervello, e quindi la lobotomizzazione chimica è fatta.
Non importa se si ottunde tutto, l'importante è che il "paziente" non si "scompensi".
La soluzione dell'igienismo è diametralmente opposta.
In primis, gli psicofarmaci tendono a cronicizzare una situazione, mantenendola inalterata nel tempo con pesantissimi effetti collaterali e non.
In secundis, non vanno a colpire la causa, che è, spessissime volte, di origine squisitamente organica.
Cosa significa?
Significa che il corpo lavora male, e dato che il corpo è un tutt'uno e non un insieme di organi che lavorano autonomamente, ecco che il cervello presenta questa sintomatologia per far comprendere che qualcosa non va.
Ma non è il cervello in sé che non funziona, bisogna spostarsi decisamente più in basso, verso quel campo da calcio che è il nostro intestino.
Lì ci giochiamo tutto: le digestioni dell'era moderna, che provocano leucocitosi e putrefazioni intestinali non fanno altro che produrre miasmi che arrivano fino alla zona celebrale.
Infatti, qualunque crisi schizofrenica non trattata con i farmaci rientra mettendo il paziente a digiuno con sola acqua, dando modo al corpo di "sfrebbrarsi".
Non dimentichiamo che siamo circondati da alimenti che causano irritazione a livello celebrale, poiché il loro peptidi non digeriti riescono a passare la barriera emato-encefalica.
Ad esempio la caseina ed il glutine, la cui eliminazione dalla dieta sta fornendo risultati sorprendenti nella gestione di bambini autistici.
Purtroppo Eugenio io non so nulla di Lei, della sua situazione, delle sue abitudini di vita.
Posso dirle solo che, senza avere la capacità giuridica di poter esprimere delle diagnosi, che la via farmacologica è l'unica che non porta da nessuna parte, che non le permetterà di vivere a pieno la sua vita.
Quando l'umanità imparerà che gli psicofarmaci sono la rovina di questo secolo non sarà mai troppo tardi.
Nel suo caso, bisognerebbe che Lei si affidasse a uno psichiatra con una visione olistica che riuscisse a farle innanzitutto scalare con attenzione i farmaci, dato che gli effetti da sospensione possono essere anche drammatici, per poi partire con un'alimentazione che finalmente possa evitare di trasformare il suo intestino in una discarica, è cioè la vegana tendenzialmente crudista.
Lei ha bisogno di più uva, più pesche, più arance, e niente Haldol, Serenase e cadaveri da ingurgitare.
Sembra così facile, e in realtà lo è.
Siamo nati per stare bene, e se siamo andati avanti milioni di anni senza psicofarmaci un motivo ci sarà.
Buonasera,
sono un paziente schizofrenico a cui gli prescrivono una terapia famacologica pesante, può lei aiutarmi ad uscire da questo tunnel famracologico? Credo che una corretta alimentazione possa far stare meglio, può far smettere dalla dipendenza dei farmaci?
Eugenio C.
RISPOSTA
Buonasera Eugenio,
per motivi di privacy ho oscurato il suo cognome.
Veniamo a noi.
La schizofrenia è la diagnosi che tutti i cosiddetti malati mentali temono.
La depressione fa paura, la psicosi ancora di più, ma la schizofrenia è un'etichetta che uno si porta addosso peggio di una fedina penale sporca.
Sa cosa penso?
Che la schizofrenia, intesa come la vogliono intendere gli psichiatri, non esista.
Non esiste, perché raccogliere dei sintomi e associarli a una patologia senza sapere da dove vengono, perché ci sono e come farli andare via definitivamente è semplicemente folle.
L'unico dato certo è proprio la sintomatologia, che si manifesta con deliri, isolamento sociale, vere e proprie allucinazioni uditive, olfattive e visive, oltre che da marcata paranoia.
La terapia ufficiale prevede antipsicotici atipici, oppure i neurolettici.
E cosa fanno queste grandiose medicine? Semplice, spengono fisicamente alcune aree del cervello, e quindi la lobotomizzazione chimica è fatta.
Non importa se si ottunde tutto, l'importante è che il "paziente" non si "scompensi".
La soluzione dell'igienismo è diametralmente opposta.
In primis, gli psicofarmaci tendono a cronicizzare una situazione, mantenendola inalterata nel tempo con pesantissimi effetti collaterali e non.
In secundis, non vanno a colpire la causa, che è, spessissime volte, di origine squisitamente organica.
Cosa significa?
Significa che il corpo lavora male, e dato che il corpo è un tutt'uno e non un insieme di organi che lavorano autonomamente, ecco che il cervello presenta questa sintomatologia per far comprendere che qualcosa non va.
