Gentile Pietro,
mi chiamo *****, ho quasi 36 anni e vivo vicino *****. Sono riempita di psicofarmaci pesanti di tutti i tipi da circa 22 anni, da quando ne avevo 14.
Nessuno psichiatra vuole aiutarmi a disintossicarmene per tornare ad avere una vita normale. Credo fermamente che la Psichiatria mi abbia rovinata e vorrei non avere mai più nulla a che fare con personaggi di questo tipo.
Ho quasi sospeso di colpo circa sei psicofarmaci diversi tra cui il litio da settimane ma ancora sto combattendo con grandi difficoltà fisiche. Mentalmente sto molto meglio senza.
Purtroppo se vado da un qualsiasi dottore a chiedere aiuto per disintossicarmi in modo più sano, mi riempiono di nuovo di quelle sostanze, già lo so. Mi stanno costringendo a fare da sola.
Potrebbe dirmi se conosce qualche dottore che mi può aiutare senza propormi di riassumere tutto? Sa se esistono centri per disintossicarsi?
Tutte le informazioni che cerco su Internet sono state censurate o cancellate, mi sto scoraggiando.
Ho appena trovato tra le mie ricerche il suo nome e che lei si interessa di questo argomento. Per favore, se può, se sa qualcosa, mi scriva a chi posso rivolgermi. Sarebbe urgente, non credo di farcela da sola.
Grazie mille,
un saluto
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L'Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell'autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
In Italia NON esiste alcun centro che operi una vera e propria disintossicazione da psicofarmaci.
Al massimo potrà trovare a Verona un reparto ospedaliero che si occupa di dismissione dalle benzodiazepine... ma certo mai e poi mai un luogo OVE SI VENGA RIPORTATI ALLA SALUTE E ALLA VITA.
La dismissione dei farmaci è, infatti, "solo" una parte di ciò che andrebbe fatto per tornare in salute.
Mettiamoci bene in testa un concetto: gli psicofarmaci causano una PROFONDISSIMA modificazione della biochimica cerebrale e dell'INTERO ORGANISMO. Tornare indietro significa mettere il proprio corpo nelle condizioni ottimali per poter affrontare una battaglia epocale, cioè ritrovare un equilibrio.
Questo comporta, se si vuole avere successo, un percorso COERENTE e PERSEVERANTE, che comprenda il proprio lato EMOZIONALE, ALIMENTARE e AMBIENTALE.
In pratica, uno scalaggio lentissimo DEVE essere accompagnato da una modificazione CONCRETA delle proprie abitudini di vita, a cominciare da quello che si mette in bocca, che ha una importanza BRUTALE.
Il suo dire "ora sto bene senza alcuni farmaci" mi fa paura... Sì, paura, perché di situazioni come la sua ne ho viste tante... Lei ha tolto alcuni farmaci di botto, senza scalarli. Il suo corpo è momentaneamente alleggerito dal carico tossico e lei PENSA DI SENTIRSI BENE.
Purtroppo questo "bel momento" è destinato a finire allorquando il corpo farà partire una crisi di disintossicazione, che altro non è che una crisi di guarigione, il meccanismo che il corpo mette in atto per tornare in equilibrio.
E lì tornerà a stare male, molto male.
La mia idea è UNA e SOLA: scalaggio lentissimo, di un farmaco alla volta, e cambiamento altrettanto lento ma INARRESTABILE delle proprie abitudini emozionali/alimentari/ambientali.
Esistono psichiatri che la possano assistere? Ce ne sono pochi ma esistono, e io qualche nome glielo posso fornire.
Ma non troverà MAI e poi MAI psichiatri che ritengano l'alimentazione una parte fondamentale del percorso di recupero.
Inoltre, scalare con uno psichiatra non è certo assicurazione di successo. Se si starà male (e si starà male) cosa pensa che le dirà? Che ha bisogno di farmaci...
Io ho imparato a prendere la mia salute nelle MIE mani.
Decida lei per se stessa.
Legga questo link https://pietrobisanti.blogspot.com/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html e acquisti IMMEDIATAMENTE il mio libro "Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere".
Io ci sono
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO "PSICOLOGO DA LETTINO", BENSI' CON L'AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA "INCOLLARE" IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
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