CON LA REDBULL MI SENTIVO UN DIO... POI CROLLA TUTTO E ARRIVANO GLI PSICOFARMACI

LETTERA

Spett.le  Sig. Pietro bisanti,

sono ***** di 24 anni e voglio raccontarvi la mia storia perché ci tengo a sapere cosa ne pensa lei.

Per circa 3 anni bevevo RedBull e altre bibite energetiche perché mi facevano sentire bene, facevo sport, pesi e studiavo.

Ad agosto del 2017 ho esagerato e di queste bibite ne bevevo 10 al giorno e non mangiavo quasi niente.

All'inizio di sett. 2017 fui ricoverato in Psichiatria perché sentivo suoni e voci che non esistevano.

Avevo colesterolo 125 e piastrine a 130, non ho mai bevuto altro, non fumo e non uso droghe e presumo che mi sono solo intossicato con troppa taurina presente nelle lattine.

Comunque, dopo 2 settimane fui rilasciato dall'ospedale con Paliperidone 9 mg e Lorazepan 2,5 mg.

Dopo 3 sett. di questo farmaco lo abbandonai perché mi sentivo stupido e stavo ingrassando.

Il 13 marzo del 2018 ricomincio a sentire le voci e dal C.S.M mi ricoverano in regime di T.S.O perché avevo abbandonato il farmaco.

Questa volta colesterolo e piastrine stavano bene.

In ospedale mi hanno fatto la Xeplion 150, poi la 100 e per 3 mesi la Xeplion 75mg.

Ora mi tocca fare la Trevicta (75mg. x 3 mesi), ma il 10 Luglio è già passato e non ho intenzione di fare più niente anche se la dott. dell C.S.M insiste col voler continuare la cura altrimenti ricado.

Io non sento più voci, non mi da fastidio nessun rumore e mi sento  con poca concentrazione e poca voglia di fare, forse perché peso 15 kg in più?

Attendo con ansia una sua risposta. Grazie di cuore.

Distinti saluti 

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.

Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.

Veniamo a noi.

Mi sarei meravigliato del contrario... ovvero se lei fosse qui a parlarmi in piena salute e vigore.

Ha trattato il suo corpo come un latrina, e questo le è stato ovviamente dato in cambio.

Lei dice di "non bere, non fumare, non assumere droghe"... e cosa pensa di aver assunto per tre anni, acqua fresca?

In pratica, il suo corpo, una Ferrari, è andato insistentemente a 10.000 giri con un carburante dopato, fino a quando non si è rotto. Questo è.

E i cialtroni che l'hanno "curata" si sono ben guardati dal capire PERCHE' lei si fosse ridotto in quelle condizioni...

No, vanno subito già con le loro pozioni medievali.

Ora, la sua situazione va affrontata su due fronti: quello giuridico, in quanto, se questo è ciò che vuole, il distacco dal CSM va sempre fatto con intelligenza e buon senso, altrimenti si può incappare in un provvedimento di Accertamento Sanitario Obbligatorio.

Quello della SALUTE. Io, da igienista, ho solo UNA IDEA di come si torni in salute, e cioè trattare il proprio corpo con la massima cura, sradicando le cause emozionali/alimentari/ambientali alla base della sintomatologia in atto.

Nel suo caso, però, si aggiunge anche la DIPENDENZA da psicofarmaci che è un problema sul problema.

Acquisti IMMEDIATAMENTE il mio libro, legga questo link https://pietrobisanti.blogspot.com/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html e PRENDA UNA DECISIONE PER SE STESSO.

Io ci sono
Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.