Ma non è il cervello in sé che non funziona, bisogna spostarsi decisamente più in basso, verso quel campo da calcio che è il nostro intestino.
Lì ci giochiamo tutto: le digestioni dell'era moderna, che provocano leucocitosi e putrefazioni intestinali non fanno altro che produrre miasmi che arrivano fino alla zona celebrale.
Infatti, qualunque crisi schizofrenica non trattata con i farmaci rientra mettendo il paziente a digiuno con sola acqua, dando modo al corpo di "sfrebbrarsi".
Non dimentichiamo che siamo circondati da alimenti che causano irritazione a livello celebrale, poiché il loro peptidi non digeriti riescono a passare la barriera emato-encefalica.
Ad esempio la caseina ed il glutine, la cui eliminazione dalla dieta sta fornendo risultati sorprendenti nella gestione di bambini autistici.
Purtroppo Eugenio io non so nulla di Lei, della sua situazione, delle sue abitudini di vita.
Posso dirle solo che, senza avere la capacità giuridica di poter esprimere delle diagnosi, che la via farmacologica è l'unica che non porta da nessuna parte, che non le permetterà di vivere a pieno la sua vita.
Quando l'umanità imparerà che gli psicofarmaci sono la rovina di questo secolo non sarà mai troppo tardi.
Nel suo caso, bisognerebbe che Lei si affidasse a uno psichiatra con una visione olistica che riuscisse a farle innanzitutto scalare con attenzione i farmaci, dato che gli effetti da sospensione possono essere anche drammatici, per poi partire con un'alimentazione che finalmente possa evitare di trasformare il suo intestino in una discarica, è cioè la vegana tendenzialmente crudista.
Lei ha bisogno di più uva, più pesche, più arance, e niente Haldol, Serenase e cadaveri da ingurgitare.
Sembra così facile, e in realtà lo è.
Siamo nati per stare bene, e se siamo andati avanti milioni di anni senza psicofarmaci un motivo ci sarà.
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
giovedì 13 settembre 2012
DIARREA E CICLO DOLOROSO, CHE FARE?
LETTERA
Ciao Pietro,
ti scrivo per un problema che riscontro da 20 giorni circa. Io sono vegan da ottobre (quindi meno di un anno), prima di essere vegan sono stata 3 mesi circa vegetariana. Da poco ho integrato la pasta e il riso integrali, mangio molta frutta e verdura... In questi mesi di veganismo ho iniziato a sentire tantissimi benifici fisici e mentali, non sono mai stata così male fin'ora.Da 20 giorni ho iniziato ad avere problemi e nella fattispecie diarrea. Non avevo mai avuto questo genere di problemi intestinali da quando sono vegan. Per ora sto cercando di mangiare crudo, fare semi-digiuni, molti centrifugati di frutta e verdura e se proprio devo uscire cerco di 'bloccare' la diarrea con riso, patate e limone.
Tu che cosa mi consigli? Grazie di cuore!
Dato che ci sono ti dico un altro problemuccio che ho... il primo giorno di ciclo mestruale sto proprio male male :( Quando ero onnivora stavo piegata in due per i primi 3 giorni, ora la cosa si è ridotta solo al primo giorno... che comunque sto molto male, tant'è che sono costretta a prendermi l'oki, l'antidolorifico perchè altrimenti nn posso fare proprio nulla e non ce la faccio a resistere...secondo te può dipendere anche questo dall'uso di glutine?
Grazie di cuore!
F.to A.M.
RISPOSTA
Ciao carissima, ci conosciamo ma rispetto lo tua richiesta di privacy.
Primo punto: la diarrea non si blocca mai, essendo un meccanismo difensivo e liberatorio del corpo umano.
Un po' come vomitare: quello che deve uscire non deve rimanere dentro a forza.
Nel tuo caso, sono portato a pensare che si tratti di una crisi eliminativa dovuta al tuo cambiamento di alimentazione.
Tieni conto che tra vegetariani e vegani c'è un abisso in meglio, e quindi il corpo si deve ulteriormente adattare, con conseguente eliminazione di tossine anche attraverso la diarrea.
Continua quindi così, non demoralizzarti e tieni duro che già i primi benefici li hai visti, vedrai in seguito che esplosione di salute.
Veniamo ora al ciclo: il ciclo NON deve essere doloroso.
Voi donne avete una marcia in più, e il corpo attraverso le mestruazioni non fa altro che eliminare altro materiale di scarto, oltre a quello del mancato concepimento.
