Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "PSICOFARMACI: QUANTI PESCI CADUTI NELLA RETE DEL DENIBAN":
Grazie sig. Pietro Bisanti, condivido in pieno, sono ignorante in medicina, ma ho sempre odiato gli psicofarmaci, anche quando verso i 30 anni ho avuto una forte depressione, con la forza del Signore e la mia volontà ne sono uscita fuori, ma ora sono andata a fare una visita neurologica perché ho dei sintomi poco chiari, come dei crampi sotto al dito medio e una piccola parestesia alle dita dei piedi, e la dottoressa mi ha prescritto il denibon, e non deniban, ma prima di comprarlo, ho voluto capire di che cosa si trattava, e meno male, perché altrimenti buttavo 14 euro, mentre ne potrò fare un uso migliore. Dirò al medico che lo sto prendendo!!!!!!!!! Grazie Maria.
Grazie sig. Pietro Bisanti, condivido in pieno, sono ignorante in medicina, ma ho sempre odiato gli psicofarmaci, anche quando verso i 30 anni ho avuto una forte depressione, con la forza del Signore e la mia volontà ne sono uscita fuori, ma ora sono andata a fare una visita neurologica perché ho dei sintomi poco chiari, come dei crampi sotto al dito medio e una piccola parestesia alle dita dei piedi, e la dottoressa mi ha prescritto il denibon, e non deniban, ma prima di comprarlo, ho voluto capire di che cosa si trattava, e meno male, perché altrimenti buttavo 14 euro, mentre ne potrò fare un uso migliore. Dirò al medico che lo sto prendendo!!!!!!!!! Grazie Maria.
ULTERIORE COMMENTO
Gent. Sig. Pietro Bisanti, non so se lei è medico, ma approfondendo un po' il perché il medico mi avesse prescritto il farmaco denibon o deniban, è perché soffro di diabete, e di conseguenza, mi ha diagnosticato una neuropatia diabetica, che ho letto che purtroppo va curata solo con gli antidepressivi. COSA DEVO FARE???? La ringrazio se mi risponde.
RISPOSTA
Buonasera sig.ra Maria,
e grazie per il suo intervento.
Non sono medico, non faccio diagnosi, non prescrivo farmaci e ben me ne guardo dal farlo.
Al tempo stesso non serve una laurea per capire quello che è ovvio, e quanto viene pubblicato in questo blog è semplicemente ciò che si vedrebbe se si avesse la voglia di andare un po' più in là del proprio naso.
Veniamo a noi.
Come dico sempre, via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Mi scuso anzitutto con chi è ancora in attesa di una risposta: questo blog è nato in sordina, ma si espande ogni giorno di più (segno che l'argomento psichiatria e psicofarmaci è attualissimo e sentito) e non sempre riesco a rispondere a tutti in un lasso di tempo decente.
Le dico, a mio umile parere, cosa Le è successo.
La famosa dieta mediterranea, con la sua carne, il suo pesce, i suoi latticini, i suoi carboidrati raffinati non ha fatto altro che farla diventare diabetica, e su questo è in buona compagnia, con milioni di persone nel mondo sofferenti come Lei.
Il medico che l'ha "curata" non ha fatto altro che darle o una pastiglia o l'insulina (a seconda del tipo di diabete diagnosticato), avvertendola di stare lontana dagli zuccheri (anche da quelli naturali della frutta, come se lo zucchero bianco e il fruttosio di una mela fossero la stessa cosa), e di mangiare abbondanti proteine animali, che a suo dire non interferiscono con la glicemia.
In più le ha detto che la "cura" sarebbe stata a vita, dato che dal diabete non si guarisce.
Tutte palle.
Dal diabete si guarisce eccome, basta andare al di là del proprio naso e vedere cosa fanno in alcune cliniche statunitensi, dove prendono la gente e la mettono a dieta 100% crudista, eliminando gradualmente i farmaci e riempiendo la gente di frutta e verdura.
E perseverando nel suo stile di vita sbagliato, unito ai farmaci tossici o all'insulina artificiale che le hanno prescritto, ecco che arrivano tutte le complicanze, compresa la neuropatia.
E tutto questo le è accaduto non perché si è abbuffata di frutta e verdura, non perché era geneticamente e inevitabilmente portata ad ammalarsi, ma perché le proteine animali le hanno ridotto il sangue alla stregua del catrame, e quindi il pancreas, vedendo che l'insulina prodotta non riusciva ad arrivare dove doveva, semplicemente smetteva di produrla, andando a riversare gli zuccheri in eccesso nelle urine.
E quindi chi l'ha avuta in cura avrebbe dovuto semplicemente capire le vere cause del suo diabete, e non semplicemente ammazzarne i sintomi.
E ora che la loro cura fallimentare l'ha devastata, vogliono devastarla ancora di più dandole uno psicofarmaco che agisce sui recettori della dopamina come fa la cocaina?
Questa è la vera follia.
Ha fatto bene a ribellarsi, e non deve nasconderlo al medico.
Deve andare dal suo medico e chiedergli: "Dottore, perché continuiamo a sopprimere i sintomi senza eradicarne le cause?"
Ora, legga questo blog dall'inizio alla fine, e da domani, se vuole veramente riconquistare la propria salute, cominci ad alimentarsi secondo il nostro disegno divino, e cioè quello vegano, nel suo caso il più crudista possibile.
Non lo dico io, umile gestore di questo blog, ma migliaia di persone che sono guarite, che hanno eliminato farmaci e addirittura l'insulina.
Ma la cosa più spaventosa è che il medico che le ha prescritto il Deniban non si è reso minimamente conto di quello che le stava dando.
Della potenza di questo farmaco.
Della infernale difficoltà nel dismetterlo.
Nel fatto che diventa un altro ammazza-sintomo e non una risoluzione.
Le cose devono cambiare. Ma ognuno deve prendere in mano la propria salute. Ora.
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