Nella mia ormai lunga carriera di operatore della forze di polizia, ho potuto personalmente verificare e toccare con mano come il gesto di suicidarsi abbia molte sfaccettature diverse.
Il gesto di togliersi la vita può essere conseguenza della decisione presa in un lampo, oppure la ponderata riflessione che magari dura da mesi o anni.
Nessuno nega che nel mondo si suicidino moltissime persone ogni giorno senza aver mai toccato uno psicofarmaco in vita loro.
Ma non possiamo nemmeno ignorare il numero spropositato di persone che si suicidano solo ed esclusivamente a causa degli psicofarmaci.
E il suicidio sotto psicofarmaci è particolare, diverso dagli altri.
Facciamo un piccolo passo indietro.
Suicidarsi, come ho testé detto, è una cosa seria, e nessuno lo può negare.
Ma il come ci si suicida è una cosa altrettanto seria.
Perché gli operatori di polizia sono più propensi al cosidetto suicidio d'impeto?
Perché la disponibilità di un'arma da fuoco rende tale gesto più semplice, meno cruento.
Immaginate di dovervi difendere da un aggressore usando un coltello.
Non tutti riuscirebbero ad avere la necessaria "grinta" per accoltellare qualcuno, mentre premere un grilletto è decisamente più facile, sembra quasi di non fare del male a nessuno. Non si sente l'impatto di un coltello con la carne...in pratica è come se si demandasse alla pallottola il compito di fare del male.
Lo stesso accade nelle modalità del suicidio.
Un conto è spararsi, un conto è buttarsi dalla finestra, un conto è prendere delle pillole, un conto è impiccarsi.
Il suicidio per impiccagione e quello per overdose di farmaci sono quelli che maggiormente coinvolgono persone il cui cervello non è più sotto il loro controllo.
Infatti, si può commettere suicidio perfettamente consci di volerlo fare.
Ma con gli psicofarmaci è diverso: sono loro che ti spingono a farlo quando è l'ultima cosa che vorresti fare.
Mi è capitato moltissime volte di intervenire su suicidi per impiccagione.
E, nella circostanza, riflettevo moltissimo sul grado di disperazione che potesse aver portato un individuo a commettere tale gesto.
Mi sbagliavo.
Non si trattava di disperazione bensì di incoscienza.
Sì, proprio incoscienza.
Gli psicofarmaci in genere, ma soprattutto gli antidepressivi della categoria SSRI (selettori della ricaptazione della serotonina, e quindi Fluoxetina - Prozac -, Paroxetina - Paxil, Sereupin, Seroxat, Eutimil, Daparox -, Sertralina - Zoloft -, Citalopram - Elopram, Seropram -, Escitalopram - Cipralex, Entact -) e quelli della categoria SNRI (selettori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, e quindi Venlafaxina - Efexor -, Duloxetina - Cymbalta, Xeristar) e tutti generici di questi farmaci hanno una spiccata relazione con la violenza.
Ma della violenza contro gli altri parlerò in un prossimo articolo dal titolo "ATTENZIONE A TUA MOGLIE SOTTO PSICOFARMACI: PERICOLO DI MORTE", ora mi soffermo su quella contro se stessi.
Incoscienza dicevo.
Sì, perché ormai solo un cieco non vedrebbe che queste categorie di farmaci interferiscono in maniera talmente mostruosa con la biochimica celebrale da rendere il gesto del suicidio persino desiderato.
E chi lo compie, solitamente lo fa in maniera totalmente tranquilla.
Solitamente, infatti, nulla traspare, anzi.
Cosa accade quindi nella realtà?
La persona comincia a soffrire di "depressione" per qualsivoglia motivo, sia esso organico, psicologico, ambientale, o tutti e tre.
Viene mandata dallo psichiatra di turno (quando non dal semplice medico di base), che prescrive, in cinque minuti di visita, un antidepressivo SSRI o SNRI, senza investigare, senza capire le basi del problema, senza un niente di niente.
Il malcapitato comincia ad assumerlo, e i casi anche qui si dividono:
opzione "1": dopo alcune settimane di nausee, effetti collaterali di ogni tipo, svarioni, malessere fisico, la persona comincia a "stare bene", cioè gli compare in faccia il cosiddetto "sorriso da pazzo", e tutti gridano al miracolo. In questo caso abbiamo una persona che verosimilmente rimarrà incatenata a vita al farmaco, oppure lo prenderà per sempre con periodi di sospensione:
opzione "2": la persona sta male da subito, con episodi di destabilizzazione psichica e fisica molto forti. E solitamente il dottorone di turno, ignorante in materia, pensa che il corpo si debba "abituare" al farmaco (come se sia possibile abituarsi a un veleno!) e dice di tenere duro. Questo porta all'immancabile suicidio per impiccagione, se non ad altri atti di natura violenta contro se stessi e gli altri;
opzione "3": la persona sta male da subito, con episodi di destabilizzazione psichica e fisica molto forti. In questo caso però, il medico, ancora più ignorantemente, dopo un periodo senza risultati, alza la dose. Questo porta all'immancabile sucidio per impiccagione, se non ad altri atti di natura violenta contro se stessi e gli altri.
Comprendo perfettamente che riassumere l'immensa casistica sia utopico, ma anche presuntuoso.
Ma quello che voglio far capire è che queste particolari categorie di farmaci inducono al suicidio facendolo diventare un gesto normale.
