LETTERA
Ciao Pietro, ti scrivo solo adesso perché ho scoperto ora il tuo blog ma sono 13 anni che sono in terapia, 4 tso subiti e tutt'oggi assumo 12 pillole al giorno e mi trovo da qualche mese in una comunità'. Non vivo piu', mi sento male, non riesco a fare nessuna attività e non ho più rapporti sociali né affettivi. Ti prego aiutami. Un saluto.
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Veniamo a noi.
Non so cosa nella tua vita ti abbia portato a dover subire quattro TSO e a dover prendere 12 pillole al giorno.
Ma di una cosa sono certo: la moderna Psichiatria non ha aiutato, non aiuta e mai aiuterà nessun essere umano.
Non può farlo perché i mali dell'Anima (che più spesso che non sono mali fisici, cioè organici) non saranno mai guariti da una compressa composta da sostanze chimiche.
Questo non significa voler gettare fango a 360 gradi su tutta la Psichiatria.
Gli psichiatri si ritrovano a dover gestire situazioni pesanti, al limite, ma, da un lato, la maggior parte continua a comportarsi con arroganza e presunzione, polverizzando la vita di chi ha, suo malgrado, a che fare con loro; dall'altro, manca l'apertura mentale di capire che l'Uomo non è un involucro di carne a sé stante, e che curare non significa sedare, spegnere, addormentare.
Il risultato è quindi quello che abbiamo davanti ai nostri occhi: nessuno guarisce, tutti peggiorano, godendo, quando va bene, di brevissimi periodi di falso benessere, ottenibili anche con le normali e illegali droghe da strada.
Per uscire dalla maglia che ti stringe questo è quello che andrebbe fatto:
-tutela legale per opporsi al trattamento in atto;
-scalaggio graduale e lentissimo, dato il numero di farmaci e gli anni di assunzione;
-netta virata verso un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, con eliminazione immediata di glutine e caseina;
-una cerchia ristretta di amici e/o parenti pronti ad aiutarti durante le mostruose crisi di dismissione che avverranno allorquando comincerai lo scalaggio.
Non ci sono scorciatoie. Questa è l'unica possibilità di tornare alla vita.
Ci sentiamo in privato.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
