LETTERA
Ciao Pietro
Mi chiamo ******* ed ho **** anni.
Ti ho trovato tramite Agaphe e vorrei raccontarti la mia storia. Purtroppo ti chiedo già scusa perché sarò un po' prolissa...ma è successo di tutto!
Premetto che a 25 anni sono diventata macrobiotica per poi evolvere velocemente verso veganesimo e poi vegan crudismo.
Mai stata male, mai preso farmaci.
Vita normalissima, marito, figlio, lavoro (******** per 19 anni)
Nel 2011 causa crisi economica perdo il lavoro e nel 2012 fondo un'associazione culturale vegana in cui svolgo corsi di cucina.
Nel marzo 2014, dopo tre anni di battaglie, mi separo dal marito.
Esperienza devastante, mi viene un disturbo all'occhio sinistro (si dilata la pupilla ed una luce accecante mi costringe a chiudere gli occhi. Dura qualche minuto poi sparisce) e amenorrea per circa un anno. Non mi rivolgo ad alcun medico.
A settembre 2014 vado in vacanza e in quell'occasione decido di assumere cannabis dopo essermi documentata sui suoi innumerevoli impieghi.
Quando torno a casa, visibilmente ancora sotto gli effetti della droga i miei familiari mi portano in ospedale.
Dichiaro subito di aver assunto cannabis e di essere vegan crudista.
In P.S. mi somministrano EN e Diazepam senza neanche attendere l'esito delle analisi.
Poi mi visita lo psichiatra.
Mi fanno firmare il consenso informato per il ricovero in psichiatria.
Io sono evidentemente incapace di intendere e di volere quindi non so che valenza legale possa mai avere.
In reparto oltre ad EN mi danno acido valproico.
Interrompo l'assunzione appena uscita dall'ospedale e rifiuto le visite con il centro di salute mentale.
Ma la mia vita è devastata, sputtanata come drogata e pazza in famiglia è il delirio.
Purtroppo, in quel momento difficilissimo mi lascio tentare e continuo ad assumere cannabis, nel gennaio 2015 un altro ricovero.
Mi danno sempre Valproico e Delorazepam
Sono passati due anni, alcuni tso, un periodo di depressione devastante superato senza farmaci ma con uso di cannabis.
Ora non assumo più niente ed ho deciso di tornare al vegan crudismo
Vivo nel terrore perché non so cosa mi possa succede per aver interrotto bruscamente i sali di litio ed il Cymbalta.
Vorrei chiederti, è possibile intentare una causa contro i medici per avermi somministrato in p.s. en e Diazepam senza neanche aspettare l'esito degli esami?
Perché non mi hanno semplicemente lasciato smaltire gli effetti della droga?
E' lecito quello che mi hanno fatto?
Ti ringrazio molto per tutto il tuo lavoro e stasera ordino il tuo libro!
Nei miei progetti futuri c'è quello di iscrivermi alla Health science univeristy di Valdo vaccaro e riprendere ad insegnare nei corsi di cucina.
Grazie per avermi letto!
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi...
Mi perdoni se potrò sembrarti duro, ma penso che dirsi le cose "in faccia" sia la più grande forma di rispetto reciproca.
Ma come diamine si fa a pensare di "curare" e tamponare una situazione di normale disagio (è normale stare male dopo una separazione, come dopo un lutto o qualunque altro avvenimento negativo...si chiama VIVERE!) facendosi le canne?
La cannabis è una delle principali cause dell'"ingresso" nel mondo degli psicofarmaci delle persone. E' una potentissima sostanza psicotropa che causa psicosi a non finire, perdita di memoria, depressione.
Ora è osannata come la panacea di tutti i mali. Ma è e rimane uno stupefacente.
Che poi riesca a bloccare i tremori di un parkinsoniano, distruggendogli comunque il cervello, non fa altro che avallare il mio pensiero altamente negativo verso questa sostanza che, nel migliore dei casi, anche per uso medico, rimane un SINTOMATICO e non guarisce un bel nulla di niente.
L'igienismo affronta le cause dei disturbi e non zittisce i sintomi.
Riguardo alle tue domande.
Sono contento tu voglia leggere il mio libro e iscriverti alla HSU: vedrai che ne trarrai un enorme beneficio.
Ma, ti prego, ora colleghiamo per bene il cervello.
Sai che sono molto critico nei confronti della Psichiatria, che considero assolutamente barbarica in molti casi, ma inutili che cerchi rivalse.
TU sei arrivata da loro in stato pietoso a causa delle TUE scelte scriteriate.
TU ti sei fatta le canne e loro ti hanno "curata" nell'unico modo (sbagliato) che conoscono: con gli psicofarmaci.
Ma non mi sento di demonizzarli in questo caso.
Quindi, NON INTERROMPERE i farmaci di botto. Scalali come giusto, ritorna al tuo corretto stile di vita e stai lontano dalle droghe, qualunque esse siano.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
Mi perdoni se potrò sembrarti duro, ma penso che dirsi le cose "in faccia" sia la più grande forma di rispetto reciproca.
Ma come diamine si fa a pensare di "curare" e tamponare una situazione di normale disagio (è normale stare male dopo una separazione, come dopo un lutto o qualunque altro avvenimento negativo...si chiama VIVERE!) facendosi le canne?
La cannabis è una delle principali cause dell'"ingresso" nel mondo degli psicofarmaci delle persone. E' una potentissima sostanza psicotropa che causa psicosi a non finire, perdita di memoria, depressione.
Ora è osannata come la panacea di tutti i mali. Ma è e rimane uno stupefacente.
Che poi riesca a bloccare i tremori di un parkinsoniano, distruggendogli comunque il cervello, non fa altro che avallare il mio pensiero altamente negativo verso questa sostanza che, nel migliore dei casi, anche per uso medico, rimane un SINTOMATICO e non guarisce un bel nulla di niente.
L'igienismo affronta le cause dei disturbi e non zittisce i sintomi.
Riguardo alle tue domande.
Sono contento tu voglia leggere il mio libro e iscriverti alla HSU: vedrai che ne trarrai un enorme beneficio.
Ma, ti prego, ora colleghiamo per bene il cervello.
Sai che sono molto critico nei confronti della Psichiatria, che considero assolutamente barbarica in molti casi, ma inutili che cerchi rivalse.
TU sei arrivata da loro in stato pietoso a causa delle TUE scelte scriteriate.
TU ti sei fatta le canne e loro ti hanno "curata" nell'unico modo (sbagliato) che conoscono: con gli psicofarmaci.
Ma non mi sento di demonizzarli in questo caso.
Quindi, NON INTERROMPERE i farmaci di botto. Scalali come giusto, ritorna al tuo corretto stile di vita e stai lontano dalle droghe, qualunque esse siano.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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