Se quindi si ha un proprio caro che ha comunque deciso di assumere tali farmaci, monitoratelo assolutamente durante:
-le primissime fasi di assunzione (persino la prima pillola);
-ogni qualvolta si decida di alzare la dose;
-quando si scala per eliminarlo, o anche per cercare di assumerne una dose inferiore.
E, questo nessun medico ve lo dirà mai, state attentissimi ai periodi di troppa calma.
Il suicidio per impiccagione, così tipico di questi farmaci, viene posto in essere nella più completa calma.
Tantissimi casi soprattutto negli Stati Uniti hanno evidenziato che chi ha commesso tali atti sembrava calmissimo, aveva persino cenato con i propri cari, per poi andare a impiccarsi in taverna o nella propria stanza.
Questo accade persino nei bambini, come per Candace Downing, suicidatasi a 12 anni per impicaggione sotto Zoloft.
Questo accade persino nei bambini, come per Candace Downing, suicidatasi a 12 anni per impicaggione sotto Zoloft.
E per chi ha comunque deciso di assumere questi farmaci: alla prima ideazione di morte, confidatevi immediatamente con un vostro caro.
Perché quando il farmaco ha preso il controllo delle vostre azioni, non sarete più voi.
Ne va della vostra vita.
NOTA BENE:
Tre anni ininterrotti di impegno e sacrifici hanno portato questo blog a diventare un piccolo faro nella notte per quanto riguarda l'igienismo naturale e l'alimentazione vegana in relazione a tutto quello che concerne il mondo della salute mentale.
Siamo partiti da zero e in tutto questo tempo tante persone hanno finalmente capito come esista un'alternativa ad imbottirsi di sostanze chimiche non meglio identificate, che uccidono il corpo e addormentano l'anima.
Gli psicofarmaci sono e rimangono pillole assassine.
Il libro è finalmente pronto. "ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".
Cosa leggerete? Leggerete tutto quello che nessuno psichiatra vi dirà mai.
Cosa sono veramente gli psicofarmaci, la facilità con cui vengono prescritti, il fallimento totale della psichiatria moderna.
E ancora...il lato oscuro degli psicofarmaci, che trasformano persone comuni in stupratori, assassini di se stesse e degli altri.
E ancora...le alternative "non violente", legate allo stile di vita e alimentare, per arrivare a risolvere un problema e non a mascherarlo.
E ancora...lo stretto legame tra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, anche a livello mentale.
Tutto questo visto da un operatore di polizia, che da 20 anni osserva con i propri occhi lo sfacelo che la psichiatria moderna ha portato e tuttora porta nella vita delle persone.
Senza dimenticare la dismissione dai farmaci, per molte persone l'inferno sceso in terra, e la psichiatria negli anziani. C'è tanto, tanto da leggere.
Questo blog continuerà la sua opera pienamente gratuita di supporto a tutti quelli che ne avranno bisogno.
Acquistare il libro deve quindi essere una scelta personale e consapevole, sapendo però che ogni copia venduta significherà aiutare questo piccolo uomo in quest'opera informativa senza precedenti.
E chiunque assuma psicofarmaci, attraverso la sua lettura potrà finalmente capire che esiste una via alternativa alla lobotomizzazione perenne.
Il libro uscirà in due versioni: Ebook (al prezzo di 8 Euro) e cartacea (al prezzo di 16 Euro).
Nessuna casa editrice. Tutto in self-publishing.
Chiunque sia interessato, può scrivere a pbisant@hotmail.com e vi verranno fornite le coordinate bancarie per il pagamento.
La data finale di uscita è il 30 giugno 2014: chi ha scelto la versione cartacea, la riceverà all'indirizzo evidenziato; chi ha scelto quella su ebook, riceverà link e autorizzazione al download.
Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a starmi vicino.
Questo è solo l'inizio e vi prego di divulgare il più possibile.
Con l'aiuto di tutti so che arriveremo molto, molto lontano.
Grazie di cuore
Pietro Bisanti
Salve,
RispondiEliminacasualmente sono finita su questo blo e lo trovo "illuminante" per io tema del suicidio per impiccagione sotto l'effetto degli psicofarmaci.
Se solo avessi potuto leggeroo qualche mese fa...forse oggi non sarei nell'incubo di un parente che che ha perso un familiare suicida nella maniera piu'crudele qui descritta..
Unica obiezione: "se i medici sono quelli a cui hai affidato la vita del tuo familiare depresso, come fai a contraddire le loro indicazioni terapeutiche farmacologiche?Se vai al Centro di Salute Mentale, con la speranza di restituire il sorriso al tuo parente...come puoi ritenere che quelnfarmaco sia un veleno?......con io senno di poi...e'facile dire che i farmaci inducono al suicidio.....
Noi sommimistravamo farmaci al nostro parente, aspettando il miracolo...mah la mamma si e'suicidata x impiccagione....nel momento di ripresa.. grazie
rita
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Perchè gli psicofarmaci spingono a suicidarsi mediante impiccagione? Io sono costretto ad assumerli, ed è da un po' di tempo che penso al suicidio proprio tramite impiccagione.
RispondiEliminaAndrea
Se lei, andrea, pensa che siano gli psicofarmaci a indurla al suicidio, perche' non smette subito, tramite il medico, di assumerli?
EliminaPerche' si sente costretto ad assumerli?
E' meglio continuare ad assumere psicofarmaci per uccidersi lo stesso? Che senso ha prendere psicofarmaci per rimanere malati?
