DAL SERVIZIO "CHATTA ORA" DEL BLOG DI "ALIMENTAZIONE E SALUTE"
Ho smesso da una settimana di prendere il sycrest. Sono più di 20 anni che prendo psicofarmaci e voglio gradualmente lasciarli. Purtroppo in questi giorni mi sento irritabile, ansiosa e un mal di testa non mi da tregua. Avete consigli? Quanto durerà questo inferno?
F.to Roberta
RISPOSTA
Buongiorno sig.ra Roberta,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
La prima parola che mi viene da dirle è: STIA ATTENTA!
Non si dismettono 20 anni di psicofarmaci lasciandoli dalla mattina alla sera. È la cosa più insensata che si possa fare.
Lei non può lontanamente immaginare quanto ormai queste demoniache molecole si siano impossessate del suo corpo e dei suoi pensieri, e di come ormai lei sia, di fatto, una tossicodipendente legalizzata.
Cosa fare?
La mia non è una dichiarazione di resa, ma quando mi trovo davanti a persone come lei, in "cura" da decine di anni, la cautela deve essere la prima cosa.
Quindi...
Deve assolutamente circondarsi di persone che le vogliono bene e che siano pronte ad arginare le potentissime crisi da dismissione che avrà, altrimenti il risultato sarà quello di finire nuovamente al pronto soccorso, e quindi nuovamente imbottita, vanificando tutti i suoi sforzi.
Trovato questo, si comincia lo scalaggio, che deve essere del 10% al mese, un farmaco alla volta.
Infine, virata decisa ma GRADUALE verso un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, a ZERO glutine e ZERO zuccheri artificiali, a bassissimo tenore di grassi.
Rafforziamo il corpo fisico in primis.
Ci sentiamo in privato.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
La prima parola che mi viene da dirle è: STIA ATTENTA!
Non si dismettono 20 anni di psicofarmaci lasciandoli dalla mattina alla sera. È la cosa più insensata che si possa fare.
Lei non può lontanamente immaginare quanto ormai queste demoniache molecole si siano impossessate del suo corpo e dei suoi pensieri, e di come ormai lei sia, di fatto, una tossicodipendente legalizzata.
Cosa fare?
La mia non è una dichiarazione di resa, ma quando mi trovo davanti a persone come lei, in "cura" da decine di anni, la cautela deve essere la prima cosa.
Quindi...
Deve assolutamente circondarsi di persone che le vogliono bene e che siano pronte ad arginare le potentissime crisi da dismissione che avrà, altrimenti il risultato sarà quello di finire nuovamente al pronto soccorso, e quindi nuovamente imbottita, vanificando tutti i suoi sforzi.
Trovato questo, si comincia lo scalaggio, che deve essere del 10% al mese, un farmaco alla volta.
Infine, virata decisa ma GRADUALE verso un'alimentazione vegana, crudista quanto basta, a ZERO glutine e ZERO zuccheri artificiali, a bassissimo tenore di grassi.
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Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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