Salve gentile signor Bisanti, mi chiamo ****** e sono un ragazzo di 27 anni, purtroppo anche io sono incatenato al CSM e a quelle porcherie chiamate psicofarmaci... Le dico che ahimè sono sempre stato un ragazzo timido, un po' introverso che si faceva e si fa ancora complessi sul suo aspetto fisico, da bambino ero obeso e in adolescenza ebbi il problema della ginecomastia, il che è una delle cose che ha influito molto sulla mia vita.
Ho avuto pochi amici, adesso praticamente zero, non ho mai avuto una ragazza, sono praticamente il tipico sfigato. Le racconto cosa mi è successo: nel 2010 è venuto a mancare mio padre dopo un anno di lotta contro il tumore, questa è stata una delle cause della mia diciamo pazzia, ma non è l'unica.
L'anno successivo andai a lavorare per 6 mesi in un pub perché servivano soldi (maledetti soldi), all'inizio andava bene ma dopo un po' di tempo ebbi purtroppo un'ossessione nei confronti di una ragazza che lavorava lì la quale è fidanzata. Fui licenziato perché non c'era lavoro e litigai con il titolare perché stavo diventando quasi insistente ma a fatti concreti non facevo niente di che, non l'ho mai sfiorata questa ragazza...
Lì ho fatto il cameriere che è un lavoro molto stressante a mio parere e mi sembrava che le persone ce l'avessero con me (purtroppo ho avuto ed ho ancora questo problema nel quale sono convinto che la gente ce l'abbia con me quando a volte non è vero ed altre probabilmente sì, dovuto credo da anni di infanzia ed adolescenza di insulti ed insicurezze sul mio fisico e sul fatto che gli altri dicevano che emanavo odori non gradevoli. Gli psichiatri dicono che un sintomo di psicosi...).
Ero scontroso e mi arrabbiavo facilmente perché mi ero fissato con questa ragazza, così nel 2012 impazzii, dicevo cose strane, avevo false memorie, inventavo racconti scritti, piangevo, in famiglia abbiamo parlato un po' ma purtroppo alla fine è stata scelta la via del CSM...
Il giorno che andai cioè il 14 febbraio, ero purtroppo in uno stato confusionale ed ero impaurito, così senza neanche discutere molto mi portarono a fare un TSO. Lì ero ancora più impaurito perché non sapevo cosa mi stesse accadendo e mi diedero per due settimane il tavor.
Passato il TSO, dovevo fare la cura con l'Invega, aumentai molto di peso, stavo male, ero uno zombie, non dormivo, i muscoli tirati, avevo sempre fame...
Un giorno d'estate decisi di mia volontà di dire alla dottoressa di abbandonare il CSM ed i farmaci, la mia richiesta fu esaudita, (finalmente pensai) purtroppo però nel 2013 ebbi una "ricaduta" e da allora fino ad oggi sto con quei maledetti...
La sera della ricaduta andai a suonare ad una famiglia che abitava nel mio quartiere, portando loro da mangiare per sdebitarmi del fatto che avevo paura di aver insultato l'uomo che ci abita, i suoi figli in passato mi insultavano sempre (riflettei che erano tutte sciocchezze). Purtroppo però a casa non ne vollero sapere e tornammo dal CSM cambiando dottore (questa volta un uomo).
All'inizio il solito Invega e mi stavo convincendo che serviva (quando in realtà non è così, i miei pensieri strani o fissazioni passano dopo che ci rifletto sopra e non grazie a ste porcherie), un giorno arrivò la mia condanna, il dottorone mi ingannò prescrivendomi lo Xeplion...
Mi disse che era un farmaco in sperimentazione e che era più comodo perché si faceva l'iniezione una volta sola, io come uno scemo accettai, ma non l'avessi mai fatto... Stavo bene con i pensieri non mi serviva niente, se non ricordo male mi prescrisse la fiala da 150 o 100. Con l'andare dei mesi scalammo a 75 se non sbaglio, poi purtroppo nei periodi festivi accadde un'altra cosa...
Un bastardo (chiedo scusa per il termine) che era diciamo nostro amico (ora non lo è più per fortuna) mi fece un gioco particolare, cioè praticamente riusciva a leggere il mio pensiero indovinando i numeri, purtroppo da ingenuo quale sono ci cascai e iniziai a fissarmi di essere letto nella mente.