Chieda aiuto a tutti..pure a noi qui....ma non si uccida per favore...non si fa....NON ACCETTI QUESTA FINE PER LEI E LA SUA FAMIGLIA.....ANDREA DEVI ESSERE FORTEEEEEEEE, rita
hai solo una possibilità, non prendere più queste droghe, ma non devi eliminarle da solo, rivolgiti a nuova specie dal dott. loiacono oppure informati presso dottori che sono per l'antipsichiatria
EliminaNo...non deve...non condann i suoi parenti a un dolore simile....contatti chiunque....con urgenza...mi risponda...sono rita....
RispondiEliminaMia madre....si e' impiccata 5 mesi fa...che ha risolto?
Ci ha distrutti di dolore...di rabbia...non riusciamo a sopravvireee con serenita'...la felicita' non esistera' piu' per noi....
Lei non deve...NON DEVE MAI PENSARE A QUESTE COSE...NON HA IL DIRITTO DI UCCIDERE I SUOI FAMILIARI MORALMENTE....LEI NON UCCIDERA' SOLO LA SUA PERSONA MA TUTTI QUELLI CHE LA CIRCONDANO, CHE ORA STANNO SOFFRENDO PER LEI.....
NOI SIAMO ANNIENTATI DAL GESTO DI MIA MADRE...NON DEVE...NON LO PENSI...NON PUO' DECIDERE PER I SUOI FAMILIARI....VADA A FARE UNA PASSEGGIATA, LEGGA UN LIBRO, ROMPA UNA COSA PER SCARICARE LA RABBIA, MA NON FACCIA QUESTO ERRORE....E' PURE UN ORRORE...NON SI RENDE CONTO CHE DISTRUGGEREBBE LA VITA DI TUTTI I SUOI FAMILIARI? Si immagini la facvia di un suo familiare che le dovra' togliere il cappio nel tentativo di salvarla....
Ma scherza davvero?
Vada subito in ospedale...ora stesso...si facvia aiutare, ma non distrugga la sua vita e quella dei suoi familiari....che sta tradendo se solo cerca di nascondere loro questi pensieri...se ha una moglie, un fratello, un parente, un amico.....lo dica ora...subito....si faccia agrazie....mi risponda...che eta' ha....che lavoro svolge, che ii facca subito aiutare...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaC'è un POST sul una bacheca di una pagina facebook che non sò se hai visto.
RispondiEliminaPIETRO CI SEGNALA che verso la metà del 2013 dovrebbe esser pronto e disponibile il mio libro "La psichiatria moderna vista con gli occhi di un Carabiniere", un saggio completo sulle esperienze di un operatore di polizia, pieno di esempi di vita "su strada" di cosa sia diventata la psichiatria nella nostra società, dei danni degli psicofarmaci, e tanto altro ancora, con un capitolo a parte che è una sorta di vademecum anche per gli stessi operatori di polizia. Sono aperte le prenotazioni a pbisant@hotmail.com
Risposta a Pietro : Caro Pietro non puoi immaginare quanto ho rotto le balle ad alcuni esponenti per effettuare indagine seria e mirata su alcuni medici. In un ESPOSTO, ho richiesto espressamente che invece dei N.A.S. (Nucleo anti sofisticazioni) ci sarebbe da costituire il N.A.C. (NUCLEO ANTI COMPARAGGIO).
Puoi aggiungere che qui in TRemtinjo nel 2009 il Consigliere regionale Mauro Delladio ha presentato un'interrogazione Regionale proprio per abusi relegati alla psichiatria. Mi pare che è sempre quel tipo e quel ramo della medicina che ha una marea di denunce e casini e che crea casini. Mi spiego meglio? Non ho mai visto manifestazioni per abusi odontoiatrici ma semmai manifestazioni e conferenze per gli abusi PSICHIATRICI.
Non mi pare che si facciano manifestazioni contro POLODOLOGI oppure DERMATOLOGI e nemmeno CARDIOLOGI. Sempre sul ramo PSICHIATRICO.
Non ho mai assistito ad una manifestazione contro i dentisti. Il massimo che fa un dentista è cercare di far tutto in nero scalandoti il 20% o un pochino di più.
Mi pare che se è quel ramo che è così sotto inchiesta il problema resta psichiatria, inoltre da carabiniere, sai bene loro non risolvono potenziali problemi delle persone,ma li SEDANO/ADDORMENTANO/METTONO IN LETARGIA i problemi del/la paziente con veri e propri cocktails di farmaci e il problema, se non affrontato con una buona indagine di psicanalisi analitica, si ripresenta perchè il/i prroblemi li hanno solo sedati cioè criogenizzati ed è ovvio che possono ripresentarsi. Non si può operare con "Basta un pò di zucchero e la pillola va giù ... e la pillola e la bacchetta magica che risolve tutto alla svelta".
Pietro non è così e penso che poi anche in strada con il radiomobile ne avrete visti di casini che di nuovo si ripercuotono per colpa di lassismo ad opera di psichiatrici che oramai sembrano invece dei PROMOTER messi lì per piazzare i nuovi prodotti farmaceutici delle Multinazionali.
Cordiali saluti by 3°//96
La page facebook è
Psichiatria e psicofarmaci : uso e abuso molto diffuso !!!
esatto PAROLE SANTE , COMPARAGGIO E BASTA E ROVINANO LA GENTE ..LORO SE NE FRGANO SE GLI PSICOFARMACI DISTRUGGONO LE PERSONE !!! ASSASSINI
Elimina1/2
RispondiEliminaLa mia personale esperienza con gli spicofarmaci mi ha portato a riflettere a lungo sugli effetti destabilizzanti che sono in grado di innescare.
Ho iniziato il mio percorso con un primo tentato suicidio (meditato per mesi).