Tieni conto che ormai le donne sono abituate a un ciclo abbondante e doloroso, quando in realtà dovrebbe essere l'esatto contrario.
Quindi, vedrai che con un'alimentazione impeccabile il tuo sistema autoregolarizzerà anche questo aspetto.
Per quanto riguarda il glutine....
Sono convinto che sia una proteina indigesta per il genere umano. Prima la togli, meglio è.
Ci sono tanti cereali buoni e leggeri senza glutine: mais, riso, grano saraceno, quinoa, amaranto.
Vai avanti così che è la strada giusta.
Ciao Pietro,
ti scrivo per un problema che riscontro da 20 giorni circa. Io sono vegan da ottobre (quindi meno di un anno), prima di essere vegan sono stata 3 mesi circa vegetariana. Da poco ho integrato la pasta e il riso integrali, mangio molta frutta e verdura... In questi mesi di veganismo ho iniziato a sentire tantissimi benifici fisici e mentali, non sono mai stata così male fin'ora.Da 20 giorni ho iniziato ad avere problemi e nella fattispecie diarrea. Non avevo mai avuto questo genere di problemi intestinali da quando sono vegan. Per ora sto cercando di mangiare crudo, fare semi-digiuni, molti centrifugati di frutta e verdura e se proprio devo uscire cerco di 'bloccare' la diarrea con riso, patate e limone.
Tu che cosa mi consigli? Grazie di cuore!
Dato che ci sono ti dico un altro problemuccio che ho... il primo giorno di ciclo mestruale sto proprio male male :( Quando ero onnivora stavo piegata in due per i primi 3 giorni, ora la cosa si è ridotta solo al primo giorno... che comunque sto molto male, tant'è che sono costretta a prendermi l'oki, l'antidolorifico perchè altrimenti nn posso fare proprio nulla e non ce la faccio a resistere...secondo te può dipendere anche questo dall'uso di glutine?
Grazie di cuore!
F.to A.M.
RISPOSTA
Ciao carissima, ci conosciamo ma rispetto lo tua richiesta di privacy.
Primo punto: la diarrea non si blocca mai, essendo un meccanismo difensivo e liberatorio del corpo umano.
Un po' come vomitare: quello che deve uscire non deve rimanere dentro a forza.
Nel tuo caso, sono portato a pensare che si tratti di una crisi eliminativa dovuta al tuo cambiamento di alimentazione.
Tieni conto che tra vegetariani e vegani c'è un abisso in meglio, e quindi il corpo si deve ulteriormente adattare, con conseguente eliminazione di tossine anche attraverso la diarrea.
Continua quindi così, non demoralizzarti e tieni duro che già i primi benefici li hai visti, vedrai in seguito che esplosione di salute.
Veniamo ora al ciclo: il ciclo NON deve essere doloroso.
Voi donne avete una marcia in più, e il corpo attraverso le mestruazioni non fa altro che eliminare altro materiale di scarto, oltre a quello del mancato concepimento.
Tieni conto che ormai le donne sono abituate a un ciclo abbondante e doloroso, quando in realtà dovrebbe essere l'esatto contrario.
Quindi, vedrai che con un'alimentazione impeccabile il tuo sistema autoregolarizzerà anche questo aspetto.
Per quanto riguarda il glutine....
Sono convinto che sia una proteina indigesta per il genere umano. Prima la togli, meglio è.
Ci sono tanti cereali buoni e leggeri senza glutine: mais, riso, grano saraceno, quinoa, amaranto.
Vai avanti così che è la strada giusta.
Igienista e consulente legale specializzato in ambito giuridico-psichiatrico, ricercatore indipendente sul disagio umano con particolare attenzione a quello giovanile e sui danni da psicofarmaci (NOTA BENE: L'Igienismo è uno stile e filosofia di vita e NON una specializzazione in ambito medico), già maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri (dal 24.09.1994 al 31.12.2017), ora docente ufficiale della prima scuola privata igienista italiana "Health Science University", attivista per i diritti umani e strenuo difensore dei diritti degli animali, da 14 anni si occupa in chiave igienista della correlazione fra alimentazione e malattia, con particolare attenzione alla salute mentale nonché all'utilizzo delle molecole più demoniache e distruttive mai inventate dall'uomo: gli psicofarmaci. L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. NOTA BENE: QUESTO SITO RIFLETTE IL PENSIERO ESCLUSIVO DEL SUO AUTORE E NON HA ALCUN COLLEGAMENTO ED/O ESPRIME CONSIDERAZIONI IN NOME E PER CONTO DELL'ARMA DEI CARABINIERI
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