Chiamarono il dottore e da 75 tornammo a 100 o 150 (non ricordo purtroppo), così per un po' di tempo. Il dottore cambiò il CSM ed al suo posto venne una dottoressa molto testarda che tutt'oggi mi segue.
Con lei dall'anno scorso sono riuscito a pattuire per fortuna di scalare e di farla ogni 60 giorni, perché le ho detto che voglio liberarmene. La dose minima è 25 ma lei si ostina a farmi fare la 50 perché dice che da 25 non si può fare...
Da quando mi iniettano questa porcheria la prolattina mi si è alzata tanto ed ho molti problemi a livello sessuale (mancanza libido, quasi completa impotenza ed eiaculazione retrograda, un inferno praticamente, per non parlare di altri effetti).
Non ce la faccio più voglio liberarmi, è dal 2012 che sono lì, purtroppo quando ne parlo con i miei familiari va a finire sempre che litighiamo, sto bene non ho bisogno di queste cose, perché una porcheria iniettata nel tuo corpo non può cambiare i tuoi pensieri, ti fa solo del male fisicamente e mentalmente.
Purtroppo a mio svantaggio va il fatto che ci sono stai questi episodi "ricadute", quando poi riflettevo e non era vero niente. A me sarebbe servito più uno psicologo che uno psichiatra al massimo... Se non erro dal depot si passa alle pillole con scalaggi, spero che sia così, perché se non sbaglio se lascio di colpo è peggio, è vero?
Non vivo più bene, non voglio essere sterile, non voglio essere più schiavo di loro e delle cose che vogliono che faccia, per altro, percepisco la pensione di invalidità... Lo so la mia storia a prima vista è strana, complicata e confusionaria e darebbe ragione agli psichiatri, ma non è così, io non sono pazzo, non mi servono queste droghe e nessuno mi crede, non so più come fare.
In famiglia hanno il timore delle ricadute, ma so che sono cose passeggere e poi ci rifletto sempre sopra, non so più come fare, non riesco più a vivere con gli effetti collaterali dello Xeplion ed Invega,
Voglio liberarmi, un saluto e grazie per la Sua attenzione.
Distinti saluti
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi...
Purtroppo non mi racconta nulla di nuovo...
Da quando è attivo questo blog (maggio 2011) mi sono arrivate centinaia e centinaia di storie tutte similari, con al centro tanto l'ignoranza della propria famiglia (che diventa di fatto traghettatrice verso la Psichiatria) quanto i medici stessi, che non perdono un MINUTO del loro "preziosissimo" tempo per relazionarsi con l'ESSERE UMANO CHE HANNO DAVANTI: per loro esistono solo farmaci, farmaci, farmaci... uno schifo su tutti i fronti.
Ora, indipendentemente dal suo passato, che "passato" è e quindi NON lo possiamo cambiare, a 27 anni non possiamo certo permetterci il lusso di rimanere grassi, impotenti, distrutti nel corpo e nella mente a causa di tutta questa merda chimica. Bisogna reagire, ora, facendo rispettare i propri diritti costituzionalmente garantiti.
Lei ha 27 anni, pur percependo una pensione di invalidità NON ha un amministratore di sostegno (mi corregga se sbaglio) e quindi ha tutto il diritto di autogestirsi: io sono qui per darle più di una mano.
Prima cosa:
1) Capire BENE che per riequilibrare la mente, prima bisogna riequilibrare il corpo, anche e soprattutto attraverso un'alimentazione impeccabile. Si continua a NON capire che corpo e mente sono intimamente collegati e che si possono coltivare pensieri POSITIVI solo ed esclusivamente quando il nostro "terreno", il nostro intestino, il nostro corpo fisico è messo nelle condizioni di farlo. Non dimentichiamo MAI e poi MAI che anche il nostro umore è frutto di reazioni chimiche che hanno come presupposto la presenza di quei nutrienti specifici atti a far sì che vengano poste in essere nel migliore dei modi.
2) Le ricadute altro non sono che sintomi astinenziali e di depurazione che il corpo mette in atto allorquando non venga inondato della porcheria che sta assumendo. Vanno controllate sia attraverso uno scalaggio lentissimo e graduale che attraverso un netto cambio dello stile di vita, anche e soprattutto, non mi stancherò mai di dirlo, attraverso una alimentazione impeccabile; per IMPECCABILE intendo quella vegana, ad alti picchi di crudismo, a prevalenza di frutta, senza glutine, con pochissimi cereali e legumi e a bassissimo livello di grassi.