Incontro quindi il magico mondo degli antipsicotici (Risperdal) che, nel giro di poco, mi hanno portato ad uno spegnimento fisico e spichico che sembrava divorarmi. Ricordo ancora la fatica mentale nel dover parlare, pensare, leggere anche solo un semplice sms e, al contempo, la frustrazione nel percepire lo stato di totale abbandono ed appassimento in cui versavo.
Un paio di mesi e sono passato agli antidepressivi. Con questi (Laroxyl), ho ripreso gradualmente vigore, spirito di iniziativa, freschezza mentale e vogli di fare.
Ma in tutto questo notavo qualcosa di artificioso, di forzato. Ogni tanto mi accorgevo infatti di compiere delle azioni con eccessiva allegria e spensieratezza, quindi mi fermavo e mi dicevo: "Cretino, che cavolo hai da ridere, che sei invece un groviglio di infelicità?".
I miei problemi di fondo non trovavano soluzione e, nel frattempo, questa sensazione di pompaggio forzato dell'umore mi irritava e il percepire di non essere totalmente padrone del mio stato emotivo mi mandava ulteriormente via di testa.
Provai a sospendere di colpo la terapia. Mi vengono i brividi al sol pensiero: nel giro di 2 giorni mi trovai in uno stato di disperazione e malessere psicofisico che avrei ingerito all'istante una granata pur di esplodere e porvi fine.
-- MAI, e dico MAI, prendere decisioni sulla propria terapia senza aver consultato chi ci segue. --
Nel frattempo, con rinnovata e lucidissima razionalità, avevo ripreso a pianificare il secondo tentativo di suicidio.
La sera prestabilita sono serenamente uscito con un amico, abbiamo cenato, parlato, scherzato. Una situazione irreale, se ci ripenso, ma allora mi sembrava tutto normale: ora torno a casa e mi uccido.
L' "assunzione impropria" di farmaci mi ha regalato il terzo ricovero in psichiatria.
Lì, ai miei familiari ed ai dottori comunicavo quotidianamente che dovevano mettersi il cuore in pace e che, appena uscito, avrei portato a compimento il mio proposito.
...
BELLISSIMA LETTERA , STUPENDA , AL POSTO DELLE BENZODIAZEPINE MEGLIO UNA TISANA FATTA DOPO AVER ESPOSTO I CASI, DA UNA PERSONA LAUREATA IN ERBORISTERIA , MANDA VIA ANCHE SE LENTAMENTE LO STATO ASSURDO DI LIETEZZA ARTIFICIOSA E I PENSIERI A POMPAGGIO POSITIVO NON EQUILIBRATO , BELLISSIMA LETTERA , IO SAPEVO CHE ERA COSI' ....I N.A.S. DOVREBBERO CHIAMARSI NUCLEO ANTI COMPARAGGIO , BASTARDI ASSASSINI , GLI PSICHIATRI SE NE FREGANO SE GLI PSICOFARMACI DISTRUGGONO LE PERSONE . E' STATO FORTUNATO CHE SI SONO ARRESI DOPO L'ENNESIMO ANNUNCIO DI PROPOSITI SUICIDI , BRAVISSIMO ......UNA VOLTA TANTO HANNO FATTO LA COSA GIUSTA . GRAZIE BISANTI LEI E' UN GRANDISSIMO SANTO
Elimina2/2
RispondiEliminaCosì però non è stato.
Il motivo? Non potrò mai esserne certo ma probabimente è stato perchè, vista la situazione, i medici alzarono bandiera bianca, sospesero tutti i farmaci (a parte una dose molto bassa di benzodiazepine) e mi confessarono tutta la loro impotenza davanti alla monoliticità del mio pensiero.
Questa situazione mi ha riportato così nuovamente a stretto contatto con la realtà che mi circondava, dove le mie emozioni ed i miei pensieri non erano più filtrati dalla chimica.
Dopo le dimissioni ho passato mesi davvero strazianti, riflettendo spesso su quale albero potesse essere il più adatto per impiccarmi, ma fortunatamente riappropriandomi anche di me stesso, dei miei pianti, dei miei sorrisi e di tutti gli altri stati d'animo veicolati dal mondo che abbiamo intorno.
Non credo di esserne ancora totalmente uscito, nei momenti di particolare angoscia difatti penso spesso a quella "soluzione", ma forse sono riuscito ad elaborare uno sguardo armonico e consapevole tale da poter rendere, spero presto, la mia vita serena. Continuando ad assumere psicofarmaci credo proprio non sarei mai risucito in questa operazione, seppur lenta, di messa a fuoco della mia esistenza.
Ho conosciuto parecchie persone in cura psichiatrica. Ad alcune di queste vedo assumere quantità esorbitanti di psicofarmaci... mi chiedo sempre come siano potuti arrivare ad un piano farmacologico così devastante e, contestualmente, mi viene tristemente da pensare che non ne potranno più uscire.
Al contempo ne vedo altre a cui magari basterebbe della buona psicoterapia piuttosto che le pilloline, ma né loro né chi gli sta intorno hanno la forza di cambiare le cose.
Ciò che ho scritto vuole essere una semplice testimonianza. Il campo in questione è talmente delicato e complesso che sarei un irresponsabile a svendere la mia esperienza come esempio o indicazione per gli altri.
Nel mio caso ho dovuto però constatare che:
- gli antipsicotici mi hanno portato in depressione
- gli antidepressivi hanno rinforzato le ideazioni suicidarie
- le benzodiazepine portavano alla dipendenza
Detto ciò, spero però che tra le righe si possa percepire quali siano le immense potenzialità ricostruttive di cui è capace la mente umana, sempre se libera e capace di analizzare ed autoanalizzarsi.
