Caro Pietro, la tua è una tesi molto interessante. Vorrei poter approfondire con a te alcuni punti che non mi sono chiari.
Anch'io
sono vegano e crudista da un anno dopo esser stato vegetariano per due,
ed ho una formazione da psicologo per cui abbastanza distante dal
modello organicista della malattia mentale della medicina allopatica.
Cosa intendi dire quando dici che in natura i disturbi mentali non esistono?
Aspetto una tua risposta, grazie
Sergio
RISPOSTA
Ciao Sergio.
Grazie anzitutto per il tuo commento.
E complimenti per i risultati ottenuti con il crudismo. Non è roba da tutti.
Veniamo a noi.
Questo blog è nato con l'intento di far comprendere che non si nasce bacati, che la salute non è qualcosa di casuale, che le malattie non arrivano per farci un dispetto...Insomma, che siamo una macchina frutto di milioni di anni di evoluzione, e che possiamo e dobbiamo funzionare alla perfezione.
Allora perché, soprattutto nell'ambito delle malattie mentali, siamo ridotti così male? Perché 100 milioni di persone e 11 milioni di bambini sono costretti a prendere psicofarmaci per "funzionare"?
La risposta non è complicata, e si riallaccia al tuo quesito.
Tu sei uno psicologo, e quindi "indottrinato" a ricercare una spiegazione psicologica a una manifestazione di un disturbo psichiatrico.
Lo psichiatra allopatico, ma anche quelli che utilizzano altri "rimedi", vuoi l'omeopatia ad esempio, sono indirizzati verso la somministrazione di una sostanza che vada a bloccare la sintomatologia, e a loro poco importa la motivazione per cui è insorta.
La prassi ormai consolidata è quella di accoppiare la somministrazione di psicofarmaci/rimedi con la psicoterapia.
Ma allora, quale è la risposta giusta, e quindi come si esce definitivamente da un "disturbo mentale"?
Facciamo prima un passo indietro, e vediamo, come accennato, come mai siamo ridotti così.
La società odierna impone sicuramente dei ritmi e delle pressioni che sono assolutamente mostruosi, ma è troppo semplicistico ricondurre tutto a questo.
Io sono orientato, e le mie esperienze me lo confermano, verso il binomio "mente sana in corpo sano".
Cosa significa?
Significa che anima e corpo sono intimamente connessi, e che quindi debbano essere considerati in egual misura ogni volta in cui ci si trovi davanti a un essere umano che manifesti disturbi di carattere psichiatrico.
Partiamo dalla parte "mentale" e non fisica.
I lutti, gli eventi negativi, colpiscono in diversa misura tutto il genere umano nel corso della propria vita. Nulla possiamo farci a riguardo.
Mia madre muore, e giustamente il mio umore ne risente.
Io personalmente penso che nessuno abbia bisogno dello psicologo, e che questa figura possa essere sostituita dall'amore e dall'affetto che tutti noi dovremmo avere, e che ci permettono di superare le difficoltà nella vita.
Quindi...
Mi deprimo, ma dato che il mio corpo è forte poiché ben alimentato secondo il disegno datoci da Madre Natura (il vegancrudismo) ecco che a distanza di tempo metabolizzo l'evento e torno a vivere, avendo superato in maniera definitiva il "problema".
Succede spesso invece che un lutto faccia cadere in uno stato di totale prostrazione, senza, a distanza di tempo, nessun miglioramento.
Ecco che quindi qui mi devo interrogare se lo stato depressivo sia da ricollegare solo ed esclusivamente al lutto subito, o se il lutto sia stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ormai stracolmo, sia di tossine "mentali" che di tossine squisitamente organiche.
E qui arriva il discorso dell'alimentazione.
Più ci discostiamo da quello che Madre Natura ha deciso per noi, peggio stiamo, anche di testa.
Basta guardarsi allo specchio: siamo senza artigli, senza voglia di sangue, senza una mandibola che si muova in verticale, senza denti per lacerare, senza velocità, con un intestino lungo, con la mancanza dell'enzima uricasi per digerire gli acidi urici delle proteine animali...insomma...siamo fruttariani per natura, e come tali dovremmo alimentarci con frutta e verdura cruda.
E invece l'uomo, soprattutto negli ultimi 100 anni, ha esponenzialmente aumentato tutti i cibi con esso incompatibili, e quindi l'alimentazione si è trasformata.
Si consumano quindi latticini, cereali, carne e pesce, relegando la frutta e la verdura agli ultimi posti se non proprio escluse.
L'adulterazione del cibo, la sua cottura e la sua sofisticazione hanno fatto il resto.
Depressione e diabete non sono lontani per nulla.
E quando entrerà in testa il concetto che i problemi organici derivati da un'alimentazione scorretta possono dare disturbi tanto fisici quanto mentali, finalmente si rivoluzionerà l'approccio al malato mentale, considerandolo un "potenzialmente sano" come scrivo nel mio libro di prossima uscita.
E quindi, ritornando al discorso di prima, è possibile che un lutto colpisca un corpo già indebolito sia mentalmente che fisicamente, dando proprio il colpo di grazia che spalanca le porte al consumo di psicofarmaci.
Vediamo ora la parte "fisica".
Il concetto che tutte le persone che manifestano disturbi psichiatrici dovrebbero comprendere è che non si deve mai e poi mai tralasciare la parte fisica allorquando si inizi a soffrire di qualunque cosiddetta malattia mentale.
Intestino e mente sono intimamente collegati.
La depressione è assolutamente ricollegabile a disbiosi intestinali dovute alla putrefazione delle proteine animali.
Le malattie mentali hanno più spesso di quanto si creda una causa organica: intolleranze alimentari, celiachia e forti intolleranze al glutine, presenza di metalli pesanti, denti devitalizzati, intestino surriscaldato, uso di farmaci e droghe, diabete, tiroiditi.
Nel mondo animale, infatti, non vi è traccia di disturbo mentale.
Solo i nostri animali domestici, tra allucinanti crocchette e malsane abitudini di vita, sviluppano disturbi psichiatrici.
Concludendo, caro Sergio, non sono le sedute su di un lettino dallo psicologo o gli psicofarmaci che possono guarire un malato mentale.
Nessuno è malato di mente. I malati di mente non esistono.
Esistono le persone che manifestano disturbi psichiatrici.
Individuata la causa, se psicologica, si vince con l'amore e l'affetto.
Se organica, si vince alimentandosi nel nostro disegno ed eliminando quanto di tossico sta impedendo il corretto funzionamento del nostro sistema nervoso e quindi del nostro corpo.
Se organica e psicologica, si agisce su ambo le parti.
Non si passa da un problema depressivo alla dipendenza dallo psicologo.
Non si passa da un problema depressivo alla dipendenza da psicofarmaci.
Siamo nati per stare bene. Punto.