3) Tutto si ottiene a PICCOLI MA INCESSANTI PASSI. Se uno ha sempre mangiato merda, certo non potrà digerire una spremuta di arancia senza provare acidità di stomaco: la colpa è dell'intestino corrotto e NON certo della spremuta di arancia. Tutto quindi con costanza e gradualità.
4) NESSUNO, dico NESSUNO, può obbligarla ad assumere farmaci contro la sua volontà se non in regime di TSO. Quindi, se avrà bisogno, le fornirò assistenza legale in modo che i suoi diritti vengano rispettati.
5) Lo scalaggio di un farmaco depot avviene sia attraverso la diminuzione della quantità della iniezione mensile, sia attraverso l'utilizzo del principio in forma orale.
Infine:
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
Purtroppo non mi racconta nulla di nuovo...
Da quando è attivo questo blog (maggio 2011) mi sono arrivate centinaia e centinaia di storie tutte similari, con al centro tanto l'ignoranza della propria famiglia (che diventa di fatto traghettatrice verso la Psichiatria) quanto i medici stessi, che non perdono un MINUTO del loro "preziosissimo" tempo per relazionarsi con l'ESSERE UMANO CHE HANNO DAVANTI: per loro esistono solo farmaci, farmaci, farmaci... uno schifo su tutti i fronti.
Ora, indipendentemente dal suo passato, che "passato" è e quindi NON lo possiamo cambiare, a 27 anni non possiamo certo permetterci il lusso di rimanere grassi, impotenti, distrutti nel corpo e nella mente a causa di tutta questa merda chimica. Bisogna reagire, ora, facendo rispettare i propri diritti costituzionalmente garantiti.
Lei ha 27 anni, pur percependo una pensione di invalidità NON ha un amministratore di sostegno (mi corregga se sbaglio) e quindi ha tutto il diritto di autogestirsi: io sono qui per darle più di una mano.
Prima cosa:
1) Capire BENE che per riequilibrare la mente, prima bisogna riequilibrare il corpo, anche e soprattutto attraverso un'alimentazione impeccabile. Si continua a NON capire che corpo e mente sono intimamente collegati e che si possono coltivare pensieri POSITIVI solo ed esclusivamente quando il nostro "terreno", il nostro intestino, il nostro corpo fisico è messo nelle condizioni di farlo. Non dimentichiamo MAI e poi MAI che anche il nostro umore è frutto di reazioni chimiche che hanno come presupposto la presenza di quei nutrienti specifici atti a far sì che vengano poste in essere nel migliore dei modi.
2) Le ricadute altro non sono che sintomi astinenziali e di depurazione che il corpo mette in atto allorquando non venga inondato della porcheria che sta assumendo. Vanno controllate sia attraverso uno scalaggio lentissimo e graduale che attraverso un netto cambio dello stile di vita, anche e soprattutto, non mi stancherò mai di dirlo, attraverso una alimentazione impeccabile; per IMPECCABILE intendo quella vegana, ad alti picchi di crudismo, a prevalenza di frutta, senza glutine, con pochissimi cereali e legumi e a bassissimo livello di grassi.
3) Tutto si ottiene a PICCOLI MA INCESSANTI PASSI. Se uno ha sempre mangiato merda, certo non potrà digerire una spremuta di arancia senza provare acidità di stomaco: la colpa è dell'intestino corrotto e NON certo della spremuta di arancia. Tutto quindi con costanza e gradualità.
4) NESSUNO, dico NESSUNO, può obbligarla ad assumere farmaci contro la sua volontà se non in regime di TSO. Quindi, se avrà bisogno, le fornirò assistenza legale in modo che i suoi diritti vengano rispettati.
5) Lo scalaggio di un farmaco depot avviene sia attraverso la diminuzione della quantità della iniezione mensile, sia attraverso l'utilizzo del principio in forma orale.
Infine:
1) Acquistare immediatamente il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere". Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.
2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.
Io ci sono
Pietro Bisanti
Per tutti: questo epocale lavoro informativo non chiede niente a nessuno. Viviamo di donazioni spontanee. Chiunque voglia aiutarci, può farlo attraverso le indicazioni che trovate in alto a destra.
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.