A.
Mi chiamo Lamberto, il 6 maggio 2013 mia moglie dopo un anno di antidepressivi CIPRALEX-EFEXOR-XERISTAR alle 08.15 mi ha dato un bacio e mi ha chiesto cosa facciamo stasera per cena?
RispondiEliminaE' morta impiccandosi all'inferriata della finestra di casa nostra usando la cintura del suo accappatoio.
L'ho trovata io perché dopo qualche tentativo al cellulare non ricevendo risposta una voce dentro mi ha detto corri a casa.
Per lei si trattava del secondo tentativo, il primo non riuscito è fallito per via che i sonniferi ingeriti non erano abbastanza potenti e il mio arrivo tempestivo ha evitato il peggio. Poi è cominciata la terapia con gli antidepressivi con tanto di sedute dalla terapeuta.
Sembrava andare tutto bene.....Ora la psichiatra è convinta che mia moglie sotto un impulso di rabbia causato da un fattore esterno (una brutta notizia) possa aver deciso di porre fine alla sua esistenza. Da quel che ho letto e in parte sapevo con questi farmaci non si scherza. Mia moglie ritenuta idonea se li somministrava da sola alla mattina e già una volta si era abbassata da sola il dosaggio. Non so se il motivo può essere stato questo oppure qualcosa d'altro non ha funzionato, ma non fate come me, ho abbassate la guardia, tutto sembrava andare bene, non vi fidate contattate tutte le persone con cui il vostro caro ha contatti per sapere se veramente tutto è a posto e controllate i farmaci. Io ho fallito ed ora la mia vita è DISTRUTTA!
Anche a me e successo la stessa orribile.... Il 31/01/3013 e adesso sono distrutto.... Credevo che non ci sono altri come me....
EliminaE allora racconta la tua storia, sfogati, non limitarti a rispondere con così poco è giusto far sapere anche agli altri cosa ci è successo, io per primo cerco sempre risposte per sapere se e dove ho sbagliato per capire quello che è successo e sapere se altri hanno vissuto una simile tragedia, per quel che mi riguarda leggere e scrivere su questo blog è uno dei pochi modi che ho per sfogarmi. Lamberto
EliminaSono ancora Lamberto Sig. Bisanti questa volta scrivo anche per un altro motivo. Sì gli antidepressivi sono pericolosi e infatti anche questa volta mia moglie si è abbassata da sola il dosaggio, purtroppo conti alla mano questa è la triste verità, ma io lo sapevo che è pericoloso, le avvertenze parlano chiaro, ma quello che mi suona come una presa in giro è questa, cito " SE IN QUALSIASI MOMENTO SENTIATE IL DESIDERIO DI FARVI DEL MALE O SUICIDARVI RIVOLGETIVI AL MEDICO OPPURE ALL'OSPEDALE PIU' VICINO".
RispondiEliminaCome può una persona scompensata fare questo.
E già se mia moglie si è abbassata la terapia era perché non si sentiva bene e da sola ha provato a migliorare.
Quando è successo la prima volta l'abbiamo strapazzata in tre,
psichiatra, io e un amica ma a quanto pare non è servito.
Per quello che riguarda l'ultimo farmaco prescritto a mia moglie
lo XERISTAR cercando nella rete risulta essere stato certificato nel 2004 senza essere stato testato al massimo del dosaggio di 120mg. dose prescritta a mia moglie ed è stato autorizzato perché
"I RISULTATI SONO MAGGIORI DEI RISCHI". Se questo è quello che abbiamo contro la depressione che DIO aiuti chi ne soffre senza avere miglioramenti da questi farmaci.
Per contro aggiungerei due parole sulla stupidità umana, quando mia moglie è tornata al lavoro tutti hanno fatto finta di niente, ma qualcuno aveva capito la gravità della sua assenza perché quando si presenta un certificato medico con causa di malattia DEPRESSIONE MAGGIORE CON AUTOLESIONISMO ci vuole poco a capire cosa è successo. Bene proprio in questo ambiente mia moglie quasi fin da subito ha manifestato disagio con frasi ripetitive che sono state definite da disco rotto, non a casa, non dalla psichiatra, gli unici ambienti dove non ha manifestato che stava male. Una di queste persone con cui ha lavorato per vent'anni le ha perfino consigliato di cambiare medico visto che dopo un anno di terapia era ancora messa così, queste cose mi sono state dette al telefono quando ho chiesto chiarimenti e, alla mia domanda di ma perché non avete detto niente la risposta stupita è stata "ma noi cosa ne sapevamo". Perfino a casa dei suoi genitori tre giorni prima a pranzo ha detto frasi che, se le avessi sentite io mi avrebbero subito messo in allarme, ma anche qui sono passate inosservate. Domanda chi è più pericoloso il FARMACO o l'UOMO.
A volte ci si suicida perché si ha una malattia incurabile ( SLA )e non si ha voglia di soffrire impotenti al disfacimento del proprio corpo.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, io stesso preferirei suicidarmi se l'alternativa è di finire su di un letto e vivere immobile e magari privo di coscienza gli ultimi mesi se non anni della mia vita, ma qui è in ballo un'altra storia.
EliminaSe io porto mia moglie reduce di un tentativo di suicidio in cura da uno psichiatra, mi aspetto di riuscire a salvarla
certo è difficile ma tante persone depresse per anni sono state curate anche se con ricadute. Però a volte qualcosa non funziona per vari motivi, non per ultimo che diamo un farmaco pericoloso in mano ad una persona che forse non ha mai smesso di pensare di farla finita. Dopo il suicido di mia moglie in quaranta giorni sono venuto a conoscenza che nella mia città si sono suicidate altre tre persone e una prima di lei tutte in cura e tutte per impiccagione, e per conoscenza intendo che ho parlato con persone loro vicine perché quando succedono queste tragedie non si ha voglia che il nome del tuo caro finisca pubblicato sul giornale.
Prova un po' a pensare quante voci inascoltate stanno urlando Perché????? Scusa lo sfogo. Lamberto.
Ciao, sono una ragazza di 20 anni. Ho iniziato a prendere l'Elopram un anno fa (causa anoressia con conseguente depressione), alternandolo allo Zarelis. Ho smesso da appena un mese, con grande grande fatica. E sai....hai ragione. Penso che mi abbiano rovinato il modo di pensare, la psiche in sé. Ho tentato il suicidio 2 volte, abusando di Lexotan e facendo cocktails di pillole...e ora che sono nel periodo di sospensione è ancora peggio. Peccato che non mi possa confidare con nessuno. Scusami. Ciao.
RispondiEliminaa porca vacca! a 20 anni ti sei fatta gl'intrugli mentre io a 40 son libero pure da qualsiasi farmaco comune non fosse per i vaccini da piccolo. Non preoccuparti,sei stata consigliata a frigniacce da imbecilli, non portare nessun tipo di farmaco,bevi infusi di buon tè e mettiti in pace che a 20 anni le possibilità sono tutte ancora in corso,dopo diventa + arduo. Anch'io verso quell'età non ci capivo molto,gli ambienti mi scioccavano,tuttavia non ho mai preso altro,per fortuna in quel periodo non si consigliava la gente a imbottirsi di roba chimica,poi il resto s'è sviluppato col tempo.Gli psicilogi sono degli incompetenti! glii psichiatri dei speculatori!fidati di uno che non li ha mai frequentati, sentiti sì,ma ne sono sempre rimasto alla larga. Ci facciamo passare l'anoressia a suon di dio bacco...tranquilla!con le dovute maniere,però,non fraintendere...porco giuda :-) !
Eliminaa porca vacca! a 20 anni ti sei fatta gl'intrugli mentre io a 40 son libero pure da qualsiasi farmaco comune non fosse per i vaccini da piccolo. Non preoccuparti,sei stata consigliata a frigniacce da imbecilli, non portare nessun tipo di farmaco,bevi infusi di buon tè e mettiti in pace che a 20 anni le possibilità sono tutte ancora in corso,dopo diventa + arduo. Anch'io verso quell'età non ci capivo molto,gli ambienti mi scioccavano,tuttavia non ho mai preso altro,per fortuna in quel periodo non si consigliava la gente a imbottirsi di roba chimica,poi il resto s'è sviluppato col tempo.Gli psicilogi sono degli incompetenti! glii psichiatri dei speculatori!fidati di uno che non li ha mai frequentati, sentiti sì,ma ne sono sempre rimasto alla larga. Ci facciamo passare l'anoressia a suon di dio bacco...tranquilla!con le dovute maniere,però,non fraintendere...porco giuda :-) !
EliminaMa vii rendete conto? Sconcerto disperazione...e senza camera.
EliminaHo letto questo articolo con attenzione. Mio padre si è impiccato il 21 giugno di quest'anno lasciandoci, come potete ben immaginare nel dolore. Era una persona malata da tantissimi anni di schizofrenia. Come potete ben immaginare assumeva psicofarmaci potenti da anni ed era in cura al Cim. Quest'anno, a febbraio, ha avuto una forte crisi che mi ha portato a contattare i dottori per cercare di calmarlo. Non vi dico le chiamate fatte in ospedale e le mie sollecitazione a cui per almeno dieci giorni non è seguito nulla. Finalmente abbiamo fatto un incontro con il medico il quale ha deciso di aumentare la dose. Mio padre da quel giorno è cambiato, si è chiuso in un silenzio terribile. Ma io purtroppo non ho capito che questa eccessiva calma stava anticipando un evento terribile. Così, dopo 40 anni di malattia, mio padre ha posto fine alla sua vita senza dirmi una parola. Oltre al dolore, alla tristezza, al senso di abbandono, un altro pensiero non mi abbandona: perchè dopo anni di malattia ha deciso di farlo proprio ora? Veramente i medicinali invece che aiutarlo possono averlo indotto al suicidio? Perché nessuno mi ha mai detto nulla?
RispondiEliminanella schizofrenia,è difficile,dire,se quei farmaci,cioè i neurolettici,inducano al suicidio,perche puo essere,un'allucinazione,della malattia,tu pensa che io quando prendevo l'antidepressivo,sentivo tutti gli effetti collaterali,compreso quello del suicido,,,,,morale della favola,era che io essendo schizofrenico,la mia malattia imitava fedelmente,quegli effetti collaterali.
Eliminadevo farla non ce nulla da fare .sono pieno di debiti senza lavoro con tanti problemi .o 52 ani non ce la faccio piu
RispondiEliminaDomando,cosa succede se si abbandona la sertralina dopo una settimana?
RispondiEliminaIntendo dopo una settimana dalla prima assunzione,prendo en da tre mesi e l'eutimil lo ho abbandonato nove mesi ma l'en mi ha incasinato quando pensavo di farcela da solo............
EliminaCipralex, inizio depressione aprile 2015, inizio terapia con farmaco a ottobre con 7 gocce al dì, portate gradualmente fino a 17 gocce al dì, senza che mai il neuropsichiatra allertasse i parenti vicini del pericolo che si poteva correre, a dicembre 2015 breve apparente ripresa spichiaca e poi il suicidio come da copione. 28 anni e due bimbi piccoli. non si può morire per depressione in pochi mesi. Le autorità cosa fanno??? ....
RispondiEliminaHo 25 anni. Una psicologa meravigliosa mi ha aiutata a guarire dall'anoressia due anni fa. Niente farmaci. Solo una persona che mi è stata dietro con cura e attenzione e mi ha finalmente dato le prime regole della mia vita. E sono proprio guarita. Poi in un momento di grande difficoltà emotiva iniziata a marzo 2015 per eventi particolari sono entrata in depressione in sua assenza e il medico di base mi ha prescritto Cipralex e xanax. Sonno, debolezza, poi arrivano leggeri benefici nell'umore, come un'anestesia emotiva più che altro. Poi più nulla. Un giorno ho preso tutti i farmaci che avevo insieme, mi ha trovata a letto mia madre in una visita inaspettata e mi hanno fatto una bella lavanda gastrica. Ok, bisogna cambiare qualcosa. Mi dimetto da un lavoro assurdo e allora tolgo lo Xanax (è stato un INFERNO. per usare un eufemismo. Un biglietto per l'inferno). Vengo mandata da una psichiatra che mi propone il ricovero in una clinica psichiatrica e al mio rifiuto si limita a raddoppiare la dose di Cipralex - che è anche quella massima. Dopo il sonno iniziale l'effetto è disastroso, non sto leggermente meglio come all'inizio alla prima somministrazione. Sto molto peggio. La psichiatra non mi piace, per come si è posta, per il suo cipiglio con chi neanche conosceva, con la sua struttura di ricovero dopo 5 minuti di colloquio (mia esperienza, non ho dubbi che ci siano figure più sensibili..). Ho poi schivato tutti gli altri incontri con lei, ho paura di parlarci. Non sono più io. Ho crisi di rabbia e disperazione, sono irascibile, penso alla morte continuamente, con la scritta verde "uscita di emergenza", come un nastro incastrato. Vedo ora il messaggio qui sopra poco rassicurante di Samuele.. Non riesco a calare, ho paura a farlo da sola, la mia psicologa che è tornata adesso parlerà con la psichiatra e verrà con me all'appuntamento dopo un viaggio che sto per fare da sola, per evitare la tentazione di impiccarmi nell'armadio per ritrovare un po' me stessa.. qualcosa, non so.
RispondiEliminaChiara
Chiara
EliminaL'armadio usalo per quel che serve, mettici i vestiti e basta.
Non fare coma ha fatto mia figlia, lei ha sbagliato e non potrà mai più tornare indietro.
Ad ucciderla sono state tre cose: un dispiacere famigliare, la solitudine ed i farci che le hanno dato il coraggio di farlo. Lei , paurosa com'era, quando stava bene non sopportava che le si raccontassero scene di un film con un po' di brivido che se le sognava di notte; non poteva neanche vedere una bistecca poco cotta nel piatto che sveniva; non schiacciava le formiche...ecc...
Come può aver avuto il coraggio di impiccarsi??? non ci credo, lo ha fatto perché il CIRALEX le ha cambiato il cervello, infatti negli ultimi periodi diceva di non provare più emozioni.
Se sei depressa parlane con famigliari o amici capaci di ascoltarti, ma non tramite sms o whatsapp, di persona. Non scoraggiarti, prima o poi troverai la persona giusta, anche uno od una sconosciuta, anche prete, perché no, te lo dico anche se io non credo, l'importante è che funzioni.
Anche a me in gioventù è capitato di sentirmi depresso, allora trovai conforto nella lettura, leggendo e sognando con i romanzi di Jack London ed i libri di filosofia di Bertrand Russel. Non è detto che funzioni anche per te, puoi provare con autori che stimi.
Se vuoi provare " La conquista della felicità" di Bertrand Russel, molto semplice da leggere.
Non mollare
Samuele
anch'io ho perso la mia splendida figlia di 24 anni l'ho trovata impiccata al ramo dell'ulivo del giardino di casa ha usato il guinzaglio del cane che amava più di chiunque al mondo. sono morta quel giorno, il tempo è solo un'attesa crudele. il perchè e' un tarlo che scava buchi profondi nella mia psiche. era stata in cura per due settimane a psichiatria per un blando tentativo di assunzione di en. il primariaìo l'ha considerata non grave le ha dato il risperidol due mesi e mezzo dopo si è suicidata. la famiglia non esiste più non riusciamo neanche a vederci mio marito io e il fratello gemello che per fortuna vive all'estero. questo psichiatra deve morire vivrò finchè lui non pagherà. non mi ha fatto le condoglianze. non mi ha risposto al telefono. la giustizia divina scenderà su di lui come le mie maledizioni fino alla sua settima generazione, come è scritto nella bibbia . è solo per non dannare la mia anima che non provvedo di persona, ma sto seduta sulla sponda del fiume e aspetto il suo castigo.
EliminaSe si decide di compiere l'atto anticonservativo tramite overdose di psicofarmaci (i più indicati gli ipnoinducenti)bisogna considerare, età e peso dell'individuo ma soprattutto calcolare e ricavare la DL50 (dose letale) senza la quale difficilmente avviene a compimento l'atto
RispondiEliminaPurtroppo c'è sempre l'eccezione che conferma la regola.
EliminaIo posso solo attenermi ai fatti.
Nessuna traccia di assunzione eccessiva di CIPRALEX ( boccetta farmaco lasciato com'era).
Riporto quanto scritto sulle avvertenze del farmaco ;
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina
....E’ esperienza clinica generale, che il rischio di suicidio aumenti nelle prime fasi di miglioramento della malattia............I pazienti (e le persone coinvolte nella cura del paziente) devono essere allertati sulla necessità di monitorare qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamenti o pensieri suicidari o cambiamenti comportamentali, e di rivolgersi immediatamente al medico se compaiono questi sintomi.....
Peccato che non l'abbiano fatto.
http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Cipralex.asp#axzz3vVe23gMr
Purtroppo questa è triste reale verità....sono caduta nel baratro della depressione e mi ritrovo ad assumere farmaci cambiando cura ben tre volte e sento che là mia vita è spezzata ormai in fine....mi sento più debole frustata è annullata totalmente. Mi spiace di non pensare alle belle cose che ho i miei figli perché non c è giorno che non pensi al suicidio è un malessere x me incontrollabile. Sara83
RispondiEliminaMi spiaceper la tua ssituazione. Nonla giudico . Posso però dirti che quando vedi nero di cercare un filo di luce, cioè i tuoi figli. Riparti da loro.
EliminaPurtroppo questa è triste reale verità....sono caduta nel baratro della depressione e mi ritrovo ad assumere farmaci cambiando cura ben tre volte e sento che là mia vita è spezzata ormai in fine....mi sento più debole frustata è annullata totalmente. Mi spiace di non pensare alle belle cose che ho i miei figli perché non c è giorno che non pensi al suicidio è un malessere x me incontrollabile. Sara83
RispondiEliminaMa perché bisogna sempre sstigmatizzare il suicidio? Chi l'ha detto che la morte sia una cosa assolutamente negativa?
RispondiEliminainfatti. Per dirla con William Blake: “Some are born to sweet delight some are born to endless night.” Mio figlio è stato dagli psicologi per 13 anni. Da quando aveva 7 anni. Escludendo un paio di professionisti...gli altri si sono limitati a succhiare soldi. Come delle slot machine. Quindi attenzione ai farmaci, ma anche ai chiacchieroni. Perché a 'paroline' non si risolve il male. A farmaci neppure. Alla fine sei tutto rotto. Ti rimetti in piedi se trovi la forza per rimetterti in piedi. E se non la trovi… some are born to endless night.
RispondiEliminainfatti. Per dirla con William Blake: “Some are born to sweet delight some are born to endless night.” Mio figlio è stato dagli psicologi per 13 anni. Da quando aveva 7 anni. Escludendo un paio di professionisti...gli altri si sono limitati a succhiare soldi. Come delle slot machine. Quindi attenzione ai farmaci, ma anche ai chiacchieroni. Perché a 'paroline' non si risolve il male. A farmaci neppure. Alla fine sei tutto rotto. Ti rimetti in piedi se trovi la forza per rimetterti in piedi. E se non la trovi… some are born to endless night.
RispondiEliminaQueste cose le può solo scrivere una persona che non ha la minima idea di cosa sia la depressione maggiore,cioè una delle più gravi, oscure e meno considerate patologie che possono colpire un essere umano. Un vero e proprio cancro dell'anima che i farmaci possono lenire ma non curare. Ti assicuro che quelle persone che descrivi nel tuo articolo pubblicitario, senza farmaci, l'avrebbero fatta finita molto prima.
RispondiEliminaLa malattia mentale è la risposta di una mente sana a una società insana. Lo sfacelo è stato portato non dalla psichiatria moderna, ma dai tempi moderni.
RispondiEliminaSono una mamma di due figlie, divorziata da nove anni, da quel momento non sono stata più me stessa, antidepressivi a fasi alterne, ma il nulla, forse quel miracolo che porta via i male oscuro, non è avvenuto e non avverrà mai.
RispondiEliminaOra sto gridando ai quattro venti che l'unica cosa che desidero è morire, nessun mi sente. mi manca il coraggio, ma tanto prima o poi penso di riuscirci.
La mia vita non ha senso, ho bisogno di aiuto, qualcuno lo faccia vi prego
Non farlo, condanneresti solo le tue figlie ad una vita di tormento. Continua a lottare.
EliminaNon ho più la forza di lottare...qualsiasi cosa mi rema contro, affrontare la giornata è un incubo.
EliminaGrazie per il tempo trovato per rispondermi
Mi scriva subito a pbisant@hotmail.com. Non è sola
EliminaBuonasera, Le ho scritto...
RispondiEliminaSono un ragazzo di 24 anni in cura dal 2013 con zarelis. Ho assunto ripseridone da bambino insieme a zoloft. All età di 19 anni ho avuto una forte crisi depressiva con sintomi dissocitivi forti e ho iniziato la cura con zarelis. (che mantengo tutt'ora). E nuovamente ripseridone fino al 2016. Questa estate ho provato dopo anni finalmente a togliere l ultima pastiglia di zarelis ed è iniziato il dramma.ho iniziato ad avere attcchi di panico insieme a forti picvu depressivi e pensieri suicidi.Sono stato in ospedale e il risultato è stato riprendere il ripseridone. Non riesco più a vivere così ho bisogno di aiuto.
RispondiEliminaMi scriva a pbisant@hotmail.com
EliminaAlimentazione E Salute Di Pietro Bisanti: Psicofarmaci E Suicidio Per Impiccagione >>>>> Download Now
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